Posò la tazza di porcellana, ancora calda del liquido che vi era stato versato, alzandosi.
L’ennesima notte insonne, davanti la sua solita dose di caffè, passata a ricordare la danza di una ninfa ai piedi della cascata, confondendo i riflessi della luna sulla superficie del liquido scuro con la sua immagine sinuosa.
Fece qualche passo verso il tatami d’allenamento; il Sole iniziava a spuntare, bagnando la terra della sua luce rossastra e piena di calore. [Illuminando il suo volto rilassato attraverso la finestra e svegliandola delicatamente.]
Le sue braccia si spostarono nell’aria, veloci, le dita fasciate si muovevano lievemente, come a tracciare i lineamenti del suo corpo nudo, bagnato dall’acqua della più bella cascata.
Ancora una volta lei.
Il frusciare del kimono coprì i suoi passi, silenziosi e titubanti, impedendogli di sentirla arrivare. La trovò lì vicina, nascosta per metà dallo stipite della porta, immobile sotto il tocco involontario delle sue dita semichiuse.
Gli occhi candidi, sgranati, erano incatenati ai suoi, freddi e ipnotici.
Avrebbe dovuto allontanare la mano, lo sapeva, ma lasciò che le dita si inoltrassero nei suoi lunghi capelli scuri, morbidi come aveva immaginato, accarezzandola.
Le labbra rosee si dischiusero per lo stupore, voluttuose, creando scompiglio al suo interno.
L’attirò a sé, premendole sulla nuca, e la baciò. Con forza e delicatezza, la invitò a danzare con lui.


Ah, come mi piace! Se ve lo state chiedendo, sì, mi faccio i complimenti da sola. Avevo proprio bisogno di una bella NejiHina e chi fa da sé fa per tre! Spero vi sia piaciuta, commentate e fatemi sapere! Ciaociao!