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Autore: Shikacloud    18/12/2013    1 recensioni
Dal testo: Faceva freddo quel giorno di fine dicembre e almeno da venti minuti aveva iniziato a piovere a dirotto.
Non che ci fosse qualcosa di strano in questo, la pioggia era una compagna costante sia in estate che in inverno, e ora batteva gelida sulle strade deserte della città di Winchester.
Era la vigilia di Natale.
Una one-shot per augurarvi buon natale!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Matt, Mello, Watari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Assalto a Babbo Natale

 

Faceva freddo quel giorno di fine dicembre e almeno da venti minuti aveva iniziato a piovere a dirotto.
Non che ci fosse qualcosa di strano in questo, la pioggia era una compagna costante sia in estate che in inverno, e ora batteva gelida sulle strade deserte della città di Winchester.
Era la vigilia di Natale.
Affacciato alla finestra della sua stanza, con il vetro ormai offuscato per la condensa, il piccolo Mello osservava silenziosamente i rami degli alberi nel giardino dell'orfanotrofio piegarsi inermi alla furia del vento.
La fronte bionda era appoggiata al vetro in una posa quasi stanca, le braccia incrociate sulla mensola e l'enorme libro di storia che giaceva ai suoi piedi completavano il resto del quadretto.
Poco distante da lui era stata posizionata una delle inseparabili tavolette di cioccolata, sgraffignata proprio quella mattina dalle scorte della mensa.
Alla maggior parte delle persone l'espressione sul viso del ragazzino poteva sembrare malinconica, ma solo un attento sguardo o un profondo conoscitore degli atteggiamenti del biondo avrebbe saputo dire che in realtà era semplicemente parecchio arrabbiato.
Il motivo?
Il solito.
- Maledetto Near, stavolta ci sono andato così vicino!- borbottò Mello, colpendo la finestra con la fronte.
Era da almeno mezzora che andava avanti così. Il tutto ovviamente era iniziato con una sfuriata di quelle apocalittiche, in cui erano rimaste vittime due sedie e un cuscino.
Aveva urlato per dieci minuti, sbraitando in almeno una quindicina di lingue e poi si era fermato davanti alla finestra, inveendo perfino contro la pioggia, e lì era rimasto.
Diede un'altra testata al vetro.
- Mells, così lo rompi.- commentò distrattamente Matt che finora aveva fatto da spettatore silenzioso al delirio del biondo.
L'altro ovviamente non si fermò.
- Vaffanculo, Matt.- fu la gentile risposta.
Lui e la sua finezza.
Il rosso sollevò gli occhi al cielo senza però perdere il contatto visivo col televisore.
Era all'ultimo livello e per tutti i film piratati non aveva certo intenzione di distrarsi.
Sentì nuovamente il biondo mugugnare qualcosa.
-...olta vincerò io, non è vero Matt?-
Riuscì solo ad intuire il rosso.
Mmm in casi come questi di principio era sempre meglio dargli corda.
- Certo!- annuì, lanciando una granata contro le schiere dei soldati avversari.
- Batterò Near al prossimo test.- affermò il biondo, facendo scattare il mento in un moto d'orgoglio.
Bene, erano entrati nell'ultima fase del post incazzatura e a parte le sedie e il cuscino, il suo ovviamente, Mello non gli aveva rotto nient'altro.
- Sicuro!- rispose, grattandosi il bordo degli enormi occhiali da aviatore, che ormai gli avevano lasciato un profondo segno sulle guance.
- Roger dice che quest'anno ci sarà perfino la neve.- commentò Mello, recuperando la propria cioccolata e gettandosi con un rimbalzo sul letto.
- Magnifico.- esalò l'amico.
