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Autore: DeerWs    16/12/2013    2 recensioni
Sei drabble che raccontano la vita di Fleur.
Dal testo: “Anche io sono stata vittima delle apparenze.” Fu l’ultima cosa che pensò, prima che qualcosa la afferrasse e la trascinasse nel buio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur Delacour
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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La vie. L'amour. La liberté.



Altezzosa.
 Così l’avevano sempre descritta, altezzosa e superficiale.
 Ma se c’era una cosa che Fleur Delacour sapeva, è che la prima impressione non è mai quella giusta.
Ma non ci poteva fare niente, lei. Ci aveva provato a piacere a qualcuno, il primo giorno di scuola. E anche il secondo, e il terzo e il quarto.
 “E’ tutto inutile” pensava fra le lacrime osservando le sue amichette giocare insieme nel cortile. Per loro non era altro che una ragazzina bionda e altezzosa, cosa ne sapevano di quello che lei era davvero?
E mentre pensava questo, il suo cuore si indurì.
 
 
 “Supérb” commentò Fleur quando entrò la prima volta a Beauxbatons insieme ai suoi genitori.
“Attention, ma chérie. Comportati sempre a modo.” Le aveva detto sua madre aggiustandole la divisa blu e sorridendo.
“Oui, Maman.” Aveva risposto lei sentendo le gambe che le tremavano.
Ma si era ripromessa di essere forte, Fleur, e non aveva intenzione di spaventarsi proprio in quel momento.
Era una maledetta Veela, che diamine! Lei poteva tutto. Lei ne era capace.
“Je suis Fleur.” Aveva allungato una mano alle sue future compagne di classe e aveva scosso i lunghi capelli biondi. Notò subito il loro sguardo ammirato.
Sorrise.
 
 
Mentre camminava verso il calice di fuoco, nella sua testa rimbombavano le risate delle sue “amiche”.
“Che stupide” aveva pensato lasciando scivolare il foglietto nella grande coppa infuocata. Ma quando si girò, anche lei rideva e saltellava.
“La prossima campionessa TreMaghi!” Aveva urlato Christine alzando il suo braccio in alto.
 Fleur aveva riso, attirando gli sguardi dei ragazzi presenti nella sala.
Ignorò il sentimento che si era insediato dentro di lei. Paura.
“Il campione di Beauxbatons è.. Fleur Delacour!” Fleur si alzò, sorridendo a quella massa di gente che la fissava ammirata, e mandò un bacio volante.
Niente non le sarebbe stato possibile.
 
 
Il labirinto.
“La gente può perdere se stessa nel labirinto.” Aveva detto Silente qualche momento prima.
Lei era entrata spavaldamente, seguita dalle urla dello stadio che intonavano “Fleur, Fleur, Fleur…”
Ma dentro c’era il buio, solamente il buio.
Il suo respiro accelerò quando sentì un rumore dietro di lei. Ma Fleur era forte, lei poteva tutto.
Sentì una mano dietro la spalla,  e  iniziò a correre. Lacrime calde cominciarono a solcare le sue guancie.
“Anche io sono stata vittima delle apparenze.” Fu l’ultima cosa che pensò, prima che qualcosa la afferrasse e la trascinasse nel buio.
 
 
 Se c’era un colore che Fleur odiava, era l’arancione. Odiava l’arancione e le sue tonalità.
“Bill Weasley”  Un ragazzone stava davanti alla sua scrivania, sorridendo, e Fleur gli aveva stretto la mano titubante.
 “E’ un piacere conoscerla.” Aveva continuato lui, e Fleur si sentì avvampare.
 “Mio piacere” aveva risposto nel suo inglese stentato.
Con lui Fleur non sentiva il bisogno di scuotere i capelli o di sbattere le ciglia. Poteva lasciar da parte l’apparenza.
Non parlava bene l’inglese, era vanitosa e altezzosa. Ma se lui le perdonava questo, lei riusciva a sorvolare sul  suo colore di capelli.
Del resto, si sarebbero sempre accettati le rispettive cicatrici.
 
 
Quando sentì il pianto, Fleur chiuse gli occhi.
“E’ una bellissima feminuccia” Aveva detto l’ostetrica con dolcezza mettendole in braccio il piccolo fagottino.
“Una femmina!” La piccola aveva un accenno di capelli rossi  e non  piangeva quasi più.
Fleur rise fra le lacrime. “E’ come te!” Disse a Bill. “Questi capelli!”
Anche Bill rise, accarezzandole il braccio.
Era bella, bella e forte. Non avrebbe mai  permesso che le apparenze potessero prendere il sopravvento su di lei. L’amore poteva salvarla..
Amore, amore, amore.
L’avrebbe protetta e forse, un giorno, le avrebbe spiegato perché quando lei nasceva tutti piangevano.
Ma lei era la rinascita.
Victoire.

 
  
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