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Autore: Dama DeLupottis    18/12/2013    5 recensioni
Seguito di "Un bisturi al posto del cuore", ma può essere benissimo letta separatamente, visto che le storie hanno in comune solo i protagonisti. In sintesi parla della difficile storia d'amore fra un chirurgo e una sua (ormai) ex-paziente di ben 28 anni più giovane. Gli ostacoli non sono pochi, e da come si può intuire dal titolo alcuni di essi possono essere piccoli, ma molto "ingombranti"! non voglio svelare parte integrale della trama quindi...buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov. Dario

Esco dal mio ufficio, dirigendomi verso quello di Schiaccianoci, per discutere a proposito del tema del nuovo saggio che mi tocca scrivere, in vista del nuovo convegno che si terrà a Philadelphia tra meno di un anno. E come potete immaginare…oltre a parlare…io odio anche scrivere! Ma non c’è niente da fare! Mi tocca e basta!

Ad un certo punto vedo Marta in fondo al corridoio che giunge verso di me chiamandomi per nome. Ormai è troppo tardi per far finta di non averla vista!

- Ciao Marta!- la saluto di sfuggita, sperando che la conversazione non prosegua

- Allora?- domanda ponendosi davanti a me a bloccare il mio cammino

- Allora che?- domando confuso

-Beh…sono più di due settimane che mi eviti! Pensavo che fossi pronto a fare un passo successivo…-dice  poggiando le mani sulle mie spalle e cominciando a scendere come suggeriva la scollatura a v del mio camice.

Accidenti! Adesso ho capito a cosa si riferisce! Al bacio che io avevo quasi completamente dimenticato!

Le prendo immediatamente i polsi e la allontano gentilmente ma senza esitazione:- No Marta! Noi…dobbiamo parlare!- esclamo, sperando però di rimandare la conversazione in un altro momento, in modo da darmi il tempo per trovare le parole giuste per scaricarla! Ecco! Già detto così…suona malissimo!

- D’accordo parliamo!- esclama con un tono di voce troppo entusiasta per i miei gusti piuttosto cupi e taciturni.

Decido di dirglielo in privato, così la prendo per un braccio e la trascino nel mio ufficio, chiudendo la porta. Fatto ciò la lascio subito andare, perché dal suo sguardo capisco che lei ha inteso esattamente il contrario di ciò che sto per fare:- Io… non me la sento di cominciare un’altra storia! Mi dispiace!- dico semplicemente

Non sono capace di girare attorno alla verità, o meglio, lo so fare, quando devo comunicare una notizia poco piacevole ai pazienti, perché a volte non basta mostrare un perfetto sorriso per renderli più docili, anche se spesso devo dire che funziona! Anyway, affinchè quest’arte di persuasione cominci a dare i risultati sperati, ci vogliono anni e anni di esperienza, cosa che io ho acquisito in ambito ospedaliero, ma non in campo femminile! Per trattare con le donne, penso ci voglia almeno il doppio dell’esperienza! Ora non pensate che stia mentendo! Ammetto di saperci fare con le donne, di saperle ammagliare a puntino, al punto da convincerle ad uscire con me una sera, o in passato, anche ad ottenere qualcosa di più, ma non sono mai stato bravo a liberarmi di loro. Non mi sono mai preoccupato di come dire ad una donna che la nostra storia fosse finita, magari ancora prima di cominciare, per il semplice fatto che fino a poco tempo fa m’importava ben poco dell’impatto che le mie parole avrebbero potuto avere sulla lei in questione! Dopotutto, io rimanevo ancora un perfetto sconosciuto per loro, che pur conoscendo alla perfezione il mio corpo, non avevano la minima idea di chi fossi io in realtà, a parte il mio essere chirurgo, che comportava quindi, il non doversi preoccupare per il pagamento della cena ai ristoranti di lusso in cui le portavo. Non potevano certo dire di essere innamorate di me, quando il solo venire a conoscenza della mia professione bastava a fargli brillare gli occhi. Quindi suppongo, che a conti fatti, più che piangere me, piangevano la mia carta di credito. E questa cosa, che purtroppo succedeva ripetutamente, non mi rendeva certo più docile nei confronti cosiddetto sesso debole!