Era arrivato alla battaglia finale.
- E questa volta riusciremo a prendere Babbo Natale!- proseguì il biondo in tono sempre più deciso.
Un campanello di allarme, che niente aveva a che vedere con i nemici che gli sbucarono alle spalle, risuonò nella testa del rosso.
Riusciremo? Plurale?
- Che hai in mente?- domandò con circospezione.
Di solito era in momenti come questi che il compagno di stanza se ne usciva con le trovate peggiori.
- Cattureremo Babbo Natale e gli ruberemo tutti i regali per quel moccioso di Near.- spiegò Mello con un lampo di furbizia negli occhi.
Okay, la questione sembrava più grave del previsto.
- E come intendi fare?- chiese Matt, premendo freneticamente i tasti.
L'avevano circondato.
Non riuscì a vedere bene l'amico in faccia, troppo assorto dal videogioco, ma il sorriso furbesco che gli si dipinse sulle labbra non sfuggì ai suoi occhi arancioni.
- Non preoccuparti. Ho un piano.- decretò il biondo, staccando un morso di cioccolata.
Le ultime parole famose, praticamente una condanna.
Matt sospirò sconsolato, spegnendo definitivamente il videogame prima che il proiettile di un bazooka avversario gli facesse saltare la testa.
Si voltò verso l'amico, grattandosi stancamente la fronte.
- Di che si tratta?-
Sapeva che Mello non gli avrebbe spiegato niente finché non avesse avuto la sua totale attenzione.
Il suo egocentrismo non aveva limiti.
- Agiremo stanotte, dopo il coprifuoco, quando anche Roger se ne sarà andato a dormire. Saliremo sul tetto e cattureremo Babbo Natale, costringendolo a darci tutti i regali.- spiegò, sorridendo ghignante come se quella fosse la strategia più geniale del mondo.
Sembrava pericoloso.
Pericoloso e spaventoso.
E già sapeva che gli sarebbe costato un sacco di fatica.
- Come lo catturiamo un omone grande e grosso, su una slitta e con evidenti problemi di sovrappeso?- domandò Matt, sdraiandosi sul tappetino rosso ai piedi dei due letti.
L'altro si strinse nelle spalle.
- Useremo una rete.- spiegò come se fosse la cosa più logica del mondo.
Matt annuì, iniziando già a immaginarsi la scena.
Quel piano faceva acqua da tutte le parti.
- E come ce la procuriamo una rete?-  chiese nuovamente, sperando quasi che l'amico cambiasse idea.
Umhpf, come se fosse umanamente possibile. Non esisteva persona al mondo testarda e ostinata quanto Mello e questo ovviamente rappresentava la causa di tutti i suoi guai.
Il biondo agitò distrattamente una mano.
- La ruberai tu dal magazzino.- gli rispose con nonchalance.
Ecco, lo sapeva che ci sarebbe stato da faticare.
Matt aprì subito la bocca per ribattere, ma un'occhiata tagliente del biondo lo fece desistere dalle sue intenzioni.
Mise il broncio.
- E come lo raggiungo il magazzino?- sbuffò, per nulla soddisfatto.
Mello lo fissò con un sorriso inquietante.
Faceva davvero paura quando sorrideva così.
- Ti serve un nuovo cuscino, no?- commentò, lanciando un'occhiata al letto del rosso.
Il suo vecchio cuscino giaceva del tutto sbrindellato a terra.
Quanta crudeltà su un povero oggetto innocente.
Matt fissò quel che restava del proprio cuscino con sguardo depresso.
Ribattere che era stato lui a ridurlo in quello stato avrebbe solo peggiorato le cose.
- E come lo aspettiamo Babbo Natale?- domandò infine, alzandosi in piedi di scatto e iniziando a raccogliere gli impietosi resti.
Perché sentiva che le brutte notizie non erano ancora terminate?
Mello si rigirò la tavoletta tra le dita, staccandone con soddisfazione l'ennesimo morso.
- Facile! Lo aspetteremo stanotte sul tetto.-
Oh accidenti.

