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Autore: EmsDoppiaW    17/12/2013    0 recensioni
DAL TESTO:
Harry Styles è un fioraio.
Ha 22 anni e ama infinitamente i suoi fiori. Ogni fiore ha il suo significato e lui li sa tutti.
Il suo fiore preferito è la margherita.
La margherita significa semplicità, innocenza, spontaneità, bontà, freschezza e purezza.
Ha una relazione a distanza con un ragazzo italiano, Andrea, ma, anche se sene vergogna, ha un amante.
Questo è il suo cliente preferito, Louis Tomlinson.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Styles è un fioraio.
Ha 22 anni e ama infinitamente i suoi fiori. Ogni fiore ha il suo significato e lui li sa tutti.
Il suo fiore preferito è la margherita.
La margherita significa semplicità, innocenza, spontaneità, bontà, freschezza e purezza.
Ha una relazione a distanza con un ragazzo italiano, Andrea, ma, anche se sene vergogna, ha un amante.
Questo è il suo cliente preferito, Louis Tomlinson.
La loro relazione era cominciata per caso.
Un giorno Louis venne nella sua bottega, quando lui era ancora un diciottenne alle prese con la sua prima attività, con il fiatone e le guance rosse.
<< Potresti farmi un mazzo di fiori alla velocità della luce? Ho dimenticato il compleanno della mia ragazza! >> mi chiese, nel panico.
<< Posso. Ma non credi che un mazzo di fiori sia misero per la ragazza che ami? >>
<< Pff, amore. Lei è una gallina senza un vero e proprio cervello. Sto con lei solo per una scommessa con un amico. >>
<< E allora perché spendere soldi per lei? >> chiese, curioso
<< Beh... sono un ragazzo di classe, non la lascerei mai per il suo compleanno. >>
<< Oh certo. >> rispose, sorridendo.
<< Allora, rose rosse? Sono un classico. >> gli chiese il fioraio.
Louis storse le labbra, contrariato.
<< Mmh... da quel che so, ed io so veramente poco di fiori, le rose rosse esprimono amore, passione... più che amore, quando sto con lei, mi sento... sdegnato. >>
<< Okay... niente rose rosse. Ho quello che fa per te. >> rispose Harry, sorridendogli cordialmente e sparendo aldilà del separé.
Cinque minuti dopo Harry tornò al bancone e, tra le mani, teneva due tipi di fiori.
<< Allora... I lillà significano fastidio e, visto i tuoi commenti sulla sua mancanza di materia grigia, suppongo che lei sia fastidiosa. I garofani bianchi esprimono sdegno. E la risposta me l’hai data tu cinque minuti fa. >> spiegò con pazienza ad un Louis curioso, che lo fissava con quegli occhietti azzurri pieni di vitalità e ammirazione.
<< Certo che sai veramente tanto! >> disse il ragazzo, stupito dalle conoscenze di Harry.
Lui scrollò le spalle e gli sorrise, mettendo in mostra le sue fossette, che, inconsapevolmente, fecero perdere un battito cardiaco a Louis.
Harry mise un bel fiocco rosa e porse la composizione all’altro ragazzo.
<< uhm, io mi chiamo Louis. >> si presentò.
<< Harry. >> che sorrise, ancora.
E Louis ne fu certo.
Sarebbe tornato presto nel piccolo negozio di Harry Styles.
 
Giorno dopo giorno Louis, a un determinato orario, tornava da Harry, chiedendogli sempre un fiore diverso.
Poi, dopo quasi quattro mesi che Louis andava a trovarlo ogni giorno, Harry si sporse avanti dal suo bancone e afferrò la nuca di Louis, avvicinandolo e baciandolo.
Fu un breve contatto ma che scatenò emozioni devastanti.
Il primo a riprendere l’uso della parola fu Louis.
<< Alle 7.30 ti vengo a prendere? >>
Harry annuì soltanto, contento che Louis avesse capito.
 