Eppure ora, non sono più così! Ora m’importa, specialmente di questa ragazza che ho di fronte, che oltre a lavorare nel mio stesso ospedale sembra anche una ragazza molto timida e indifesa, che ha preso l’iniziativa soltanto perché costretta dai miei atteggiamenti piuttosto schivi e disinteressati.

- Ma come?- domanda incredula:- Vuoi rimanere per sempre triste a rimpiangere la tua ex? Ti facevo un po’ più forte!-

- Non è in quanto all’essere forte o meno!- esclamo ferito nel mio orgoglio più profondo:- Lei ha ancora bisogno di me…e non penso che nella mia vita ci sia spazio per due donne…già stare dietro a una è troppo per me!- rispondo sinceramente pensando a quanto mi faccia disperare la piccoletta che per di più adesso aspetta anche un piccoletto…

In realtà non so nemmeno se Anna mi voglia a suo fianco, visto che non l’ho più sentita da quando abbiamo litigato nei bagni dell’ospedale. Sto ancora riflettendo sull’effetto che la mia presenza potrebbe avere su di lei: positivo, se penso al sostegno che potrei darle, negativo, se penso a tutta la tensione che si libra nell’aria quando noi due stiamo vicini, che non rappresenta esattamente l’ambiente ideale per la gestazione. Eppure, nonostante tutto, non me la sento d’impegnarmi con un’altra donna, perché in realtà da parte mia non ci sarebbe alcun impegno in questa storia, e finirei solo per far soffrire una ragazza che palesemente non desidera solo sesso, ma anche complicità, attenzioni e dolcezza, che al momento io non sono incline a dare, o almeno…non a lei. Quindi…che senso avrebbe portare avanti questa cosa? E’ meglio stroncarla sul nascere! Anzi, non so nemmeno perché ci abbia voluto provare, visto che sapevo fin dall’inizio che non sarei giunto da nessuna parte!

- Ma lei è il tuo passato! Devi pur dimenticarla!- insiste lei

- Non ci riesco Marta!- esclamo mostrandomi per ciò che sono ora : un uomo debole che ha ormai rinunciato a combattere i suoi sentimenti, limitandosi a sopprimerli.

- Sì che ci riesci! Stai con me! Esci con me e non pensare a lei!- dice cercando di prendere le mie mani, contatto che con una mossa veloce riesco ad evitare

- Ci ho già provato…ma non funziona!- esclamo innervosito….sia per la sua insistenza, sia per il mio fallimento. Già! Non funziona! Non ha funzionato perché sono finito di nuovo a letto con lei! Maledizione!

- Che vuoi dire?- domanda accusandomi con lo sguardo.

Atteggiamento che m’infastidisce leggermente….dopotutto, non pensavo che dopo qualche uscita da amici, pretendesse l’esclusiva! Chiamatemi stronzo, ma io la penso così!

- Esattamente ciò che pensi!- mi limito a dire

- Sei stato con lei?! Nonostante uscissi con me!?- mi accusa con una vocetta isterica, alle quale io rispondo con un tacito assenso. Dopo qualche secondo lei si azzarda a domandarmi:- Lo rifaresti?-

- Non lo so!-  La risposta mi viene dritta dal cuore! E’ ovvio che lo rifarei…se ascoltassi soltanto il mio istinto! Lo vorrei davvero… ma non lo faccio, e non lo farò, perché è giusto che sia così! Non per Marta…ma per lei! La mia preoccupazione, il mio rispetto, la mia devozione…vanno sempre in una sola direzione.

- Che vuol dire non lo so?- domanda innervosendosi ulteriormente, facendo innervosire anche me, perché dopotutto lei non sa niente, e poi…perché mai dovrebbe saperlo? Non è nessuno! Non ne ha il diritto!

