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Autore: HoransCoffee    17/12/2013    3 recensioni
Ecco lì la mia valigia, la mia grande valigia, stava salendo sull'aereo diretto a Londra, quello che mi avrebbe portata da mio 'fratello'. un ragazzo australiano che mi ospiterà a casa sua con la sua famiglia, ovviamente, per un anno.
Ho vinto la borsa di studio già in seconda liceo, quindi eccomi qui, nel posto 16B diretta verso la mia nuova vita.
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iniziò a baciarmi le lacrime, fino a quella piccola gocciolina salata che mi era finita sulle labbra. Mi baciò e nello stomaco i fuochi d'artificio iniziarono ad esplodere.
Mi stava baciando.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Cliffors, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 A Giulia, che nonostante il suo ‘non parlare’
Riesce a farmi capire quanto bene mi voglia bene.
Ti voglio bene anch’io Giuli <3
 
 
 
Spero vi siate goduti la pausa di suspance <3
Traduzione= non andava internet lol
sono otto pagine di Word :)
 

Kiss me hard before you go.
-you make me strong.-
-airport kiss.-

 
 
 
 
I: Luke, dobbiamo parlare_ dico entrando in casa.
L: mhhh_ mugugnò
I: oddio scusa! Ti ho svegliato? _mi annuisce sforzando un sorriso._ non volevo Lukey, giuro non era mia intenzione.
L: non preoccuparti_ dice spalancando le braccia per stiracchiarsi ed io, fregandomene di ciò che stava facendo, lo abbraccio.
I: torniamo a dormire dai.
L: ok, ti do’ una mia maglietta, non puoi andare in giro fradicia.
I: oh, si grazie._ arrossisco leggermente.
 
 
L: e quindi, che dovevi dirmi? _dice per poi sbadigliare.
I: niente dai. Dormi Luke_ rispondo baciandogli la fronte, rimboccandogli le coperte e stendendomi affianco a lui.
L: notte Bebe_ dice addormentandosi
I: notte Lulu_ gli accarezzo il viso. Gli traccio tutti i contorni del viso, una volta arrivata alle labbra, al solo tocco, rabbrividisco tutta.
Come può farmi questo effetto mentre dorme?
Come può farmi provare tutte queste emozioni?
A un tratto mi prende “sotto braccio” facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Mi addormento anch’io col suo respiro sul collo che da’ ritmo ai battiti del mio cuore.
 
 
 
L: Beth? Hei Beth sveglia dai, su che mi devi aiutare _ dice accarezzandomi il braccio fuori dalle lenzuola._ ti conviene svegliarti prima che utilizzi le maniere forti. 1…2…3…3 e mezzo…3 e tre quarti…4! Ora vedrai!_ urla iniziando a farmi il solletico.
I: AHAHAAHAH LUUUKE SONO SVEGLIA AHAHAHAH SMETTILA DAIII AHAHAHAH TI PREEEGOOOOO_ dico piangendo dal ridere.
L: ahaha buongiorno eh_ dice abbracciandomi.
I: giorno! Che ore sono? _dico sciogliendo l’abbraccio.
L: 12.15, che mangiamo? Ah… ti fermi a mangiare? Poi mi aiuti vero?
I: certo che mi fermo, devo solo avvertire Mamma. Andiamo da Subway? Per cosa ti devo aiutare?
L: ok! Ora sbrighiamoci ad andare, altrimenti c’è troppa gente e non riusciamo a prendere da mangiare.
 
