Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: GiuggyCastiel    18/12/2013    4 recensioni
E se Louis fosse un dimenticato?
Ed Harry un cacciatore?
-------
Non sapeva quanto tempo fosse passato,nemmeno in che luogo fosse,l'unica cosa che ricordava era che stava per tirare e poi..solo nero.
Si era risvegliato in un luogo buio,avvolto da una coperta sopra un semplice materasso.
Sicuramente qualcuno l'aveva visto e messo in salvo.
La domanda era: chi?
Trovò una risposta alla sua domanda solo quando davanti a lui apparve proprio chi non si sarebbe mai aspettato di vedere.
Il suo dimenticato.
Quello che aveva salvato.
Quello che aveva fatto scappare via.
Quello che sognava di notte.
L'unica creatura del mondo invisibile che l'avesse colpito così tanto.
"Mi avevi già salvato,dovevo ricambiare il favore no?"
-------
Larry/Shadowhunters
Genere: Drammatico, Fantasy, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
    Shadow     
"I'm out on edge and I'm
screaming my name,like a fool
at the top of my lungs.
Sometimes when I close my eyes,
I pretend I'm all right,but it's
                                                                                                                          never enough." 


All'apparenza degli occhi umani,il mondo è così come lo si aspetta. Tanti Paesi,Continenti,Mari,niente di più.
Ma loro non sanno che all'interno di esso si cela un altro mondo. Un mondo invisibile,formato da creature spaventose,che in un'epoca erano normali mondani,ma per virtù della sorte,subirono tanti cambiamenti.
Che poi non erano cambiamenti,erano solo delle "qualità" nascoste nel loro DNA,destinate ad uscire fuori nel corso della vita,per cause naturali o artificiali.
All'interno di quel mondo,visibile solo agli occhi di pochi,si potevano trovare demoni,licantropi,vampiri,e chi più ne ha più ne metta,ma principalmente,era formato da Shadowhunters,cacciatori di demoni.
Venivano abbandonati dai genitori,e portati in un istituto,dove tutti quelli della loro specie venivano addestrati per combattere,lottare,vincere.
Non erano ammesse sconfitte,chiunque avesse fallito,veniva esiliato a New York,nel mondo di tutti i giorni,in cui si trovavano tutti coloro che erano stati cacciati dall'istituto.
Non gli era permesso di sposarsi o innamorarsi di una specie diversa,chiunque l'avesse fatto,sarebbe stato condannato,ma non all'esilio,alla morte.
E tutto cambiò quando ciò avvenne,quando un giovane Shadowhunters di nome Harold Edward Styles,si innamorò di un dimenticato,una sorta di demone con forme umane.
Il suo nome gli era sconosciuto,l'aveva incontrato durante una spedizione di controllo all'interno di un ospedale abbandonato,l'aveva visto,ma non voleva ucciderlo,era troppo bello per morire,gli disse di andare via,di correre,di scappare.
E così fece,sussurrò un "Grazie" e scappò a gambe levate,molto probabilmente verso la sua tana.
Non poteva dimenticarlo così facilmente,non con quell'aria terrorizzata da bambino,con quell'aria stanca,di vivere,di continuare questa vita inutile,con la consapevolezza che la sua vita,non sarebbe durata molto.
Probabilmente,era il dimenticato più bello che avesse mai visto,in genere avevano tutti un aspetto spaventoso,ma lui,era diverso.
Pensò a come tutto questo avrebbe causato danno,specialmente guerre e rivolte,ma ancora era troppo presto per capire veramente come sarebbe andata a finire,e non sapeva se l'avrebbe più rivisto.



L'indomani si svegliò tranquillamente,consapevole dell'altro controllo che gli sarebbe spettato.
Era felice,solo per un motivo:sperava con tutto il cuore di rivedere quel dimenticato,di cui non sapeva nemmeno il nome.
E la sua missione personale era proprio questa: scoprire qualcosa in più su di lui,conoscerlo,provarci.
Andò nell'ufficio del capo dell'istituto,Hodge Brainwash,pronto per la nuova missione.
Quando aprì la porta,si trovò davanti il solito caro Hodge,l'anziano signore,quello con più saggezza,esperienza.
