Assalto
a Babbo Natale
Faceva
freddo quel giorno di fine dicembre e almeno da venti minuti aveva
iniziato a piovere a dirotto.
Non che ci fosse qualcosa di strano in questo, la pioggia era una
compagna
costante sia in estate che in inverno, e ora batteva gelida sulle
strade
deserte della città di Winchester.
Era la vigilia di Natale.
Affacciato alla finestra della sua stanza, con il vetro ormai offuscato
per la
condensa, il piccolo Mello osservava silenziosamente i rami degli
alberi nel
giardino dell'orfanotrofio piegarsi inermi alla furia del vento.
La fronte bionda era appoggiata al vetro in una posa quasi stanca, le
braccia
incrociate sulla mensola e l'enorme libro di storia che giaceva ai suoi
piedi
completavano il resto del quadretto.
Poco distante da lui era stata posizionata una delle inseparabili
tavolette di
cioccolata, sgraffignata proprio quella mattina dalle scorte della
mensa.
Alla maggior parte delle persone l'espressione sul viso del ragazzino
poteva
sembrare malinconica, ma solo un attento sguardo o un profondo
conoscitore
degli atteggiamenti del biondo avrebbe saputo dire che in
realtà era
semplicemente parecchio arrabbiato.
Il motivo?
Il solito.
- Maledetto Near, stavolta ci sono andato così vicino!-
borbottò Mello,
colpendo la finestra con la fronte.
Era da almeno mezzora che andava avanti così. Il tutto
ovviamente era iniziato
con una sfuriata di quelle apocalittiche, in cui erano rimaste vittime
due
sedie e un cuscino.
Aveva urlato per dieci minuti, sbraitando in almeno una quindicina di
lingue e
poi si era fermato davanti alla finestra, inveendo perfino contro la
pioggia, e
lì era rimasto.
Diede un'altra testata al vetro.
- Mells, così lo rompi.- commentò distrattamente
Matt che finora aveva fatto da
spettatore silenzioso al delirio del biondo.
L'altro ovviamente non si fermò.
- Vaffanculo, Matt.- fu la gentile risposta.
Lui e la sua finezza.
Il rosso sollevò gli occhi al cielo senza però
perdere il contatto visivo col
televisore.
Era all'ultimo livello e per tutti i film piratati non aveva certo
intenzione
di distrarsi.
Sentì nuovamente il biondo mugugnare qualcosa.
-...olta vincerò io, non è vero Matt?-
Riuscì solo ad intuire il rosso.
Mmm in casi come questi di principio era sempre meglio dargli corda.
- Certo!- annuì, lanciando una granata contro le schiere dei
soldati avversari.
- Batterò Near al prossimo test.- affermò il
biondo, facendo scattare il mento
in un moto d'orgoglio.
Bene, erano entrati nell'ultima fase del post incazzatura e a parte le
sedie e
il cuscino, il suo ovviamente, Mello non gli aveva rotto nient'altro.
- Sicuro!- rispose, grattandosi il bordo degli enormi occhiali da
aviatore, che
ormai gli avevano lasciato un profondo segno sulle guance.
- Roger dice che quest'anno ci sarà perfino la neve.-
commentò Mello, recuperando
la propria cioccolata e gettandosi con un rimbalzo sul letto.
- Magnifico.- esalò l'amico.
Era arrivato alla battaglia finale.
- E questa volta riusciremo a prendere Babbo Natale!-
proseguì il biondo in
tono sempre più deciso.
Un campanello di allarme, che niente aveva a che vedere con i nemici
che gli
sbucarono alle spalle, risuonò nella testa del rosso.
Riusciremo? Plurale?
- Che hai in mente?- domandò con circospezione.
Di solito era in momenti come questi che il compagno di stanza se ne
usciva con
le trovate peggiori.
- Cattureremo Babbo Natale e gli ruberemo tutti i regali per quel
moccioso di
Near.- spiegò Mello con un lampo di furbizia negli occhi.
Okay, la questione sembrava più grave del previsto.
- E come intendi fare?- chiese Matt, premendo freneticamente i tasti.
L'avevano circondato.
Non riuscì a vedere bene l'amico in faccia, troppo assorto
dal videogioco, ma
il sorriso furbesco che gli si dipinse sulle labbra non
sfuggì ai suoi occhi
arancioni.
- Non preoccuparti. Ho un piano.- decretò il biondo,
staccando un morso di
cioccolata.
Le ultime parole famose, praticamente una condanna.
Matt sospirò sconsolato, spegnendo definitivamente il
videogame prima che il
proiettile di un bazooka avversario gli facesse saltare la testa.