 
 
L: mi piace mangiare quei panini _ dice alzandosi a sparecchiare.
I: e poi i biscotti? Mhhh che buoni_ dico seguendolo pensando a quelle delizie al cioccolato.
L: già ora andiamo in camera, abbiamo delle cose importanti da sbrigare_ dice prendendomi una mano e iniziando a correre su per le scale.
I: mi stai invitando a fare certe cose? Non ho capito HAHA
L: ma nooo AHAHAH mi devi semplicemente aiutare a fare la valigia_ dice tranquillo.
Valigia? Quale valigia? Dove va? Con chi va? Perché ci va? Quando torna?
I: V-valigia? _chiedo tremolante, con la speranza che voglia fare la valigia solo per andare a dormire da qualcuno, tipo Ash, Mike o Cal.
L: sì, io e i ragazzi dobbiamo andare a Londra, che c’è? Non ti ricordavi più?_ chiede appoggiando un borsone nero sul letto.
Gli occhi si riempiono di lacrime.
Se ne vanno tutti?!
Guardandomi, capisce che non ne sapevo niente.
L: piccola, non devi piangere. Torniamo, non ti preoccupare._ dice prendendomi il viso fra le mani e asciugando con i pollici le prime lacrime che escono.
I: q-quanto state via?
Ti prego fa che dica solo due settimane.
L: poco, non preoccuparti. _ mi stringe baciandomi la testa.
I: po-poco quanto?
Due settimane, due settimane, ti prego!
L: qualche mese
Perché mi tremano le gambe?
Perché ora ho paura di rimanere sola?
Perché ho paura di non rivederli mai più?
I: quando tornate qui? _dico fredda, irrigidendomi.
L: verso inizio anno_ dice stringendomi fortissimo.
‘verso inizio anno’ mi ripeto mentalmente, come per capire meglio quelle parole.
Le gambe mi cedono, ma lui, prontamente, mi sorregge.
I: t-ti prego d-dimmi c-che stai scherzando, che siamo su MTV qualcosa tipo Prunk’d
L: mi spiace. _riesce soltanto a dire.
Inizia a cullarmi cantando canzoni di Ed Sheeran.
I: fra quanto partite? Quando avete l’aereo?
L: lo abbiamo oggi alle 4.30pm ma dobbiamo essere lì già alle 3pm.
I: no, non è vero! _dico scoppiando in lacrime.
L: vieni in braccio_ dice aiutandomi ad agganciare le gambe alla sua vita. Inizia a scendere le scale_ mamma, mi fai la valigia?
Liz: certo… ma che ci fa in braccio a te?_ dice guardandoci male.
L: shhh problema di viaggio. Se hai bisogno, siamo in Garage.
 
Entrati in garage, mi appoggia su un divano vecchio blu ormai inutilizzabile, ma era li, per le prove dei ragazzi, per i 5 Second Of Summer.
I: Lu-Luke, che vuoi fare?_ dico senza che le lacrime smettano il loro corso.
L: zitta e ascolta._ dice prendendo la chitarra.
Inizia a suonare delle note a me note (scusate il gioco di parole)
 
‘Il mio cuore, il tuo cuore
Rimani seduta rigida come finisce il libro
Le pagine tra noi
Scritte senza fine
Così tante parole che non stiamo dicendo
Non voglio aspettare fino a che è passato
Tu mi rendi forte’
Canta un ritornello di Strong canzone degli One Direction.
La canzone, dice ‘tu mi rendi forte’, l’ha scelta apposta o…?
‘mi spiace dirti che ho bisogno di te
Ma non m’importa, non ho paura di amare
Perché quando non sono con te sono più debole
Questo è sbagliato?
È sbagliato che tu mi rendi forte?’
‘parole che non stiamo dicendo’
‘ho bisogno di te’
‘non ho paura di amare’
‘è sbagliato che tu mi rendi forte?’
 
‘perciò tieni stretto il mio cuore
Ho bisogno che tu mi tenga prima che io vada in pezzi.
Io terrò sempre duro
Perché tu sei la mia forza’
 
 
‘mi spiace dirti che ho bisogno di te
Ma non m’importa, non ho paura di amare
Perché quando non sono con te, sono più debole.
Questo è sbagliato?
È sbagliato che tu mi rendi forte?’
 
