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Autore: alaskha    17/12/2013    4 recensioni
“Zayn fa il pugile - confessò incolore - e tu la ballerina" puntualizzò poi, il mio migliore amico.
“Beh? Cosa centra lui con me?”
“Niente, appunto”
“Harry, non ti seguo”
“Facciamo sì che questo ‘Niente’ rimanga tale, d’accordo?”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(9)

My baby


Jj si era abituato alla presenza di Zayn in casa, anzi, a dirla tutta, non mi sembrava dispiacergli più di tanto. L’avevo piazzato davanti alla TV in sala, sul tappeto morbido che Harry gli aveva comprato per Natale: era blu, ovvero del suo colore preferito. Mi scappò un sorriso, guardandolo.
“Perché sorridi?” mi chiese Zayn, in piedi nella mia cucina.
“Per il mio bimbo” risposi, con un’alzata di spalle.
Così sorrise anche lui, ed io scossi la testa, riacquistando un’espressione da persona intelligente, dato che avevo acquisito le sembianze di una sottospecie di ebete.
“Vuoi qualcosa? Un the caldo, una cioccolata, qualsiasi cosa – ma poi ci pensai su – no, aspetta, probabilmente ho detto una cazzata e la cioccolata calda l’ha finita Niall stamattina, sai, compriamo le scatole di Ciobar, Jj ne va matto ma poi i ragazzi le finiscono sempre prima che lui possa..”
Mi fermai, perdendomi in quel fiume di parole senza capo né coda, quando sentii il calore del corpo di Zayn accanto al mio.
“Sto bene così, grazie, nessuna cioccolata calda per stasera” m’interruppe, pacato.
Mi voltai verso di lui, trovandomi a pochi centimetri di distanza dal suo viso. Non volevo guardare la sua bocca, mi avrebbe presa per una cretina, ma i miei occhi smisero di darmi ascolto, posandosi proprio su quelle labbra scolorite, e sempre più rovinate.
“Ok” sussurrai, con la gola secca.
Così Zayn scoccò uno dei suoi sorrisetti, che di certo non mi avrebbe aiutato. Così decisi di uscire da quella complicata situazione e sedermi su una delle sedie della cucina, intorno al tavolo, decisa a darmi una calmata.
“Helena, vuoi un bicchiere d’acqua? Stai male?” mi chiese lui, vagamente divertito.
“Eh? No! Perché?” domandai, allarmata.
Ma che diamine mi stava prendendo? Mi tolsi il suo cappello, posandolo sul tavolo, per poi passare una mano tra i miei capelli, rendendomi conto che un bicchiere d’acqua fresca mi avrebbe fatto davvero bene. Avevo il fiato corto, il cuore mi batteva a mille e le gambe mi tremavano: sensazione che provavo solo dopo otto ore continue di allenamento con Claire.
“Così, chiedevo” disse semplicemente, scrollando le spalle.
Mi chiesi se avevo appena evitato una bella figura di merda davanti a Zayn, o se ne fossi appena stata protagonista. Decisi di ignorare quella stupida parte del mio cervello che premeva per la seconda risposta.
“Vuoi sederti?” gli chiesi.
Zayn annuì, prendendo posto di fianco a me, guardandosi intorno.
“È bello qui” disse poi.
“Stai scherzando?” chiesi, scettica.
Ma Zayn scosse la testa, contrario.
“Beh, il tuo concetto di bello dev’essere differente dal mio, allora”
“Una casa per essere bella non deve essere per forza enorme, con tante camere e troppi metri quadri di cui alla fine non ci si fa mai nulla – mi disse – casa tua è bella perché persino io, che la vedo per la prima volta, mi sento a casa”
“La nostra vecchia casa era molto più grande e spaziosa, avevamo anche un giardino di cui Jj andava matto – ricordai, nostalgica, torturandomi le mani posate sul tavolo – adesso viviamo in un bilocale in quattro, io e Jj dormiamo in un letto ad una piazza, ovvio, quando non si addormenta con uno dei ragazzi sul divano – chiarii - ed al posto del giardino, abbiamo una lavanderia”
Zayn posò una mano sul groviglio che erano le mie, così io alzai lo sguardo nei suoi occhi.