Si voltò verso l'amico, grattandosi stancamente la fronte.
- Di che si tratta?-
Sapeva che Mello non gli avrebbe spiegato niente finché non
avesse avuto la sua
totale attenzione.
Il suo egocentrismo non aveva limiti.
- Agiremo stanotte, dopo il coprifuoco, quando anche Roger se ne
sarà andato a
dormire. Saliremo sul tetto e cattureremo Babbo Natale, costringendolo
a darci
tutti i regali.- spiegò, sorridendo ghignante come se quella
fosse la strategia
più geniale del mondo.
Sembrava pericoloso.
Pericoloso e spaventoso.
E già sapeva che gli sarebbe costato un sacco di fatica.
- Come lo catturiamo un omone grande e grosso, su una slitta e con
evidenti
problemi di sovrappeso?- domandò Matt, sdraiandosi sul
tappetino rosso ai piedi
dei due letti.
L'altro si strinse nelle spalle.
- Useremo una rete.- spiegò come se fosse la cosa
più logica del mondo.
Matt annuì, iniziando già a immaginarsi la scena.
Quel piano faceva acqua da tutte le parti.
- E come ce la procuriamo una rete?- chiese nuovamente,
sperando quasi
che l'amico cambiasse idea.
Umhpf, come se fosse umanamente possibile. Non esisteva persona al
mondo
testarda e ostinata quanto Mello e questo ovviamente rappresentava la
causa di
tutti i suoi guai.
Il biondo agitò distrattamente una mano.
- La ruberai tu dal magazzino.- gli rispose con nonchalance.
Ecco, lo sapeva che ci sarebbe stato da faticare.
Matt aprì subito la bocca per ribattere, ma un'occhiata
tagliente del biondo lo
fece desistere dalle sue intenzioni.
Mise il broncio.
- E come lo raggiungo il magazzino?- sbuffò, per nulla
soddisfatto.
Mello lo fissò con un sorriso inquietante.
Faceva davvero paura quando sorrideva così.
- Ti serve un nuovo cuscino, no?- commentò, lanciando
un'occhiata al letto del
rosso.
Il suo vecchio cuscino giaceva del tutto sbrindellato a terra.
Quanta crudeltà su un povero oggetto innocente.
Matt fissò quel che restava del proprio cuscino con sguardo
depresso.
Ribattere che era stato lui a ridurlo in quello stato avrebbe solo
peggiorato
le cose.
- E come lo aspettiamo Babbo Natale?- domandò infine,
alzandosi in piedi di
scatto e iniziando a raccogliere gli impietosi resti.
Perché sentiva che le brutte notizie non erano ancora
terminate?
Mello si rigirò la tavoletta tra le dita, staccandone con
soddisfazione
l'ennesimo morso.
- Facile! Lo aspetteremo stanotte sul tetto.-
Oh accidenti.
Era tutto pronto.
La luce dall'ufficio di Roger aveva smesso di brillare da almeno venti
minuti e
il vecchio a quest'ora era già immerso nel mondo dei sogni.
La strada era libera.
- Muoviti Matt!- sibilò Mello, spalancando malamente la
finestra della stanza.
Una gelida folata di vento li investì entrambi.
Il biondo rabbrividì, coperto solamente da un leggero
pigiama di due taglie più
grande.
Si voltò verso il migliore amico, intento a scalciare un
lembo della rete che
era andato a incastrarsi sulla punta delle sue scarpe.
Per lo meno aveva smesso di piovere.
- Sbrigati!- gli intimò nuovamente Mello, infilandosi un
orologio nella tasca.
Il rosso finì di arrotolare l'enorme rete.
- Un secondo, questa cosa è tutta appiccicosa. Sembra che ci
abbia pisciato
sopra qualcuno.- brontolò, storcendo il naso.
Mello lo guardò con una smorfia disgustata.
- Che schifo! Non ce n'era una migliore?- si lamentò,
iniziando a disfare una a
una le lenzuola dei letti.
Tutto questo faceva parte del suo magnifico piano.
- Non ho avuto tanto tempo per controllare.- ribatté il
rosso, infilando la
rete in uno zaino.
Mello sollevò gli occhi al cielo, ma si astenne dal
commentare.
Si infilò al volo il giubbottino da passeggio.
Matt invece si era armato di sciarpa, guanti, scaldaorecchie e cappello.
Era venuto il momento di iniziare.
- Annoda insieme le coperte.- gli ordinò Mello, sporgendosi
fuori dalla
finestra per controllare.
