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Autore: nuccetta    18/12/2013    8 recensioni
Dal capitolo 1:
“Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.
Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.
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Elena sta passando un momento piuttosto delicato della sua vita. il suo fidanzato di sempre l'ha lasciata con una scusa poco valida e lei si ritrova ad affrontare da sola una vacanza che avrebbero dovuto condividere entrambi con i propri amici. solo la forza dell'amicizia potrà salvarla dal suo dolore e solo la presenza di Damon potrà farle godere a fondo questa vacanza. Miami, un gruppo di amici di vecchia data e il desiderio di lasciarsi il dolore alla spalle. Questi sono gli ingredienti principali per un'estate meravigliosa. ma non sempre è tutto semplice come sembra. Il passato spesso bussa alla porta e, a volte, fa più male che mai.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione”.
Antoine de Saint Exupéry

 

 

 

 

Questa giornata intensa sta, finalmente, per volgere a termine. Sono quasi le sette di sera e la luce pian piano sta sbiadendo per lasciare Miami a brillare strepitosa dentro la sua veste migliore, quella notturna.

Mi siedo sul divano, sospirando. Caroline è mia amica e le voglio bene, ma trattare con lei spesso diventa complicato, soprattutto in una situazione tragica come quella che sta vivendo in questo momento. Matt non si è più fatto vivo, Damon ha provato a chiamarlo un paio di volte, ma aveva il telefono sempre staccato e questo ovviamente non fa che preoccuparci ancora di più, soprattutto se pensiamo che tra poco diventerà buio e, teoricamente, lui non ha un posto dove andare.

Prendo in mano il telecomando e accendo la televisione nel momento esatto in cui Damon si siede al mio fianco con sguardo assente e disturbato.

“Che ti succede?”.

“Mi ha appena inviato un messaggio Matt”. Continua a guardare davanti, perso nelle immagini colorate che il televisore trasmette ed io mi spazientisco leggermente.

“E che ti ha detto?”.

“Di non aspettarlo per la notte. Alloggerà in un albergo”.

Sospiro depressa e rassegnata. Non ho ancora compreso le ragioni del loro litigio, anzi, per quanto riguarda Caroline è tutto iniziato senza un motivo specifico, ma la cosa mi intristisce parecchio, soprattutto se penso a quanto la mia amica abbia desiderato questa vacanza e a quanto invece abbia ottenuto.

“Come hanno fatto a ridursi così”.

Damon scuote la testa ed increspa le labbra in un'espressione confusa.

“Non ne ho la più pallida idea. Non che Matt sia un tipo di troppe parole, ma neanche io sono mai riuscito a capire niente, a parte gli attacchi isterici di Caroline, pensavo che filasse tutto liscio”.

“Già, anche io”.

Riprendo a fare zapping sconcertata, so che è solo un litigio e che probabilmente passerà, ma pensare che un tipo cauto e metodico come Matt abbia preso una decisione del genere, non fa altro che farmi pensare al peggio.

“Credo che stasera dovremmo ordinare qualcosa per cena. Io sono troppo stanca per cucinare e non mi sembra il caso di chiedere a Care di mettersi ai fornelli. Per quanto riguarda voi tre, ovviamente è fuori discussione. Quindi cucina italiana o cinese?”.

Mi giro con un sorriso sarcastico verso il mio ragazzo e gli lascio un bacio leggero sulle labbra. Oggi l'ho un po' trascurato e mi dispiace tantissimo, ma la mia amica aveva bisogno di me e so che lui mi capisce. Damon mi prende la mano libera dal telecomando e la intreccia alla sua, lasciandoci tiepidi baci di tanto in tanto.

“Veramente stavo pensando che, anche se non è stato possibile prenderci una giornata tutta per noi, niente ci vieta di trasformarla in una serata”.

“Che cosa intendi dire, scusa?”. Lo osservo incuriosita.

“Che potremmo vestirci e andare a mangiare qualcosa fuori. Goderci un dignitoso primo appuntamento insomma”.

Benchè l'idea mi alletti particolarmente, sono comunque frenata dalla situazione pesante che aleggia nella casa in questo preciso momento.

“Non saprei, amore... è che”.

“Dai, Elena, non farti pregare”.

Mi guarda quasi supplicante e Dio solo sa quanto vorrei accettare, quanto vorrei concedermi questa serata insieme a lui, una serata solo nostra, la nostra prima serata da coppia.

“Non è questo, Damon. E' che mi spiace lasciare qui Care...”.

