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Autore: Ceci Sheeran    18/12/2013    1 recensioni
Avete presente Romeo e Giulietta?Ecco,immaginatevi una situazione simile in questi anni. Lei,un'inglese al 100% con genitori fissati,ricchi,ma distanti dalla sua vita. Non si ricorda di aver ricevuto un abbraccio materno.Come tutte la adolescenti,sogna l'amore,ma finora i ragazzi non l'hanno mai particolarmente colpita. Perchè non ha ancora incontrato Zayn Malik,il cui sangue è un mix tra asiatico,inglese e irlandese. Insomma il suo contrario.Lei figlia unica e deve essere perfetta.Lui tre sorelle. Lui al quarto anno,lei al secondo.
Riusciranno a vedere i genitori di lei,qualcosa di buono in Zayn,così che possano levarsi la maschera della diffidenza? E lei?Ci riuscirà con l'aiuto della pazza ma leale amica Sam,e lui dei suoi fedeli amici?
perchè i genitori di lei sono così diffidenti?Quale passato oscuro si cela? Spero di avervi abbastanza incuriosite...
"-hai finito?-mi chiese
-di fare cosa?-.ridacchiò
-di mangiarmi con gli occhi-. Ok,avevo appena fatto una colossale,figura,di merda!"
\\SOSPESA\\
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-SVEGLIA DORMIGLIONA!- mi urlò quella mattina Sam alle orecchie. E stranamente,mi alzai subito dal letto. Motivo?Era sabato,e c’era assemblea d’istituto. Assemblea d’Istituto=non fare un cazzo per cinque ore.

Si prendeva posto,e ognuno faceva quello che gli pareva:chi parlava,chi ascoltava,chi come me e la mia migliore amica Sam progettavamo cosa fare quella sera..insomma era davvero uno spasso!!

Ovviamente mia madre pensava che io prendessi l’Assemblea molto seriamente,quindi un minimo mi toccava seguire il filo del discorso,o a casa non avrei avuto niente da dirgli. Tanto,non ci parlavamo più di tanto. La chiave delle nostre chiacchierate era la scuola. L’unico filo che ci legava. Da che ho memoria,non mi ricordo che mia madre abbia mai tentato di creare un rapporto con me. Ero sempre io che ci provavo. Ma lei aveva sempre troppo da fare,per stare con me. Lei e papà lavoravano molto,ed erano molto occupati. Troppo per me. Da piccola mi lasciavano da mia nonna,ma quando iniziai a crescere,cominciarono a lasciarmi a casa da sola.
Eravamo agiati,certo,e la mia casa si trovava in uno dei quartieri alti di Londra. Ma a me non interessava minimamente dei soldi che avevo. Sam era nella mia stessa situazione,solo che lei aveva dei genitori simpatici e con cui parlava sempre.

I miei genitori sapevano solo dirmi quello che potevo e non potevo fare,per il resto sparivano nel loro ufficio e chi li vedeva più!
Quella mattina scendemmo in cucina,dove mia madre ci aveva preparato una colazione abbondante. La salutammo,lei ricambiò

-Jill oggi sarò a casa per le nove,e tuo padre uguale. La roba per la cena è nel frigo-
-oh signora Devlin, in realtà volevamo chiederle se Jill poteva rimanere a dormire da me,questo sabato-
-va bene Samantha. I tuoi genitori lo sanno?- chiese mia madre alzando un sopracciglio. Sam annuì vigorosamente. Le due mamme si conoscevano da un sacco di anni,e quindi si fidavano l’una dell’altra.

-allora va bene. Divertitevi,e buona scuola- ringraziammo,e mentre mia madre lasciava la cucina,io chiesi confusa a Sam

-perché devo venire a dormire da te?non mi sembrava avessimo piano per questo sabato-
-te lo spiego dopo a scuola-.