Erano almeno a tre metri dal tetto, ma ce la potevano comunque fare.
- Annodale più forte o finiremo per ammazzarci!- lo
rimbeccò una volta
controllato l'operato del rosso.
Matt rifece tutti quanti i nodi, assicurandosi che fossero ben saldi.
Non era di certo nei suoi programmi morire la mattina di Natale.
- Pensi di riuscire ad agganciarla?- gli chiese Matt, lanciando una
veloce
occhiata al terreno.
In caso di caduta non sarebbero morti, ma una visita all'ospedale e
almeno un
paio di ossa fratturate non se le sarebbero certo risparmiate.
E chissà poi le sfuriate di Roger.
- Non preoccuparti, sarà un giochetto da ragazzi.-
ghignò il biondo, afferrando
la parte centrale della lunga fune che avevano creato con le coperte.
Se riusciva ad agganciarla alla gruccia che sporgeva dal tetto,
esattamente
sopra le loro teste, era fatta.
Si sporse dalla finestra e calcolò velocemente le distanze
che li separavano,
impavido del freddo e della corrente di vento che gli scompigliava i
capelli.
Salì in piedi sulla mensola, sporgendosi ancora di
più sotto lo sguardo
apprensivo del compagno di stanza.
Fece ruotare leggermente la fune e con un colpo secco ne
lanciò un'estremità
verso la gruccia, riuscendo ad agganciarla e a far scivolare le
lenzuola
dall'altro lato.
- Vai prima tu, dopo sarà più facile per te
issarmi.- ordinò Mello, ammirando
fiero la sua opera.
Ah ecco dov'era la fregatura.
Si fidava delle idee del biondo, ne avevano combinate di tutti i colori
senza
mai essere beccati anche grazie al genio di Mello nei piani di fuga.
Sul tetto però non c'erano mai andati.
Matt lanciò un lungo sospiro, decidendo infine che come
tutte le altre volte
valesse comunque la pena di tentare.
Alla peggio avrebbe sempre potuto dire di essere sonnambulo.
- Non farmi cadere.- intimò all'amico, beccandosi
un'occhiata storta.
Afferrò saldamente il lembo del lenzuolo, cercando di
sopprimere timori e
ripensamenti dell'ultimo secondo.
Le gambe gli tremavano e non per il freddo.
- Vedi di non urlare come una femminuccia quando senti la corda
muoversi.-
borbottò Mello, afferrando l'altra estremità e
appoggiando un piede sulla
mensola per aiutarsi a fare leva col corpo.
Lui sì che sapeva essere motivante.
- Se muoio, dai pure i miei videogiochi in beneficenza.- furono le
ultime
parole di Matt prima che l'amico iniziasse ad issarlo.
Soffocò un grido di terrore quando sentì il
pavimento mancargli sotto i piedi e
il freddo del vento sferzargli sulle guance.
Forse avrebbe dovuto prendere una sciarpa più grossa.
Tentò con tutte le sue forze di non guardare in basso e di
darsi una spinta col
bacino per velocizzare l'operato del biondo.
Quando raggiunse con la mano destra la gruccia gelata, freddissima al
tatto
nonostante i guanti, si sforzò di tirarsi su, aiutandosi con
le braccia e
scavalcando la gruccia per raggiungere il tetto.
Uff quanta fatica, ma ce l'aveva fatta.
Tirò un sospiro di sollievo.
Si sporse leggermente, ben attento a non scivolare, per cercare con gli
occhi
l'amico.
Vide Mello afferrare con una mano lo zaino con la rete, stringendo con
l'altra
il capo opposto della fune.
- Sei pronto?- gli sussurrò, sperando che il vento non
coprisse la sua voce.
Lo vide annuire con sicurezza.
Figurarsi se Mello avesse mai avuto paura di qualcosa... dopotutto
erano solo
tre metri appesi a un'improvvisata fune.
Matt iniziò a tirare.
Il freddo gli aveva già bruciato tutte le energie durante la
salita e ora aveva
anche una tremenda fifa di cadere.
Fortuna che tra i due Mello era il più leggero.
Lo vide afferrare dopo qualche minuto di inumano sforzo la punta della
gruccia
e farsi leva con un solo braccio per innalzarsi.
Quando il biondo comparve al suo fianco Matt si lasciò
cadere sulle tegole
ghiacciate del tetto con uno sbuffo stanco.
- Ti pensavo più leggero.- borbottò, stringendosi
nel giubbino per impedire al
freddo di entrare.
Mello si risistemò la sciarpa, togliendosi dalle spalle
l'enorme zaino.
