Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Asmara    14/11/2004    3 recensioni
Trama vagamente basata su una mia vecchia storia mai terminata, spero che vada tutto bene! Leggete e commentate plz! Nel primo capitolo vi farò una presentazione migliore...andate a vedere!
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harry Potter e l’Esercito degli Spiriti

L’Esercito degli Spiriti

 

 

Disclaimer: I diritti di Harry Potter & co. appartengono a J.K.Rowling, io non ho creato niente di tutto ciò, tranne qualche eccezione che comunque é basata sul mondo di HP. Non scrivo questa fanfiction a scopo di lucro ma per puro divertimento.

 

Nota dell’autrice: La trama è basata su una mia vecchia ff iniziata e mai terminata perché aveva come protagonista una super-Mary-Sue. Ora che ho deciso di riscriverla totalmente mantenendo solo “L’Esercito degli Spiriti” spero di non cadere nuovamente nella tela del ragno! Vi prego, se nella mia ff dovreste mai vedere caratteri e aspetti troppo MarySuenosi, fatemelo sapere subito! Aspetto dei commenti, e sappiate che non è affatto carino leggere una storia e non commentarla, anche se il commento dovesse essere negativo! Perciò, voi che state leggendo, vi prego di commentare!

Ahn prima che me ne dimentichi…sappiate che il protagonista assoluto non sarà solo Harry, ma tutto il trio!

Altra cosa: questo primo capitolo sarà un po’ dark, ma credo proprio che sia l’unico o comunque saranno molto pochi!

Ora basta ciance, via con il primo (di una lunga serie, spero^^) capitolo!

 

Enjoy!

 

 

 

Capitolo 1   -Solo nuove abitudini-

 

-Hermione…-.

-Vai a svegliare tua madre!- disse la ragazza con finta decisione mentre con un lembo della sua veste appena strappato tentava di bloccare l’emorragia del giovane svenuto tra le sue braccia.

Ron uscì rapidamente con passi silenziosi, dopo neanche un minuto la sig.ra Weasley arrivò pallida in viso e quando vide il volto del ferito si portò una mano alla bocca, come a voler soffocare un grido silenzioso. Con un semplice sguardo ordinò ad Hermione di andarsene, ora toccava a lei.

La ragazza si alzò velocemente, sembrava che non vedesse l’ora di ricevere quel segnale per poter uscire da quella stanza che si ritrovò a maledire mentalmente.

Chiuse alle sue spalle la porta cigolante e si diresse al bagno più vicino con passo svelto. Sapeva che vi avrebbe trovato Ron in uno stato probabilmente pietoso, non aveva assistito ad un bello spettacolo, Bill era suo fratello e nonostante il lavoro che lo aveva tenuto lontano per parecchio tempo erano ovviamente molto legati.

Il corridoio le sembrava interminabile mentre le immagini del ragazzo ferito le balenavano senza tregua agli occhi, crudelmente.

Finalmente, pensò, arrivò al bagno, titubò per un secondo prima di aprire la porta con uno scatto impaziente. E lo vide.

Seduto per terra, raggomitolato come un gatto con le ginocchia al petto e le braccia conserte su di esse.

Il viso coperto dagli avambracci, la frangia un po’ lunga che

lasciava intravedere due grandi occhi nocciola intenti a fissare

il vuoto.

Il suo respiro era calmo, forse anche troppo, e il colorito avorio della pelle stava lasciando ormai posto a quello normale.

-Ron…- sussurrò indecisa Hermione sedendoglisi accanto e appoggiando la mano destra sulla sua spalla.

Un attimo di silenzio.

-Va tutto bene- fu la secca risposta che arrivò inaspettata come un lampo a ciel sereno.

-Ma…- provò ancora a dire lei seriamente preoccupata.

-Hermione, tranquilla. Dobbiamo solo farci l’abitudine…- un sorriso ironico apparve sulle ormai rosee labbra del ragazzo, -…cosa vuoi che sia in fondo?-.

-Ron, non è poi così grave, l’emorragia era quasi bloccata…- spiegò la ragazza tentando di mettere più sicurezza possibile nel tono, tradendosi terribilmente, perché a mala pena un filo di voce uscì dalla sua gola.

Sentire quella voce così disperatamente insicura, ecco cosa fece guardare finalmente Ron negli occhi dell’amica, seppur per qualche secondo, permettendogli di cogliere nel suo sguardo un velo di oppressione, come se avesse un peso che non vedeva l’ora di liberare.

Si rese conto che ciò che era appena accaduto aveva turbato molto la ragazza, forse addirittura più di lui.

Hermione era abituata ad avere sempre tutto sotto controllo e quando le cose non andavano per il verso giusto, per quanto cercasse di mantenere la calma e l’ordine, si sentiva come tradita dalla sua sicurezza e questo la feriva terribilmente anche nell’orgoglio facendola stare male il doppio.