"Buongiorno Harold,ti hanno già comunicato dove avverrà l'ispezione di oggi?"
Lo disse con una calma impressionante,come se tutto fosse al suo posto nel Mondo invisibile. Ma tutti sapevano che non era così.
I membri del conclave non tornavano da mesi,e la Coppa Mortale era in possesso di Valentine. Poteva essere in possesso di chiunque,ma proprio lui,non l'avrebbe nemmeno dovuta sfiorare.
Tutti sapevano che l'avrebbe usata per distruggere,non per fare del bene.
Ma si sa,Hodge era il capo li,e da tale doveva comportarsi.
"No signore,non mi hanno comunicato nessun informazione."
"Bene,te lo dirò qui sul posto. Dato che i Demoni e i Dimenticati aumentano di giorno in giorno,devi andare ad ispezionare direttamente la loro tana. Ovviamente ti accompagneranno Jake,Isabelle e Alec.Partirete tra due ore,alle nove in punto."
Harry era abbastanza scosso.
Insomma,era una missione pericolosa,lo sapevano tutti,e in più era meno esperto rispetto ai suoi accompagnatori.
Perchè Hodge aveva scelto proprio lui?
Avrebbe voluto domandargli la sua motivazione,ma non poteva replicare.
"Si signore,arrivederci."
Uscì dalla stanza e chiuse la porta,forse un pò troppo forte a causa della tenzione e dell'adrenalina presente nel suo corpo.
Aveva paura di non tornare,ma era emozionato per la nuova avventura.
La tana dei demoni era popolata da centinaia e centinaia di essi, rappresentava un pericolo per ogni cacciatore,esperto o inesperto,forte o debole,alto o basso,sicuro o non.
Si ritirò di nuovo nella sua camera e iniziò a prepararsi per la battaglia.
Non poteva fallire o fuggire,sapeva quale sarebbe stata la condanna,era giovane,e non voleva portare a termine la sua vita da Shadowhunter,non ancora almeno.
Prese ogni pugnale che trovò nella stanza,lo stilo con cui avrebbe inciso altre rune nella sua pelle.
Prese anche il suo arco con le freccie,la sua arma preferita.
A suo parere erano le migliori,sottili,quasi invisibili; poteva anche nascondersi dietro un cespuglio ed attaccare senza essere notato per un bel pò. Poi comunque,arrivava sempre il momento in cui veniva scoperto e doveva solo buttarsi nella mischia ed intervenire con la forza,fino a quando tutto sarebbe finito,con polvere sparsa nel terreno.
Forse era per questo che Hodge mandava sempre Harold a ispezionare i luoghi abbandonati,quelli più pericolosi.
Per la sua forza,la sua abilità,il suo coraggio,ed il suo non arrendersi mai.
Harold era forte,e tutti all'istituto lo sapevano.
Adesso era pronto,si chiuse la porta alle spalle,così come il suo passato.
Adesso era un cacciatore a tutti gli effetti,ed il suo compito era solo uno: uccidere,senza pietà.



Era appena entrato nel furgone insieme ai suoi accompagnatori.
Due li conosceva già,mentre un altro (probabilmente era Jake il suo nome) non lo aveva mai visto nonostante fosse all'istituto da quando aveva cinque anni.
"Allora Harold,o come ti chiami,non ti conosco e non hai molta fama. Cosa ha spinto Hodge a sceglierti come capogruppo durante questa ispezione che tutti temono? Mi chiedo cosa abbia trovato in un ragazzino come te."
Gli dava fastidio essere chiamato così.
Insomma sicuramente era più grande di quel tipo che gli rivolgeva la parola da poco,ma che già si credeva il boss della situazione.
Era lui il capo.
Quella volta sarebbero stati gli altri a sottomettersi a lui,non lui agli altri.
"Senti,nemmeno io so niente di te,so solo che il capogruppo sono io,e devi seguire i miei ordini,cacciatore. Sicuramente avrà preferito me ad un incapace senza palle come te."
Gli altri due ragazzi si misero a ridere per l'affermazione uscita dalle labbra di Harold,e l'altro non fiatò nemmeno,incrociò le braccia al petto e sbuffò.
