Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: SuperWiki    19/12/2013    3 recensioni
Sonic scopre una cosa sconcertante: Amy è scomparsa senza avvertire nessuno, e non si sa dove sia! Riuscirà il nostro prode eroe, insieme ad un team stravagante e fuori dal comune, a ritrovarla? E per lui è solamente una cara amica o qualcos'altro? Inutile dire che se non cliccate la storia non ve lo dirò mai, che vi aspettavate? Seguito di "Amy e il manuale d'amore".
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti, Vector the Crocodile
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Vita di un riccio corridore (e dintorni)'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 3 “Rivincita(?)”
 
Station Square, 24 Novembre, ore 13:07
 
Può sembrare strano detto da uno che correva a velocità sovrumana, ma Sonic detestava la vita frenetica della città: lo smog che aleggiava nell’aria, clacson che lo assordavano e luci al neon che lo accecavano, il volto privo d’espressione dei suoi abitanti, tutte cose che non tollerava. Per questo preferiva vivere all’aria aperta, dove aveva la libertà di fare ciò che più gli piaceva: correre. Un altro motivo per cui non andava mai a Station Square se non quando era strettamente necessario; lì se provavi anche solo ad accelerare il passo rischiavi di scontrarti contro qualcuno, figuriamoci quando cavalcavi uno snowboard o dovevi lottare contro un dio uscito di senno (riferimenti a persone, cose ed eventi puramente casuale). I Chaotix invece erano ben abituati a vivere lì, in un luogo popolato da migliaia di Mobiani, quindi per loro indagare là era come fare una camminata per le strade. Però non avevano mai sentito parlare di questo fantomatico “Fancy Food”, e non c’era nessun insegna o cartello che lo indicasse. Avevano pensato di chiedere indicazioni a qualcuno, ma ricevettero risposte negative come “Non lo so, ho fretta” o “Devo andare al lavoro, non ho tempo da perdere in chiacchiere”. Il massimo della cortesia, insomma. Girovagarono tra vie e piazze per mezz’ora, in ora di punta per giunta, quando le strade erano piene di gente, quasi impedendo al quartetto di respirare.
 
-Menomale che abbiamo pranzato prima stavolta- Cercò di trovare il lato positivo Vector –Altrimenti sai che casino per trovare un fast-food!-
-Già, una vera fortuna...- Aggiunse sarcastico Sonic, che riusciva a stento a farsi largo tra la folla.
-Uff, quanta gente!- Charmy si era alzato in volo e si trovava sopra le teste dei tre –Cosa facciamo ora?-
-Adesso te lo dico io- Espio, incavolato nero, non finì di parlare che prese per la camicia uno scoiattolo che passava di là per caso –Tu. Dimmi dove si torva “Fancy Food”, altrimenti...- Concluse con un tono di voce minaccioso che non ammetteva risposte simili a un “no”.
-Ehm... S-superate l’isolato davanti a voi e p-prendete la prima a d-destra. N-non potete sba-ba-gliare- Fece quello che tremava come un martello pneumatico –Ora mi p-potreste lasciare, p-per favore?-
-Tsk- Rispose molto “esaustivamente” il camaleonte, che lo lasciò andare. Il povero malcapitato se ne scappò in preda al panico, lanciando ogni tanto delle occhiate spaventate dietro di sé.
-Uao, soltanto Shadow potrebbe fare di meglio!- Fischiò Sonic fingendosi impressionato –Ti manca solo una giacca di pelle nera e la sigaretta in bocca-
-Se non altro sappiamo dove dirigerci-
 
Commentò il coccodrillo sospirando; Espio o era muto come una statua, o esplodeva all’improvviso come un candelotto di dinamite, ormai lo sapeva, ma non ci aveva fatto completamente l’abitudine. Durante il resto del tragitto il ninja ribadì che in quanto tale non poteva lasciarsi trascinare dall’ira, e che era tutta colpa del tempo perso che avrebbe potuto passare meditando. Ovviamente nessuno lo stava ascoltando realmente, si limitarono ad annuire meccanicamente fino a quando non smise. Alla fine videro il tanto decantato supermercato per cui avevano fatto il giro di Mobius, ed entrarono fiduciosi. Il negozio non era enorme, ma di certo era ben fornito; prodotti di ogni genere erano risposti in modo che tutti potessero guardarli, anche se come constatò Sonic, non c’erano chili-dog, errore imperdonabile. La commessa, una gallina di mezz’età molto grossa, stava sistemando delle casse, li notò solo dopo un po’ di tempo, e li squadrò con fare inquisitorio. I Chaotix pensarono di parlarci con lei, mentre il riccio fu lasciato alla ricerca del suo cibo preferito.
 