Era tutto pronto.
La luce dall'ufficio di Roger aveva smesso di brillare da almeno venti minuti e il vecchio a quest'ora era già immerso nel mondo dei sogni.
La strada era libera.
- Muoviti Matt!- sibilò Mello, spalancando malamente la finestra della stanza.
Una gelida folata di vento li investì entrambi.
Il biondo rabbrividì, coperto solamente da un leggero pigiama di due taglie più grande.
Si voltò verso il migliore amico, intento a scalciare un lembo della rete che era andato a incastrarsi sulla punta delle sue scarpe.
Per lo meno aveva smesso di piovere.
- Sbrigati!- gli intimò nuovamente Mello, infilandosi un orologio nella tasca.
Il rosso finì di arrotolare l'enorme rete.
- Un secondo, questa cosa è tutta appiccicosa. Sembra che ci abbia pisciato sopra qualcuno.- brontolò, storcendo il naso.
Mello lo guardò con una smorfia disgustata.
- Che schifo! Non ce n'era una migliore?- si lamentò, iniziando a disfare una a una le lenzuola dei letti.
Tutto questo faceva parte del suo magnifico piano.
- Non ho avuto tanto tempo per controllare.- ribatté il rosso, infilando la rete in uno zaino.
Mello sollevò gli occhi al cielo, ma si astenne dal commentare.
Si infilò al volo il giubbottino da passeggio.
Matt invece si era armato di sciarpa, guanti, scaldaorecchie e cappello.
Era venuto il momento di iniziare.
- Annoda insieme le coperte.- gli ordinò Mello, sporgendosi fuori dalla finestra per controllare.
Erano almeno a tre metri dal tetto, ma ce la potevano comunque fare.
- Annodale più forte o finiremo per ammazzarci!- lo rimbeccò una volta controllato l'operato del rosso.
Matt rifece tutti quanti i nodi, assicurandosi che fossero ben saldi.
Non era di certo nei suoi programmi morire la mattina di Natale.
- Pensi di riuscire ad agganciarla?- gli chiese Matt, lanciando una veloce occhiata al terreno.
In caso di caduta non sarebbero morti, ma una visita all'ospedale e almeno un paio di ossa fratturate non se le sarebbero certo risparmiate.
E chissà poi le sfuriate di Roger.
- Non preoccuparti, sarà un giochetto da ragazzi.- ghignò il biondo, afferrando la parte centrale della lunga fune che avevano creato con le coperte.
Se riusciva ad agganciarla alla gruccia che sporgeva dal tetto, esattamente sopra le loro teste, era fatta.
Si sporse dalla finestra e calcolò velocemente le distanze che li separavano, impavido del freddo e della corrente di vento che gli scompigliava i capelli.
Salì in piedi sulla mensola, sporgendosi ancora di più sotto lo sguardo apprensivo del compagno di stanza.
Fece ruotare leggermente la fune e con un colpo secco ne lanciò un'estremità verso la gruccia, riuscendo ad agganciarla e a far scivolare le lenzuola dall'altro lato.
- Vai prima tu, dopo sarà più facile per te issarmi.- ordinò Mello, ammirando fiero la sua opera.
Ah ecco dov'era la fregatura.
Si fidava delle idee del biondo, ne avevano combinate di tutti i colori senza mai essere beccati anche grazie al genio di Mello nei piani di fuga.
Sul tetto però non c'erano mai andati.
Matt lanciò un lungo sospiro, decidendo infine che come tutte le altre volte valesse comunque la pena di tentare.
Alla peggio avrebbe sempre potuto dire di essere sonnambulo.
- Non farmi cadere.- intimò all'amico, beccandosi un'occhiata storta.
Afferrò saldamente il lembo del lenzuolo, cercando di sopprimere timori e ripensamenti dell'ultimo secondo.
Le gambe gli tremavano e non per il freddo.
- Vedi di non urlare come una femminuccia quando senti la corda muoversi.- borbottò Mello, afferrando l'altra estremità e appoggiando un piede sulla mensola per aiutarsi a fare leva col corpo.
Lui sì che sapeva essere motivante.
- Se muoio, dai pure i miei videogiochi in beneficenza.- furono le ultime parole di Matt prima che l'amico iniziasse ad issarlo.
Soffocò un grido di terrore quando sentì il pavimento mancargli sotto i piedi e il freddo del vento sferzargli sulle guance.
Forse avrebbe dovuto prendere una sciarpa più grossa.