ho bisogno di amare te” si nasconde dietro quelle parole.
Poi dei ricordi affiorano nella mente “Luke che si arrabbia per Me e Manuel” “Luke che guarda con occhi ‘gelosi’ Manuel mente ci abbracciavamo” “Luke con lo sguardo perso quando gli parlo di Manuel”
‘MANUEL’ urlo fra me e me. ‘il biglietto che mi ha lasciato, diceva, quindi, forse ricambia i miei sentimenti. Come faccio a dirglielo? Hei ciao Luke, sai, per sapere, ti piaccio? No, perché sai a me tu, piaci molto e… MA CHE CAVOLO STO PENSANDO? Oddio si sta avvicinando, che faccio!? Che dico?! AHHHHHHHHHHHHH ok, sto delirando’
 
Una volta seduto affianco a me, mi guarda dritto negli occhi, che continuavano a perdere liquidi.
Si avvicinò al mio viso e iniziò a baciarmi le lacrime, fino a quella piccola gocciolina salata che mi era finita sulle labbra.
Mi baciò e nello stomaco i fuochi d’artificio iniziarono a esplodere.
Prima c’era solo un piccolo contatto fra labbra, poi avevamo bisogno di più contatto, così io lasciai che la sua lingua entrò nella mia bocca.
Le mie mani erano nei suoi capelli e le sue su i miei fianchi.
E ce ne volle di tempo prima che capii che mi stava baciando.
 
Quel contatto era diventato una droga per me, quella della migliore qualità.
Più ne avevo, più ne volevo.
Più ne volevo, più non resistevo.
Ogni minima cellula lo voleva.
Il cuore lo voleva.
Il cervello lo voleva.
Lui lo voleva.
Dovevo essere sua.
 
E così fu, quel pomeriggio ebbi la mia prima volta.
 
 
 
 
 
Alle 2.30pm eravamo tutti in auto. Io, Luke, Mike, Cal e Ash in una e le loro madri nell’altra.
M: sei silenziosa Beth, hai qualcosa?_ dice guardandomi preoccupato.
I: ti sei dimenticato di dirmi che sareste partiti Mike, hai qualcosa?_ rispondo acida.
Acida, ecco cos’ero. Michael si era dimenticato di dirmi del viaggio, cosa dovevo fare? Rispondergli dolce? Manco morta!
M: scusa, me ne sono dimenticato _dice triste
I: TE NE SEI DIMENTICATO?! TI RENDI CONTO? TI SEI DIMENTICATO DI DIRMI UNA COSA FONDAMENTALE! CREDEVI CHE, UNA VOLTA SCOPERTO, AVREI DETTO ‘UHH CHE BELLO PARTITE ED IO L’HO SCOPERTO SOLO 4 ORE PRIMA! YEEEE’ NO! NON SONO QUEL TIPO DI PERSONA. COS’ALTRO NON MI HAI DETTO? AH, NO ASPETTA, NON SFORZARTI A PENSARCI SU, TE NE SARAI DIMENTICATO, NO?! _sbotto urlandogli contro
M: NON HO BISOGNO DI SFORZARMI PER PENSARE COSA NON TI HO MAI DETTO! E NON E’ PERCHE’ ME NE SONO DIMENTICATO, E’ PERCHE’ NON VOLEVO DIRTELO.
I: dimmelo ora, su! _dico fredda, gelida.
M: _si ricompone_ che si vede benissimo che fingi, fingi con tutti. Probabilmente non ci hai mai detto tutta la verità. Sai, ho capito da un po’ di tempo che non ti trovi bene, ho capito subito che stai male qui. _abbassa lo sguardo, cercando di non incontrare il mio.
La sua risposta mi spiazza.
I: sì, hai ragione. Io fingo con tutti. Fingo di star bene quando sto morendo dentro. Vado avanti mentendo a tutti sul mio stato per non dare problemi. Ma ti sbagli, io qui mi trovo benissimo! Ho trovato degli amici, ho trovato qualcuno che mi vuole bene, che probabilmente, non mi abbandonerà mai.
M: oh
I: e se ti do’ questa impressione, beh mi spiace molto. Sai, sono 6 anni che voglio mostrare ciò che non sono, vado avanti con una maschera per paura di perdere tutti, per paura che le persone a cui voglio bene si ammalino e muoiano come è successo in passato. Ho paura di non trovare persone che mi sanno dire le cose in faccia. E la cosa che più mi ferisce, non è il fatto che tu ti sia dimenticato di dirmi del viaggio, ma che tu non mi abbia detto queste cose in faccia prima. In 6 mesi, non ne hai fatto parola. Per questo che ho sempre paura. _dico stringendomi nei vestiti che Luke mi ha prestato.
 
regola il respiro. Chiudi gli occhi e fai grandi respiri. Inspira, espira, inspira ed espira. Non piangere. Devi mostrarti forte. Sorridi.’
 
