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Autore: Cavehood    18/12/2013    1 recensioni
Dialogo verosimile e realistico che struttura una ambientazione quasi onirica.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ma non ha senso! >>
<< Lo so, per questo te lo sto raccontando, per avere qualche conferma, qualche certezza, per sapere di non essere un povero stupido. >>
<< Se c’è una persona che non è stupida a questo mondo, quella sei proprio tu, Michele. >>
<< Quindi? >>
<< Quindi mi ripeto: questa storia non ha senso! Più ci rifletto, più mi sembra una cosa impossibile e mi spiace che sia accaduta proprio a te, amico mio. >>
<< Tu pensi che io abbia sbagliato qualcosa? Sii sincera, se non accetto i miei errori, non potrò mai migliorare. >>
<< Se devo essere sincera, mi sembra che tu ti sia comportato anche fin troppo correttamente. Scusami, ma davvero non riesco a capire cosa sia successo. È evidente che non si trattava di semplice amicizia, fidati, una ragazza queste cose le capisce. >>
<< Lo so, l’avevo intuito, ma allora perché mentirmi, perché dissuadermi dallo scriverle in modo così goffo? Perché così improvvisamente? Perché non rispondere più in modo sincero alle mie domande? Cosa è cambiato? Cosa? >>
<< Guarda, Michele, ti mentirei se ti dicessi di saperlo. Questa storia non ha davvero senso! >>
<< Non è tanto il fatto che mi abbia mentito quello che mi da fastidio, non sono arrabbiato con lei, anzi la compatisco, semplicemente non riesco a capirne il motivo, cosa sia successo all’improvviso che ha trasformato tutto in niente. Questo mi fa soffrire, la mia ignoranza. >>
<< L’ignoranza è una brutta bestia. >>
<< La più brutta. >>
<< Ti giuro che mi da proprio fastidio la condizione dell’uomo di non potere conoscere tutto e di conseguenza soffrire per l’ignoto. >>
<< Sono chiaramente d’accordo, ma forse è meglio non conoscere tutto. Io so di essermi comportato bene e responsabilmente, ho donato il mio cuore a questa persona e questa prima l’ha colorato di un rosso intenso, e poi me l’ha strappato davanti agli occhi. Come ho detto però poco fa, io non la biasimo; se ha preso questa decisione, si vede che avrà avuto i suoi motivi. >>
<< Bei motivi del cavolo, veramente! Tu sei troppo buono, io non la giustificherei proprio. Si è comportata in modo scorretto, senza nemmeno avere il coraggio di darti una spiegazione vera,
innalzando tra di voi un muro di menzogne. >>
<< Forse hai ragione, ma io la vedo diversamente. Non posso negare quello che stai dicendo, ma sono sicuro che lei abbia una motivazione, anche se non riesco a riconoscerla nella ragazza tenera e dolce che ho conosciuto, e che lei sta goffamente tentando di rimuovere dalla mia mente. >>
<< Guarda, Michele, ti fai solo del male a continuare a pensare a lei. Se non capisce che facendo così ti ferisce, e per di più lo sa perché glielo hai anche detto, significa che non ti merita. Persone come queste è meglio perderle che averle, fidati. >>
<< Viola, amica mia, da quanti anni ci conosciamo? >>
<< Pressappoco da sei o sette, perché? >>
<< Perché tu sei la migliore amica che io abbia e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, tutti gli aiuti che mi hai dato in questi momenti. Non so proprio come farei senza di te, meno male che ti ho trovata. >>
<< Ti ringrazio, Michele, anche tu sei un ottimo amico e ti prometto che non ti lascerò mai andare. Anzi, sai cosa ci vorrebbe? >>
<< No, dimmi, sono tutto orecchi. >>
<< Un bel viaggetto, io e te, cosa ne diresti della Spagna? >>
<< Ma è una bellissima idea, davvero, l’apprezzo molto. >>
<< Se per te va bene, partiamo anche domani. >>
<< Certo, vado a casa a preparare i bagagli e poi partiamo domani. >>
<< Ottimo. Ora scusami, ma vado ad aprire il campanello ché c’è qualcuno alla porta. >>
<< Vai pure, ti aspetto qui. >>
<< Michele, vieni alla porta, c’è qualcuno che ti cerca. >>
...
<< Serena! Cosa ci fai qui? >>
<< Ciao Michele, sto per tornare nel mio paese ed ho poco tempo prima di partire, ho riflettuto molto su quello che è successo tra di noi ed ho deciso di cercarti prima di andarmene per dirti tutta la verità. >>
<< Sono qui, dimmi pure. >>
<< Tu sei un ragazzo fantastico, Michele, davvero, e l’ho capito fin dal primo giorno che ti ho visto. Sei dolce, tenero, sensibile, in poche parole il ragazzo ideale. Ti giuro che avrei fatto di tutto per poterti stare accanto, per potere passare la mia vita con te. >>
<< Anche tu lo sei, ma allora perché mi hai mentito? >>
<< Per me sei una persona speciale, non lo posso negare, ma sono stata costretta a doverti mentire. >>
<< In che senso “costretta”? >>
<< Io ti amo, ma non potremo mai stare insieme, non in questa vita almeno. >>
<< E perché, di giunta? Cos’è questa cosa che stai cercando in tutti modi di nascondermi? >>
<< Vedi, non so come dirtelo, Michele. Noi non possiamo stare insieme perché io… io sono un vampiro. >>
<< Ma i vampiri non esistono! >>
<< Invece esistono, Michele, ed ora me ne devo proprio andare, addio. >>
<< No, ti prego, rimani, parliamone, spieghiamoci, insieme troveremo una soluzione. >>
Così dicendo, Michele la afferrò per un braccio, Serena si voltò di scatto e, con un morso al collo, diede fine a tutte le sue pene. L’amore fa male, la realtà di più.

- FINE -
  
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