- Che è complicato!-esclamo:- E sbagliato! Ma non riesco a farne a meno!- concludo, dicendolo più a me che a lei.
Finalmente il suo volto si distende in segno di resa, ma successivamente si piega in una maschera di tristezza: - Che cos’ho io che non va? Cos’ha lei in più di me?-

- Marta ti prego! Non fare così!- cerco di consolarla, indeciso se toccarla o meno:- Tu non hai niente che non vada! Semplicemente….quando t’innamori di una donna, non puoi dimenticarla solo perché è giusto che tu lo faccia….e non puoi sostituirla con un’altra soltanto perché l’altra è più adatta della prima!:-esclamo sentendomi in dovere di darle comunque qualche spiegazione, che ovviamente, è troppo contorta per essere capita al volo:- In sintesi...io sono ancora innamorato di lei, e lei lo è di me….solo…che le circostanze non ci permettono di stare insieme! Non è colpa tua se la cosa fra di noi non funziona….è soltanto colpa mia! Ma per ora…a me va bene così!-

Lei non dice niente, ma ad un certo punto annuisce, asciugandosi il bordo degli occhi.

Mi avvicino alla porta, pronto ad andarmene, ma prima di farlo aggiungo:- Non avercela con me! Non volevo prenderti in giro! Pensavo di poterla superare…ma a quanto pare…è ancora troppo presto per lasciarmela alle spalle!-

Terminata la frase, me ne vado dritto sparato verso l’ufficio di Schiaccianoci, sperando di non imbattermi in qualche altro ostacolo dalla lacrima facile. Ora mi sento anche in colpa! Dannati sentimenti! Avrei preferito affrontare questa conversazione in ben altre circostanze! Sicuramente non un momento prima di entrare nella tana del re della freddezza, col quale non c’era maschera che potesse reggere…non contro il mio maestro! Per fortuna ora, si trattiene un po’ di più…non perché si sia ammorbidito con l’avanzare dell’età, ma soltanto perché teme che io possa licenziarmi di nuovo! Dopotutto…le mie sfuriate di tanto in tanto riescono ad ottenere ottimi risultati!

Tornando a prima…devo riconoscere che il mio discorso non è servito solo a scaricare Marta, ma anche a farmi ragionare, a farmi ammettere ciò che non voglio: io la amo…nonostante tutto, e non posso starmene qua a far niente, mentre lei resta lì, sola, a piangersi addosso, o ad aspettare che quel cretino del suo ex le dia un po’ di sostegno. Mi sento in colpa per come l’ho trattata settimana scorsa, e anche per come l’ho freddata con lo sguardo questa mattina, chiedendo a Trevino di cambiare strada, pur di non incontrarla da vicino. Sono stato un codardo, ma ora voglio rimediare, perché io devo esserci per lei! Al diavolo le mie paranoie sulla negatività della mia presenza! Io VOGLIO esserci! Punto e basta!

Pov. Massimo

Ah finalmente, dopo due ore estenuanti di lezione in università, posso rilassarmi nel mio ufficio per almeno…vediamo che ore sono…fantastico! Per almeno quindici minuti! Me li farò bastare!

Entro nel mio ufficio, ma non appena chiudo la porta, sento dei singhiozzi provenire dall’ufficio di Dario: la cosa è insolita quanto inquietante, però, ascoltandoli bene, sembrano quasi dei singhiozzi femminili! Chi può esserci lì dentro?

Apro la porta che collega internamente i nostri due uffici e mi trovo una strana situazione davanti agli occhi:- Ehi Marta! Che succede?- domando alla mia “collega”, appoggiata alla scrivania di Dario in un mare di lacrime:- Ti sei presa una sfuriata da Schiaccianoci?- chiedo, deducendo che stia aspettando Dario per farsi consolare:-Perché in tal caso non ci devi fare troppo caso! Lui è fatto così! Prende, urla e se ne va! Ma non vuol dire che ce l’abbia esplicitamente con te! E’ solo la sua ennesima giornata storta e tu gli sei semplicemente capitata davanti nel momento sbagliato!-

- Non è stato lui!-

- E chi allora?-

- Dario!-

A sentire il suo nome, rimango un attimo imbambolato, poi però, pensandoci bene, non è che sia poi così raro che la sua mancanza di tatto o di autocontrollo facciano del male a qualcuno, specialmente a chi è troppo sensibile, o non lo conosce da tanto tempo. Di solito infatti, la tipica domanda che le infermiere veterane fanno alle matricole quando piangono è “Camossi o Schiaccianoci?”…però insomma…veder piangere una strutturata…è molto strano!

