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Autore: bieberslove    17/12/2013    1 recensioni
- "Prima che ti conoscessi non ero nulla, un corpo buio, che sopravvive ma non vive davvero. E ora che ci sei tu con me capisco che sei il mio unico rifugio. Quando vengo a contatto con le tue mani, quando ti guardo negli occhi e quando sorridi capisco che sei davvero un regalo inaspettato e mentre mi guardo intorno vedo guerra, falsità, ipocrisia ed egoismo.
Ma tu Louis... tu sei tutto quello che una persona come me non merita. Siamo così dannatamente fatti per stare insieme. Ed io ti amo. Con tutte le mie forze." - dissi e lo guardai negli occhi, aspettando solo un bacio, non una risposta. Che comunque non tardò ad arrivare.
- " Ti amo anch'io, Harry." -
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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They don't know about us.
(1)
 
- ”Harry, hai finito? Lo sai che odio aspettare!”- la voce stridula di Rosemary risuonò per tutta la casa, che strazio. Non dovrei parlare così di lei, è la mia ragazza. Ma ultimamente mi sto accorgendo di non essere più attratto da lei e dal suo modo di essere, siamo troppo diversi. Io sono solitario, bevo, fumo, e ho pochi amici. Lei adora la compagnia, le feste, è sempre ubbidiente alle regole dei genitori e odia vedermi fumare o bere, inoltre è inondata da persone che la amano. Io, di persone che mi amano, ho solo lei, Zayn, Niall e mia madre. Siamo l'opposto ed io non posso più reggere tutto questo, dopo un po' stanca. 
-“Sto arrivando, Rosemary!” - dissi con uno sbuffo, ormai stressato dalle sue lamentele . Notavo che lei mi amava sempre di più e questo complicava le cose, non potevo lasciarla quando lei era così innamorata persa di me. Non sapevo cosa fare. 
“E allora muoviti.” - mi disse con tono più placato per non farmi arrabbiare. Mi aspettava una giornata di shopping, regali natalizi e quant'altro. Potevo farcela? Sì. Volevo? No.
Scesi le scale, pronto ad affrontare quella giornata di noia e monotonia, lo facevamo quasi tutte le domeniche della settimana. Rosemary prese il cappotto, una borsetta nera e uscimmo di casa. Le aprii la portiera della macchina, come facevo sempre, ed entrai in macchina. 
- “Allora, dov'è che andiamo?” - chiesi.
- “Direi di andare prima da Hollister, ha messo dei saldi pazzeschi e vorrei comprare qualche maglione nuovo” - Non era una ragazza stupida, anzi. Ma è pur sempre una ragazza e portala nel suo negozio di abbigliamento preferito con dei soldi e ti sposerà. Si fa per dire, perché io non la sposerò. 
- “C'è qualcosa anche per te, guarda che belle maglie.” - disse senza distogliere lo sguardo dal catalogo Hollister. 
- “Mh, carine.” - Non è vero, facevano schifo. Strano dire questo guardando i cataloghi di quel negozio, lo so. Ma a me queste magliette non piacevano per niente. 
- “Ascolta, più tardi ci raggiunge Zayn con la sua fidanzata, per te va bene? Mangiamo un panino al fast food vicino casa. Ho sentito che fa degli ottimi panini.” - dissi sperando in una risposta positiva. Esitò per un istante. 
- “Okay. Ma solo se posso chiamare Clary e il suo fidanzato!” - tirai un sospiro di sollievo, almeno Zayn avrebbe migliorato la serata. 
- “Andata.” - Dopo qualche minuto arrivammo a destinazione, parcheggiai e ci dirigemmo nel negozio. Mi guardai intorno, gente ovunque, in ogni angolo del negozio. Maschi, femmine, e chi ne ha più ne metta, un vero caos. Mi girai verso Rosemary per farle cambiare idea e andare in un altro negozio ma era già sparita, lo faceva sempre. Così decisi di aspettarla fuori e nel frattempo comprai un frullato alla fragola nella gelateria accanto. 