-Salve signora, siamo l’Agenzia Investigativa Chaotix- Si presentò Vector con fare signorile –Siamo venuti qui per interrogarla-
-Non vi ho mai sentiti nominare- Il porcospino trattenne a stento una risata nel sentirla.
-Comunque...- Fece il capo dei Chaotix un po’demoralizzato –Lei conosce Amy rose, se non sbaglio. Ci può dire l’ultima volta che l’ha vista?-
-Non vi dirò un bel niente- Si impettì la gallina –Sembrate poco raccomandabili. Specialmente lui- Disse poi puntando un dito contro Espio.
-Io!?!- Il camaleonte non reagì molto bene –Ma se sono il più affidabile dei tre!!-
-Non mi interessa!! O comprate qualcosa, o andatevene!- Urlò in risposta. Sonic decise di intervenire, tanto la situazione non poteva peggiorare.
-Ehm... Mi scusi signora...- Cercò di sembrare il più cortese possibile.
-Oh, ma lei è Sonic The Hedgehog!- Fece in tono molto affabile, cambiando umore in un millisecondo –Cosa posso fare per lei?-
-Vede, loro tre sono miei amici, e volevano sapere di Amy visto che da un po’ di giorni non la vediamo, e siamo un po’preoccupati...- In effetti era la verità, almeno per quanto riguardava lui.
-Potevate dirmelo subito! Chi lo immaginava che quella dolce ragazzina conoscesse l’eroe di Mobius?- Chiocciò (e come sennò?) lei giuliva -Di solito viene qui una volta alla settimana, e se non sbaglio tre, no... Quattro giorni fa è venuta a fare la spesa-
-Davvero? E avete parlato per caso? Ha detto forse se andava da qualche parte?- Si intromise il coccodrillo, in fondo il detective era lui, pensò.
-Sì, ma abbiamo discusso del più e del meno... Nulla di importante purtroppo, mi dispiace di non essere d’aiuto- Terminò abbassando la testa dispiaciuta.
-Non importa. Grazie dell’aiuto- Fece Sonic con un sorriso stentato. L’idea di ripartire da zero con le indagini non gli andava per niente a genio. I quattro stavano per uscire quando ad improvviso la commessa sussultò.
-ASPETTI!- Il riccio si girò speranzoso –Verrà a fare spesa qui qualche volta?- Come distruggere le aspettative di qualcuno in un colpo solo.
-Solo se ci saranno i chili-dog. Arrivederci!-
 
Rispose paziente, sapendo che quella non poteva sapere quello che era successo, pensò lui mentre uscivano. Vector, appena furono fuori, cominciò a dare di matto.
 
-Maledizione, tutto quello che abbiamo fatto non è servito a niente!!- Si disperò dando un pugno a un lampione, piegandolo.
-Calmiamoci, in qualche modo ce la faremo- Provò ad incoraggiarlo Charmy senza riuscirci.
-E come? Hai visto che quella manco ci conosce? Ammettilo, siamo, anzi, sono un incapace!- Era sull’orlo di una crisi di nervi, era ufficiale. Per fortuna Espio lo prese e cercò di calmarlo.
-Senti, non è il caso di agitarsi per nulla. Di certo comportandoti così non..- Ma si interruppe per via di un telefono che squillò.
-Oh, è il mio- Disse il coccodrillo calmandosi un po’ –Ehi, è Tails! Chissà cosa vuole...- E rispose portandoselo all’orecchio -Ehi amico! Che cosa...-
-Passami Sonic, svelto!!- Rispose Miles interrompendolo bruscamente.
-Ehi ehi, ma che diamine... Ti vogliono al telefono- Fece perplesso mentre glielo passava.
-Tails, che è successo?- Chiese il riccio apprensivo.
-Ci sono Orbot e Cubot... Hanno un...- Deglutì saliva prima di riprendere a parlare –Messaggio per te da parte di Eggman. Fai... Presto-
 
Sonic trasalì nel sentire quel nome. Chiuse il telefono e lo restituì al proprietario, guardando un punto fisso nel vuoto, incapace di credere a ciò che aveva sentito. Aveva capito tutto, e si maledì nel non esserci arrivato prima, in quel momento sembrava addirittura ovvio. E Amy adesso...
 