“Dai, resteranno Jeremy e Bonnie con lei”.

“Ma...”.

Mi prende il viso tra le mani, costringendomi a voltarlo nella sua direzione. Guardo fisso nei suoi occhi e ci riesco a leggere dentro solo amore.

“Lena, ti scongiuro. Anche a me non piace questa situazione, Matt è il mio migliore amico e non sto per niente bene a pensarlo lì fuori a vagare incazzato per la città. E mi dispiace per Caroline, fa male vederla soffrire in questo modo. Ma i nostri problemi saranno lì anche domani. Non è trascorrendo un paio di ore con me, che mancherai di rispetto alla tua amica. Le sei stata vicina tutto il giorno, lei sa che può contare su di te. E fidati che ti ucciderebbe se sapesse che hai rinunciato ad una serata romantica a causa sua. Giuro che domani staremo tutto il giorno al suo capezzale ed io le preparerò il tè ogni due ore, accompagnandolo con i suoi biscotti preferiti”.

Sorrido divertita dal discorso contorto e supplicante del mio ragazzo, poi appoggio nuovamente le mie labbra sulle sue e accetto il suo invito ad uscire.

“Bada bene a dove mi porti, Salvatore. Il primo appuntamento non si scorda mai, potrei rinfacciartelo per tutta la vita”.

Apre le sue labbra in un bellissimo sorriso, quello sincero e pulito che a me piace tanto, non c'è traccia di malizia, solo di tanto amore e felicità.

Mi alzo dal divano e mi dirigo verso la mia camera. Adesso, come ogni buon primo appuntamento che si rispetti, mi aspetta la prova più ardua: scegliere il vestito giusto.

 

 

Mi osservo allo specchio un po' indecisa, sarà per la gonna troppo stretta che lascia in evidenza buona parte della coscia, sarà per il corpetto troppo striminzito che mi rende il seno decisamente troppo abbondante, ma io mi sento decisamente fuori luogo. E Bonnie sembra pensarla come me, o almeno è ciò che lascia intravedere la sua espressione confusa e anche un po' contrariata. Però Caroline non vuole accettare scuse, per lei questo è l'abbigliamento perfetto per un primo appuntamento con i fiocchi e quindi non si discute. Ed io non me la sento di certo di controbattere, non proprio ora che sembra avere accantonato per un attimo l'argomento Matt.

“Care, senza offesa, ma sei sicura che questo è il genere di abbigliamento che dovrebbe avere Elena? Cioè, stiamo parlando di Damon, loro erano amici, lui l'ha vista nelle situazioni più disastrose...”.

“Ehi”. Mi volto piccata verso la mia amica, ma in realtà non le posso dare torto. Damon c'è stato in ogni attimo della mia vita, questo vuol dire che c'era quando avevo il naso rosso e gli occhi gonfi per il raffreddore, le occhiaie violacee e la cute pallida per le mestruazioni e anche quando indossavo pigiamoni non propriamente attraenti e pinze colorate per tenere fermi i capelli perchè semplicemente troppo stanca.

“Assolutamente sì. E' vero, Damon l'ha vista in ogni situazione, ma questo non vuol dire che lei non debba farsi bella per lui. E' quello che ogni uomo si aspetta e pretende”.

La spiegazione esperta di Caroline non fa una piega e, ripensandoci, questo vestitino decisamente troppo appariscente non stona poi così tanto.

Butto i capelli all'indietro e mi volto con una sorta di piroetta mal improvvisata verso le mie due amiche. Caroline sembra parecchio soddisfatta, lo vedo da quel modo di guardarmi, come se avesse appena agghindato la bambola più bella della sua collezione.

“Sei bellissima, Lenina”. I suoi occhi luccicano dall'emozione ed io non posso fare altro che stringerla in un forte abbraccio, un abbraccio che parli da solo, che le possa raccontare tutto il bene che le voglio.

“Sei sicura di star bene? Possiamo sempre rimandare. Si tratta solo di una cena”.

La bionda si scosta leggermente dal mio corpo per fulminarmi con il suo sguardo.

“Non scherzare nemmeno, Gilbert. Questa non è una semplice cena, questa è LA cena. Quindi adesso ti metti quelle scarpe, prendi la tua borsetta e raggiungi il tuo uomo al piano di sotto. E domani mattina voglio i dettagli”.

“Io no, grazie”.

Alzo gli occhi al cielo e congedo le mie due amiche, le persone più belle che io abbia mai conosciuto, le donne sincere che mi hanno sempre appoggiata in tutto, dimostrando pienamente quale sia il valore reale dell'amicizia.