- È colpa tua, ti verrà il culo di piombo a forza
di stare seduto davanti alla
tv con i tuoi videogiochi.-
Simpatico come una tarantola nelle mutande.
Mello si guardò intorno, ispezionando con sguardo attento il
tetto.
La pioggia del pomeriggio ormai era ghiacciata a causa del freddo,
rendendo
alcune zone più scivolose e instabili.
Per la riuscita del suo piano comunque non potevano restare
lì, dovevano
trovare il posto ottimale per tendere l'agguato.
Il comignolo poteva fare al caso loro.
- Vieni, Matt, ci spostiamo e vedi di non cadere.- gli
intimò il biondo,
muovendo i primi passi sul tetto.
Si scivolava e le raffiche di vento non aiutavano certo a mantenere
equilibrio.
Bastava una sola distrazione per cadere da basso.
Matt osservò incerto il percorso da fare. Era sempre stato
un tipo piuttosto
sedentario, quindi un pessimo acrobata, e quello aveva tutta l'aria di
essere
un percorso ad ostacoli mortale.
- Allora! Datti una mossa!- esclamò Mello, che ormai aveva
raggiunto la metà del
tetto.
Perché sembrava che ogni cosa a lui riuscisse sempre facile?
Inforcò i suoi amati goggles, indispensabili per una
missione del genere, e
iniziò a destreggiarsi tra le prime tegole.
Un passo alla volta.
Destra sinistra destra sinistra.
Matt, ce la puoi fare.
Chiuse per un attimo gli occhi quando una ventata più gelida
delle altre gli
fece tremare le ginocchia.
Poi si sentì afferrare per la mano guantata e tirare con
prepotenza verso
l'alto.
Scivolò accanto al comignolo, sedendosi tremante a fianco a
Mello.
- Visto? Non era così difficile!- commentò il
biondo con quel suo sorriso da
schiaffi.
Matt si accucciò contro il comignolo, cercando di trovare la
postazione più
calda.
Osservò Mello tirare fuori dallo zaino quello che
identificò subito come un
thermos.
Oh allora era venuto preparato.
- Grande! Così eviteremo di congelare!- esclamò
il rosso con rinnovato
entusiasmo.
L'altro annuì, recuperando anche due bicchieri e iniziando a
versare il
liquido.
Perché c'era odore di.. cioccolata?
- Mells, che ci hai messo lì dentro?- domandò con
una nota d'allarme.
L'amico inarcò un sopracciglio con un'occhiata eloquente.
- Zitto e bevi.- fu il comando.
Matt afferrò il bicchiere, annusando ancora una volta il
contenuto.
Sì, non c'erano dubbi, era decisamente cioccolata.
Dannazione a lui e alle sue fisse.
Ne assaggiò un sorso, lasciando che il liquido caldo gli
scivolasse per la
gola, riscaldandolo.
Era cioccolata fondente di prima qualità.
Sollevò lo sguardo per osservare il panorama dei tetti e
delle finestre spente
della città di Winchester.
C'era silenzio, tutto taceva, fatta eccezione per il soffiare del vento.
Di Babbo Natale ovviamente non c'era ancora traccia.
- Quando credi che arriverà?- domandò,
sorseggiando un altro po' di cioccolata.
L'altro fece spallucce, soffiando via il fumo dalla bevanda.
- Non lo so.- rispose Mello, stringendosi nel giubbottino.
Nonostante la cioccolata, iniziava sul serio ad avere freddo.
Afferrò nuovamente lo zaino, estraendo, con somma gioia di
Matt, una coperta.
Era piccola, ma sembrava calda e confortante.
Se la stese sulle spalle, andando malamente anche a ricoprire la testa
di Matt.
Il rosso sbucò da sotto la copertina.
- Grazie.- mormorò allegro.
Mello gli lanciò un'occhiata di sbieco, per nulla avvezzo a
quelle carinerie. Poi
sollevò di nuovo lo sguardo, puntandolo dritto verso il
cielo.
Era Natale, ma la città non era così illuminata
da non permettere di vedere le
stelle. Lo stesso Roger aveva proibito di utilizzare le luci per
decorare
l'orfanotrofio e aveva affidato alle ragazze il compito di rendere
l'ambiente
natalizio e ospitale.
Fece una smorfia ricordando come quelle pazze avevano ridotto la sua
amata
biblioteca.
Slittò lo sguardo verso l'orizzonte, scorgendo in lontananza
l'arrivo di un
cumulo di nubi.
Mmm se si metteva a piovere era un problema. Rischiava di ghiacciare
tutto
quanto, loro compresi.