“Sono sicuro che Jj sta benissimo, qui con voi”
“Lo spero”
“È una grandissima responsabilità, Helena” disse lui, stringendo le mie mani.
“Lo so, infatti, mi sembra di non essere mai abbastanza” confessai.
“Te la stai cavando alla grande, Jj ti adora, si vede”
Ma come faceva ad avere sempre le parole giuste? Sapeva sempre cosa dire per tranquillizzarmi, non sbagliava mai. Così gli sorrisi, davvero riconoscente.
“Grazie Zayn, davvero” gli dissi, sinceramente.
Lui rispose al sorriso: il sorriso più candido e bello che avessi mai visto, apparteneva alla faccia livida e segnata di un pugile.
“Sono qui per questo, no?”
Zayn Malik mi stava salvando dalla mia solita, monotona e noiosa vita.
“Raggio di sole?” mi richiamò.
 “Sì?”
“Io ci sono, per qualsiasi cosa”
Lui continuava a chiamarmi ‘Raggio di sole’, ma non lo capiva che era lui, ad essere il mio raggio di sole, e non viceversa: era tutto così buio, prima di lui.
Così mi alzai dalla sedia, perché avevo bisogno di un suo abbraccio, avevo bisogno di sentire le sue braccia stringermi, ancora, ancora e ancora.
“Mi abbracci?” gli chiesi, timidamente.
Zayn si alzò a sua volta, sorridendomi.
“Non devi neanche chiederlo”
Mi fiondai tra le sue braccia, lasciando che mi stringesse forte, che cacciasse tutte le mie preoccupazioni, tutti i problemi, tutte le stupide paure. C’eravamo solo io, lui, le sue dita che accarezzavano i miei capelli, i nostri respiri..
..e Jj, che ci guardava dalla soglia della porta, con il suo pupazzo di Sullivan che i suoi cari Harry e Niall gli avevano regalato con tanto amore, in nessuna occasione precisa, solo perché avevano voglia di farlo.
“Posso anche io?” chiese con la sua vocina dolce.
Mi staccai di poco da Zayn, guardando il mio fratellino.
“Non devi neanche chiederlo, giusto Zayn?” lo citai.
“Giusto, raggio di sole”
Jj corse verso di noi e Zayn lo alzò da terra, prendendolo in braccio, ed insieme lo stringemmo in un grande abbraccio di gruppo.
“Ti faccio ancora paura?” gli chiese Zayn, guardandolo in volto, con un sorriso tenero.
Jj scosse la testa, giocando con una delle tante catenine di Malik.
“No, la mia sorellina ti vuole bene e tu la chiami raggio di sole”
Zayn annuì, continuando a stringere Jj: erano bellissimi insieme, Zayn perdeva tutta la sua durezza a contatto con l’innocenza del mio bimbo. Avrei voluto fotografarli.
“Ma perché lei è un raggio di sole, lo sai?” gli disse Zayn.
Jj annuì.
“Sì, Helena è la più bella del mondo” convenne il mio fratellino, troppo generoso.
“Sono d’accordo” disse Zayn, facendomi arrossire di trenta tonalità.
“Tu la ami?” domandò poi di getto Jj.
Vidi Zayn in difficoltà, abbozzare un sorriso, così intervenni, prima di metterlo ulteriormente in imbarazzo.
“Dannazione – imprecai a bassa voce – bimbo, io non credo che..”
“E tu?” ma Zayn m’interruppe, senza prestarmi troppa attenzione.
Jj annuì, sorridendo “E voglio che la ami anche tu, così saremo in due”
Zayn scoppiò a ridere, trascinandosi dietro anche il mio fratellino. Rimasi a guardarli sbalordita, com’è che Zayn era in grado di far innamorare chiunque di lui, in pochi minuti? Tranne proprietari di locali colmi di pregiudizi e migliori amici ricci troppo testardi, perché alla fine Niall aveva ceduto al suo fascino, proprio come tutti noi comuni mortali.