- Bè…neanche Dario è tanto diverso da Schiaccianoci! E’ stato cresciuto praticamente da lui! A volte è un po’ impulsivo, fatica a controllarsi….ma in fondo non è cattivo! Bisogna solo imparare a conoscerlo!- dico, cercando di giustificarlo, come sono solito fare…

- No! Non mi ha sgridato! Mi ha… lasciato!-

Che cosa? Da quando ‘sti due stavano insieme??

- Non sapevo neanche che vuoi due steste insieme!- esclamo stupefatto anziché mostrarmi dispiaciuto come invece avrei dovuto fare

- Infatti non lo eravamo! Però io pensavo che potesse nascere qualcosa, invece….sta tornando con la sua ex!-

No! Ripeto di nuovo: CHE COSA? Tra un po’ giuro che come minimo…. mi si fermerà il cuore!

- Ma è impossibile!- esclamo cominciando quasi a delirare:- E’ stato lui a lasciarla! Non tornerà sui suoi passi…insomma…non è da lui! E poi….no! Lo saprei! Cioè…te l’ha detto lui?-

- No! Mi ha solo fatto capire che è stato con lei, nonostante stesse già uscendo con me!-

- Ah!- riesco a dire solo questo. Non ho più parole!

- Massimo, tu la conosci?- domanda di punto in bianco

Io resto un attimo impalato, pensando se sia il caso di dire la verità o meno, infine sussurro:- Sì!-

- E allora dimmi…che cos’ha in più rispetto a me?- domanda guardandomi con occhi tristi

- Marta io non ti conosco! Non posso fare paragoni!- mi precipito a rispondere, giusto per evitare anche il solo tormento di pensarci.

- Ma conosci lei! Che cos’ha di così speciale?-

Io…non so proprio che dire! Perché al momento riesco solo a pensare che lei mi ha mentito, che LORO mi hanno mentito! Non ho assolutamente voglia di riempire di complimenti quella che io chiamavo amica, o addirittura “migliore amica”, ma che in realtà…era soltanto una bugiarda!

- Beh…tutto o niente! Dipende solo da come la guardi!- rispondo sinceramente:- Comunque…io…devo andare!- e così dicendo lascio quello studio maledetto, in cui tutta la realtà che credevo di conoscere mi è letteralmente crollata addosso, dove ho scoperto che i miei due migliori amici….in realtà sono dei falsi.

E ora, mi dirigo ai box delle visite, dove purtroppo, sono costretto a mascherarmi di un cordiale sorriso, sono costretto a diventare un falso anch’io.


Pov. Anna

Sono appena rientrata a casa, dopo aver trascorso il pomeriggio in università, a far finta di essere interessata alla lezione, quando la mia testa era palesemente altrove. Ah, giusto per farvelo sapere… questa mattina, non sono rimasta tanto ad ammirare quelle piccole creature, perché pochi secondi dopo l’uscita di Matteo, uno di loro si è messo a piangere, e poi quello vicino, e infine quattro o cinque! Insomma…dopo l’uscita del “grande angelo”, al nido si è scatenato l’inferno...e quindi sono fuggita anch’io!

Faccio appena in tempo a togliermi la giacca, che suona il campanello. Alzo il citofono, domandandomi chi possa essere a quest’ora, e con mia grandissima sorpresa, sento una voce più che nota:- Sono io! Posso salire?-

Non dico niente! Schiaccio soltanto il pulsante per aprire la porta principale e dopo un minuto o poco più, ecco che ritrovo il mio principe nero al mio cospetto, pronto a trascinarmi nuovamente nelle tenebre con sé.