Tentò con tutte le sue forze di non guardare in basso e di darsi una spinta col bacino per velocizzare l'operato del biondo.
Quando raggiunse con la mano destra la gruccia gelata, freddissima al tatto nonostante i guanti, si sforzò di tirarsi su, aiutandosi con le braccia e scavalcando la gruccia per raggiungere il tetto.
Uff quanta fatica, ma ce l'aveva fatta.
Tirò un sospiro di sollievo.
Si sporse leggermente, ben attento a non scivolare, per cercare con gli occhi l'amico.
Vide Mello afferrare con una mano lo zaino con la rete, stringendo con l'altra il capo opposto della fune.
- Sei pronto?- gli sussurrò, sperando che il vento non coprisse la sua voce.
Lo vide annuire con sicurezza.
Figurarsi se Mello avesse mai avuto paura di qualcosa... dopotutto erano solo tre metri appesi a un'improvvisata fune.
Matt iniziò a tirare.
Il freddo gli aveva già bruciato tutte le energie durante la salita e ora aveva anche  una tremenda fifa di cadere.
Fortuna che tra i due Mello era il più leggero.
Lo vide afferrare dopo qualche minuto di inumano sforzo la punta della gruccia e farsi leva con un solo braccio per innalzarsi.
Quando il biondo comparve al suo fianco Matt si lasciò cadere sulle tegole ghiacciate del tetto con uno sbuffo stanco.
- Ti pensavo più leggero.- borbottò, stringendosi nel giubbino per impedire al freddo di entrare.
Mello si risistemò la sciarpa, togliendosi dalle spalle l'enorme zaino.
- È colpa tua, ti verrà il culo di piombo a forza di stare seduto davanti alla tv con i tuoi videogiochi.-
Simpatico come una tarantola nelle mutande.
Mello si guardò intorno, ispezionando con sguardo attento il tetto.
La pioggia del pomeriggio ormai era ghiacciata a causa del freddo, rendendo alcune zone più scivolose e instabili.
Per la riuscita del suo piano comunque non potevano restare lì, dovevano trovare il posto ottimale per tendere l'agguato.
Il comignolo poteva fare al caso loro.
- Vieni, Matt, ci spostiamo e vedi di non cadere.- gli intimò il biondo, muovendo i primi passi sul tetto.
Si scivolava e le raffiche di vento non aiutavano certo a mantenere equilibrio.
Bastava una sola distrazione per cadere da basso.
Matt osservò incerto il percorso da fare. Era sempre stato un tipo piuttosto sedentario, quindi un pessimo acrobata, e quello aveva tutta l'aria di essere un percorso ad ostacoli mortale.
- Allora! Datti una mossa!- esclamò Mello, che ormai aveva raggiunto la metà del tetto.
Perché sembrava che ogni cosa a lui riuscisse sempre facile?
Inforcò i suoi amati goggles, indispensabili per una missione del genere, e iniziò a destreggiarsi tra le prime tegole.
Un passo alla volta.
Destra sinistra destra sinistra.
Matt, ce la puoi fare.
Chiuse per un attimo gli occhi quando una ventata più gelida delle altre gli fece tremare le ginocchia.
Poi si sentì afferrare per la mano guantata e tirare con prepotenza verso l'alto.
Scivolò accanto al comignolo, sedendosi tremante a fianco a Mello.
- Visto? Non era così difficile!- commentò il biondo con quel suo sorriso da schiaffi.
Matt si accucciò contro il comignolo, cercando di trovare la postazione più calda.
Osservò Mello tirare fuori dallo zaino quello che identificò subito come un thermos.
Oh allora era venuto preparato.
- Grande! Così eviteremo di congelare!- esclamò il rosso con rinnovato entusiasmo.
L'altro annuì, recuperando anche due bicchieri e iniziando a versare il liquido.
Perché c'era odore di.. cioccolata?
- Mells, che ci hai messo lì dentro?- domandò con una nota d'allarme.
L'amico inarcò un sopracciglio con un'occhiata eloquente.
- Zitto e bevi.- fu il comando.
Matt afferrò il bicchiere, annusando ancora una volta il contenuto.
Sì, non c'erano dubbi, era decisamente cioccolata.
Dannazione a lui e alle sue fisse.
Ne assaggiò un sorso, lasciando che il liquido caldo gli scivolasse per la gola, riscaldandolo.
Era cioccolata fondente di prima qualità.