“Ciao, ragazze. Vi voglio bene”.

“Anche noi te ne vogliamo, piccola”.

“Dai, adesso muoviti. Basta sentimentalismi”.

Sorrido un'ultima volta nella loro direzione e quasi corro verso il salotto. Damon è già lì, perfetto e meraviglioso nel suo abbigliamento casual, ed il contrasto della sua t-shirt bianca con la pelle abbronzata e gli occhi azzurrissimi mi rende ancora più sicura di una cosa: al mondo non c'è nulla di più straordinario.

Alza l'angolo della bocca in quel sorriso che io amo da impazzire, sento qualcosa sciogliersi dentro di me, l'eccitazione di essere sua per davvero, senza esitazioni, senza sensi di colpa. Solo la voglia ed il desiderio di non lasciarlo mai più andare.

 

 

 

Guardo la televisione, senza essere in realtà particolarmente interessata al programma che stanno trasmettendo. Qualcuno suona alla porta, strano perchè Jeremy è uscito da poco e mia zia è di nuovo al campus per la revisione della tesi, inoltre Stefan è rimasto a scuola a dare ripetizioni di matematica a Caroline, per fortuna, aggiungerei.

Mi alzo svogliatamente e mi dirigo verso l'ingresso. Davanti a me l'ultima persona che mi sarei aspettata, ma anche quella a cui ho pensato più intensamente in questi ultimi due giorni. Mi era mancato, Damon, mi era mancato parlare con lui, trascorrere qualche ora insieme e mi era mancato, soprattutto, non sapere dove fosse, cosa stesse facendo, se stesse soffrendo a causa mia.

Damon”.

Ehi... posso entrare?”.

Certo”. Mi allontano dalla porta, concedendogli di entrare nella casa in cui ha trascorso più tempo in assoluto, quella casa che ci ha visto complici e felici durante i periodi di relax, quella casa che ci ha visti appassionati e bugiardi, mentre commettevamo l'errore più grande.

Seguo Damon in salotto, sembra tranquillo e questo tranquillizza un po' anche me. Ho pensato a lui costantemente, Stefan mi aveva detto che era partito per un breve week end insieme a Rebeckah, ma io sapevo di esserne la causa, era me che lui non voleva vedere.

Siediti pure”.

Mi guarda e sorride, un sorriso ironico, forse anche un po' arrabbiato.

Siamo arrivati a questo punto? Siamo arrivati davvero al punto in cui mi mostri cortesia e mi tratti come un ospite?”.

Già, sembra assurdo anche a me, proprio lui che in questa casa è il padrone, il padrone delle mille bravate che abbiamo fatto insieme.

Scusa”.

Non c'è problema”.

No, scusa se mi sono comportata come un'idiota l'altro giorno. Ero solo spaventata”.

Lo so e lo capisco”.

No, non sono giustificabile. Mi dispiace”.

Elena, ti ho detto che non importa. Abbiamo commesso un errore, se ne fanno molti nella vita. Ma io e te abbiamo sempre superato tutto insieme, supereremo anche questo”.

E come?”.

Andando avanti come abbiamo sempre fatto. Siamo io e te, Elena, per noi è sempre stato facile”.

E se questo avesse cambiato tutto?”.

Non potrebbe mai cambiare i nostri sentimenti, il bisogno di stare insieme, di volerci bene. Dimentichiamo quella notte e proseguiamo con la nostra vita”.

Mi sorride incoraggiante, ma io mi sento morire dentro. Non ha significato la stessa cosa, per lui è stata una notte come ce ne sono molte, una donna in più da poter collezionare, per me è stata molto di più, è stata la svolta ad una vita che consideravo perfetta. E' stato il momento della coscienza, quello in cui ho capito che mi stavo trascinando e basta, in cui ho capito che è l'amore che conta e non le mille facciate che ci imponiamo.

E se non fosse così facile? E se non riuscissimo a dimenticare?”.

Elena, sei la ragazza di mio fratello, sei la mia migliore amica, ti conosco da sempre e non voglio distruggere il nostro rapporto. Va bene così, è stato bello, ma il sogno finisce e la vita reale torna a bussare alla porta”.

Fa male”.

Lo so, ma è la cosa giusta da fare”.

Lo guardo un attimo di troppo, giusto il tempo per capire che non ho più via d'uscita, che c'è qualcosa che non può passare, che il mio amore per lui è più forte di quanto mi potessi aspettare.