I: mi spiace avervi fatto credere di essere forte. _dico in un soffio.
C: posso chiederti una cosa Beth?_ chiede con paura che gli inveisca contro.
L: ma ti pare il caso? _dice guardandolo ‘da testa a piedi’
I: dai Luke, fallo parlare_ dico accarezzandogli un braccio
C: come fa una come te, intendo una bella ragazza, simpatica, divertente, educata ed estroversa ad aver paura? Come mai ti sei creata una maschera? Come mai tutti ti hanno abbandonato? Certo, se posso sapere…
I: io… io non lo so, sole che è da quando ho iniziato il primo grado (elementari.) che fatti poco belli sono successi sia in famiglia che a scuola. A casa mia, cugina si è ammalata di Leucemia a soli 2 anni una volta guarita ha iniziato a soffrire di Mutismo Selettivo ed io, miei genitori e fratelli facciamo parte di quelle persone che “il suo cervello ha selezionato” con cui non parlare. Ed è da quando ho 8 anni che non sento la… sua voce _tossisco cercando di camuffare qualche singhiozzo che si blocca in gola.
Brutto segno, gli occhi pizzicano.
I: invece a scuola, non leggevo molto bene ad alta voce e tutte le volte che toccava a me, la maestra mi sbatteva davanti alla classe o addirittura davanti ad altre classi facendo vedere a tutti quanto incapace fossi… ma, una volta mi ha anche urlato contro testuali parole: ‘CON TUTTI I SOLDI CHE HAI, PERCHE’ NON TI COMPRI UN RIGHELLO?!’ non è stato per niente bello… poi tutti mi hanno allontanata al liceo. Non so neanche il perché ed è stata la cosa più dolorosa non mi hanno neanche dato una spiegazione e poi altro ancora, ma credo che abbiate capito. _sospiro abbassando lo sguardo.
M: scusa, non sapevo queste cose… mi perdoni piccola Clifford? _dice allungandomi la mano
I: certo Mikey. Ti voglio bene sai? _rispondo mandandogli un bacio volante.
 
Nel frattempo Ash continuava a guidare sospirando rumorosamente.
B: A-ash?_ chiedo titubante_ hai qualcosa da dire?
A: è che mi fa rabbia! In sei mesi non mi sono reso conto di tutto questo! Io, si! Io potevo aiutarti a uscirne ma… sono così stupido da non aver capito niente! _colpisce il volante con il palmo della mano destra, con forza.
B: Ash no! Sono io che ti ho tenuto tutto nascosto! Non è colpa tua._ dico facendomi avvolgere dalle braccia di Luke, sospirando pur di far riprendere il cuore a battere normalmente.
Chiudo gli occhi e mi addormento fra quelle braccia che mi coccolano.
 
Dopo una mezzora buona, arriviamo all’aeroporto.
Scesa dalla macchina, prendo la mano sinistra di Lukey e avvolgo l’altra intorno alla sua vita.
L: sembri un panda
I: un panda? _chiedo un po’ stranita
L: un piccolo panda indifeso che si avvinghia all’albero così da poter rimanere su e non cadere. Mi piace saper di essere il tuo ‘albero’ o la tua ‘ancora’. Anzi, mi piace essere qualcosa per te. _dice baciandomi la testa
I: beh, allora sarai felice di sapere che sei tutto per me. _dico baciandogli una guancia, comprendendo anche un piccolo angolo di bocca.
L: andiamo dai _dice sorridendo da ebete ma continuando a stringermi a sé. _preparati alle fan.
I: ti prego, non lasciarmi andare _dico sentendo che potrei cadere da un momento all’altro.
 