-Che ti ha detto?- Charmy lo riportò bruscamente alla realtà, e notò che tutti e tre lo stavano fissando.
-Dobbiamo tornare a casa di Tails. In fretta- Aggiunse alla fine con una serietà che quasi li impauriva. Anche se non sapevano nulla, era chiaro che doveva essere una cosa molto seria.
-Ma come facciamo per...- Espio provò a far notare che loro non erano veloci quanto lui, ma il riccio lo interruppe, come se lo avesse letto nel pensiero.
-Tu e Vector prendete una mano ciascuno. Charmy, salta sulle mie spalle-
 
Disse scrutando l’orizzonte oltre i grattacieli. Non appena seguirono le sue istruzioni, Sonic si diresse fuori da Station Square il più velocemente possibile, trascinandosi i tre alla meno peggio. Non protestarono e non dissero nulla, e Sonic fu grato per questo; non sarebbe riuscito a dire una sola parola senza tremare dalla rabbia. Ci mise più tempo del previsto, dovuto alla fatica che stava compiendo, e quando intravide casa sua e del suo migliore amico, sperò con tutto il cuore che Eggman volesse solamente annunciargli il solito piano di conquista del mondo e non... Di peggio.
 
Casa di Sonic e Tails, 24 Novembre, ore 14:10
 
Entrando in casa in fretta e furia, i Chaotix mollarono la presa, spossati per il viaggio che non era stato dei migliori e, accorgendosi della presenza dei due robot scagnozzi di Eggman, rimasero stupiti e capirono che il problema era più serio di quanto pensassero. Orbot e Cubot, notando gli sguardi truci diretti verso di loro, si rigiravano le dita nervosi, ammesso che i robot provassero nervosismo, e il silenzio per un po’ regnò in quell’ambiente di tensione.
 
-Ehm... Noi iniziamo, per voi va bene?- Prese la parola Orbot. Nessuna risposta –Chi tace acconsente. Fai pure, Cubot- L’altro si limitò a proiettare uno schermo sulla parete, in cui apparve un uomo vestito di rosso e con gli occhi coperti da degli occhiali scuri, un tizio che conoscevano molto bene.
-Salve ragazzi! Vi ho forse presi in un momento poco opportuno?- Si presentò Eggman col suo solito sorriso a trentadue denti, che fece montare ulteriormente la rabbia ai presenti –Oh, Sonic, da quanto tempo! Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono contento di vederti!-
-Non posso dire lo stesso, faccia d’uovo- Sonic era agitato, ma non l’avrebbe mai dato a vedere al suo acerrimo nemico –Come mai non vieni mai di persona, e mandi sempre i tuoi tirapiedi? Sai, vorrei tanto prenderti a calci di persona-
-Vedo che hai non hai perso la tua strafottenza, puntaspilli- Commentò il dottore incurante dell’insulto –Ma meglio così, altrimenti non sarebbe appagante farti mostrare una cosina che ho tenuto in serbo solo per te-
 
Rimarcò le ultime parole con gusto, non vedendo l’ora di osservare la loro reazione. Detto ciò, spostò la telecamera, inquadrando uno spettacolo che fece sussultare il riccio e i suoi amici: Amy era rinchiusa in una capsula di vetro, con un collare nero che le serrava il collo, e stava fissando il pavimento apatica. Il porcospino blu strinse i pugni così forte da far sbiancare le nocche, i suoi peggiori timori si erano rivelati fondati. Tails si mise una mano alla bocca incredulo, e i Chaotix rimasero a dir poco scioccati nel vedere tale scena. Tutto ciò rallegrò il Dr. Eggman, per lui stava procedendo esattamente come aveva pianificato.
 