“Ti prometto che l’amerò, piccolo”
Jj annuì soddisfatto, così Zayn lo mise a terra, rannicchiandosi vicino a lui.
“Resterai per sempre, allora?” gli chiese, speranzoso.
Zayn guardò me, che me ne stavo appoggiata allo stipite della porta, senza dire nulla. Mi strinsi nelle spalle, lasciandogli la libertà di parola.
“Se il nostro raggio di sole ce lo permetterà, certo” disse lui.
Così Jj corse verso di me, tirandomi per il vestito, urlettando un po’ troppo: i vicini ci odiavano e si erano lamentati con l’amministratore del condominio parecchie volte, ma Mr. Collins aveva cuore e non ci aveva sbattuti fuori, per fortuna.
“Helena! Helena! Helena! Tu vuoi che Zayn resti con noi per sempre, vero?”
Non sapevo che dire, Zayn si era alzato e mi guardava, senza dire nulla, senza sorridere, aspettava solamente la mia risposta.
Tornai a guardare gli occhioni azzurri di Jj, speranzosi. Come potevo io dirgli di no? Era solo un bimbo, il mio bimbo.. non sapeva che cosa significasse il ‘Per sempre’.
“Ma certo” così acconsentii.
Io e Zayn scoppiammo a ridere, davanti ai salti di gioia di Jj per tutta la casa e non passarono neanche due minuti che ci aveva già coinvolti. In quella casa regnava la gioia, e ce l’aveva portata lui: quei sorrisi e quelle risate erano merito suo. Stavamo benissimo con Harry e Niall, da Dio, e gli dovevo la vita, ma con Zayn era diverso.
Ma tutto quel clima di felicità, venne interrotto dall’aprirsi della porta, che cigolava ancora molto, nonostante Ryan ed Harry avessero fatto il possibile. Il mio migliore amico riccio se ne stava sulla soglia, guardandoci.
“Ciao?” risultò più una domanda che un saluto, il suo.
“Harry! – esultò Jj, correndogli incontro e saltandogli in braccio – vieni con noi! Devi conoscere Zayn! È fantastico!”
“Ah sì? – domandò Harry, retorico – come mai questo nome non mi è nuovo?”
Harry camminò fino alla sala, raggiungendoci e posando Jj a terra.
“Harry lui è Zayn– feci le presentazioni – Zayn lui è Harry, il mio migliore amico, vive qui con noi”
I due si strinsero velocemente la mano.
“Io e te dobbiamo parlare” disse rivolto a me, con tono autoritario.
Guardai gli occhi verdi di Harry senza dire nulla: lui sembrava parecchio arrabbiato. Così acconsentii.
“Jj, ti va di giocare insieme a me mentre loro due parlano di cose noiose e da grandi?” gli propose Zayn, che doveva aver capito la situazione.
“Sì, loro sono noiosi, ti piace Super Mario?” gli chiese Jj, euforico.
“Certo che mi piace, a patto che tu mi faccia vincere – disse Zayn scherzando – andata?”
“Andata!”
I due si scambiarono un cinque e sparirono sul pavimento della sala, sul tappeto di Jj, mentre Harry mi trascinò in camera. Accese brusco le luci, sbattendo poi la porta. Lo guardai togliersi la giacca marrone, e poi notai che quel giorno portava una fascia tra i capelli, come piaceva a me.
“Come sta Mad? Niall mi ha detto che ha avuto un contrattempo” dissi io, per interrompere il silenzio pesante che si era creato.
“Sta bene – rispose Harry sbrigativo – ma non è di questo che dobbiamo parlare, e tu lo sai”
“Harry, non c’è bisogno che tu dica nulla  - premisi – Niall lo ha conosciuto e non ha avuto niente da dire, anzi, è stato contento che mentre voi due non c’eravate ci fosse lui, insieme a noi”
Harry continuò a guardarmi, serio.