Cosa devo fare, Damon?”.

Continuare ad essere la mia Elena, esattamente come lo sei stata fino a quel giorno. Continua a vivere la tua vita, trova il giusto equilibrio nel tuo cuore. Una notte d'amore non può rivoluzionare tutto e, se lo fa... beh, vorrà dire che forse arriverà anche il nostro momento”.

Sai che non è così facile”.

No, ed è per questo devi continuare a stare con mio fratello. Devi capire cosa vuoi realmente, chi vuoi realmente e quando lo avrai capito, io sarò disposto ad accettarlo. Ti starò vicino esattamente come ho sempre fatto”.

E se dovessi scoprirmi innamorata di te?”.

Dai tempo al tempo, Elena. Non darti risposte, senza prima esserti fatta la domanda. Io sarò qui anche domani e allora scopriremo cosa davvero avrà portato questa notte”.

Mi getto tra le sue braccia per scoprire quanto bello sia tornare a sentirmi protetta. Mi è mancato il mio amico, mi è mancato non avere la mia ancora nell'oceano. E ha ragione lui, dobbiamo vivere se vogliamo le risposte. Non posso ferire Stefan così, non dopo tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Forse perchè una parte di me è ancora innamorata di lui.

 

 

 

E ci ho provato davvero, ho provato a darmi risposte diverse, a dirmi che non era tutto finito, che Stefan era ancora l'uomo della mia vita, ma le cose non sono sempre così semplici. Non è facile guardarlo negli occhi e dirgli ti amo, quando, dentro di te, sai che è una bugia. Ma ci ho provato, ho mentito a lui, ho mentito a Damon e ho mentito a me stessa. E so che non dovrei dirlo, ma se questo ha voluto dire essere qui in questo momento... beh, sono contenta che le cose siano andate così.

Guardo il mio ragazzo che mi cammina a fianco. E' bello, affascinante, splendente e perfetto, me ne accorgo io e se ne accorgono le decine di ragazze che non riescono a fare a meno di gettargli uno sguardo. Ed io so solo che vorrei incenerirle, che vorrei prenderlo di forza e portarlo via con me, ma poi ci penso e mi viene da sorridere: lui è mio adesso e nessuna potrà mai più portarmelo via.

Ci accomodiamo ad un tavolo un po' appartato, lontano dagli sguardi indiscreti e anche dal vociare confusionario che si aggira nel locale. E' il nostro primo appuntamento da coppia, ma, dall'emozione che provo, sembra proprio che sia il mio primo appuntamento in assoluto.

“Sei bellissima questa sera”.

“Grazie”.

“Però io ti preferisco come al solito, quando sei un più la mia Elena e un po' meno Elena la barbie”.

Rido.

“Sono contenta che certe cose non cambino mai”.

“Cosa?”.

“Sei sempre tu, Damon. Un complimento non è mai un complimento se non ci aggiungi un ma a fare da contorno”.

“Sai che non è vero. E sai che penso che tu sia la cosa più bella che possa esserci. La tua presenza riesce ad annullare tutto il resto”.

“Anche gli sguardi furtivi che ti lancia quella bionda al tavolo di fronte?”.

“Quale bionda?”.

Si volta con urgenza, procurandomi prima uno sguardo offeso, poi subito dopo un sorriso adirato, quando scopro che è l'ennesima finta.

“Sei proprio uno stronzo”.

Mi prende la mano e ne accarezza il dorso con il pollice.

“Smettila di fare la bambina. Per me esisti solo tu, le altre neanche le vedo”.

Mi sento arrossire per la sincerità che traspare dalla sua voce. Questa volta è serio, non mi sta prendendo in giro e questa è una delle dichiarazioni più belle che potesse farmi, soprattutto considerando il fatto che lui è Damon Salvatore, il donnaiolo per eccellenza.

La serata trascorre serenamente ed io quasi mi stupisco di quanto sia semplice e naturale trascorrere del tempo con lui. E' come se niente fosse cambiato, è come se fossimo ancora quelli che eravamo qualche giorno fa. Siamo complici esattamente come allora, con la sola differenza che adesso siamo liberi, liberi di guardarci negli occhi con quello strano luccichio che caratterizza gli innamorati, liberi di arrossire al minimo contatto, liberi di amarci sotto agli occhi del mondo. Liberi, finalmente, di essere noi stessi.

“Panna cotta”.

“Tiramisù”.

“Panna cotta”.

“Dai, sai che odio la panna cotta”.

“E a me non piace il tiramisù”.