Ora, dopo aver raccontato della mia vita ai ragazzi, mi sento spoglia, nuda e vulnerabile nonostante mi fidi ciecamente di loro.
È sempre stato così, una volta liberati i miei più intimi segreti, mostrate le mie insicurezze, mostrati miei problemi, mi vien paura di essere abbandonata da questa persona.
È successo così anche quest’anno a scuola, due mie carissime amiche, hanno iniziato ad allontanarmi e lasciarmi così, sola. Abbandonata a me stessa. Lasciando che i problemi mi soffocassero.
L: mai! E ora guardami negli occhi _dice fermandosi e guardandomi in faccia_ non farti tutti quei problemi, non pensare al passato come starai sicuramente facendo. Io non ti lascerò mai. Ok?
I: sì. _rispondo insicura
 
Entrati nel gate, siamo sommersi da fan. Tante chiedono chi sono ma anche chiedono foto, autografi e vogliono parlare con i loro beniamini.
Luke continua a sorridere e fare ciò che le ‘sue ragazze’, come le chiama lui, gli chiedono ma senza mai mollarmi la mano.
 
Perché sa che potrei crollare.
Un po’ come un castello di carte, se togli una carta sulla base, tutto cade.
Un po’ come un quadro che senza chiodo nel muro cadrebbe.
Un po’ come me con lui.
 
Ogni tanto, a qualche ragazza, scappa uno‘state insieme?’ o un ‘perché le tieni la mano?’ ma lui, non sapendo che rispondere, mi guarda chiedendo a me la risposta, vuole che gli suggerisca... ma anche io non so cosa siamo noi due.
Stiamo insieme? Boh. Quella è l’unica risposta che mi viene in mente, cosi con un’alzata di spalle, rispondo al posto suo.
 
‘I passeggeri del volo 37AH diretto a Londra sono pregati di dirigersi al Check-in. Grazie’
 
Ma come cavolo di un diavolo è possibile che oggi io sia così debole? Forse perché indosso una canotta di Luke a Giugno… solo che è inverno e indosso solo la sua canotta e una sua felpa, niente pantaloni… ma NO! Non è quello.
-è che sei innamorata di lui, brutta idiota!-
L: andiamo dai. _mi dice per poi salutare fan
Dopo aver messo i bagagli sul nastro trasportatore ora, siamo nella zona del detector, ciò significa salutarsi.
Ciò significa dirsi addio.
Iniziano così le raccomandazioni delle madri, che sono sempre le solite: non accettare passaggi da sconosciuti, chiamarle la sera, tenere la testa sulle spalle, non bere, non drogarsi, non fumare e blah blah blaahhh.
La scena è così divertente, nella sua drasticità.
I ragazzi che annuiscono alle madri facendo finta di ascoltare ciò che dicono. Son partiti così tante volte che le sapranno a memoria.
Tutto questo finisce che i figli abbracciano le loro madri. Protetti fra le loro braccia.
Le quattro donne commosse, tristi ma allo stesso tempo fiere, si sorreggono a vicenda.
Guardano tutti me.
È arrivato il momento.
Mi avvicino rigida a Calum che non mi lascia neanche il tempo di parlare che mi abbraccia. Mi stringe fortissimo.
So che significa.
Vuol dire ‘ti voglio bene’ ‘sii forte’ ‘non ti dimenticherò’ ‘ci rivedremo’ ma anche ‘ti tengo tutta intera, non ti faccio cadere a pezzi’.
Io e Calum ci siamo sempre capiti, non c’era né c’è bisogno di parlare per capirci. Uno sguardo basta. Probabilmente sa, che nel mio sguardo accecato dalle lacrime, c’è la paura di non poterli più vedere. Anche lui ha paura.
 