Magari Babbo Natale sarebbe arrivato in tempo.
- Guarda, Mells, lì c'è qualcosa!-
esclamò in quel momento il rosso, puntando
il dito verso l'alto.
Fece fatica a capire dove stesse indicando, ma poi intuì.
- Idiota, quello è un aereo!- sbottò con una
leggera spallata.
L'altro abbassò lo sguardo amareggiato.
- Giusto, hai ragione.- soffiò, consolandosi con un altro
sorso di cioccolata.
Rimasero in silenzio a osservare il cielo.
Ogni tanto alcuni puntini rossi luminosi, come quello avvistato da
Matt,
attiravano il loro sguardo, deludendoli non appena si rendevano conto
che si
trattava solo di un altro aereo.
La temperatura diventò ben presto gelida e anche la
cioccolata.
Erano ormai più di due ore che se ne stavano al freddo ad
aspettare Babbo
Natale, la stanchezza della giornata cominciava a farsi sentire.
Matt soffocò uno sbadiglio, iniziando a tracciare delle
linee con i puntini
delle stelle. Il migliore amico al suo fianco invece sembrava
concentrato e
assorto nella sua missione.
Quando si metteva in testa qualcosa poi voleva raggiungere l'obiettivo
ad ogni
costo, impavido dei pericoli che in questo caso erano rappresentati da
una
brutta caduta, un probabile raffreddore o il rischio che Roger li
scoprisse.
Iniziò distrattamente a calcolare quante fossero le
probabilità di beccarli
tutti e tre assieme.
Fu nuovamente la voce del rosso a distrarlo.
- Mells, tu credi che Babbo Natale si senta solo?- gli
domandò l'amico con
espressione seria.
Gli lanciò uno sguardo incredulo, inarcando con scetticismo
le sopracciglia.
- Certo che no, ha le sue renne!- rispose con fare ovvio.
Il rosso sembrò ponderare attentamente quella spiegazione,
con un velo triste
ad adombrargli gli occhi.
- Però quando torna al polo nord non c'è nessuno
ad aspettarlo.- ribatté Matt
malinconico.
Mello si picchiettò il naso, arricciando le labbra con fare
pensoso.
- Magari ha una signora Natale ad attenderlo oppure ha figli.
Sarebbe uno
spreco non averceli, con tutti quei regali.- dichiarò con
una scrollata di
spalle.
Il rosso annuì, un tantino più convinto.
- Forse è così.- sussurrò
semplicemente.
Mello gli lanciò una fugace occhiata, leggermente
infastidito per la messa in
dubbio della sua parola e incuriosito nel vederlo così
giù di morale.
Di solito, a parte la fifa iniziale, era sempre euforico quando lo
trascinava
nelle loro missioni. Forse il freddo l'aveva davvero stremato.
Puntò nuovamente lo sguardo verso il cielo, attento a
scorgere e individuare
ogni minima traccia di movimento.
Quanto ci metteva quel panzone ad arrivare? -Magari è come
noi, anche lui a
casa non ha nessuno.- rifletté in quel momento Matt,
rivolgendosi più a se
stesso che all'amico, ma parlando ad alta voce.
Mello continuò a fissare le stelle.
- Tu ti senti solo, Mells?- fu l'improvvisa domanda.
Il biondo aggrottò la fronte, sorpreso.
Non era qualcosa che era solito domandarsi. Si sentiva solo
lì alla Wammy's
House?
Si prese qualche secondo per meditare bene la risposta.
- Perché dovrei sentirmi solo qui all'orfanotrofio? Ci sono
un sacco di
persone: c'è Roger anche se è un rompiscatole, ci
sono gli altri bambini e io
ho il mio obiettivo. Diventerò L, sarò il
migliore di tutti, della solitudine
non mi devo minimamente preoccupare.- rispose deciso.
Si voltò leggermente per scrutare l'amico.
-E poi ci sei tu con me, non ho motivo di sentirmi solo.- concluse,
come se
fosse la cosa più ovvia del mondo.
Matt gli sorrise, rinfrancato dalle sue parole.
Sapeva che sotto quella corazza di freddezza, egocentrismo e
indisponenza,
molto in fondo, il biondo aveva anche un cuore.
Il fatto che lo mostrasse praticamente solo a pochi eletti lo faceva
sentire
speciale.
- Hai ragione, grazie, Mells.- rispose con un sorriso, sapendo che il
biondo
non avrebbe gradito parole strappalacrime.
- Vedi di non metterti a piangere come una checca isterica adesso.-
sbuffò in
quel momento Mello.
Ecco, appunto.