"Allora Harry,posso chiamarti così,no? Quale sarebbe il piano?"
Non ne aveva idea.
O almeno,aveva programmato ciò che avrebbe dovuto fare lui,ma non sapeva con quali armi erano più abili i ragazzi al suo fianco,forse aveva qualche idea per Isabelle e Alec,ma quel ragazzino moccioso che gli aveva rivolto la parola prima,non aveva idea a cosa sarebbe servito.
"Allora Isabelle,sai che io sono abile con l'arco e le freccie,per cui mi nasconderò e tirerò,cercando di non farmi vedere. Se dovessero vedermi,uscirei allo scoperto e passerei ad attaccare con i pugnali. Alec è forte,quindi...Alec tu passerai direttamente all'attacco. Mentre Isabelle,tu sei brava con la frusta se non sbaglio. Quindi muoviti agilmente e cerca di far volatilizzare i dimenticati. E tu mammoletta. Non ho la più pallida idea a cosa mi potrai servire,quindi fai ciò che ti è stato insegnato."
Tutti annuirono.
Appena finì di pronunciare l'ultima parola,il furgone si fermò,l'autista dell'istituto comunicò l'arrivo e scesero il più velocemente possibile.
Si misero a correre,più veloce che mai,finchè arrivarono all'entrata di una struttura molto grande,abbandonata da chissà quanto.
"Bene ragazzi,qui le nostre strade si dividono. Io vado a nord,Isabelle ad est,Alec ad ovest e Jake a sud. Buona fortuna e cercate di restare vivi,non voglio essere accusato per nessun motivo di qualche responsabilità."
E forse era anche per questo che Hodge l'aveva scelto: era sicuro,consapevole delle sue azioni.
Così il giovane Harold si mise alla ricerca di un posto sicuro per attaccare,procedendo verso nord.
Camminò per dieci minuti circa,fin quando trovò una botola nel pavimento,molto coperta. Era sicuro che nessuno l'avrebbe sorpreso mentre attaccava il covo dei demoni.
Uscì leggermente la testa per osservare la situazione,e tutto andava nella norma,era il momento giusto,quello in cui nessuno si sarebbbe aspettato un attacco del nemico.
Prese l'arco e un paio di frecce,lo impugnò,ne mise una e iniziò a caricare,cercando di trovare la mira giusta.
Stava per steccare la prima freccia,quando fu colpito in testa da qualcosa di pesante.
Da quel momento,solo il buio totale e la consapevolezza di star mandando tutto a monte.



Non sapeva quanto tempo fosse passato,nemmeno in che luogo fosse,l'unica cosa che ricordava era che stava per tirare e poi..solo nero.
Si era risvegliato in un luogo buio,avvolto da una coperta sopra un semplice materasso.
Sicuramente qualcuno l'aveva visto e messo in salvo.
La domanda era: chi?
Trovò una risposta alla sua domanda solo quando davanti a lui apparve proprio chi non si sarebbe mai aspettato di vedere.
Il suo dimenticato.
Quello che aveva salvato.
Quello che aveva fatto scappare via.
Quello che sognava di notte.
L'unica creatura del mondo invisibile che l'avesse colpito così tanto.
"Mi avevi già salvato,dovevo ricambiare il favore no?"
Udì quella voce così angelica,pura,cristallina.
Non sembrava quella di un mostro,piuttosto quella di un angelo.
Come poteva essere,una creatura così perfetta,dai lineamenti dolci,non meschini,dalla voce così soave,non roca,dagli occhi così profondi,un dimenticato?
Non avrebbe mai trovato una risposta a questa domanda.
"Grazie mille..sai che se ci scoprono siamo nei guai fino al collo,vero?"
Effettivamente era vero.
Una specie non doveva aiutarne un'altra,doveva ucciderla.
"Ovvio,ma non potevo permetterlo."
Il suo cuore perse un battito.
Come poteva fargli un effetto del genere?
"Comunque io sono Louis,tu saresti?"
Louis.
Quel nome pronunciato da lui sembrava così perfetto,come in realtà era.
Louis.
"Harold,m-ma puoi chiamarmi Harry."