- Ciao!- esordisce con un mezzo sorriso: -Come stai?-

La sua domanda in un certo senso mi spiazza, perché è proprio la domanda che volevo mi facesse Manuel, ma che a quanto pare, non era nel suo stile…e invece…a quanto pare…appartiene allo stile di Dario. La cosa mi fa piacere, perché quando uno ti chiede “come stai?” anche dopo aver litigato con te, ti dimostra che nonostante tutto, ai suoi occhi conti ancora qualcosa…inoltre, in questo specifico caso, non sarebbe venuto qui di sua spontanea volontà se non fosse stato così. Come ripeto….mi fa piacere… ma non lo darò a vedere! Questo è sicuro! Deve soffrire…almeno quanto me! Tanto non saremo mai alla pari!

- Come sto?- ripeto accigliata: -Intendi fisicamente, moralmente…??-

Lui sembra stranamente senza parole:- In generale…-

- Bene!- rispondo incrociando le braccia sotto al seno

- Ci credi veramente?- domanda come se mi stesse leggendo dentro! Dannazione! Odio questa cosa!

- No! Ma mi hanno sempre insegnato che non sta bene dire “male”, quindi…anche se fossi ad un passo dalla morte, al momento direi comunque bene!- esclamo cercando di non rovinare il bel momento che oggi ho trascorso con Matteo e che per un solo attimo mi ha fatto sentire di nuovo felice, o perlomeno…serena.

- Ok! Non insisto! Comunque…sono venuto a chiederti scusa!- esclama con sincerità

- Per cosa in particolare?- domando senza moderare il mio tono. Devo anche fare l’elenco? Per avermi aggredita in ospedale? Per avermi lasciata mesi fa? O per essere venuto a letto con me, prima di lasciarmi ancora, poche settimane fa?

- Per la mia reazione in ospedale! Probabilmente ho esagerato…- dice in tono pacato

- Puoi togliere il probabilmente!- ribatto in modo acido

- D’accordo! Ho esagerato!- esclama prima di cominciare ad avvicinarsi a me:- Ti ho trattata malissimo, e non lo meritavi, perché sicuramente stavi peggio di me!- io rimango ferma, muta e impassibile, perché non so cosa pensare, non so cosa dire e nemmeno come reagire, allora lui prosegue dicendo: - E’ solo che….ero arrabbiato… e deluso…perché io volevo una vita migliore per te!-

- Non significa che adesso debba essere necessariamente peggiore!- dico tornando ad un tono di voce normale, mentre ripenso a ciò che mi ha insegnato Matteo questa mattina.

- Certo che no! Però… sarà molto più dura e complicata!-

Complicata?  ahah! Divertente! Non è la prima volta che viene usato questo vocabolo per descrivere un aspetto della mia vita!

- Quando mai ho avuto a che fare con una cosa semplice!?- dico facendo un mezzo sorriso

- Hai ragione! Probabilmente sai gestire la cosa meglio di me! Comunque….- prosegue appoggiando la sua mano sul mio braccio, al di sopra del gomito:- …per qualsiasi cosa io ci sono!-

- Perché?- domando spostando il braccio come se mi fossi appena scottata: - Volevi uscire dalla mia vita e ora…perché mai vorresti rientrarne?-

Cioè… è assurdo! Chi mai vorrebbe entrare a far parte di una vita incerta e incasinata come la mia?

- Prima era diverso! Prima c’era uno scopo…ma adesso…- dice inchiodandomi con il suo sguardo magnetico:- …la scelta spetta solo a te!-

Io indietreggio, non sapendo più che fare, se affidarmi di nuovo a lui, il che vorrebbe dire gettarmi di nuovo tra le braci ardenti, o scegliere di rimanere di nuovo sola, senza un uomo che mi sorregga nelle difficoltà.

- Non so se sia il caso!- mi limito a dire, dopo aver rapidamente considerato i pro e i contro.