Si risvegliò dai suoi pensieri e vide che Hermione era ancora lì che lo fissava con i suoi occhi neri lucidi.

Per consolarlo? Forse.

Per essere consolata? Più probabile.

Un gesto automatico, le accarezzò il capo mentre gli occhi della ragazza si chiudevano come per impedire a due grandi lacrime di cadere sulle sue gote.

-Due giorni che siamo qui, Ron, due giorni! E dobbiamo già assistere a queste cose!- involontariamente si era lasciata cadere tra le braccia dell’amico. Rimasero così per un po’, Hermione si sfogò con Ron come mai aveva fatto prima.

-Lo sai cosa mi ha fatto veramente male?- chiese retoricamente staccandosi in fretta e alzandosi in piedi voltandosi verso il lavandino. Ron scosse il capo guardandola lavarsi le mani, ma lo immaginava.

-Tua madre! Nonostante I primi secondi di inquietudine si é messa a curare Bill come se non avesse fatto altro che curare “soldati“ da…-.

-…mesi. Lo so.-

Ci fu qualche minuto di silenzio interrotto solo dallo scorrere dell’acqua fredda sul marmo bianco del lavandino.

Ron la guardava, anzi la osservava con un sorriso quasi malinconico. Notò che stava usando forse inconsciamente una quantità indescrivibile di sapone. Interpretava quel gesto come una voglia sfrenata di eliminare i resti dell’accaduto, tanto che si pulì con cura minuziosa anche gli avambracci.

Si sciacquò più volte anche il viso, forse per lo stesso motivo, cioè quello di eliminare non solo fisicamente le tracce dell’esperienza appena vissuta, ma anche simbolicamente, mentalmente. L’acqua che scivolava sul volto di Hermione aveva

probabilmente il compito di portare via le immagini di Bill in

fin di vita che, purtroppo o per fortuna, rimarranno invece nella memoria di entrambi.

 

 

La signora Weasley era in camera, da Bill. Lo aiutava a cenare poiché entrambe le braccia erano livide e la mandibola si stava aggiustando magicamente. Questo era tutto ciò che i ragazzi erano riusciti a sapre riguardo le condizioni del ragazzo.

Era la prima sera che Ron ed Hermione passavano nella Sede dell’Ordine senza osservare gente frettolosa che andava e veniva e bisbigliava nelle orecchie dei colleghi, questo semplicemente perché non c’era nessun altro in quella casa oltre alla madre di Ron e a Bill.

Ron ed Hermione sembravano essersi abbastanza ripresi dalla loro prima esperienza di aiutanti.

Ora che avevano appena cenato stavano seduti nel salone che neanche un anno fa avevano disinfestato con Harry e i gemelli, ed erano silenziosi, impazienti che arrivasse il signor Weasley che non solo avrebbe portato con sé la piccola Ginny, ma soprattutto avrebbe convinto la moglie a dire qualcosa ai ragazzi su quello che era successo quel pomeriggio e su ciò che sarebbe sicuramente accaduto da quel giorno in poi.

I minuti passavano con inesorabile lentezza, ma finalmente, verso le nove e venti, una figura entrò nel salone dove ormai Hermione sonnecchiava da un po’ di tempo.

-Papà, Ginny, ce l’avete fatta!- sussurrò Ron per non svegliare l’amica. Si alzò silenziosamente e li accompagnò alla camera dove riposava Bill. Il signor Weasley entrò da solo facendo segno ai due figli di scendere.

Solo quando furono sulle scale poterono parlare apertamente.

-E te pareva!- si lamentò Ron riferendosi al fatto che non erano potuti entrare a vedere le condizioni del fratello maggiore.

-Bill non è grave, vero?- chiese Ginny con un filo di voce. Ron la guadò attentamente e sospirò.

-Tranquilla, sta benone, nulla di veramente grave!- tentò di rincuorala rivolgendole un gran sorriso.

-Ora che la Guerra è ufficialmente iniziata dobbiamo abituarci…sarà dura…non come ai tempi dell prima guerra, spero, ma sarà veramente dura per noi che siamo al corrente ma che non possiamo agire…- Ginny formulò a parole quello che Hermione aveva solamente pensato e Ron accennato.

-Sarà una lunga estate, questa, ora che…che Voldemort attacca dappertutto senza lasciare tregua ai Membri dell’Ordine- considerò Ron ad alta voce fermandosi poco prima della sala da pranzo e guardando la sorella negli occhi.

-Lo so…e ho paura…-.