New York di sera era davvero bellissima. Guardavo la gente che si soffermava davanti alle vetrine e a decidere i regali da fare al fidanzato o la fidanzata, i bambini che guardavano i giocattoli nei negozi, chi mangiava lo zucchero filato, chi camminava da solo con le cuffie nelle orecchie e una sigaretta tra le mani. Semplicemente osservavo. Amavo osservare e stare in silenzio, mi rilassavo. Ed io adoravo rilassarmi. Ma ad un certo punto, il momento migliore della giornata, venne interrotto da Rosemary che mi urlò nelle orecchie. 
- “Tesoro vieni, sono arrivati Clary e il suo ragazzo, vedrai ti piacerà. E' molto simpatico” - disse strattonandomi facendomi cadere il frullato. Una delle sue brutte abitudini era questa, anche se poi si dispiaceva. Vidi in lontananza un ragazzo non molto alto, sicuramente più basso di me, di spalle con una sigaretta in mano, guardai il pacchetto nell'altra mano e vidi che erano le Marlboro, le mie preferite. Ottimi gusti. Indossava un maglione non troppo stretto bordeaux, un cappellino del medesimo colore un pantalone sopra le caviglie nero e delle vans grigie e nere. Lo sapeva che era inverno? 
- “Ciao Rosemary!” - disse Clary. La conoscevo, era una ragazza simpatica, l'opposto di Rosemary. Era un po' come me, sulle sue senza dare fastidio agli altri, e a volte condividevamo le sigarette, mi piace. Se l'avessi conosciuta meglio sarebbe diventata la mia migliore amica.
- “Clary! Siete in anticipo, ma non importa. Vero Harry?” - era un incitamento a dire sì? 
- “Certo. Ciao Clary. ” -  salutai Clary e il suo ragazzo con un cenno del capo.
Lui ricambiò, non sembrava interessato ad approfondire la conversazione e andava bene per tutti e due. 
- “Allora ragazzi, noi entriamo, voi rimanete qui a fare conoscenza. A dopo!” - senza neanche lasciarci il tempo di rispondere entrarono dentro a finire i loro acquisti.
C'era un silenzio imbarazzante, quindi lui decise di rompere il ghiaccio presentandosi.
- “Sono Louis.” - disse porgendomi una Marlboro. La presi e lo ringraziai con uno sguardo.
- “Harry. Bel nome il tuo.” - 
- “Anche Harry è molto bello” - disse, forse per ricambiare, forse perché gli piaceva davvero. Poi ci ripensai. Louis era il nome di mio nonno, che morì quando io ero piccolo, sui nove anni, ma le sofferenze non mancavano. 
Poi mi resi conto di averlo guardato solo di sfuggita, quindi mi girai e lo osservai. Era magro per sua fortuna, perché era bassino. Aveva gli occhi sul blu e sul celeste, come il mare. Labbra sottili e un viso normale, i capelli erano nascosti dal cappellino di lana ma riuscivo a vedere il colore, marroni. Bel ragazzo, senza dubbio. 
- “Anche tu sei stato trascinato dalla tua ragazza?” - disse cogliendomi di sorpresa, non pensavo avesse notato che lo guardassi.
- “Ogni domenica, ma non per molto.” - 
- “E perché? Ha finito i soldi?” - disse sarcasticamente  gettando la sigaretta per terra per poi calpestarla con il piede.