“E allora non dividiamo il dolce. Non puoi averla vinta solo tu. Sei una bambina”.

“Non fare l'antipatico. E' una cosa romantica, una cosa che farebbero due normali innamorati”.

“Piantala, Elena. Noi non siamo come gli altri, siamo molto, molto meglio. Ecco perchè adesso io ordinerò il mio tiramisù e tu ti mangerai la tua tristissima panna cotta”.

“Sei un egoista”.

“E tu una palla al piede”.

“E tu sei uno stronzo”.

“E tu sei bella da morire”.

“Non mi compri così”.

“Non era mia intenzione farlo”.

“Ti amo, Damon”.

“Ti amo anche io”.

“Visto che mi hai comprato?”.

“Non è vero, non è colpa mia se sono semplicemente irresistibile. Però con questo sì che voglio comprarti”.

Tira fuori dalla borsa a tracolla un pacchetto colorato che ha tutta l'aria di essere stato riciclato. Lo guardo stranita, ma anche parecchio sorpresa. Sembra un regalo ed io adoro i regali.

“E' per me?”.

“No, avevo intenzione di regalarlo alla biondina di prima”.

Gli tiro uno schiaffetto sulla mano e afferro bruscamente il pacchetto dalle sue mani.

“Non sei simpatico, neanche un po'”.

“Non è mia intenzione esserlo, non con te”.

“E invece...”.

Mi fermo un attimo ad osservare sorpresa il mio regalo, forse perchè è una cosa così poco alla Damon, o forse perchè in realtà non so cosa aspettarmi dal suo contenuto. Reggo con una mano un coloratissimo album fotografico, di quelli che si usavano tanti anni fa e questo lo si capisce anche dall'usura della copertina. Senza aggiungere parola, apro la prima pagina e quasi mi scappa un sospiro quando scopro una vecchia foto di me, ancora neonata, stesa nella mia carrozzina, mentre Damon, poco più grande, mi tiene la mano stringendola nella sua.

Sorrido intenerita da questa immagine che ancora vive nel tempo.

“Damon, è meraviglioso”.

“E' stata un'idea di mia madre. Voleva che avessimo un documento della nostra amicizia. Diceva che sarebbe stata una proiezione di quella che la legava a Miranda. Anche Stefan ne aveva uno uguale, non so che fine abbia fatto”.

Presa dalla commozione, sfoglio lentamente pagina per pagina. Quasi mi sorprendo a vedere i nostri visi cambiare, foto dopo foto, e tutto sembra incredibilmente vivo e chiaro nella mia mente. Ricordo bene quei momenti, sono pur sempre i momenti più felici della mia vita, quelli in cui avevo ancora la mia mamma, quelli in cui trascorrevo le serate a giocare con i miei due amichetti. Spesso ho desiderato tornare indietro, spesso avrei voluto rivivere quegli attimi, giusto per scoprire come mi sentivo allora.

In queste pagine è documentata tutta la nostra infanzia, i pomeriggi trascorsi a giocare nel prato di casa sua, i miei compleanni all'insegna del rosa, i suoi, decisamente molto più virili e noiosi, le pose obbligate in cui ci tenevamo per mano e le facce storte di Damon quando gli si chiedeva di darmi un bacio sulla guancia. Tutto questo continua fino a, più o meno, i nove anni del mio ragazzo. Sfoglio ancora, ma dopo di che trovo alcune pagine bianche. Alzo lo sguardo verso Damon, lui mi spiega il motivo, ma in realtà non ce ne sarebbe bisogno, so perfettamente a quale periodo coincidono.

“Quando mia madre è morta, nessuno ci ha più fatto tutte quelle foto ed io ero decisamente troppo piccolo per pensarci. Diciamo che questo è l'unico punto cieco della nostra vita insieme. Guarda”.

Si sporge verso di me e gira ancora un paio di pagine. Apro la bocca in un'espressione di certo troppo stupida, ma lo stupore è troppo e anche l'emozione. Damon ha continuato quel foto diario della nostra vita, lo ha fatto anche dopo, anche quando sua madre non c'era più.