Lui sorride, ammagliandomi di nuovo, mentre pronuncia con un tono divertito ma triste allo stesso tempo:- Probabilmente…. quando si tratta di noi due, non è mai il caso!-

Ha ragione! E’ così! Ma…se lo stesso fottutissimo caso volesse che il bambino fosse suo? Diventerebbe “il caso” per noi?
- Dario aspetta!- dico non appena lo vedo voltarsi per andarsene: - Ti devo dire una cosa!- quando il suo sguardo apprensivo torna su di me, deglutisco e mi faccio coraggio:- Il bambino…-

Proprio in quel momento, tanto per cambiare,  il suo cellulare comincia a squillare:- E’ l’ospedale! Scusa un attimo!- dice rispondendo all’istante: - Sì pronto?- il suo sguardo diventa immediatamente corrucciato mentre dall’altra parte si sente una vocina femminile molto agitata, alla quale Dario si affretta a dire: - Sì sì ok! Preparatelo! E prenota la sala, arrivo subito!- esclama chiudendo la comunicazione

- Scusa! E’ un’emergenza! Devo andare!- esclama dirigendosi verso la porta, per poi voltarsi a chiedermi frettolosamente:- Cosa volevi dirmi?-

- Ehm…non importa! Ne parleremo un'altra volta!- mi limito a dire

- Ok! Buona serata!- dice prima di andarsene definitivamente

Sospiro e chiudo la porta alle sue spalle, mentre lo vedo scendere di corsa le scale. D’altra parte, che avrei dovuto fare? Dirglielo così? Al volo? Tanto per assicurarmi che il malcapitato di turno, stesse ancora peggio, solo perché il chirurgo è rimasto scioccato all’idea di poter diventare di nuovo padre? Forse………forse non è proprio destino!


Pov. Massimo

Giungo a casa, con l’umore di uno a cui hanno appena ritirato la patente per eccesso di velocità, subito dopo aver investito un gatto che gli ha pure macchiato il paraurti della sua nuova auto appena uscita dalla carrozzeria.

- Amore! Che succede?- domanda immediatamente mia moglie, non appena mi vede entrare sbattendo la porta.

- Succede che Dario e Anna mi tengono nascoste le cose!- dico agitando le mani per aria come un matto:-Lo sapevi che sono stati di nuovo insieme?- domando non appena la raggiungo in cucina

- L’ho saputo oggi!-

- E come mai?- aggiungo un tantino irritato

- Non lo so! Forse non riusciva più a tenerselo dentro!- dice con un tono che a me sembra poco veritiero…ma ormai…tradito dai miei migliori amici, sono in grado di sospettare di chiunque, anche di mia moglie.

- E’ assurdo! Nessuno dei due mi ha mai detto niente! Begli amici che sono!- esclamo sedendomi al tavolo dopo aver fatto stridere la sedia sul pavimento.

Non è tanto la notizia in sé a darmi fastidio: Anna e Dario sono entrambi adulti, e in quanto tali, sono liberissimi di fare scelte che io non condivido; ciò che mi fa rabbia è la loro decisione di tenermelo nascosto! Ok! Magari erano stanchi di sentire le mie prediche, ma se non le facessi, che razza di amico sarei? Quello che ti dà una spintarella quando sei sull’orlo del suicidio, solo perché vuole sostenerti in tutto?

- Amore non fare così!- dice Antonella sedendosi accanto e accarezzandomi la guancia nel tentativo di calmarmi

Io scosto la mano dal mio viso:- Ma cosa dovrei fare, scusa?: dico sfogando tutta la mia frustrazione:-Come dovrei sentirmi, se coloro che io ritengo i miei più cari amici, mi tengono nascosta una cosa simile? Per quale ragione, poi?-

- Ti sei già risposto da solo! Perché sono entrambi tuoi amici! E sapendo una cosa del genere non avresti potuto restare imparziale, cosa che invece sei comunque costretto a fare, perché Anna, oltre ad aver bisogno di te, è anche la migliore amica di tua moglie, e Dario è un tuo collega, anzi, il tuo compagno di sala, con il quale devi per forza restare in ottimi rapporti…- dice Antonella, con il tono di colei che è sicura di non sbagliare, mentre io d’altro canto, comincio a pensare, che la sua teoria non è poi così sbagliata:- E’ una posizione molto scomoda la tua….e loro lo sanno, per questo ti hanno tenuto allo scuro!- conclude

- Non puoi esserne certa!- ribatto, anche se questa, fra tutte, sarebbe la spiegazione meno dolorosa da accettare.