Dopo un anno Harry conosceva bene Louis e Louis conosceva bene Harry.
Stavano sempre insieme e ormai non potevano nascondere l’attrazione che c’era tra di loro.
Louis aveva 25 anni, era laureato in economia ed era bisessuale. Poco dopo il suo compleanno lasciò Eleanor, la ragazza sdegnosa, per dedicarsi interamente al suo fioraio preferito.
Harry sapeva che ogni movimento del ragazzo implicava un’emozione: se passava la mano tra i capelli era nervoso o confuso, se il suo tono di voce era acuto significava che era euforico, se si torturava le mani significava che voleva dire qualcosa.
Harry sapeva anche di essersi perdutamente innamorato di Louis, ma non aveva il coraggio di lasciare Andrea. In più, Louis lo feriva inconsapevolmente.
I due ragazzi non erano solamente amici.  Facevano sesso.
Quasi ogni notte, il bisogno di Louis di farlo suo era impellente e, con i denti, aveva marcato ogni centimetro di quella pelle candida e morbida.
Ma non era questo che faceva soffrire Harry.
Era la frase che Louis gli ripeteva ogni volta che lo coccolava.
“Noi non ci amiamo. Tra noi c’è solo passione.”
Ma da parte di Harry l’amore c’era, c’era eccome.
Lo amava con ogni fibra del suo essere.
Amava ogni cosa di lui.
E, approfittando dell’ignoranza di Louis in quanto a fiori, ogni giorno iniziò a dargli sempre lo stesso fiore: un nontiscordardime.
 
<< Hey Har... oh... >> Louis si bloccò a metà della frase, vedendo Harry, il suo Harry, spalmato contro il bancone, con un ragazzone altissimo e muscoloso a sovrastarlo, il quale si voltò nel sentire la voce.
<< Ciao! Io sono Andrea! >> si presentò gentilmente il ragazzo, esplodendo in un sorrisone e porgendogli la mano.
Louis la guardò, tesa a mezz’aria, per poi sussurrare un “ciao” a braccia incrociate e occhi lucidi.
<< Ciao Lou. >> lo salutò Harry, ancora contro il bancone e con le guance rosse.
Lui non era felice e Louis lo capiva, Louis lo conosceva.
<< Come mai lui è qui? >> gli chiese, con fare burbero, parlando come se Andrea non fosse lì.
<< è venuto a trovarmi. >> rispose Harry a occhi bassi.
<< Capisco, tornerò tra qualche giorno allora. Ciao. >>
Si girò e se ne andò, lasciando Harry nella confusione totale.
 Se c’era solo passione da parte sua perché reagire a quel modo?
 
Andrea tornò a Firenze quattro giorni dopo, dopo che Harry l’aveva mollato, confessandogli del suo rapporto con Louis.
Provò a chiamarlo ma niente, Louis non si fece vedere da Harry per una settimana.
Ogni giorno lui andava davanti alla porta dell’appartamento di Louis, facendo scivolare sotto la porta un nontiscordardime.
Una settimana.
Due settimane.
Tre settimane.
Tre settimane e due giorni dopo, mentre faceva passare l’ennesimo fiore sotto la porta, questa si aprì, mostrando un Louis con il cucchiaino alle labbra e gli occhi azzurri rossi.
Harry lo fissò con occhi spalancati e aprì le braccia.
Louis non se lo fece ripetere nemmeno mezza volta che strinse le braccia attorno al collo di Harry, tremando quando sentì il suo respiro sull’orecchio.
<< Che succede LouLou? >>
<< Ho scoperto che... sono un fottuto idiota. >>
Harry entrò in casa e chiuse finalmente la porta, notando tutti i fiori più recenti che aveva portato messi in un vasetto con dell’acqua, poggiati sul tavolino all’ingresso.
Sorrise spontaneamente.
Si sedette sul divano e trascinò Louis con sé, facendolo sedere sulle sue gambe.
<< Che è successo? >>
<< Ho scoperto di essere innamorato di una persona... ma questa è fidanzata... è una persona fantastica, che mi sopporta e che...non merito. Perché sono solo un idiota. >>
<< Louis...chi è? >> chiese il ragazzo più piccolo, con il cuore in gola.
<< Dicevo che c’era solamente passione per auto-convincere me stesso...non volevo soffrire, ma soffro di più a non dirti che ti amo... ti amo come non ho mai amato nessuno, ti amo, ti amo da morire Harry. E vederti con quello lì mi ha fatto capire quanto in realtà ci tenessi. Pensavo che volessi rompere con me. >>
Louis, tirando su con il naso, si strinse a lui.
Era così tenero, sembrava un cucciolo.
<< Ho mollato Andrea perché nel mio cuore c’era solo un certo Louis Tomlinson. >>
Harry aveva il cuore che galoppava e, quando finalmente baciò il suo ragazzo, si sentì completo.
 
<< Louis, sai il perché di quel fiore? >> gli chiese Harry, improvvisamente.
<< No, perché Haz? >> disse Lou, stringendosi a lui.
<< Il nontiscordardime significa amore vero. >> rispose, facendo strisciare il suo naso contro quello di Louis, il quale arrossì.
E si baciarono ancora, ancora e ancora, crogiolandosi nell’inizio di quella storia d’amore così, nata per caso, ma una delle più vere che potesse esistere.

 
  
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