Ed eccoci qua, un po' più in là negli anni, ma sempre con lo stesso sguardo e la stessa voglia di stare insieme. Io e Damon che indirizziamo una bottiglia di vodka in direzione dell'obbiettivo, io che gli salgo sulle spalle e mostro una linguaccia a Caroline che sta scattando la foto, lui che fa una smorfia terribile, mentre io gli dormo tra le braccia, e ancora la nostra giornata al mare, io che non voglio entrare in acqua e lui che mi schizza antipatico, e, poi, ancora, il giorno del mio diploma, io la toga e un mazzo splendido di fiori in mano e lui il mio tocco in testa, l'ultima foto con Rock, il suo fidato cagnolino morto solo un paio di anni fa e, per ultimi, i più recenti anni della nostra vita. Io vestita di tutto punto che incrocio le mie braccia intorno al suo collo e lui che mi lascia un dolce bacio sulle labbra, lui che vince la medaglia d'argento e me la mette al collo sorridendo, per arrivare all'ultima, risalente a qualche giorno fa, a poco prima della nostra lite. Una foto scattata da Bonnie, me la ricordo benissimo, io e Damon ci osserviamo silenziosi, tra di noi non volano parole, esistono solo i nostri sguardi che si perdono l'uno nell'altro ed io sento le lacrime scivolare sulla mia pelle. Guardare queste foto mi ha commosso, mi ha emozionato osservare da spettatore quel viaggio che abbiamo intrapreso insieme, quel nostro essere sempre presenti l'uno per l'altro e so che quegli sguardi che hanno accompagnato passo dopo passo queste foto, erano destinati ad intrecciarsi così, come quelli che tengo tra le mani, innamorati e rapiti gli uni dagli altri.

Alzo lo sguardo verso il mio ragazzo e sorrido, sì, sorrido perchè non mi sono mai sentita così libera, così padrona di me stessa. Non mi sono mai sentita così felice e appagata.

“Damon, è...”.

“Shh, non devi dire niente. E' una prova, la prova di quando è iniziato il nostro amore. Io e te siamo cresciuti insieme e, con il tempo, abbiamo iniziato a completarci. Non esiste Damon e non esiste Elena, esistono solo Damon ed Elena, noi esistiamo solo quando siamo insieme e avremmo dovuto capirlo tanto tempo fa”.

Mi spingo verso di lui e bacio le sue labbra. Il suo sapore diventa mano a mano più famigliare ed io capisco che non c'è niente che voglio di più al mondo.

“Aspetta”.

Si allontana dal mio viso, ma non troppo. Siamo ancora vicini e la sua mano si alza leggermente verso l'alto. Io la seguo con lo sguardo fino ad arrivare all'obbiettivo del suo i-phone.

“Che cosa fai?”.

“Non ho fatto tutto questo lavoro niente. Non posso interrompere questo album fotografico sul più bello e, poi, mia madre non mi perdonerebbe mai se sapesse che non ho immortalato il nostro primo appuntamento. Sorridi alla fotocamera, Lena”. E così, con un semplice clic, lui mi ha fatto sua per sempre.

 

 

 

Entro in casa sorridente. Questa è stato di sicuro la miglior serata della mia vita. Sento ancora il gusto amaro dello champagne che Damon ha ordinato per festeggiare questo splendido momento e potrei giurare che anche la mia testa inizia a sentirne gli effetti.

Damon si richiude la porta alle spalle e preme leggermente sulla mia schiena per invitarmi ad andare avanti. Dalla luce fioca che illumina il salotto potrei dire che qualcuno ha acceso il camino e questo sarebbe parecchio strano considerato che siamo già in piena estate. Muovo ancora qualche passo e ciò che vedo mi sconvolge, mi emoziona, un'altra volta. L'arredamento del salotto è completamente invaso da piccole candeline profumate che rendono la camera accogliente, oltre che particolarmente romantica, il divano è girato verso la finestra che dà sul giardino e, per l'occorrenza, la tenda è stata tirata ed un cielo stellato impone la sua presenza in tutta la camera. Una scia di rose rosse collega il posto in cui sono posati i miei piedi a quelli del divano.

Sento il cuore accelerare il suo corso, l'agitazione prendere il sopravvento ed io non so davvero cosa dire. Damon mi osserva un po' preoccupato, ma io non parlo, non cerco un modo per rassicurarlo, mi avvicino solo al grande divano, superandolo e soffermandomi a guardare la bellezza di questo cielo americano.

“Dove sono finiti gli altri?”.

“Sono andati a fare un giro. Credo che torneranno molto tardi”.

“Damon... non puoi davvero aver spedito Caroline fuori”.

Mi abbraccia da dietro ed io appoggio la testa alla sua spalla.

“Veramente è stata una sua idea. Mi ha praticamente supplicato e, se proprio lo vuoi sapere, tutto questo è una sorpresa anche per me. Lo sai, io non sono così romantico, probabilmente hanno capito che non ci sarei mai arrivato con la mia testa”.