Così,una volta dentro l’edificio,ci dirigemmo tutti in Aula Magna,e ci mettemmo a sedere. Dopo cinque minuti che i professori cominciarono a parlare,mi rivolsi a Sam e dissi-parla-

-questa sera ci sarà una festa. In discoteca. È una festa d’Istituto,e voglio andarci. Che ne dici?-. io storsi il naso. Mia madre non mi mandava in discoteca,nonostante avessi 16 anni

-come la mettiamo coi genitori?-. Sam sorrise maliziosa

-è qui che scatta il piano di Sam:io ho detto ai miei genitori che andavo a dormire da te,mentre tu hai detto a tua madre che verrai a dormire da me. Non si telefoneranno,non lo fanno ormai da due anni,per queste cose,e così noi andremo a quella festa,questa sera-. Io sorrisi. Era un piano geniale. E quando ci si doveva divertire,non mi tiravo indietro
-ci sarà tutto l’Istituto,hai detto?- chiesi

-tuuutto l’Istituto. Quindi ci saranno anche i ragazzi più grandi-. Non mi erano mai interessati veramente i ragazzi. Mia madre quando ero piccola mi faceva giocare con i bambini della mia età,di cui conosceva perfettamente i genitori,e che avevano sangue inglese al 100%. Lei aveva sempre espresso un parere negativo su tutti quelli che non erano inglesi,e anche se con un po’ di riluttanza,aveva permesso di mandarmi ad una scuola dove c’erano ragazzi per la maggioranza inglesi,ma anche extra-comunitari, irlandesi..era stata dura,ma alla fine aveva ceduto. Grazie ai genitori di Sam.

- ok ma..dopo dove andiamo?finita la festa,intendo-
-i miei non ci sono. Quindi verrai a casa mia, e dormirai lì-

-non mi sono portata le mie cose!-mi lamentai

-scema,te le presto io no?come ti presto i miei vestiti,anche se hai una taglia di tette in più di me-disse facendomi la linguaccia. Tornai a seguire il discorso,quando ebbi la strana sensazione che qualcuno era voltato su di me. Mi girai a sinistra,solo per vedere che alcune sedie più in là,e poco più sotto,due occhi mi stavano scrutando . non riuscivo a intravederne bene il colore,ma capii di chi si trattava. Za..Ze..Zay..insomma qualcuno con la Z. quarto anno. Lui e i suoi amici,erano conosciuti per la loro bellezza. Ed erano senza dubbio dei bei ragazzi,ma a differenza di quello che si può credere, non erano quel gruppo di bulli,puttanieri, arroganti eccetera. Erano normali. Certo,erano consapevoli della loro bellezza,ma erano ragazzi normali. Per quello,mezza scuola gli andava dietro.

Distolsi lo sguardo,consapevole che quello mi stava ancora osservando. Cellulare fuori,e feci finta di fare qualcosa,mentre rimasi a guardare lo screen server finchè non sentii quella sensazione finita. Solo allora mi voltai nuovamente sulla sua direzione,e notai che lui,era seduto vicino a tutti i suoi amici. Un biondo vicino a lui. Quello lo conoscevo. Facevamo lo stesso corso di musica,e suonava la chitarra benissimo.

Mi ricordo che quando erano in primo,lui e un altro ragazzo,però rosso di capelli, erano presi di mira dai bulli perché erano deboli e buoni. Al biondo,Niall mi sembra si chiamasse,lo prendevano in giro anche perché aveva i denti storti. Ma poi gli altri del gruppo,li avevano presi con loro ed erano diventati amici per la pelle.
Finita l’assemblea,uscimmo dalla scuola,e di nuovo provai quella sensazione che qualcuno mi stesse osservando. Così,con la scusa di allacciarmi le scarpe,mi piegai un attimo,e quando mi tirai su,vidi che quel ragazzo,dai capelli mori,tirati su con la cresta, mi stava osservando.

Presi Sam sotto braccio,e ci avviammo a casa sua. Fui pensierosa tutto il pomerigigo,ma non lo diedi a vedere.
La sera venne in fretta,e dopo esserci preparate per la discoteca,uscimmo di casa. solo allora,proprio mentre stavamo entrando nella sala,mi battei una mano sulla fronte,e pensai “ecco come si chiamava!!”.
Zayn Malik.
  
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