Sollevò lo sguardo per osservare il panorama dei tetti e delle finestre spente della città di Winchester.
C'era silenzio, tutto taceva, fatta eccezione per il soffiare del vento.
Di Babbo Natale ovviamente non c'era ancora traccia.
- Quando credi che arriverà?- domandò, sorseggiando un altro po' di cioccolata.
L'altro fece spallucce, soffiando via il fumo dalla bevanda.
- Non lo so.- rispose Mello, stringendosi nel giubbottino.
Nonostante la cioccolata, iniziava sul serio ad avere freddo.
Afferrò nuovamente lo zaino, estraendo, con somma gioia di Matt, una coperta.
Era piccola, ma sembrava calda e confortante.
Se la stese sulle spalle, andando malamente anche a ricoprire la testa di Matt.
Il rosso sbucò da sotto la copertina.
- Grazie.- mormorò allegro.
Mello gli lanciò un'occhiata di sbieco, per nulla avvezzo a quelle carinerie. Poi sollevò di nuovo lo sguardo, puntandolo dritto verso il cielo.
Era Natale, ma la città non era così illuminata da non permettere di vedere le stelle. Lo stesso Roger aveva proibito di utilizzare le luci per decorare l'orfanotrofio e aveva affidato alle ragazze il compito di rendere l'ambiente natalizio e ospitale.
Fece una smorfia ricordando come quelle pazze avevano ridotto la sua amata biblioteca.
Slittò lo sguardo verso l'orizzonte, scorgendo in lontananza l'arrivo di un cumulo di nubi.
Mmm se si metteva a piovere era un problema. Rischiava di ghiacciare tutto quanto, loro compresi.
Magari Babbo Natale sarebbe arrivato in tempo.
- Guarda, Mells, lì c'è qualcosa!- esclamò in quel momento il rosso, puntando il dito verso l'alto.
Fece fatica a capire dove stesse indicando, ma poi intuì.
- Idiota, quello è un aereo!- sbottò con una leggera spallata.
L'altro abbassò lo sguardo amareggiato.
- Giusto, hai ragione.- soffiò, consolandosi con un altro sorso di cioccolata.
Rimasero in silenzio a osservare il cielo.
Ogni tanto alcuni puntini rossi luminosi, come quello avvistato da Matt, attiravano il loro sguardo, deludendoli non appena si rendevano conto che si trattava solo di un altro aereo.
La temperatura diventò ben presto gelida e anche la cioccolata.
Erano ormai più di due ore che se ne stavano al freddo ad aspettare Babbo Natale, la stanchezza della giornata cominciava a farsi sentire.
Matt soffocò uno sbadiglio, iniziando a tracciare delle linee con i puntini delle stelle. Il migliore amico al suo fianco invece sembrava concentrato e assorto nella sua missione.
Quando si metteva in testa qualcosa poi voleva raggiungere l'obiettivo ad ogni costo, impavido dei pericoli che in questo caso erano rappresentati da una brutta caduta, un probabile raffreddore o il rischio che Roger li scoprisse.
Iniziò distrattamente a calcolare quante fossero le probabilità di beccarli tutti e tre assieme.
Fu nuovamente la voce del rosso a distrarlo.
- Mells, tu credi che Babbo Natale si senta solo?- gli domandò l'amico con espressione seria.
Gli lanciò uno sguardo incredulo, inarcando con scetticismo le sopracciglia.
- Certo che no, ha le sue renne!- rispose con fare ovvio.
Il rosso sembrò ponderare attentamente quella spiegazione, con un velo triste ad adombrargli gli occhi.
- Però quando torna al polo nord non c'è nessuno ad aspettarlo.- ribatté Matt malinconico.
Mello si picchiettò il naso, arricciando le labbra con fare pensoso.
- Magari ha una signora Natale ad attenderlo  oppure ha figli. Sarebbe uno spreco non averceli, con tutti quei regali.- dichiarò con una scrollata di spalle.
Il rosso annuì, un tantino più convinto.
- Forse è così.- sussurrò semplicemente.
Mello gli lanciò una fugace occhiata, leggermente infastidito per la messa in dubbio della sua parola e incuriosito nel vederlo così giù di morale.
Di solito, a parte la fifa iniziale, era sempre euforico quando lo trascinava nelle loro missioni. Forse il freddo l'aveva davvero stremato.
Puntò nuovamente lo sguardo verso il cielo, attento a scorgere e individuare ogni minima traccia di movimento.