Ritornarono a far vagare lo sguardo tra le stelle del cielo, in
trepidante
attesa di qualche segnale che indicasse l'imminente arrivo di uno
slitta,
pronti a nascondersi dietro al comignolo e gettare la rete per la
cattura di
mister Natale.
Ma il tempo passava e la temperatura sembrava abbassarsi, facendosi
sempre più
gelida e il vento più sferzante, mentre la concentrazione
dei due orfani
iniziava pian piano a scemare.
- Sta sveglio, Matt! Non possiamo permetterci di aspettare un altro
anno!- fu il rimprovero del biondo non appena notò che
l'amico aveva iniziato
ad abbassare le palpebre.
Il rosso scosse vigorosamente la testa per cercare di riprendersi,
dandosi dei
leggeri schiaffi sulle guance per riavviare la circolazione del sangue
e
recuperare almeno un minimo di concentrazione.
L'aver passato la maggior parte del pomeriggio con il viso incollato a
uno
schermo non lo aiutava a mantenere la lucidità.
Soffocò con difficoltà uno sbadiglio, timoroso
della possibile irritazione del
biondo.
All'improvviso sentì qualcosa calargli sulla spalla
sinistra, che si era fatta
d'un tratto più pesante.
Voltò lentamente lo sguardo, quasi spavento all'idea di
scoprire di cosa si
trattasse.
L'unica cosa che notò era la chioma bionda del suo migliore
amico appoggiata
scompostamente alla sua spalle e dei rumori ovattati di un leggero
russare.
Stava dormendo!
Matt si grattò la guancia con la mano libera.
Dopo tutte quelle storie che gli aveva fatto sul rimanere sveglio e non
perdere
di vista il cielo lui era stato il primo ad addormentarsi.
Di botto per giunta!
Avrebbe dovuto svegliarlo, un po' perché temeva di perdere
la sensibilità del
braccio sinistro, un po' perché sapeva che se l'avesse
lasciato dormire, una
volta scoperto, Mello si sarebbe terribilmente arrabbiato.
E questo in genere era assolutamente da evitare, soprattutto se si
voleva
trascorrere un Natale sereno e senza ossa spezzate.
Trattenne l'ennesimo sbadiglio, appoggiando di riflesso il capo sulla
testa del
biondo.
Mmmh i suoi capelli erano così morbidi.
Il ché era ovvio vista l'assurda quantità di
shampoo e prodotti per il bagno
che usava.
Lui al contrario faceva la doccia solo quando il biondo lo minacciava
di
buttarlo fuori a calci dalla camera.
Chiuse lentamente le palpebre, accucciandosi per bene sotto la coperta.
Magari l'avrebbe svegliato tra poco, giusto il tempo di riposare un po'
gli
occhi.
Solo cinque minuti.
Si addormentò all'istante, non facendo in tempo ad
accorgersi che in quel
momento su Winchester aveva iniziato a nevicare.
Un'auto, precisamente una limousine nera in vecchio stile,
parcheggiò sul
vialetto d'accesso dell'orfanotrofio, impantanando le gomme nella neve.
Da più di due ore aveva iniziato a fioccare, rendendo
difficilmente
percorribili le strade della città.
Il cielo non sembrava proprio intenzionato a voler smettere di nevicare.
Un signore anziano dai folti, ma ordinati, capelli bianchi scese in
quel
momento dall'auto, affrettandosi ad aprire la portiera posteriore.
Un piede scalzo e incurante del gelo sgusciò fuori dalla
macchina, affondando
immediatamente nella morbida e freddissima coltre bianca.
Il gemello lo seguì subito dopo e in pochi veloci mosse
colui che era difatti
il primo, il secondo e il terzo investigatore privato più
intelligente al mondo
mise piede nel giardino dell'orfanotrofio.
Il freddo non sembrava impensierirlo neanche per un istante,
più interessato
alla furia del vento che piegava in strane forme i rami spogli degli
alberi che
alla neve sulla candida maglietta.
Il giovane L osservò attentamente la facciata principale,
spoglia e disadorna
come si era raccomandato, dell'imponente orfanotrofio, portandosi
distrattamente il pollice alle labbra.
- Watari, ci sono stati dei cambiamenti nelle celebrazioni del Natale
alla
Wammy' s House di cui non ero a conoscenza?- domandò al
fidato tuttofare,
grattandosi via con un piede una foglia morta attaccatasi alla caviglia.
L'uomo, impegnato a raccogliere gli enormi bagagli, si voltò
verso di lui con
espressione incerta.