Harold odiava quel diminuitivo,ma il nome intero sembrava così formale.
E sicuramente pronunciato da lui,avrebbe avuto un suono più..semplicemente perfetto.
"Bene Harry,ormai è tardi e quando sei svenuto a causa di un pezzo di soffitto,hai portato danni abbastanza pesanti. Ti consiglierei di restare qui per un mese circa."
Un mese?
Sicuramente all'istituto l'avrebbero dato per disperso,morto.
E i suoi compagni che erano sotto la sua responsabilità? Che fine avevano fatto?
Non poteva restare.
"N-non posso. I miei compagni erano sotto la mia responsabilità,all'istituto mi daranno per morto e.."
Gli mise un dito sulle labbra,lo guardò e si avvicinò forse un pò troppo per i suoi gusti.
"Tu resti qui. Notte Harry."
Lo guardò andarsene,e tremava.
Aveva sentito il respiro del dimenticato contro la sua pelle,i suoi occhi immersi nei suoi.
Provò ad addormentarsi,ma non ci riuscì.
Era ancora in un mondo tutto suo,dove tutti erano liberi di amare liberamente,dove c'erano solo loro due,mano nella mano.
Che si stesse innamorando?



La mattina seguente era convinto di svegliarsi nel suo letto,all'interno di casa sua,nella sua normalissima vita.
Ma aprendo gli occhi,si rese conto di essere in un'altra stanza ancora,rispetto a quella in cui si era addormentato.
Questa era molto più grande,le pareti erano di un blu scuro,magnetico,come il cielo di notte,alzando lo sguardo trovò un lampadario all'apperenza molto antico e accanto a se un comidino con un lume spento.
E davanti a se un enorme specchio.
Sentì un rumore lento e sordo provenire dalla porta,e si stava semplicemente aprendo,rivelando il suo angelo che sorrideva,come un bambino.
"Giorno Harry,dormito bene?"
Pensare che gli stava riservando questo trattamento lo fece sorridere spontaneamente.
Ma volle fargli una domanda.
"Perchè fai questo?"
Parve che dovette rifletterci qualche secondo,prima di rispondere,dato il silenzio creato in quella piccola stanza,formata solo da quattro mura e semplicemente loro.
"Tu non mi hai ucciso. Ed è il tuo compito farlo."
Gli sembrò così tenero.
Si alzò e lo abbracciò.
Rispetto al ragazzo,Harold era molto più alto e possente.
Voleva difenderlo da quel momento in poi,a costo della sua stessa vita.
"Io ci sarò sempre Louis,sempre."
Si distesero in quel letto troppo grande per una persona sola,e cullandosi l'uno nelle braccia dell'altro,si addormentarono.
Adesso quel letto fatto per due,era completo.



I giorni passarono,precisamente erano ormai tre settimane che si trovava li.
Gli era giunta notizia che già all'istituto l'avevano dato per morto,ma non gli interessava.
Aveva trovato il suo posto.
Da quel giorno il suo sentimento per Louis era aumentato,ed entrambi provavano attrazione l'uno per l'altro.
Ma non volevano ammetterlo.
Avevano paura delle conseguenze.
Era giunta quasi l'ora del tramonto,Harold si trovava nel balcone della sua stanza ed osservava il cielo,in tutte le sue sfumature.
Come poteva sembrare una cosa così immensa,così piccola,quasi insignificante?
Rifletteva su questo e sentì la porta spalancarsi d'un colpo.
"Dio Louis,sono saltato in aria! Per quale motivo sei qui?"
Era spaventato,ma contento.
Contento di essere diventato importante per colui che amava,colui che gli dava la forza per vivere.
"Vieni! Ho una sorpresa per te!"
Aveva un espressione così innocente,felice e gioiosa che non potè fare a meno di annuire.
Louis iniziò ad uscire saltellando,mentre Harold lo seguiva con tranquillità.
Salirono le scale dell'edificio,fin quando arrivarono nella terrazza situata all'ultimo piano.
Da li si riusciva a vedere tutta New York.
Si girò e al suo fianco vide una serra,piena di fiori strani e colorati.
"Su,entra!"