- “No, voglio mollarla. Non la amo come una volta, forse non l'ho mai amata. Insomma è un momento di confusione e molti suoi comportamenti che prima sopportavo senza problemi adesso mi sembrano diventati pesanti e davvero insopportabili. E' una brava ragazza, bella, simpatica. La ragazza perfetta, ma non per me. Parla troppo spesso e a me non piacciono le persone così, preferisco qualcuno che capisca i miei silenzi e non qualcuno che mi toglie le parole di bocca. Qualcuno che mi tenga testa, che fumi insieme a me una sigaretta nel bel mezzo della notte, che sa che per farmi felice mi serve qualche bottiglia di Vodka. Io e lei siamo l'opposto. Io amo la quiete ma non so perché vivo a New York. Questo è il casino che mi piace, lei invece ama il casino delle feste. Lei non osserva, guarda e giudica. Non può continuare.” - avevo parlato troppo, ma in quel momento quel ragazzo sembrava l'unico che potesse capirmi. E lui era rimasto in silenzio, senza interrompermi, senza parlarmi su, senza dirmi qualcosa di lui, interessandosi solo a quello che dicevo io. Mi era già simpatico.
- “Credo di averti capito più io che lei in due anni che state insieme.” - disse e lì finì la conversazione, dato che arrivarono le due ragazze felici che parlavano della nuova collezione Candy di un negozio a me sconosciuto. Diedi un ultima occhiata a Louis e mi ricordai di dover chiamare Zayn per raggiungerci. 
- “Rosemary, chiamo Zayn per avvertirgli di iniziare a venire, sono quasi le sette e dobbiamo andare a prenotare il panino da adesso, poi ci facciamo un giro a piedi.” - 
- “Va bene” - disse guardandomi di sfuggita. Presi il telefono e digitai il suo numero di cellulare, dopo qualche squillo rispose.
- “Pronto? Harry?” - 
- “Zay! Che fai allora, vieni o no? C'è un ragazzo simpatico, il fidanzato di Clary. Magari fate amicizia anche voi.” - 
- “Si, vengo. D'accordo. Alle sette sono fuori al negozio sulla quattordicesima, va bene?” - 
- “E' ok. A dopo.” - senza aspettare una risposta che non sarebbe arrivata, staccai e posai il telefono nel cappotto regalatomi qualche mese fa da Rosemary. 
- “Alle sette al negozio sulla quattordicesima, è deciso. Mancano dieci minuti, iniziamo ad andare?” - incitai gli altri ad andare.
Senza proferire parola tutti iniziarono a camminare verso il negozio che intendeva Zayn, un negozio di abiti da sposa. Le ragazze iniziarono a parlare per conto loro e io e Louis rimanemmo indietro, così attaccai discorso.
- “Grazie per prima. Per avermi ascoltato, intendo. Oltre i miei migliori amici nessuno lo fa mai.” - dissi e lo guardai, aspettando risposta.
- “Di nulla, mi piace ascoltare. I problemi della gente, un accaduto importante per loro, la ragione della loro felicità. Mi piace ascoltare, non parlare. Su molte cose ho notato che siamo identici, in altre completamente diverse.” - disse. Stava insinuando che io parlassi ma non ascoltassi?
- “Anche io so ascoltare, non solo parlare.” - dissi in un tono meno acido di quanto pensassi.
- “Non intendevo questo. A te piace sia parlare che ascoltare, a me solo ascoltare.” - il suo sguardo mentre parlava mi sembrava trasmettere tante cose, e forse mi fece capire una cosa. 
Non si fidava di nessuno e non avrebbe cominciato con me. Ha avuto una delusione da qualche amico? Ha raccontato i suoi segreti ad una persona fidata ed è stato pugnalato alle spalle? Erano queste le uniche domande e i miei unici pensieri che passavano per la mia testa. 
- “So cosa stai pensando, ed è giusto. Ti ho capito subito, lo sai? Tu non sei come gli altri ragazzi e a quanto vedo per quanto io abbia parlato poco infondo qualcosa di me sei riuscito a captarlo.” - disse guardando avanti senza voltarsi.
