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Autore: we are a secret    18/12/2013    0 recensioni
Harry e la sua storia con Lou.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, PWP
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Sono passati dieci giorni da quando ci siamo trasferiti qua e già devo andare a scuola. Posso dire che sono terrorizzato? Si, nella mia vecchia scuola ero preso di mira. Frequento il terzo anno, in classe con me pare ci siano tre o quattro bocciati. E’ proprio di loro che ho paura. Quindi cercherò di non farmi notare. Mi sono messo la solita maglia bianca e un paio di jeans neri un po’ rovinati. Sto andando a scuola in metro e il mio unico pensiero è “spero di non avere storia alla prima ora”.
Ovviamente appena mi hanno dato il foglio con l’orario mi vedo scritto : prima ora e seconda storia. Non promette bene questo inizio.
Entro in classe, alzo per un attimo lo sguardo da terra, guardo per qualche secondo un gruppetto di tre o quattro ragazzi, poi abbasso subito lo sguardo e li sento ridere. Sono sicuro che stanno ridendo di me. Io cerco di fare l’indifferente, ma una parte di me mi dice ‘bell’inizio di merda Harry’.
Quando la campanella suona e tutti prendono posto arriva il professore.
“Ben tornati ragazzi, è questa la classe con lo studente nuovo?”
Uno dei ragazzi che prima rideva di me dice “si prof è nell’ultima fila”
“Tu dovresti essere Harry Styles, giusto?” dice il prof guardandomi.
“S..si sono io…” uno dei ragazzi ridacchia. La voce che mi dice ‘bell’inizio di merda’ si fa sempre più forte.
“Tomlinson anzi che ridere inutilmente, perché non vieni qua da me e ci racconti qualcosa del programma dell’anno scorso”
Il ragazzo si alza, non è molto alto. Quando raggiunge la cattedra, lo osservo meglio. Ha degli occhi stupendi, ci si può perdere a guardarli, posso dire che è un ragazzo bellissimo. Dai bisbigli degli altri, credo di avere capito che si chiama Louis. Louis Tomlinson. Un bellissimo ragazzo che il massimo che mi dirà sarà “sfigato”.
Finalmente le due ore di storia sono finite. Cerco di passare il più lontano possibile da Louis, ma sono sicuro che lui e i suoi amici mi stanno prendendo in giro.
Mi si avvicina una ragazza. “Ciao, sei nuovo qui?” “Si…” le rispondo con un po’ di paura “io sono Maddie” dice sorridendomi. “Io mi chiamo Harry”. Passa Louis e mi da una spallata. Non dico niente, lo guardo andare via e penso sempre di più che sia bellissimo. “E’ in classe con te?” mi chiede Maddie. “Oh, bè.. si…” fisso il pavimento e trattengo un sorrisino. “Lascialo stare, quando ero al secondo anno facevamo tre corsi insieme, poi è stato bocciato…”. Perchè me lo sta chiedendo? dovrebbe fregarsene di me come fanno tutti. “Quindi tu sei un anno più grande, giusto?” mi invento qualcosa da dire.”Si, ora devo andare a lezione, in che classe devi andare?”’  “Ho educazione fisica…” mi continua a guardare sorridendo. Ma io sto pensando a Louis. “Ti accompagno in palestra”. Forse non è proprio un inizio di merda… penso. “Va bene, ma perché lo stai facendo? Cioè perché mi stai parlando, sei un anno più grande e io sono nuovo”. “Ahahaah tu pensi che a e importi qualcosa di quello che pensano gli altri?” Anche se le sue parole sono molto belle io non riesco a togliermi dalla testa gli occhi di Louis. “Prosegui lungo il corridoio e trovi la palestra, sono in ritardo per la lezione, ci becchiamo all’uscita da scuola va bene?”. “Certo, buona lezione ahhahah”. “Ciao Harry”.
Entro in palestra e la prima persona che vedo in campo è Louis. Non voglio entrare in spogliatoio, ho paura che uno dei suoi amici mi prenda in giro. Il prof ci lascia due scelte, si può giocare a calcio o a pallavolo. Tutte le femmine vanno nel campo da pallavolo… e anche io. Preferisco tenermi lontano dai ragazzi. Le ragazze mi stanno accogliendo bene, le mie doti a pallavolo mi stanno aiutando. Giocavo nella squadra della mi vecchia scuola. ‘AHAHAHAHA LOUIS QUELLO NUOVO GIOCA CON LE FEMMINE’ sento urlare dall’altra parte della palestra, poi subito dopo ‘AHAHAHHAHA POVERO SFIGATO’ era la voce di Louis, mi ha fatto stranamente male, di quello che dicevano gli altri non mi importava gran che, ma appena sento la voce di Louis mi si alzano le orecchie. Finita palestra mi mancano due ore, spero di non essere con lui in tutte le classi.
Adesso ho inglese, finalmente qualcosa in cui sono capace, mi piace scrivere, soprattutto testi di canzoni.
Entro in classe guardando verso il pavimento e noto le scarpe di Louis. Abbiamo tutti i corsi in comune?!? Cioè devo sentire lui che mi prende per il culo tutto il giorno? Ecco che la voce nella mia testa ritorna ‘bell’inizio di merda Harry’.
Sono finite le due ore di Inglese e mentre esco vedo Maddie che mi aspetta, pensavo si fosse già dimenticata di me.
“Hey Harry, com’è andata?”
“Oh… potrebbe essere andata peggio...” passa Louis e mi da un’altra spallata, questa volta più forte. Forse gli piace Maddie e gli da fastidio che ci parli…
“Tomlinson gira al largo” mi difende lei.