Così fece,Louis aprì la porta ed entrarono entrambi in quel piccolo paradiso.
Non aveva mai visto dei fiori così,era molto stupito ed affascinato.
"Questi sono dei tipi di fiori particolari,che solo noi dimenticati possiamo coltivare. Effettivamente sono bellissimi."
Harold si sforzava di concentrarsi sulle varie piante,ma si era incantato ad osservare Louis,in tutta la sua perfezione.
Osservava il movimento di quelle labbra che avrebbe voluto assaggiare,mordere,fare sue.
Ma che pensieri aveva per la testa? 
Doveva smetterla.
"E poi ci sono i...Harry? Mi stai ascoltando?"
Quello,era il momento perfetto.
Harold non resistette più e si fiondò sulle labbra di Louis.
Erano morbide,come se le aspettava.
Erano dolci,un sapore mai sentito.
Erano perfette.
Inizialmente Louis spalancò gli occhi a quel contatto che non si sarebbe mai aspettato,ma poi si rilassò,e ricambiò il bacio.
Quel bacio che ormai sapeva di loro,i sapori mischiati,che ne formavano uno perfetto.
Nel mentre delle farfalle lilla,uscirono da dietro un paio di cespugli,e si misero a volare leggiadre intorno a loro,formando una specie di vortice,un vortice in cui girava tutta la passione del loro amore.
Si staccarono e sorrisero spontaneamente,naso contro naso.
"Questo..sarà un segreto Louis. Il nostro segreto."
Si accucciarono in un angolo della serra,e continuando a scambiarsi piccoli e dolci baci,si addormentarono insieme,abbracciati come se fossero una cosa sola.



I giorni seguenti procedevano sempre alla stessa maniera più o meno.
Harold e Louis si stavano frequentando segretamente già da due mesi,ed il loro amore era qualcosa di unico,speciale.
Un amore che andava avanti nonostante fosse impossibile agli occhi degli altri,nonostante tutte le difficoltà,gli ostacoli.
Ed ogni giorno si amavano sempre di più.
Ma era triste dover vivere in una bugia,una bolla destinata a scoppiare.
E sarebbe esplosa tra poco tempo.
Come ogni giorno i due si trovavano nella stanza di Harold,distesi nel suo letto,che ormai era diventato il loro.
Si scambiavano carezze,baci.
Ridevano,scherzavano.
Passavano la loro vita,in quella stanza.
"Harry,come puoi esserti innamorato di un essere orribile come me?"
In quel momento l'avrebbe preso a schiaffi.
Come poteva dire questo su se stesso? Non si rendeva conto di essere perfetto?
Molto probabilmente no,ma doveva farglielo capire.
"Louis,quando capirai che sei la creatura più bella che io abbia mai visto nell'intero mondo invisibile? Sei quello che ho sempre amato dal primo giorno in cui sei scappato,quello da cui sono stato sempre attratto,quello con la fragilità di un angelo. Insomma,sei quello che ho amato,amo e amerò per sempre. Perchè noi,siamo infinito. E se un giorno l'infinito dovesse cessare di esistere,lo combatteremo insieme."
Louis lo baciò con tanta passione.
Forse perchè quello che aveva appena detto il giovane lo aveva colpito,molto.
Era solo un dimenticato,nessuno l'aveva mai amato.
Ma con Harold era tutto diverso.
Nonostante le diversità,si amavano,ed era un amore troppo immenso per essere compreso.
"Ti amo."
Due parole,cinque lettere,mille fuochi d'artificio all'interno del cuore di Harry.
Davvero gli aveva detto quelle parole così significative?
Davvero l'amava?
"Anch'i.."
Non finì la frase che sentirono delle grida dal piano inferiore,rumori di vetri rotti,una sensazione di panico.
Spalancarono gli occhi e capirono.
Era il conclave.
Stavano cercando Harold.
Caddero dal letto a causa di una scossa proveniente sempre da li.
Si alzarono e il giovane dimenticato spinse il cacciatore.
"Corri Harold,corri!"
Entrambi iniziarono a correre,ma stavolta non per gioco.
Da questa corsa dipendeva la loro vita,il loro futuro.