“E tu ti aspetti che io ti permetta di continuare a vederlo e portarlo in casa? Con Jj? – domandò, retorico – non se ne parla neanche”
“Non ho bisogno del tuo permesso, Harry, pensavo che tu capissi”
“E capisco, capisco anche troppo – continuò, duro – non voglio neanche immaginare la reazione di Jj, nel vederlo”
Harry Styles era una fottuta spia dell’FBI.
“Ho indovinato, non è vero?” disse, interpretando la mia espressione ed il mio silenzio.
“È stata una reazione iniziale” mi giustificai.
“Che ha fatto? Ha urlato? È scappato? Si è nascosto?”
Io annuii “Tutte e tre insieme, caro Mr. Styles”
Harry ridacchiò, perché io e lui non ce la facevamo a rimanere arrabbiati l’uno con l’altro.
“La teatralità di quel bambino m’inquieta ogni giorni di più”
Ci guardammo entrambi per qualche istante senza dire nulla, dopodiché scoppiammo a ridere, senza un valido motivo.
“Ma come faccio ad arrabbiarmi con te? – disse, mentre mi stringeva in un abbraccio dolce e caldo – te ne stai lì a fissarmi, con quei tuoi occhioni, sei sleale, lo sai?”
Mi staccai di poco da lui, per guardarlo negli occhi.
“Perché ce l’hai con lui? Non lo conosci neanche, Harry” ripresi l’argomento, giocandomi la carta ‘vocina dolce’.
Harry roteò gli occhi al cielo.
“Ma si può sapere perché è tanto importante per te questo pugile? Dannazione, fa paura persino a me con tutti quei segni sulla faccia!”
“È un ragazzo meraviglioso Harry, dovresti conoscerlo, sono sicura che andreste davvero molto d’accordo” sostenni.
“Io ed il pugile?” chiese Harry, guardandomi scettico.
“Sì Harry, tu ed il pugile – ripetei decisa, ancora tra le sue braccia – promettimi che ci proverai”
“Ma a fare cosa?”
“Ad andare d’accordo con lui, cretino!”
“Ok, ok.. mi preoccupo solo per te, un pugile è roba pericolosa, piccola”
Scossi la testa, convinta.
“Non Zayn”
“Come ti pare – Harry mi scoccò un bacio sulla fronte, lasciandomi andare – ci proverò, ma non ti assicuro nulla”
Lo guardai male, per poi intrecciare le mie dita alle sue e camminare verso il corridoio. Se avevo convinto Harry, potevo farlo anche con Jean.
“Harry! Helena! – urlò Jj vedendoci tornare, correndoci incontro – ho battuto cinque volte Zayn a Super Mario, è anche più schiappa di te, Harry!”
Harry guardò male il mio fratellino, per poi posare gli occhi sulla figura di Zayn, apparsa dietro Jj.
“D’accordo Jj, adesso è ora di andare a dormire” disse Harry.
“Ma non vuoi conoscere Zayn? – si oppose Jj – lui è un pugile, come Rocky! Potremmo comunque trovargli un ruolo come pirata, Harry?”
Harry ci pensò su, guardando prima me e poi Zayn. Stava scegliendo se provarci, oppure no. Ma poi sorrise al piccolino, accarezzandogli giocosamente i capelli.
“Io credo di sì, capitan Jack Sparrow”.

 





 
Bonjour
ciao bellissime :)
premettendo che questo capitolo è corto, lo so..
ma cos'abbiamo? il consenso di Harry e Niall yeee
e quanto è dolce Zayn con Jj? vi giuro che mi sciolgo a scrivere le loro scene jsdhgdfhg
comunque volevo avvisarvi che ho finito i capitoli pronti, e che dovrò darmi da fare..
da domani sarò praticamente in vacanza, perchè avrò finito interrogazioni e verifiche varie, un bel 'yea' per me sfdfdf
la quarta superiore sfianca, aiuto
comunque mi metterò all'opera e scriverò un sacco di capitoli per voi :) :) :)
e niente, vi amo, godetevi Harry sfjsdhfsh LO AMO SANTO DIO 
addio.





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