Sorrido e lui scopre il mio collo, lasciandoci sopra bollenti baci d'amore.

“Non devi sentirti obbligata a fare niente. Con me puoi essere te stessa e, se avessi solo voglia di trascorrere la notte su quel divano a guardare le stelle, io sarei felice comunque. L'unica cosa che conta è stare insieme”.

Anche questa volta non rispondo, ma derido con un ghigno questa sua inconsueta insicurezza. Dopo di che mi volto verso di lui. Rimango quasi senza fiato, il suo viso, sotto il chiarore della luna, è ancora più bello e candido di quanto non sia mai stato ed io non riesco ancora a capacitarmi di avere avuto l'immensa e splendida fortuna di aver fatto innamorare di me Damon Salvatore.

Appoggio le mie labbra alle sue e lui ricambia il bacio, con dolcezza e castità, ma non è quello che voglio, non adesso. Abbandono le mie mani al suo corpo, sfido con abilità gli ostacoli penetrabili della sua maglietta e mi soffermo ad accarezzare la morbidezza della sua pelle. Per troppo tempo l'ho solo ricordata, per troppo tempo ho ricordato quanto potesse essere bello godere del suo corpo.

I suoi baci diventano incandescenti e sento la mia pelle bruciare mano a mano che lui ci passa sopra. Risale lentamente, a ricercare la mia bocca, ad assaporare la mia lingua ed io sento di volerlo ancora di più, di non poter più aspettare. Lo aiuto a spogliarsi e mi soffermo ad ammirare la perfezione dei suoi addominali e mi sembra una statua, aitante e levigato come neanche il David di Donatello potrebbe apparire. Poi lui blocca velocemente la mia mano e mi osserva come se fosse la prima volta.

“Sei sicura di quello che fai?”.

“Non sono mai sicura di ciò che faccio, tu sei la mia unica certezza”.

Mi avvento di nuovo su di lui, gli prendo le mani e le blocco con dolcezza sul mio seno. Quel contatto mi provoca brividi sulla pelle e una leggera pressione al centro del mio corpo. Voglio averlo, voglio che sia di nuovo mio, questa volta veramente.

Lo invito ad entrare nel mio corpo. Lo sento caldo, forte ed io mi sento completa, forse per la prima volta nella mia vita. Non ho più paura e non riesco a pensare a nient'altro se non al suo corpo che si muove abile e delicato sopra il mio. Non penso neanche che siamo nel bel mezzo della casa e gli altri potrebbero arrivare da un momento all'altro. No, non mi importa di niente, esistiamo solo io e lui, noi siamo Damon ed Elena, lo abbiamo sempre saputo. Butto la testa all'indietro, mentre Damon alza con forza le mia gambe, mi invita ad incrociare le cosce intorno alla sua schiena e lui va dentro più deciso, con una forza così piena di amore e passione che quasi mi scioglie. E mi muovo anche io, con più voglia, con più desiderio, così offuscata dal piacere da non averne più abbastanza. Mi aggrappo alle sue spalle, sospiro nel suo orecchio, lecco la sua pelle. Io non sarà mai sazia di Damon Salvatore. Raggiungo il piacere insieme a lui e mi sento felice, come se niente al mondo potesse più farmi male, come se averlo dentro di me per la seconda volta avesse suggellato un qualche tipo di patto, quel patto che non voglio sciogliere, quella convinzione che questa volta sarà per sempre.

“Sei la mia vita, Elena”.

“E tu sei la mia”. E quasi non mi accorgo di quanto questa frase sia vera. Ripenso alle fotografie che abbiamo sfogliato poco fa e capisco che senza di lui, la mia non sarebbe mai stata vita.

 

 

 

Sto ancora sognando ed il sogno è così bello che vorrei tanto non svegliarmi, ma qualcuno continua a bussare alla porta e una vocina dentro di me mi dice che devo andare ad aprire.

Mi sveglio di soprassalto e ho ancora il cuore che batte a mille. Solo quando scorgo la figura di Damon al mio fianco, riesco a riprendere un po' di fiato. Per un attimo ho avuto paura si trattasse solo di un sogno, ma lui è davvero qui, bello e nudo come l'ho lasciato qualche ora fa, quando, dopo essere saliti in camera, abbiamo fatto l'amore per la seconda volta.