L'unica speranza era entrare in un nascondiglio dove difficilmente sarebbero arrivati i nemici,e restare li,cercando di non farsi scoprire e di restare in un silenzio profondo.
"Merda,qua c'è un vicolo ceco! Dall'altra parte,forza"
Dovettero tornare indietro,ripercorrere tutto il corridoio ed arrivare dalla parte opposta.
Così fecero,fin quando arrivarono davanti le scale,salirono in alto,più che potevano.
All'ultimo piano trovarono una porticina nel soffitto,quella piccola porta,poteva essere la loro salvezza,così come la loro sconfitta,la fine di tutto.
"Ci dovrebbe ess..ah ecco!" 
Louis premette un pulsante e la porta si aprì,facendo calare una scaletta.
"Saliamo,dai che è fatta!"
Infatti era tutto finito,o almeno così sembrava.
Salirono,ritirarono la scaletta e la chiusero.
"Dio,Louis,ce l'abbiamo fatta!"
Harold scoppiò a piangere,probabilmente per la prima volta in tutta la sua vita.
Si buttò tra le braccia di Louis e face uscire tutte le lacrime presenti nei suoi occhi.
"Shh Harry,è tutto finito. Ora se ne andranno e noi potremo continuare a vivere felicemente per il resto della nostra vita. Tranquillo piccolo mio,è tutto ok."
Con il semplice suono della sua voce cristallina,parve calmarsi d'un colpo,era questo l'effetto che gli faceva Louis.
Gli donava forza.
Gli donava speranza.
Gli donava tutto ciò di cui aveva bisogno.
Erano entrambi persi,l'uno negli occhi dell'altro,che non si accorsero del rumore di passi,che aumentava,si avvicinava.
"Ti amo Louis,lo farò per sempre."
A quel punto la porta venne buttata giù dalla forza brutale di qualcuno.
Harold riconobbe quella figura.
I Lightwood,genitori di Isabelle ed Alec,i più potenti del conclave.
Lo sentiva,questa era la fine.
"Harold Edward Styles,ti credevamo morto ormai. Sono passati due mesi,te ne rendi conto,vero?"
Ed ora?
"S-Si signora."
La sua voce tremava.
Aveva paura,più di quanta ne avesse provata durante le ispezioni.
Che ne sarebbe stato di lui e Louis?
Del loro futuro?
"E soprattutto,ti rendi conto di essere con un dimenticato? Ti rendi conto che rischi di morire?"
Non poteva,non voleva morire.
"Adesso tu vieni con noi,giovane cacciatore,Hodge deciderà la tua sorte,e tu,demone.."
"Veramente sono un dimentica.."
"STA ZITTO! A momento resterai qui,poi vedremo cosa farcene di te."
La donna e il suo accompagnatore presero Harold con la forza e lo sollevarono dal corpo di Louis.
Si dimenava,non voleva abbandonare tutto ciò che gli restava per vivere,la sua ragione di vita.
"Louis,no!"
Urlò con tutta la voce che aveva il suo nome,per l'ultima volta probabilmente.
E vide il suo viso,per l'ultima volta.
Rassegnato,inginocchiato a terra con il capo chino e delle lacrime sulle guance.
Il suo Louis non poteva piangere.
Non poteva arrendersi così,il suo orgoglio era qualcosa di indistruttibile.
E adesso,anche lui era crollato.
Lanciò un ultimo urlo prima di accasciarsi a terra,mentre Harry era già andato via,urlando come un folle.



Harold si era addormentato,dopo aver urlato e pianto,nel furgone dell'istituto.
Adesso era sveglio,ed era nella sua solita,vecchia,stanza,quella in cui non sarebbe voluto tornare mai più.
E adesso come sarebbe finita?
L'avrebbero ucciso?
Esiliato?
O peggio ancora,avrebbero ucciso Louis,l'amore della sua vita?
Comunque sarebbe andata,la loro battaglia era andata perduta.
Era tutto finito.
Un signore sulla cinquantina entrò nella sua stanza con una faccia molto,troppo,seria.
"Signorino Harold,Hodge la sta aspettando nel suo studio."
Deglutì.
Paura.
Panico.