- E invece lo sono! Perché gliel’ho chiesto io!- conclude abbassando il volume, come se una cosa detta a voce bassa possa fare meno male.

- Cosa?- per l’ennesima volta in questa giornata, mi sento mancare la terra sotto ai piedi. Adesso mi sento tradito anche dalla donna con cui sono sposato da più di vent’anni. Mi sento uno schifo!

-In montagna….- comincia con aria colpevole:-…quando sono scesa per preparare la colazione, li ho trovati abbracciati sul divano, e ho capito che tra loro c’era ancora qualcosa, o ci sarebbe stato, ma li ho pregati di tenerti fuori da questo tira e molla, almeno fino a quando le cose non si sarebbero sistemate in maniera definitiva...- a queste parole la rabbia in me, lievita ancora di più:- L’ho fatto per non farti star male…- dice prendendomi un braccio

Io mi alzo di scatto dalla sedia, dicendo adirato:- Beh ti assicuro che restare allo scuro di tutto, non mi ha fatto certo stare meglio!- mi dirigo verso il divano, dove Andrea sta guardando la tv : - Andrea alzati! Andiamo a fare un po’ di parcheggi!-
- Ma papà, proprio adesso…- si lamenta pigramente

- Muovi il culo!- esclamo perentorio

Lui sbuffa, ma dopo aver incontrato lo sguardo implorante di sua madre, indossa le scarpe e viene con me senza aggiungere altro.

Pensavo che la guida mi avrebbe distratto e invece, non faccio altro che innervosirmi ancora di più: - Fermo! Fermo! Ma cosa cazzo sterzi a destra, che sei già attaccato all’altra macchina?? Non vedi dallo specchietto? Raddrizzati!- urlo con gli occhi fuori dalla testa, agitando le braccia come un dannato

- Non così! Dannazione!-

- Papà smettila!- inveisce contro di me mio figlio:-E’ inutile che te la prendi con me solo perchè sei arrabbiato con i tuoi amici! Io non c’entro niente! Sono venuto con te solo perché me l’ha chiesto la mamma, ma sapevo fin dal principio che sarebbe andata così! Stasera non ti va bene niente, e a vederti così nervoso, io lo divento ancora di più! Quindi adesso, mi fai il piacere di calmarti…e ce ne torniamo a casa!-

Io rimango sbalordito dalle sue parole così dure e concise! È incredibile! Io che perdo il controllo! Mio figlio che cerca di farmi ragionare! Non sono mai caduto così in basso!

- Hai ragione! Scusami!- esclamo, vergognandomi di me stesso e al medesimo tempo compiacendomi della fermezza dimostratami da Andrea: ci vuole coraggio per mettersi contro ad un padre, specialmente quando quest’ultimo è altamente incazzato. Sono fiero di lui! Stasera è lui ad essere il più maturo fra noi!

Lui rimette in moto, ma parte in seconda e quindi la macchina, dopo aver fatto un salto a canguro, si spegne: - Aspetta!- esclamo sorridendo leggermente: - Lascia a me il volante se non vuoi che t’insulti ancora!-

Lui sorride, slacciandoci la cintura e scambiandosi di posto con me. E ora…rotta verso casa!

Non appena rientro in casa, ciò che vedo mi fa stringere il cuore: Antonella se ne sta rannicchiata sul divano, coperta con il plaid, a fissare il tappeto con sguardo vuoto. Mi sento molto in colpa per come l’ho trattata prima: sarà meglio che mi precipiti a chiederle scusa.

