Eccomi qui!
Chiedo scusa a
tutti, sono completamente sparita e non ho più
aggiornato, scusate ma ero presissima dalla scuola! Prometto che
aggiornerò più
frequentemente
Torno a scrivere
in terza persona, perché ho notato che la
storia piace di più in questo modo… Ecco a voi il
capitolo, per farmi
perdonare, l’ho allungato parecchio.
Non uccidetemi
per lo spoiler! <3
Capitolo 3
Dopo quelle che
gli sembrarono ore, Jace vide Alec portare
via la papera; Scese dalla trave e si mise a provare qualche salto
mortale.
Alec aveva
ragione, il messaggio di Sebastian lo spaventava
come non mai.
Ma non temeva
per se stesso, o per la sorte degli altri
shadowhunters; no, lui temeva per Clary.
Aveva vissuto
con Sebastian abbastanza a lungo da capire con
quale ardente voglia lui reclami Clar; aveva visto il modo in cui gli
si
irrigidiva la mascella ogni volta che sentiva pronunciare il suo nome.
Aveva paura che
in qualche modo lei sarebbe potuta finire tra
le sue grinfie. Cosa le avrebbe fatto?
Certo, lui non
avrebbe mai permesso a nessuno di toccarla, ma
se Sebastian avesse in mente qualcosa apposta per lei?
No. Non
succederà mai.
Jace
l’avrebbe protetta per sempre, e lei lo sapeva bene.
Tutti lo sapevano.
Il momento dello
scontro sarebbe arrivato, e lui doveva
essere pronto; e lo sarebbe stato.
A noi due,
Morgestern.
La cioccolata
calda di Clary stava cominciando a freddarsi,
mentre lei prendeva il coraggio di raccontare la sua idea. Non sapeva
come
dirglielo, tutti i discorsi che si era preparata sembravano senza senso
adesso. Ma doveva
pur cominciare da
qualche parte, no?
Prese un gran
respiro e disse: “So cosa vuole fare Jonathan.”
Magnus quasi si
strozzò con
il suo the verde alla vaniglia. “ Ma come
ti viene in mente, Clary? Avresti dovuto dirmelo subito!”
“Sai, se tu
non avessi riempito i tuoi capelli con una quantità di
glitter in grado di
rifornire un negozio, forse saresti arrivato prima e lo avresti saputo
subito!”
Magnus le
sorrise. “Ci sono cose sacre quanto la salvezza del
mondo. I miei capelli sono un esempio.”
Disse passandosi le mani tra i capelli.
Clary rise “Okay
Magnus, i tuoi capelli sono sacri. Ma ora parliamo seriamente. Jonathan
ha
intenzione di distruggerci, e questo lo sappiamo, ma
c’è una cosa che abbiamo
tralasciato tutti.”
Magnus si fece
serio “Sarebbe?”
Clary
continuò “Quando ha rapito Jace, e io li ho
raggiunti,
ho notato che Jonathan non aveva solo preso il controllo dei demoni, ma
aveva
anche stretto alleanza con il popolo delle fate. Questo può
voler dire solo una
cosa. Jonathan ha la stessa paura di Valentine nei confronti dei
Nascosti. Sa benissimo
di essere migliore in combattimento di praticamente tutti loro, ma sa
anche che
nella guerra contro i demoni di Valentine avevano quasi perso anche
senza
l’aiuto di Raziel. Questo grazie alla mia runa, che ha dato a
noi le stesse
capacità dei Nascosti con cui combattevamo.”
Magnus la
guardò interessato “Quindi pensi che abbia bisogno
di te per questo? Per crearne una anche lui?”
Clary sorrise
“Potrebbe essere, ma ne dubito. Lui vuole
allearsi con le parti che teme di più, vuole assicurarsi la
loro lealtà perché ha
uno scopo ben preciso. E penso di sapere quale sia: sta tentando di
ricreare la
stessa situazione dello scontro precedente, ma stavolta progetta di
avere i
Nascosti dalla sua parte, in modo da distruggerci senza il minimo
problema.”
Magnus la
guardò tentando di capire “Okay, ma i Nascosti non
accetterebbero mai, almeno non noi che siamo già stati al
vostro fianco. Dove
vuoi arrivare Clary? Vuoi convincere tutti a stare dalla nostra
parte?”
“No,
Magnus. Ma dopo che ho riflettuto su questa teoria, ho
pensato a cosa potremmo fare se davvero Jonathan riuscisse a metterci
gli uni
contro gli altri. E forse ho trovato una soluzione. Hai visto
l’ultimo film
della saga di Twilight?”
Magnus la
guardò sempre più confuso
“Sì, l’ho visto non molto
tempo fa, con Alec -” lo stregone ebbe un brivido mentre
pronunciò il nome del
giovane, ma proseguì. “I mondani hanno uno strano
modo di vedere il nostro
mondo, come se davvero fosse possibile che i vampiri abbiano i poteri
che
abbiamo noi stregoni. Nessun vampiro legge nel pensiero, ne tantomeno
prevedo
il futuro.”
Clary sorrise e
lo guardò con gioia immensa “Esatto, Magnus!
Hanno mischiato i poteri e le specialità dei Nascosti tra di
loro. Dando ai
vampiri la magia degli stregoni. Ovviamente non possono sapere che
quello che
hanno fatt sia un’anomalia per noi, ma mi hanno dato la
chiave, la risposta al
problema.”
Magnus si chiese
se Clary fosse impazzita “Aspetta un attimo
Clary, tu vuoi mischiare i poteri dei Nascosti?”
“Non
mischiare, Magnus. Io voglio fonderli.