Terrore.
Ecco ciò che provava in quel momento.
Si fece coraggio,e andò verso la porta,chiudendola alle sue spalle,proprio come aveva fatto prima di incontrare Louis.
Ma stavolta,non poteva lasciare il passato alle spalle.
Ci volle poco tempo,prima di arrivare davanti allo studio di Hodge.
Tremava.
Aprì la porta.
Davanti ai suoi occhi,vide il solito uomo,ma stavolta aveva un'aria delusa,mortificata,come se fosse stato lui a fallire.
"Harold,sono passati due mesi eh?"
Due mesi che per lui erano stati magici,stupendi.
Aveva anche fatto l'amore per la sua prima volta.
Non avrebbe mai scordato quello che aveva provato,ma soprattutto,la delicatezza con cui l'aveva trattato Louis.
"In questi due mesi,credevamo che fossi morto. E invece dov'eri? Nella tana del nemico?"
Non erano nemici,non erano diversi. Perchè ucciderli?
Voleva dire queste parole,ma non ne aveva il coraggio.
"Dovrei condannarti alla morte,lo sai. Ma sei uno dei miei guerrieri migliori,non posso lasciarti morire."
Un briciolo di speranza tornò nel cuore di Harry.
Sorrise spontaneamente,pensando che non era finita,che avrebbe rivisto il suo Louis,ma..
"Ma dovrai uccidere il dimenticato che si trovava con te."
No.
Avrebbe fatto di tutto.
Ma non poteva uccidere colui che amava.
"Signore,i-io lo amo,non posso u-ucciderlo."
Per la prima volta ebbe il coraggio di parlare,di intervenire.
Ma Hodge assunse un espressione d'ira e rabbia.
"Fallo Styles. È un ordine."
"Subito,signore."
L'aveva detto,ma aveva già un piano nella sua mente.
Non poteva dargli questa soddisfazione,non l'avrebbe fatto.
Non questa volta.
Uscì dalla stanza guardando l'anziano signore con uno sguardo pieno di disprezzo.
"E comunque,signore,impari ad amare. È un emozione che le farà provare qualcosa di unico al mondo,le farà cambiare il modo di pensare,di riflettere. Una vita senza amore,è una vita incompleta."
E se ne andò via dall'istituto,salutandolo per l'ultima volta,ma non disse "addio" a nessuno.
Perchè lui,ormai,aveva solo Louis,e nessun altro.
Prese solo un pugnale.
Il suo piano era pronto.



Era ancora a metà strada per arrivare al covo dei dimenticati.
Si era assunto tutte le responsabilità sulle spalle,ed era sicuro,che avrebbe fatto la cosa giusta.
Ad un certo punto...
Sentì delle urla.
Una voce familiare,che poteva appartenere solo ad una persona.
Incominciò a correre come un alcolista alla ricerca della sua droga preferita.
Louis era la sua droga.
La voce era sempre più vicina.
Girò verso un vicolo e lo trovò.
Saltava,prendeva a pugni la barriera che separava il mondo invisibile dal mondo reale.
Voleva scappare via.
La sua mano era sanguinante.
Si mise a correre verso di lui fin quando arrivò e,cogliendolo di sorpresa,lo baciò,spingendolo al muro,come se avesse paura che tutto ciò fosse irreale,come se avesse paura che tutto finisse.
Ma stava per finire veramente.
Di nuovo quelle labbra di cui aveva tanto bisogno,quel sapore unico,che apparteneva solo a lui.
Chiese accesso al suo interno e glielo concesse.
Adesso le loro lingue stavano facendo una danza,sempre più travolgente,passionale.
Ma poi si ricordò ciò che doveva fare e si staccò dal suo amato Louis.
"Dio mio Harry,mi sei mancato così tanto amore mio! Credevo di non rivedere più i tuoi occhi,le tue fossette,i tuoi capelli e..."
"Louis, calmati."
Era brutto dover frenare il suo entusiasmo travolgente,dover vedere il suo sorriso scomparire,volare via dalle sue labbra.
"Perchè dei così serio,amore?"
Adesso Louis sembrava preoccupato.