Quanto ci metteva quel panzone ad arrivare? -Magari è come noi, anche lui a casa non ha nessuno.- rifletté in quel momento Matt, rivolgendosi più a se stesso che all'amico, ma parlando ad alta voce.
Mello continuò a fissare le stelle.
- Tu ti senti solo, Mells?- fu l'improvvisa domanda.
Il biondo aggrottò la fronte, sorpreso.
Non era qualcosa che era solito domandarsi. Si sentiva solo lì alla Wammy's House?
Si prese qualche secondo per meditare bene la risposta.
- Perché dovrei sentirmi solo qui all'orfanotrofio? Ci sono un sacco di persone: c'è Roger anche se è un rompiscatole, ci sono gli altri bambini e io ho il mio obiettivo. Diventerò L, sarò il migliore di tutti, della solitudine non mi devo minimamente preoccupare.- rispose deciso.
Si voltò leggermente per scrutare l'amico.
-E poi ci sei tu con me, non ho motivo di sentirmi solo.- concluse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Matt gli sorrise, rinfrancato dalle sue parole.
Sapeva che sotto quella corazza di freddezza, egocentrismo e indisponenza, molto in fondo, il biondo aveva anche un cuore.
Il fatto che lo mostrasse praticamente solo a pochi eletti lo faceva sentire speciale.
- Hai ragione, grazie, Mells.- rispose con un sorriso, sapendo che il biondo non avrebbe gradito parole strappalacrime.
- Vedi di non metterti a piangere come una checca isterica adesso.- sbuffò in quel momento Mello.
Ecco, appunto.
Ritornarono a far vagare lo sguardo tra le stelle del cielo, in trepidante attesa di qualche segnale che indicasse l'imminente arrivo di uno slitta, pronti a nascondersi dietro al comignolo e gettare la rete per la cattura di mister Natale.
Ma il tempo passava e la temperatura sembrava abbassarsi, facendosi sempre più gelida e il vento più sferzante, mentre la concentrazione dei due orfani iniziava pian piano a scemare.
- Sta sveglio, Matt! Non possiamo permetterci di aspettare un altro anno!- fu il rimprovero del biondo non appena notò che l'amico aveva iniziato ad abbassare le palpebre.
Il rosso scosse vigorosamente la testa per cercare di riprendersi, dandosi dei leggeri schiaffi sulle guance per riavviare la circolazione del sangue e recuperare almeno un minimo di concentrazione.
L'aver passato la maggior parte del pomeriggio con il viso incollato a uno schermo non lo aiutava a mantenere la lucidità.
Soffocò con difficoltà uno sbadiglio, timoroso della possibile irritazione del biondo.
All'improvviso sentì qualcosa calargli sulla spalla sinistra, che si era fatta d'un tratto più pesante.
Voltò lentamente lo sguardo, quasi spavento all'idea di scoprire di cosa si trattasse.
L'unica cosa che notò era la chioma bionda del suo migliore amico appoggiata scompostamente alla sua spalle e dei rumori ovattati di un leggero russare.
Stava dormendo!
Matt si grattò la guancia con la mano libera.
Dopo tutte quelle storie che gli aveva fatto sul rimanere sveglio e non perdere di vista il cielo lui era stato il primo ad addormentarsi.
Di botto per giunta!
Avrebbe dovuto svegliarlo, un po' perché temeva di perdere la sensibilità del braccio sinistro, un po' perché sapeva che se l'avesse lasciato dormire, una volta scoperto, Mello si sarebbe terribilmente arrabbiato.
E questo in genere era assolutamente da evitare, soprattutto se si voleva trascorrere un Natale sereno e senza ossa spezzate.
Trattenne l'ennesimo sbadiglio, appoggiando di riflesso il capo sulla testa del biondo.
Mmmh i suoi capelli erano così morbidi.
Il ché era ovvio vista l'assurda quantità di shampoo e prodotti per il bagno che usava.
Lui al contrario faceva la doccia solo quando il biondo lo minacciava di buttarlo fuori a calci dalla camera.
Chiuse lentamente le palpebre, accucciandosi per bene sotto la coperta.
Magari l'avrebbe svegliato tra poco, giusto il tempo di riposare un po' gli occhi.
Solo cinque minuti.
Si addormentò all'istante, non facendo in tempo ad accorgersi che in quel momento su Winchester aveva iniziato a nevicare.