- “Chi è stato?” - 
- “Alex, un mio vecchio amico. Mi fidavo di lui, tanto da dirgli qualsiasi cosa mi passasse per la mente. Prima ero diverso. Fragile, distrutto. Io gli raccontavo tutto e lui per avere un briciolo di popolarità spifferava a tutti i miei segreti, ed io non mi accorgevo degli sguardi strani da parte della gente, e solo quando me ne accorsi capì. Per me aveva sempre tempo, ma era già da un po' che erano sempre gli stessi giorni e le stesse ore in cui ci vedevamo, sempre la stessa scusa per andarsene, sempre la stessa attenzione nell'ascoltarmi, come se dovesse annotarlo un foglio.” - esitò per qualche istante e vidi la rabbia attraversagli il corpo. - “Ed io gli volevo sempre bene, più del dovuto.” - e con questo finì il suo discorso. 
- “Mi dispiace. E comunque ho notato che anche a te piace parlare, è un passo avanti.” - dissi dandogli una pacca sulla spalla con un sorrisino stampato in viso, pronto a riderne su con lui.
- “Già. Mi ero dimenticato di quanto fosse bello sfogarsi.” - mi guardò e ridemmo insieme dandoci una spintarella come dei vecchi amici, eppure lo conoscevo neanche da qualche ora. 
- “Ciao ragazzi!” - era la voce di Zayn! Me ne ero perfino dimenticato, di lui. 
- “Ciao amico. Questo è Louis e queste sono Clary e Maryrose che conosci già. Oh, ciao Aria.” - dissi presentando Louis e salutando la sua ragazza. Lei ricambiò con un sorriso e si presentò subito a Louis tendendo una mano, era una ragazza molto socievole. 
- “Ciao, sono Zayn.” - disse sorridendo.
- “Louis, piacere.” - rispose ad entrambi. 
- “Allora, andiamo?” - dissi, congelandomi. Non vedevo l'ora di entrare nel fast food per poi andare a casa mia, dove avremmo tutti guardato un bel film.
-  “Certo, forza raggiungiamo la macchina.” - rispose Maryrose, così Zayn ci fece entrare tutti in macchina e ci accompagnò alle nostre, dato che l'unico che sapeva la strada qui ero io dovevo guidarli e una volta giunti alla mia macchina, per niente distante da dove eravamo prima, iniziammo ad andare. Le strade a quest'ora erano sempre affollate, macchine ovunque. Taxi, gente che tornava da lavoro, chi usciva con gli amici e chi con i genitori. Ma questa sera sulla strada che prendevo sempre io non c'era quasi nessuno se non qualche moto, quindi decisi di accelerare, senza preoccuparmi del vento nei capelli perfetti di Rosemary, che intanto anche lei si divertiva ed era noncurante della sua amata pettinatura di duecento dollari. Su queste cose non era spesso superficiale, ma la giornata era andata molto bene, quindi era felice e il suo aspetto adesso era l'ultima cosa a cui avrebbe pensato. Accesi lo stereo che trasmetteva Summertime Sadness di Lana Del Rey, nel ritornello. Guardai nello specchietto e vidi che anche loro fecero come me, accelerarono e accesero lo stereo. 
Dopo un po', purtroppo, arrivammo a destinazione. 
- “Allora, chi va a prendere le ordinazioni?” - disse Louis, che probabilmente si era divertito più di me. 
- “Ci andiamo noi ragazzi? Così magari le ragazze parlano un po' di cose da donne.” - proposi io.
- “Si, direi che è perfetto. Ragazze, che prendete?” - Fu Zayn a parlare. Prendemmo le ordinazioni e ci mettemmo in fila. Passammo venti minuti a parlare finché non arrivò il nostro turno, prendemmo i panini e ci dirigemmo a casa, dove con un po' di alcol, un bel film e qualche sigaretta, si sarebbe conclusa la giornata.
 


SPAZIO AUTRICE.
Ciao a tutte!! E' da tempo che volevo scrivere una FF Larry, e ora eccomi qui. Se piace, continuo.
Altrimenti sarà cancellata. Ditemi i vostri pareri, che sia bella, brutta, carina, poco originale, accetto tutto!
Grazie per l'attenzione, se volete il mio twitter sono @tnkshale, un bacio :-)
  
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