Guardo Michael. Un lieve sorriso si apre sulle sue labbra.
Sorrido anch’io, so che si sta trattenendo dal piangere. È così anche per me.
M: sei la mia sorella preferita. _dice abbracciandomi. Probabilmente non riusciva più a trattenere le lacrime.
I: e tu sei il fratello che non ho mai avuto _ gli bacio la spalla.
M: tu hai un fratello in Italia. _ridacchia
I: non importante quanto te _sorrido baciandogli poi la guancia.
La voce tremava ad entrambi.
Lo sguardo di Ashton, mi ricorda tutte le volte in cui ci siamo confidati, le volte in cui mi ha fatto da ‘mamma’ dicendomi di non fumare e/o bere.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che soffrirà.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che gli mancherò.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che soffrirò.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che mi mancherà.
Appena ci stringiamo le mani, scoppiamo entrambi a piangere.
Noi, lo sappiamo come andrà.
Sappiamo che pian piano inizieremo a scriverci sempre meno fino al niente.
La cosa peggiore di tutte.
Il niente.
Ci stringiamo ancora di più appena ci vengono in mente questi brutti pensieri.
Una volta staccati, gli asciugo le lacrime e lui fa lo stesso con me.
Ci sorreggiamo a vicenda con quei piccoli gesti.
 
Luke.
L’ultima cosa che avrei voluto fare ora, sarebbe stata dirgli addio.
Non mi piacciono gli aeroporti.
Troppi addii, pochi ‘arrivederci’.
Troppi baci fra lacrime.
Troppi “Ti Amo” detti alla persona che si ama che magari, non si vedrà più.
Troppo tristi come posti.
Guardandomi attorno vedo solo degli addii uscire dalle bocche delle persone, troppa tristezza.
Odio questo posto, soprattutto ora.
I: Luke. Senti… _inizio a dire ma mi blocca.
L: no. Shh _dice bloccandomi per i polsi dove, ci sono cicatrici ancora rosate, nonostante l’incisione è stata praticata mesi prima. _so che vuoi dire. So che è la verità. So anche però, che combatteremo la distanza, che quando sarò in Europa, verrò a trovarti. Ad ogni vacanza, ogni volta possibile c’incontreremo. Ti prego, dimmi che sarà così. Dimmelo. _continua guardandomi negli occhi leggermente lucidi.
 
Se stava cercando di convincerla, beh ci era riuscito. Ma in fondo Beth sapeva che voleva soltanto farle dimenticare la verità. È sempre stata una ragazza intelligente.
 
I: e così sarà Luke.
Così, finito di dire quelle quattro parole, si baciarono ‘kiss me hard before you go’ diceva sempre lui, ora quella frase era la loro frase.
 
‘i passeggeri del volo 37AH diretto a Londra sono pregati di dirigersi verso l’aereo. Grazie’
 
Lacrime che scendevano.
Visi tristi.
Persone vuote.
Bocche all’ingiù e morale sotto i piedi.
Tutto quel grigio non aiutava.
Tutto così odioso.
 
E così, l’aereo 37AH diretto a Londra era appena partito, portando via le ultime cose importanti che le erano rimaste.
 
Beth odiava certamente quei luoghi che portano solo a una cosa.
 
LA DISTANZA.
 
 
 
 
 
 
 

IT’S TIME TO READ ME.
IL FATIDICO CAPITOLO E’ ARRIVATO!
LUKE E BETH SI SONO BACIATI…. E NON SOLO A QUANTO PARE mhhhh
CHE NE PENSATE?
NON TROVATE DOLCISSIMO LUKEY? SNVFNSIVNSL
COME DETTO DAL CAPITOLO I RAGAZZI PARTIRANNO! EH GIA’ :(  ANZI SONO PARTITI. DOPPIA FACCINA TRISTE.  :( :(
TORNERANNO VERSO GENNAIO, CIO’ SIGNIFICA CHE NON SI POTRANNO PIU’ VEDERE.
PIANGO :'(
LA FANFICTION FINIRA’ IL PRIMO GENNAIO 2015, QUANDO BETH DOVRA’ TORNARE A CASA. NO PROBLEM LADS ;)
 
MA QUALCUNO LEGGE QUELLO CHE SCRIVO QUI?
SAPPI CHE TI STIMO YO.
ANYWAY LOVE YOU ALL
Xx
HoransCoffee
 
  
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