Un'auto, precisamente una limousine nera in vecchio stile, parcheggiò sul vialetto d'accesso dell'orfanotrofio, impantanando le gomme nella neve.
Da più di due ore aveva iniziato a fioccare, rendendo difficilmente percorribili le strade della città.
Il cielo non sembrava proprio intenzionato a voler smettere di nevicare.
Un signore anziano dai folti, ma ordinati, capelli bianchi scese in quel momento dall'auto, affrettandosi ad aprire la portiera posteriore.
Un piede scalzo e incurante del gelo sgusciò fuori dalla macchina, affondando immediatamente nella morbida e freddissima coltre bianca.
Il gemello lo seguì subito dopo e in pochi veloci mosse colui che era difatti il primo, il secondo e il terzo investigatore privato più intelligente al mondo mise piede nel giardino dell'orfanotrofio.
Il freddo non sembrava impensierirlo neanche per un istante, più interessato alla furia del vento che piegava in strane forme i rami spogli degli alberi che alla neve sulla candida maglietta.
Il giovane L osservò attentamente la facciata principale, spoglia e disadorna come si era raccomandato, dell'imponente orfanotrofio, portandosi distrattamente il pollice alle labbra.
- Watari, ci sono stati dei cambiamenti nelle celebrazioni del Natale alla Wammy' s House di cui non ero a conoscenza?- domandò al fidato tuttofare, grattandosi via con un piede una foglia morta attaccatasi alla caviglia.
L'uomo, impegnato a raccogliere gli enormi bagagli, si voltò verso di lui con espressione incerta.
- Ho inviato l'ordine a Roger di eliminare tutte quante le luci all'esterno come volevate voi, Ryuzaki.- gli rispose, scaricando le ultime valigie.
Il giovane prodigio annuì, continuando a studiare con interesse la facciata, incurante della neve che ora gli imperlava i capelli disordinati.
- Non mi riferivo alle decorazioni, ma ai metodi di festeggiamento di quest'anno. Sono cambiate le tradizioni?- domandò ancora, mordicchiandosi l'unghia del pollice.
L'anziano aggrottò la fronte, ora confuso.
- Non che io sappia.- rispose, chiudendo il baule di scatto.
L arricciò le labbra, infilando nuovamente le mani nelle tasche.
-Capisco.- mormorò, dondolandosi sulle punte.
L'uomo sorrise a quelle domande curiose, ormai abituato alle stranezze del detective.
- Allora perché ci sono due orfani sul tetto?- fu l'improvviso quesito.
Watari si voltò di scatto verso di lui, incontrando il suo sguardo disinteressato.
Il giovane gli fece segno con gli occhi verso l'ala destra del tetto.
Era tutto bianco e completamente ghiacciato dalla neve, ma con un po' di attenzione si riuscivano a scorgere due testoline, una bionda e l'altra rossa, sbucare da una coperta vicino al comignolo.
Watari mollò la presa sulle valigie per lo stupore, beccandosi uno sguardo incuriosito dal detective.
- Oh santo cielo! Vado a avvisare immediatamente Roger. Non so come sia potuto succedere.- affermò subito l'uomo, stringendosi nel cappotto a un'improvvisa folata di neve.
Iniziò a dirigersi a grandi passi e con fatica verso l'ingresso dell'edificio, ignaro del sorrisetto divertito di L.
Lanciando un'ultima occhiata alle due figure sul tetto, il ragazzo si voltò a fermare l'uomo.
- Aspetta Watari, non è necessaria così tanta fretta.- affermò, avvicinandosi a uno dei borsoni precedentemente scaricati dal maggiordomo.
Quest'ultimo lo fissò senza capire, vedendolo aprire la cerniera ed estrarre dalla borsa due coloratissimi pacchetti regalo.
Il geniale detective inclinò il viso in direzione dell'uomo.
- Ci sono molti modi di far scendere dei ragazzi da un tetto.-  mormorò, scrutando con un sorriso i due orfani ammantati sulla neve.
- Dopotutto è Natale.-