“Non.. non importa Maddie”
“ZITTA CLARCKSON”
“Sei il solito idiota”. Louis se ne va ridendo. In questo momento provo una strana sensazione, non so perché, ma mi dà quasi fastidio il fatto che a Louis possa piacere lei.
“Scusalo è scemo” le interessa farmi capire che lei non è come gli altri. “Non è un problema ci sono abituato” le rispondo guardandola negli occhi.  “Mi daresti un attimo il tuo telefono?” mi dice sorridendo. Lo prende in mano “Ti ho salvato il mio numero in rubrica, sei hai bisogno di qualunque cosa chiamami”. Il pensiero che ci sia stato un passato tra lei e Louis mi sta invadendo.
“Scusami ti devo fare una domanda Maddie”
“Certo, dimmi”. “Tu e Louis… perchè vi trattate così male? Sembra ci sia disprezzo l’uno nei confronti dell’altro”. “Tu pensi che io sia stata con quel coglione? ahahahhahaha”. Sorrido, anche se so che questo non cambia niente. Probabilmente lui è etero e anche se non lo fosse di certo non uscirebbe mai con uno sfigato come me. “Ahahahahha scusa ahahahhah io vado ci vediamo domani”. “Certo Harry”.
Mentre cammino nella via di casa mia vedo poche case più avanti Louis. Non posso credere che abiti vicino a me. Entro subito in casa e corro in camera ad appoggiare le mie cose. Dalla finestra di camera mia, che è al secondo piano, vedo Louis con una palla da calcio, credo stia andando dai suoi amici. Vorrei tanto essere uno di loro, solo per vederlo sorridere. Mi sta chiamando il mio migliore amico, che è anche il mio ex. Ora che mi sono trasferito non ci sentiamo più tanto spesso, quindi quando mi chiama sono felice “Hey Ed” “Harryyyy ahhaha com è andata?” Guardo fuori dalla finestra e vedo Louis con un ragazzo, non uno dei suoi amici. Uno che sembra più vulnerabile, un po’ come me. “Oh… ehm.. scusa ahahhaha stavo… ahhahahah”. “C’era un bel ragazzo? Di già? ahahhahah”. Ora il ragazzo si sta allontanando, perché alcuni del gruppo di Louis stanno arrivando con anche delle tipe. Mi giro innervosito. “Merda, scusami. Non proprio…”. “Dai… raccontami”. Sono felice che gli importi ancora di me. Mi allontano dalla finestra, così evito distrazioni. “Praticamente... credo di aver preso una cotta per il ragazzo che mi sfotterà per tutto l’anno”. Ci mette qualche secondo a rispondermi, probabilmente sta decidendo se ridere o no. “Harry, sei bellissimo, sei simpatico. Butta giù il muro di insicurezze che ti sei creato e avrai anche il suo rispetto, che conoscendoti, per te conta molto”. “Sei la dolcezza in persona ahahhahha ti amo ahahahah”. Bene, ora c’è un grosso problema. Come faccio a combattere le mie insicurezze? “ahahahahha anche io ti amo, peccato che non siamo capaci a gestire una relazione a distanza ahahhah”. Sento la porta che si apre “Ed… devo andare scusami tanto, ma mia sorella è appena tornata a casa”. “Ok, ti chiamo domani” e butta giù.
“CIAO HARRYYY” mi urla Gemma dalla cucina, scendo le scale per raggiungerla e non faccio neanche in tempo a salutarla che “vai fuori a prendere la spesa”. Indietreggio un po' e riesco a guardare fuori dalla finestra vicino alla porta e vedo Louis che torna a casa, non voglio incontrarlo, non deve sapere dove abito. “Ho male alle ginocchia”. Gemma mi guarda strano. “bella scusa ahahahah dai va fuori e prendi la roba”. Mi tiro su il cappuccio della felpa e esco. Prendo su le due borse e sento da dietro ‘merda'. Non mi giro, magari non era riferito a me, non ero neanche così sicuro che fosse stato Louis. Prima di entrare in casa mi giro e lo vedo andare verso casa con il cappuccio alzato, per non farsi notare da me, c’è un sole che spacca quanti altri motivi ci potrebbero essere? Mi affretto ad arrivare in casa. Appoggio le borse sul tavolo e salgo in camera, chiudo la porta a chiave e prendo la chitarra e il diario in cui scrivo i testi delle mie canzoni. Mi sono bloccato a metà di un testo, non riesco ad andare avanti, non riesco a cominciare niente di nuovo. Non mi succedeva da un bel po’, di solito mi sfogo a cantare e a scrivere, ma sto pensando a quel ‘merda’ che non riesco a identificare. Perché non è semplicemente andato avanti, c’è, forse qualcosa che ha paura io abbia visto…
‘HARRY E’ PRONTA LA CENA’ guardo l’ora nel telefono. Sono le otto. Come posso aver passato due ore a pensare al significato di una misera parola? Non avevo neanche sentito mia madre entrare in casa.
Scendo le scale, mi siedo a tavola e mi cominciano a fare mille domande sulla scuola nuova. Ho evitato di dire che mi hanno già preso di mira, perché credo che stavolta non mi dispiaccia più di tanto, almeno vengo considerato da lui.
Finito di cenare torno in camera mia, chiudo le tende e provo con tutto me stesso a dormire. Domani alle prime due ore ho lettere (con Louis), poi c'è matematica (non ho idea se abbiamo il corso insieme), scienze (stessa cosa), musica e arte (spero con Louis).
 
  
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