Ho creato una nuova runa; in realtà mi è venuta
in mente
nel momento in cui ho capito il piano i Jonathan Non l’ho
ancora provata ma
l’ho percepita forte e invincibile. Voglio provarla con te, voglio incidertela sul
dorso della mano, e se
andrà come penso io…Allora avrò anche
io i tuoi poteri. Non so se solo in
parte, o se completamente, e non so nemmeno se tu otterrei le mie
capacità. Ma
sono sicura che funzionerà, e ho bisogno di te per fare
questo tentativo. Mi
aiuterai?”
Magnus rimase a
guardarla per un istante, prima di parlare.
“Clary, ti rendi conto di cosa potrebbe fare quella runa? Tu
stai distruggendo
tutti gli schemi. Le razze sono state create distinte e distanti per un
motivo.
Capisci il danno che potrebbe creare?”
Clary vide tutte
le sue speranze crollare: non si aspettava
un rifiuto da parte di Magnus; aveva pensato già ai rischi
che correvano, ma
davvero era più giusto fermarsi per rispettare gli schemi,
piuttosto che
tentare di combattere la guerra decisiva?
Raccolse tutta
la sua determinazione e rispose “Beh, anche la
mia runa Alleanza andava contro gli
schemi, ma mi sembra di aver aiutato tutti. Perché questa
non dovrebbe farlo?”
Magnus si rese
conto di quanto fosse cambiata Clary.
Ricordò
la prima volte in cui aveva visto quei piccoli occhi
verdi, e quei capelli rossi; lo sguardo con cui lo fissava ogni volta
che la
madre la portava da lui per ripristinare l’incantesimo: come
se sapessero
quello che stava per accadere, e lo implorassero di non farlo.
Ricordò anche la
sera in cui la vide alla sua festa, per la prima volta cosciente della
sua
identità, spaventata, insicura e non ancora pronta, ma con
una determinazione
tale da farle superare ogni ostacolo.
Ora davanti a
lui non c’era più una ragazzina indifesa.
C’era
una guerriera determinata e pronta alla guerra, e
nonostante sia stata cresciuta come una mondana, il sangue dei
Morgestern le
scorreva nelle vene e la rendeva la meravigliosa combattente che
è diventata.
Non vedeva
distruzione nei suoi occhi, come in quelli del
padre, ma vedeva salvezza. La loro salvezza.
Fu
così che si alzò e le porse la mano.
“Forza, andiamo in un
luogo all’aperto per provare questa runa. Apri un portale
dietro al bar, ho in
mente un posto perfetto.”
Clary sorrise e
insieme si avviarono verso il retro dell’edificio,
dove Clary creò un portale.
La ragazza si
voltò e gli chiese, impaziente come sempre. “Ora
che si fa?”
Magnus sorrise e
la guardò con quello sguardo che poteva solo
significare guai. “Ora ci si diverte.”
“La
prego signora, non mi faccia del male”
Le
fate erano sempre
state bellissime, paragonabili ad un angelo, se non fosse per la
cattiveria che
le accomuna ai demoni.
Lena era tanto
bella quanto pericolosa, nessuno poteva mai
dubitare di una creatura così stupenda, capace di incantarti
con i suoi occhi
color rugiada e deliziarti con la bella vista dei suoi capelli dal
color simile
al grano, intrecciati con fili di petali.
Le sue unghie,
curate alla perfezione e smaltate di rosso
acceso, si conficcarono nella carne della giovane fata, bucandole la
pelle come
un coltello potrebbe fare col burro.
La sua voce era
tanto tagliente quanto brillante, come un
suono di dolci campanelle.
“Piccola
Mirena, so benissimo che non hai mai dato motivo
alla mia regina di punirti, tuttavia ho una domanda da porti. Quanto
saresti
disposta a offrire per la salvezza della nostra razza?”
“Tutto,
signora, farei tutto per noi.”
Il sorriso di
Lena la fece rimanere senza fiato; era
indubbiamente bellissima, ma qualcosa nel suo volto non
tranquillizzò la piccola
fata per nulla, anzi le ricordò il volto di un leone, che si
delizia della
visione della preda, assaporandone già il gusto prelibato.
“Non
avevo dubbi, quindi grazie per la tua collaborazione”
Mirena non ebbe
nemmeno il tempo di chiederle cosa intendesse,
perché ricevette un colpo fortissimo alla nuca, e
l’ultima cosa che vide fu il
sorriso di Lena, prima di perdersi nella dolce oscurità che
la chiamava.
Lena si mosse
rapidamente per evitare che il corpo privo di
sensi della fata le cadesse addosso, la guardò un attimo,
studiandone i
contorni del viso, i capelli rosso fuoco, le labbra carnose, gli zigomi
alti.
Non aveva dubbi, Jonathan sarebbe stato fiero di lei.
“Carissima
Lena, non ho molto tempo. Hai quello che ti ho
chiesto?”
Un sorriso
indubbiamente minaccioso le contornò il viso,
mentre si girò per parlare al giovane di fronte a lei.
“Il popolo delle fate
mantiene sempre la parola data, Jonathan Morgesten.”
Jonathan si
avvicinò alla piccola fata, la guardò per qualche
istante ed infine si voltò verso Lena. “Bene,
questa mi sembra perfetta. Non è
troppo giovane ma nemmeno troppo matura. Ottimo lavoro, Lena. Ora vado,
non ho
tempo da perdere.”
La fata sorrise,
mentre il ragazzo, seguito da due demoni che
trasportavano la giovane fata, varcavano la soglia del portale,
sparendo nella
notte.
SPOILER CAPITOLO
4