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Autore: Anya    14/11/2004    13 recensioni
Ron ed Hermione stanno insieme, ma dopo l'ennesima lite, la ragazza decide di troncare la loro relazione. Ron è distrutto e prova in tutti i modi a riconquistarla, ma fallisce miseramente. Così decide di fare un incantesimo per riprendersi il cuore della ragazza ma, qualcosa va storto... Ispirata all'omonima puntata della seconda stagione di Buffy The vampire Slayer... p.s. il primo capitolo è volutamente breve... ma gli altri saranno più lunghetti. Avviso: sto risistemando la storia. I contenuti restano gli stessi, ma ho corretto alcune imperfezioni grammaticali nei primi tre capitoli e spero di riuscire a sistemare gli altri il più presto possibile.
Genere: Generale, Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Pansy Parkinson, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1
Capitolo 1

Breaking off



“Insomma Ron, basta!” gridò Hermione furiosa entrando in sala comune seguita dal suo futuro ex ragazzo, attirando così l’attenzione di tutti gli studenti che si trovavano lì in quel momento.
“Avanti, Hermione, non esagerare.” tentò di calmarla il ragazzo.
“Io non esagero!” disse lei sempre più arrabbiata fermandosi in mezzo alla sala comune e girandosi verso Ron, a cui, fino a quel momento, aveva dato le spalle. “Mi spieghi perché ogni volta che ti perdo di vista anche solo per un secondo, ti ritrovo appiccicato a qualche ragazzina, o peggio, a Calì!” aggiunse pronunciando con particolare disprezzo il nome della compagna.
“Non è vero!” si difese il ragazzo, ma quell’affermazione la fece arrabbiare ancora di più. “E va bene, magari un po’ è vero, ma che dovrei dire io? Tu vai ancora dietro a quello scimpanzé di Krum!”.
“No eh, non tirare in ballo questa storia di nuovo, abbiamo già chiarito, sai benissimo che siamo solo amici.”
“Anche io e Calì siamo solo amici.” rispose il ragazzo con un sorrisetto, convinto di aver vinto il loro duello verbale.
“Infatti ieri sera la stavi baciando!” esplose infine Hermione, il cui viso si rigò immediatamente di lacrime..
Nella sala comune cadde il silenzio, gli studenti che prima bisbigliavano divertiti, convinti che si trattasse semplicemente del solito litigio di Ron ed Hermione, adesso non parlavano più. I due ragazzi si fissavano senza riuscire a dire una parola.
“Herm…io…” cercava le parole giuste, un modo per difendersi, per farsi perdonare, ma la sua mente era come svuotata. Non l’aveva mai vista in quello stato, o almeno non per colpa sua, e questo lo faceva stare ancora peggio e lo faceva sentire più colpevole. Avrebbe potuto negare, come gli diceva sempre Dean: "Qualsiasi cosa succeda, la soluzione è una: negare, negare, negare." ma come poteva? Aveva già tradito la sua fiducia e con una bugia avrebbe solo peggiorato la situazione.
“Inutile che cerchi stupide scuse, vi ho visti con i miei occhi.” disse infine la ragazza con la voce spezzata, le lacrime agli occhi e lo sguardo puntato dritto su di lui.
“Mi dispiace.” disse Ron, quasi in un sussurro, dopo aver fatto una lunga pausa. Si guardava la punta delle scarpe,, incapace di reggere il suo sguardo .
“Lo so.” rispose Hermione prima di voltarsi e raggiungere il dormitorio femminile, evitando gli sguardi dispiaciuti e attoniti dei suoi compagni e delle sue compagne.
Harry, che nel frattempo era rimasto seduto su una poltrona accanto a Dean, Seamus e Neville, si alzò un po’ incerto e raggiunse l’amico che se ne stava fermo in mezzo alla sala con lo sguardo basso, i capelli che gli cadevano sul viso coprendolo quasi completamente e le mani strette in due pugni.
“R-Ron.” disse Harry poggiandogli una mano sulla spalla “Avanti, andiamo.”
Dovette insistere per qualche minuto prima che il ragazzo si decidesse ad uscire dalla sala. Lo accompagnò fino alla stanza che divideva con gli altri Grifondoro del suo stesso anno. Ron si sdraiò sul letto con lo sguardo fisso verso il soffitto, l’unico rumore che si sentiva era quello della pioggia che cadeva sui vetri. Harry si guardò intorno, non sapeva bene cosa fare o cosa dire; rimase per qualche istante fermo accanto alla porta chiusa.
“Sono un idiota.” furono queste le prime parole pronunciate da Ron, dopo l’incontro con Hermione.
“Beh…non…” cercò di consolarlo l’amico.
“Non preoccuparti, è la verità. Stavo con la ragazza dei miei sogni e ho baciato una che neanche sopporto.”
“Sì, in effetti sei proprio un idiota.” disse Harry sedendosi sul suo letto, accanto a quello di Ron. Quest'ultimo rimase in silenzio per un attimo dopodiché sorrise debolmente, si passò le mani sul volto e in seguito fra i capelli, per poi mettersi a sedere.
“Ho combinato un gran bel guaio.” constatò infine.
“Che pensi di fare?”
“Ah non ne ho la benché minima idea. Pensavo di inginocchiarmi davanti a lei chiedendo perdono, o magari le compro un mazzo di fiori.”
“Pensi veramente che basti?”
“No, ma ci speravo.” rispose Ron rassegnato.
“Devi pensare a qualcosa di meglio, amico mio.” disse infine Harry sdraiandosi pensieroso, con le mani incrociate sotto la testa e lo sguardo sulle stelle luminose che aveva attaccato sul soffitto. Raffiguravano la costellazione del Leone, il suo segno zodiacale.


Nel frattempo, nel dormitorio femminile dei Grifondoro, Ginny tentava di consolare una delusa e sofferente Hermione, la quale se ne stava distesa sul letto con il viso affondato nel cuscino, per cercare di calmare le lacrime. La più piccola di casa Weasley sedeva accanto a lei e le accarezzava i capelli.
“Herm, mi dispiace da morire. Ron è solo uno stupido.” cercò di tranquillizzarla Ginny.
“Non mi importa niente di quell’idiota.” rispose la ragazza, fra un singhiozzo e l’altro, voltandosi verso l’amica per poi immergere nuovamente la testa nel morbido cuscino.
“Senti, è un idiota e su questo non avevamo alcun dubbio, però ti ama, ne sono certa. Vedrai che si farà perdonare.”
“Può fare quello che vuole, anche portarmi la luna, ma io non lo perdono. Non lo perdonerò mai.” rispose Hermione decisa, scostando la mano dell’amica dai suoi capelli e mettendosi a sedere a gambe incrociate sul letto con un orsetto di peluche fra le braccia.
“Che carino quest’orsetto.” disse Ginny tentando di distrarla.
“Me l’ha regalato quel cretino.” rispose l’altra dopo averlo osservato per qualche istante prima di lanciarlo dall’altro lato della stanza.
*La vedo male* pensò la Weasley osservando la scena.


  
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