Ed effettivamente doveva esserlo,non sapeva cosa gli sarebbe spettato tra qualche minuto.
Ma Harold doveva farlo.
"Vorrei regalarti il sole, la luna, le stelle, l'universo ma semplicemente non credo di possedere tutto questo,anzi in realtà non possiedo nulla ma ti sto donando il mio cuore."
Con queste parole aveva praticamente detto tutto,ma probabilmente Louis non aveva capito.
"Harry,che stai dicendo?"
Adesso aveva un espressione più che spaventata.
"Mi avevano mandato qui per ucciderti. Ma non posso farlo,Louis. Con quelle parole intendo dire che dono la mia vita per te."
Louis era perplesso.
Non poteva averlo detto seriamente.
"Harry,fa il serio dai.."
Non voleva crederci.
E allora con un sorriso amaro,pronunciò le sue stesse parole,quando tutto ebbe inizio.
"Sono serio. Infondo..mi hai già salvato,devo ricambiare il favore,no?"
Rise.
Forse perchè era l'unico modo per non piangere.
Uscì un pugnale dalla tasca del giubbotto senza farsi notare troppo.
Si avvicinò e lasciò un bacio dolce sulle sue labbra,un bacio d'addio,accompagnato da una lacrima amara che era scesa dall'occhio di Louis.
Quella lacrima che poi si moltiplicò,finchè non divenne un bacio salato,triste.
"Addio Louis,ti ho amato,ti amo,e ti amerò fino alla fine dei tuoi giorni."
Sollevò la mano con l'arma e l'infilò direttamente nel cuore.
Lo guardò per l'ultima volta con la vista appannata dalle lacrime.
Dal corpo del giovane,uscivano lacrime e sangue,soddisfazione e disperazione.
"Che senso ha avuto tutto questo,Harry" Disse con la voce strozzata,soffocata dai singhiozzi.
Era ancora in piedi con la lama infilata nel petto.
L'estrasse e riuscì a rispondere.
"Ha avuto senso,siamo stati insieme."
Pronunciata l'ultima parola sorrise e crollò a peso morto per terra,in una pozza di orgoglio,nobiltà.
Iniziò a piovere sopra le loro teste.
Louis era ancora immobile,li sul posto.
Poi vide l'anima di Harry separarsi dal suo corpo e volare via,in alto.
Solo una nuvola bianca.
Mentre il corpo diventava cenere,polvere e iniziava a scomparire.
A quel punto si buttò sopra di lui.
"No Harry,non puoi scomparire così,non puoi morire così! Non abbandonarmi,la vita non ha più un senso senza di te."
Iniziò a tirare schiaffi al corpo abbandonato per terra.
"Stupido Harry,stupido che non sei altro! Sarei dovuto morire io,non tu!"
Ormai rimaneva solo il volto intatto,ma stava per smaterializzarsi anch'esso.
Quel viso così perfetto,lineamenti quasi femminili,così dolci,sensibili.
Come poteva una cosa così bella,morire?
Dio se la prendeva con le persone più buone.
Con le lacrime che non smettevano di uscire,si avvicinò nuovamente alle sue labbra,mise le sue piccole dita nelle fossete del ragazzo e lo baciò.
"Addio amore mio,fai buon viaggio."
Ed in quel momento Harry scomparve.
Non rimaneva più niente di lui.
Ma poi Louis si ricordò di una cosa.
Infilò la mano all'interno della sua maglietta ed uscì una collana.
In quella collana c'era una scritta:
"Ogni fine ha un nuovo inizio. H&L."
La strinse forte nella sua mano,l'avvicino al petto e guardò in cielo.
Ormai la pioggia aveva smesso di cadere dal cielo,e adesso era spuntato l'arcobaleno.
Sopra di esso,Louis vide un volto prendere forma.
Era proprio lui.
E sorrideva.
Da quel giorno,Louis,non smise mai di osservare il cielo,perchè in qualsiasi punto,vedeva riflesso il volto del suo amato,sorridere solo per lui.
Ecco perchè il loro era un amore unico.
Nonostante gli ostacoli,le diversità,la morte,continuavano a crederci e ad amarsi.
E non avrebbero smesso mai di farlo.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GiuggyCastiel