Gli bacio con dolcezza la guancia e sorrido soddisfatta quando il suo naso si storce, di certo infastidito dal solletico che i miei capelli impongono al suo viso. Qualcuno bussa più insistentemente e improvvisamente mi ricordo di ciò che ha disturbato il mio sonno poco fa.

“Oh, aprite, sappiamo che siete ancora in camera”.

Alzo gli occhi al cielo e mi mobilito per svegliare il dormiglione qui di fianco.

“Damon, alzati. Abbiamo ospiti”.

“No, lasciami dormire”.

“Damon?! Devi vestirti se non vuoi far prendere un infarto a Caroline”.

Mentre Damon cerca di dare un significato a ciò che sta succedendo, io infilo velocemente una sua t-shirt.

“Ma che succede?”.

“Non lo so, ma se non apriamo non possiamo saperlo e rischiamo solo di farci buttare già la porta”.

Sbuffa e porta la testa all'indietro, poi mi lascia un bacio sulla fronte e si infila i pantaloni della tua.

“Vi sento. Venite ad aprire”.

Questa volta è Damon che alza gli occhi.

“Io scendo sotto a preparare qualcosa per colazione. Vedi di farla sparire prima del mio ritorno”.

Sorrido e gli mando un bacio con la mano e scoppio a ridere ancora di più, quando intravedo lo sguardo adirato che lancia a Bonnie e Caroline, ammiccanti e sorridenti davanti a lui.

Le supera con strafottenza, ma loro non sembrano farci caso. Corrono subito verso di me e si siedono soddisfatte sul mio letto, anzi sul nostro letto.

“Raccontaci”.

“Tutto”.

Rido del tono minaccioso delle mie amiche e mi ritrovo a rivivere con loro, attimo per attimo, la serata di ieri sera.

Qualche minuto e qualche dettaglio più avanti, le mie amiche si sono dichiarate soddisfatte e, dopo aver preteso seri ringraziamenti per la sorpresa che mi hanno fatto ieri, Bonnie si dilegua dalla mia camera.

E proprio in quel momento Caroline assume un'espressione infelice.

“Ehi. Tutto bene? Mi sono dilungata a parlare di me, senza pensare...”.

“Ehi, te l'ho chiesto io. Sono davvero contenta per te e Damon e non sono malinconica. Solo che mi manca”.

“Tornerà presto”.

“ne dubito”.

Sorride, un sorriso finto che lascia intravedere tutto il suo dolore, poi assume un atteggiamento grave, quasi come se volesse chiedermi scusa per qualcosa.

“Elena, oggi ho sentito Stefan”.

Alzo lo sguardo verso di lei, sono abbastanza arrabbiata, ma so di non averne diritto.

“Care, cosa gli hai detto?”.

Si morde il labbro nervosamente, esattamente come quando ha fatto un casino e non sa come rimediare e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che, qualsiasi cosa sia, non m'importa e che niente potrà rovinare questa giornata perfetta, questa vita perfetta a cui non ho nessuna intenzione di rinunciare.

“Elena, io”

 

Continua....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao ragazze!!!!!. eccomi quello che credo essere l'ultimo capitolo prima delle vacanze di natale, anche se, magari, potrei far uscire qualcosa di nuovo tra Domenica e Lunedì, ma non vi prometto niente per adesso.

Comunque, eccoci arrivati al momento tanto desiderato. Nonostante i problemi di Caroline e Matt, Elena e Damon cercano comunque di viversi la loro prima giornata da coppia e, sopo una serata molto romantica, arriva anche il momento della loro... seconda... volta.

Non sono molto brava con questo genere di scene, ma spero comunque di essere riuscita ad entusiasmarvi un pochino.

Alla fine del capitolo, però, esce fuori il nome di Stefan. A quanto pare lui e Caroline si sono sentiti. Cosa si saranno detti? Ci saranno dei problemi per la nostra amata coppietta?

Lo scopriremo nel prossimo capitolo...

ringrazio davvero tutte voi che seguite la mia storia e, ovviamente, un ringraziamento un po' più grosso va a coloro che recensiscono ogni capitolo. Grazie per la pazienza e per le piccole vittorie che mi date.

Un bacio, Anna....

 

 

Anticipazione:

 

 

Corro ad aprire la porta, mentre Bonnie tira uno scappellotto a mio fratello. Damon osserva entrambi divertito ed io quasi rischio di prendermi la porta in faccia per questa insana abitudine di non staccargli gli occhi di dosso. Apro la porta e allargo un po' gli occhi dalla sopresa.

E tu cosa ci fai qui?”.

  
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