- Ho inviato l'ordine a Roger di eliminare tutte quante le luci
all'esterno
come volevate voi, Ryuzaki.- gli rispose, scaricando le ultime valigie.
Il giovane prodigio annuì, continuando a studiare con
interesse la facciata,
incurante della neve che ora gli imperlava i capelli disordinati.
- Non mi riferivo alle decorazioni, ma ai metodi di festeggiamento di
quest'anno. Sono cambiate le tradizioni?- domandò ancora,
mordicchiandosi
l'unghia del pollice.
L'anziano aggrottò la fronte, ora confuso.
- Non che io sappia.- rispose, chiudendo il baule di scatto.
L arricciò le labbra, infilando nuovamente le mani nelle
tasche.
-Capisco.- mormorò, dondolandosi sulle punte.
L'uomo sorrise a quelle domande curiose, ormai abituato alle stranezze
del
detective.
- Allora perché ci sono due orfani sul tetto?- fu
l'improvviso quesito.
Watari si voltò di scatto verso di lui, incontrando il suo
sguardo
disinteressato.
Il giovane gli fece segno con gli occhi verso l'ala destra del tetto.
Era tutto bianco e completamente ghiacciato dalla neve, ma con un po'
di
attenzione si riuscivano a scorgere due testoline, una bionda e l'altra
rossa,
sbucare da una coperta vicino al comignolo.
Watari mollò la presa sulle valigie per lo stupore,
beccandosi uno sguardo
incuriosito dal detective.
- Oh santo cielo! Vado a avvisare immediatamente Roger. Non so come sia
potuto
succedere.- affermò subito l'uomo, stringendosi nel cappotto
a un'improvvisa
folata di neve.
Iniziò a dirigersi a grandi passi e con fatica verso
l'ingresso dell'edificio,
ignaro del sorrisetto divertito di L.
Lanciando un'ultima occhiata alle due figure sul tetto, il ragazzo si
voltò a
fermare l'uomo.
- Aspetta Watari, non è necessaria così tanta
fretta.- affermò, avvicinandosi a
uno dei borsoni precedentemente scaricati dal maggiordomo.
Quest'ultimo lo fissò senza capire, vedendolo aprire la
cerniera ed estrarre
dalla borsa due coloratissimi pacchetti regalo.
Il geniale detective inclinò il viso in direzione dell'uomo.
- Ci sono molti modi di far scendere dei ragazzi da un
tetto.- mormorò,
scrutando con un sorriso i due orfani ammantati sulla neve.
- Dopotutto è Natale.-
Tompf.
Un rumore indistinto raggiunse le ormai insensibili orecchie di Mello.
Sembrava come se qualcosa si fosse tuffato in una pozzanghera d'acqua.
Farfugliò qualche parola indistinta, riprendendo il contatto
con la realtà.
Che freddo!
E cosa diamine era quella roba bagnata che gli colava sulla faccia.
Aprì di colpo gli occhi, sollevando la testa di scatto
quando vide il paesaggio
innevato che li circondava.
Nel sollevarsi la sua nuca colpì qualcosa di durò
proprio al centro, iniziando
dolorosamente a pulsargli.
- Ahio! Mannaggia a te, Mells, sta più attento!- furono i
lamenti di Matt,
improvvisamente destato dal proprio sonno con una sonora craniata sul
mento.
- Che diavolo vai dicendo!? Sei tu che mi sei appiccicato!-
ribatté il biondo,
spingendolo bruscamente per allontanarlo.
Matt borbottò qualcosa di incomprensibile, massaggiandosi il
punto dolente.
Gli ci vollero almeno dieci secondi per rendersi conto di dove si
trovassero.
- Ma è tutto bianco!- esclamò, allibito.
Mello alzò gli occhi al cielo.
- Ottimo spirito di osservazione, genio!- sbottò il biondo,
sgusciando fuori dalla
coperta.
Matt lo guardò con la bocca penzolante e gli occhi sgranati.
- Ha nevicato, Mells!- gridò euforico, guardando l'amico con
l'espressione più
idiota che il biondo avesse mai visto.
- Non strillare come un bambino, è solo della fottuta acqua
ghiacciata.-
commentò Mello.
Lui e il suo cinismo.
Di fatto quella "fottuta acqua ghiacciata" avvolgeva ogni cosa
intorno a loro, rendendo l'ordinario paesaggio dei tetti della
città uno
spettacolo fiabesco.
L'anima creativa di Matt si beò di quella visione quasi
magica.
Si tolse uno dei guanti per riuscire a tastarne meglio la consistenza,
sotto lo
sguardo scettico del migliore amico.