Mi avvicino, le siedo accanto e le circondo le spalle con un braccio:- Scusami per prima! Ho esagerato ma…tu sai che odio le bugie! Odio quando le cose mi vengono nascoste! Io voglio sapere! Non importa se la cosa mi farà stare bene o male, perché ti giuro….adesso mi sento molto peggio di come mi sarei sentito se avessi saputo questa cosa sin dal principio!-

Antonella si gira verso di me, sussurrando con la voce di una che ha pianto fino a meno di mezzora fa:- Mi dispiace!-

Io le sorrido, e le accarezzo dolcemente i capelli:- Prometti che mi dirai tutto d’ora in poi?-

Lei mi guarda con aria triste:- Non posso!-

A quelle parole capisco che nemmeno in questo momento io conosco tutta la verità in merito. Come dovrei reagire secondo voi? Non avrei il diritto di arrabbiarmi? Di urlare? Dovrei forse starmene zitto a subire in silenzio, mentre gli altri continuano a mettermi da parte, senza un valido motivo?

- Mi stai nascondendo qualcos’altro vero?- domando sperando di sbagliarmi, ma purtroppo quasi certo di non farlo

- Non è una mia decisione! L’ho promesso ad Anna!-

Anna! Anna! Sempre Anna!! Dannazione! Quella ragazza è sempre dappertutto! Ha rovinato la sua vita e ora vuole anche rovinare la mia?

- E’ assurdo! Tu sei mia moglie... e mi tieni nascoste delle cose?-

- Non è giusto che sia io a dirtelo! Lo farà lei quando sarà pronta!-

- D’accordo! Ne ho abbastanza!- dico alzandomi dal divano: -Me ne vado a dormire…non svegliarmi!-

- Amore ti prego!- dice alzandosi dal divano per bloccare prontamente il mio braccio:- Non posso sopportare che tu sia arrabbiato con me!-

Il suo sguardo, nuovamente sull’orlo delle lacrime, mi sfascia il cuore, e nonostante vorrei avercela con lei, per farle capire quanto io non condivida questo suo atteggiamento, non posso fare a meno di tranquillizzarla:- Non c’è l’ho con te…perché mi son trovato più volte nella tua situazione, e so cosa si prova!- dopo questa frase il suo volto è già disteso, ma decido di proseguire lo stesso, per mostrarle cosa mi fa veramente male di tutta questa storia:-Ce l’ho con Anna però! E non importa il motivo per cui abbia deciso di tenermelo nascosto, non avrebbe dovuto sin dal principio! Punto! E’ questo che mi fa rabbia, e tu non puoi farci niente! Dammi solo il tempo per elaborare la cosa…e mi riprenderò!- stacco delicatamente la sua mano dal mio braccio, la stringo un po’ fra la mia e la accarezzo con il pollice, per poi sussurrare:- Buona notte!- e andarmene in camera, con la certezza che almeno con lei ero in dirittura di pace, cosa che non sarebbe arrivata tanto presto per gli altri due. Anzi, al momento, non riesco proprio a trovare un valido motivo per perdonarli.

 
Ciao ragazze! Ma quanto è noioso e drammatico questo capitolo? Penso faccia venire tendenze suicide! Ahahah! Poi sotto le feste…cioè…è proprio indicato! XD vedrò di risollevarmi con il prossimo capitolo…poi cercherò di cambiare un pò lo scenario cercando di evitare almeno una volta di nominare l’ospedale! Ma d’altra parte….son quasi tutti medici, faccio una gran fatica a tirarli fuori dai loro camici! XD volevo fare un capitolo natalizio…che dovrebbe venire dopo il prossimo…quindi sì….sono in leggero ritardo…con me rivivrete il natale a fine gennaio…così vi deprimerete ancora di più! =P comunque….nel caso io non riesca a pubblicare il prossimo capitolo prima del 2014….vi auguro di trascorrere tante buone feste…con dolci cioccolate e pandori e panettoni a volontà! (alla linea penseremo dopo! =P ) ciao ciao! 
  
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