 
Tompf.
Un rumore indistinto raggiunse le ormai insensibili orecchie di Mello.
Sembrava come se qualcosa si fosse tuffato in una pozzanghera d'acqua.
Farfugliò qualche parola indistinta, riprendendo il contatto con la realtà.
Che freddo!
E cosa diamine era quella roba bagnata che gli colava sulla faccia.
Aprì di colpo gli occhi, sollevando la testa di scatto quando vide il paesaggio innevato che li circondava.
Nel sollevarsi la sua nuca colpì qualcosa di durò proprio al centro, iniziando dolorosamente a pulsargli.
- Ahio! Mannaggia a te, Mells, sta più attento!- furono i lamenti di Matt, improvvisamente destato dal proprio sonno con una sonora craniata sul mento.
- Che diavolo vai dicendo!? Sei tu che mi sei appiccicato!- ribatté il biondo, spingendolo bruscamente per allontanarlo.
Matt borbottò qualcosa di incomprensibile, massaggiandosi il punto dolente.
Gli ci vollero almeno dieci secondi per rendersi conto di dove si trovassero.
- Ma è tutto bianco!- esclamò, allibito.
Mello alzò gli occhi al cielo.
- Ottimo spirito di osservazione, genio!- sbottò il biondo, sgusciando fuori dalla coperta.
Matt lo guardò con la bocca penzolante e gli occhi sgranati.
- Ha nevicato, Mells!- gridò euforico, guardando l'amico con l'espressione più idiota che il biondo avesse mai visto.
- Non strillare come un bambino, è solo della fottuta acqua ghiacciata.- commentò Mello.
Lui e il suo cinismo.
Di fatto quella "fottuta acqua ghiacciata" avvolgeva ogni cosa intorno a loro, rendendo l'ordinario paesaggio dei tetti della città uno spettacolo fiabesco.
L'anima creativa di Matt si beò di quella visione quasi magica.
Si tolse uno dei guanti per riuscire a tastarne meglio la consistenza, sotto lo sguardo scettico del migliore amico.
- Dannato freddo e dannata neve.- imprecò il biondo.
Consultò l'orologio da polso, constatando che sì, erano ormai le 5'15 e Babbo Natale con ogni probabilità era già passato.
Uffa, si era intimato più volte di non addormentarsi.
Adesso avrebbe dovuto aspettare un altro anno per portare a compimento il suo piano geniale.
Improvvisamente si ricordò del motivo per cui si era svegliato.
- Alzati Matt! C'è una cosa che voglio controllare!- esclamò di scatto, iniziando a scendere velocemente verso il bordo del tetto.
Come facesse a non scivolare sulle tegole era un vero mistero.
Il rosso si alzò di malavoglia, riponendo con sguardo mesto la coperta nello zaino e seguendo con cautela l'amico.
Come già precisato, era un pessimo atleta e la neve, per quanto splendida, non era del tutto funzionale al suo obiettivo di raggiungere il migliore amico senza spezzarsi l'osso del collo.
Una volta arrivato presso la gruccia da cui erano saliti Mello esultò.
- Datti una mossa, Matt! Vieni a vedere!- esclamò entusiasta.
Il rosso barcollò fino alla gruccia, sporgendosi appena verso il basso per non cadere.
Un'espressione sorpresa si dipinse sul suo volto.
Due pacchetti regali, uno verde e l'altro azzurro svettavano luminosi nella coltre biancastra.
- Sono per noi?- chiese incerto.
Il biondo annuì con un sorriso, recuperando immediatamente la fune di lenzuola ancora attaccata al tetto.
- Scendiamo e poi andiamo a prendere i regali!- affermò con veemenza.
Matt annuì, per una volta del tutto indifferente ai rischi.
Con meno fatica dell'andata, forse per l'euforia del momento o perché ormai il loro corpo era diventato insensibile al freddo, riuscirono a ritornare velocemente nella loro camera.
Matt aiutò il migliore amico ad attraversare la finestra con lo zaino e ad atterrare al sicuro sul pavimento.
Entrambi si lanciarono un sorriso d'intesa, catapultandosi immediatamente fuori dalla stanza.
Percorsero a tutta velocità i lunghi corridoi, facendo un gran baccano e svegliando persino i morti.
Fortuna che Roger in quel momento era impegnato con due ospiti nel suo ufficio.
Nessuno dei due giovani prodigi vide la macchina parcheggiata davanti al cancello d'ingresso, troppo occupati a recuperare di corsa i regali e ritornarsene veloci nella propria camera.
Fu Mello, ovviamente, una volta rientrati nella stanza, a scartare per primo il pacchetto.
Il suo sguardo si illuminò alla vista del bellissimo giubbotto di pelle che vi trovò.
-Sia lodato Babbo Natale!- esultò Matt.
Il biondo si provò immediatamente il nuovo regalo, correndo allo specchio per rimirarsi, vanitoso come un'attrice alla prima di uno spettacolo.
Gli andava un po' largo sulle spalle, ma per lui era assolutamente perfetto.
Si girò con un ghigno verso il migliore amico, scorgendolo già impegnato a utilizzare il nuovo videogioco che aveva appena ricevuto.
E pazienza se anche quell'anno non era riuscita la loro imboscata a Babbo Natale.
Pazienza se Roger, una volta terminato il suo incontro, sarebbe venuto a sgridarli per il baccano che stavano facendo.
Pazienza se il vero autore di quel regalo non avrebbe mai ricevuto un grazie.
E ancora pazienza se l'indomani si sarebbero beccati entrambi un tremendo raffreddore.
Era Natale, nevicava sulla Wammy' s House e loro erano felici.
Andava bene così.

 

 

 

 

 

***Note dell’autrice***

Innanzitutto: Buon Natale! Nonostante sia un periodo intenso ho deciso di pubblicare qst one-shot natalizia.

Era la prima volta che scrivevo di Matt e Mello alla Wammy’s House e mi ha divertito parecchio, quindi chissà mai che prima o poi non mi ci metta a scrivere qualcosa di più lungo.

Mi sento anche solo onorata di aver potuto utilizzare L in qst storia (non smetterò mai di venerarlo).

Quindi, tra gli ultimi acquisti, settimana piena di impegni e preparazione per le feste, ringrazio chiunque abbia trovato il tempo di leggere qst storia e ancora di più se troverà tempo e voglia di lasciarvi un commentino.

Un saluto, Buon Natale,

Shikacloud

  
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