- Dannato freddo e dannata neve.- imprecò il biondo.
Consultò l'orologio da polso, constatando che sì,
erano ormai le 5'15 e Babbo
Natale con ogni probabilità era già passato.
Uffa, si era intimato più volte di non addormentarsi.
Adesso avrebbe dovuto aspettare un altro anno per portare a compimento
il suo
piano geniale.
Improvvisamente si ricordò del motivo per cui si era
svegliato.
- Alzati Matt! C'è una cosa che voglio controllare!-
esclamò di scatto,
iniziando a scendere velocemente verso il bordo del tetto.
Come facesse a non scivolare sulle tegole era un vero mistero.
Il rosso si alzò di malavoglia, riponendo con sguardo mesto
la coperta nello
zaino e seguendo con cautela l'amico.
Come già precisato, era un pessimo atleta e la neve, per
quanto splendida, non
era del tutto funzionale al suo obiettivo di raggiungere il migliore
amico
senza spezzarsi l'osso del collo.
Una volta arrivato presso la gruccia da cui erano saliti Mello
esultò.
- Datti una mossa, Matt! Vieni a vedere!- esclamò entusiasta.
Il rosso barcollò fino alla gruccia, sporgendosi appena
verso il basso per non
cadere.
Un'espressione sorpresa si dipinse sul suo volto.
Due pacchetti regali, uno verde e l'altro azzurro svettavano luminosi
nella
coltre biancastra.
- Sono per noi?- chiese incerto.
Il biondo annuì con un sorriso, recuperando immediatamente
la fune di lenzuola
ancora attaccata al tetto.
- Scendiamo e poi andiamo a prendere i regali!- affermò con
veemenza.
Matt annuì, per una volta del tutto indifferente ai rischi.
Con meno fatica dell'andata, forse per l'euforia del momento o
perché ormai il
loro corpo era diventato insensibile al freddo, riuscirono a ritornare
velocemente nella loro camera.
Matt aiutò il migliore amico ad attraversare la finestra con
lo zaino e ad
atterrare al sicuro sul pavimento.
Entrambi si lanciarono un sorriso d'intesa, catapultandosi
immediatamente fuori
dalla stanza.
Percorsero a tutta velocità i lunghi corridoi, facendo un
gran baccano e
svegliando persino i morti.
Fortuna che Roger in quel momento era impegnato con due ospiti nel suo
ufficio.
Nessuno dei due giovani prodigi vide la macchina parcheggiata davanti
al
cancello d'ingresso, troppo occupati a recuperare di corsa i regali e
ritornarsene veloci nella propria camera.
Fu Mello, ovviamente, una volta rientrati nella stanza, a scartare per
primo il
pacchetto.
Il suo sguardo si illuminò alla vista del bellissimo
giubbotto di pelle che vi
trovò.
-Sia lodato Babbo Natale!- esultò Matt.
Il biondo si provò immediatamente il nuovo regalo,
correndo allo specchio per rimirarsi, vanitoso come un'attrice alla
prima di
uno spettacolo.
Gli andava un po' largo sulle spalle, ma per lui era assolutamente
perfetto.
Si girò con un ghigno verso il migliore amico, scorgendolo
già impegnato a
utilizzare il nuovo videogioco che aveva appena ricevuto.
E pazienza se anche quell'anno non era riuscita la loro imboscata a
Babbo
Natale.
Pazienza se Roger, una volta terminato il suo incontro, sarebbe venuto
a
sgridarli per il baccano che stavano facendo.
Pazienza se il vero autore di quel regalo non avrebbe mai ricevuto un
grazie.
E ancora pazienza se l'indomani si sarebbero beccati entrambi un
tremendo
raffreddore.
Era Natale, nevicava sulla Wammy' s House e loro erano felici.
Andava bene così.
***Note
dell’autrice***
Innanzitutto:
Buon Natale! Nonostante sia un periodo intenso ho deciso di
pubblicare qst one-shot natalizia.
Era
la prima volta che scrivevo di Matt e Mello alla Wammy’s
House e mi
ha divertito parecchio, quindi chissà mai che prima o poi
non mi ci metta a
scrivere qualcosa di più lungo.
Mi
sento anche solo onorata di aver potuto utilizzare L in qst storia
(non smetterò mai di venerarlo).
Quindi,
tra gli ultimi acquisti, settimana piena di impegni e
preparazione per le feste, ringrazio chiunque abbia trovato il tempo di
leggere
qst storia e ancora di più se troverà tempo e
voglia di lasciarvi un
commentino.
Un
saluto, Buon Natale,
Shikacloud