A sentire quelle parole Ron s’affretto ad abbracciare Ginny. Forse era troppo ingenua per comprendere certe cose, troppo giovane per affrontare un avvenimento del genere, ma ormai c’erano tutti dentro fino al collo. E dovevano arrangiarsi, sostenersi a vicenda, affrontare con il petto pieno d’orgoglio e il mento alto e fiero i pericoli.

“Chissà come si porteranno avanti le cose, ora che ovunque, può esserci Lord Voldemort che ti aspetta…non si sanno i suoi piani nel dettaglio, quindi ci si può aspettare di tutto” pensava Ron mentre preparava qualcosa da mangiare per la sorella, ora seduta a capo tavola, con le braccia distese sul tavolo e le mani che si

contorcevano rivelando il suo stato d’animo e i suoi pensieri

rivolti al fratello maggiore ferito.

-Ron…-cominciò timidamente Ginny. Il fratello si voltò velocemente a guardarla come se si aspettasse un suo commento o una sua considerazione, -secondo te…detto tra noi…cosa farà Tu-Sai-Chi?- sussurrò col capo chino.

-Beh, come vedi ha già iniziato ad attaccare piccoli paesini, come quelli che difendeva Bill, poi io ed Hermione abbiamo sentito una volta due Auror che discutevano di un attacco all’estero, ma non abbiamo bene capito dove…- rispose il fratello abbassando la voce.

-Si è spinto fino all’estero?- chiese stupefatta la sorella.

-Si, addirittura in una cittadella abbastanza grande, ma come ti ho già detto non abbiamo capito dove- concluse Ron.

Nel totale silenzio Ron servì una cena leggermente bruciacchiata alla sorella.

 

 

Un brevissimo urlo seguito da un tonfo sordo lacerò quel silenzio pieno di impazienta.

Pareva una voce femminile, subito i due fratelli pensarono ad Hermione e correndo preoccupati si diressero verso il salone.

Ron aprì violentemente la porta con Ginny alle spalle che osservava allarmata.

Videro l’amica accasciata a terra accanto ad un uomo anch’egli svenuto a pancia in giù, subito non lo riconobbero ma in fondo lo considerarono minimamente, troppo preoccupati per Hermione.

Con uno scatto si sedettero accanto all’amica.

-Il polso è regolare- controllò Ginny con prontezza. La giovane alzò lo sguardo verso il fratello e vide che stava fissando l’uomo a terra a cui lei dava le spalle.

-Ginny, esci di qui- fu l’ordine secco. Ma ormai era troppo tardi, la ragazza si era girata, e mancò poco che non urlò pure lei.

-RON! GINNY! FUORI DI QUI!- tuonò la madre dei due fratelli appena arrivata. Ron non se lo fece ripete e trascinò con sé la sorella che sembrava pietrificata dalla visione dell’uomo.

-Ad Hermione ci pensiamo noi- aggiunse il padre chiudendo la porta alle spalle dei ragazzi.

Ron, vedendo la sorella diventare di un colorito spiacevole, l’accompagnò in bagno. Lui non entrò, ma la sentì chiaramente dare di stomaco diverse volte.

Quando finalmente sembrava essersi tranquillizzata, entrò.

Trovò la Ginny intenta a fissare il suo riflesso nello specchio del lavandino con le braccia rigide appoggiate ai bordi del lavabo. Il colorito roseo le stava pian piano ritornando, notò leggermente sollevato.

-Chi era?- chiese trattenendo a stento le lacrime quando si accorse che il fratello era entrato.

-Un Auror. Ma adesso calmati, non pensarci…- tentò di dire avvicinandolesi.

-Calmarmi? CALMARMI? Ma hai visto in che stato era? Ancora grazie che si distinguevano i lineamenti del viso! Cosa diavolo può essergli successo? Sembrava un fantasma, tutto quel…quel sangue…!- l’ultima parola fu pronunciata con forte disgusto mentre, nel dire tutto ciò, rinunciò a trattenere le lacrime e pianse, pianse disperatamente da far provare al fratello che ora la abbracciava forte come non faceva da anni un senso di

commozione per quella ragazza tanto fragile quanto forte.

 

 

Finito il primo capitolo…che ve ne pare? Lo so...é un po' cortino... ^^”

Allora, questa è la situazione iniziale nell’Ordine…il prossimo capitolo…non dico nuuuuuulla! XD

Non so che altro dirvi, se non che che dovete commentare perché sennò ci rimango male… T.T vabbé, se volete farmi contenta contenta commentate!

Kissoli,

Asmara

Ps: COMMENTAAAAAAAAATE, PLZ! XD

Ps2: Emy-Sil-chan, è scontato che da te PRETENDO un commento di quelli super-pignoli! XD Non avere scrupoli, neh?

 

 

Capitolo 2   -S.O.S.-

 

Era passata una settimana

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Asmara