-Ehi ragazzina, sei in onda!- Le urlò lo scienziato –Non hai niente da dire ai tuoi amichetti? O devo adoperare le cattive?- Terminò brandendo un telecomando, cosa che fece tremare istintivamente la riccia, ma quando si accorse che Sonic e i suoi amici la fissavano preoccupati, riacquistò coraggio.
-Se credi che io ti assecondi, ti sbagli di grosso! Sei solo un grandissimo...- Ma non potè continuare, che il collare le inviò delle scariche elettriche, facendola urlare e contorcere dal dolore.
-Eggman, smettila immediatamente!!!- Gridò il riccio, incapace di sopportare tale visione. Tails si mise una mano alla bocca orripilato.
-Oh, adesso non fai più il duro, eh?- Tuttavia lo accontentò, solamente per far rigirare il coltello nella piaga, pensò mentre rimetteva la telecamera nella posizione originaria –Ma hai ragione, ti devo delle spiegazioni dopotutto. Tutto è cominciato più o meno due mesi fa...-
 
-Vedi, l’ultima volta che tu e la tua amichetta vi siete divertiti tanto nel fermare il mio piano, avevo deciso di tenervi d’occhio, soprattutto lei. Non hai idea di quanto mi abbia fatto male la gamba...- Mentre parlava si massaggiò la coscia, memore del doloroso evento –Così inviai i miei due sguatte... Volevo dire assistenti, a spiare ciò che facevate. I primi tempi sono stati molto noiosi... Tu non facevi altro che correre, correre e correre, e lei era tutta prese con le sue sciocchezze, credimi, una vera noia... Poi avevano portato finalmente qualcosa di interessante: tu e la tua cara amichetta uscivate insieme, andavate in città, facevate la bella vita... E lì ho potuto colpire! BAM!- Sbattè il pugno provocando un rimbombo –Sai, ho cercato in tutti i modi di sconfiggerti... E adesso ti tengo in pugno così facilmente! Quasi mi deludi, porcospino! HO HO HO HO HO HO HO!!!-
 
Eggman scoppiò in una risata sguaiata per la gioia, reggendosi la pancia con le mani. Andava in estasi nel vedere la sua odiata nemesi digrignare i denti incapace di fare nulla per impedire lo svolgersi degli eventi. Orbot si rimpiccioliva sempre di più nel vedere il suo creatore ridere sguaiatamente; il suo volto che godeva della tristezza e dell’odio altrui gli faceva rabbrividire i circuiti.
 
-Arriva al punto Eggman, ne ho abbastanza dei tuoi sproloqui!- Gli ruggì contro Sonic, mentre il sangue gli ribolliva nelle vene.
-Come preferisci. Vieni nella mia base, se ci tieni all’incolumità della tua amica...-
-Torcile anche solo un aculeo e io ti...-
-Tu cosa? Me la farai pagare? Sono proprio curioso di sapere come, sentiamo!- Il riccio si limitò ad abbassare lo sguardo.
-Vedo che cominci ad usare il cervello, palla di spine. Ti sto inviando proprio adesso le coordinate del luogo d’incontro - Infatti sullo schermo comparve una mappa che indicava con il simbolo del dottore l’ubicazione della base –Vedi di non fare tardi, Sonic. Ci conto. Chiudi la connessione, Cubot- E il sorriso sadico del dottore svanì, e i due robot se ne andarono cercando di non farsi notare.
-Il posto si trova nei pressi della vecchia Chemical Plant- Cercò di spezzare la tensione Tails mentre con un computer calcolò la posizione –Si trova a 708 km da qui, ma di certo per te non sarà un problema...- Ma Sonic era ancora intento ad osservare la parete tremando dall’ira, senza riuscire a fare altro. Charmy provò ad avvicinarsi verso di lui, ma Vector lo fermò per evitare che peggiorasse la situazione.
-Sonic, so che sei furioso, e ti do pienamente ragione, ma cerca di rimanere lucido- Disse la volpe poggiandogli una mano sulla spalla –Sai meglio di me che Eggman ti sta mettendo la prova. Sono sicuro al mille per cento che vincerai, come sempre- Passarono un po’ di secondi prima che il riccio reagì, prendendo un respiro profondo.
-Grazie Tails. Sei il migliore amico che un riccio possa avere-
 
E dopo essere uscito fuori sfogò tutta la sua rabbia, diventando un lampo blu che sfrecciava verso il suo obbiettivo senza fermarsi mai. Sonic non poteva permettere che succedesse qualcosa a Amy, proprio adesso che aveva chiarito cosa provava per lei, altrimenti non se lo sarebbe mai perdonato. Ad un certo punto sentì il fischio di un proiettile, e scorgendo la base di Eggman vide una guarnigione di robot pronta a fare fuoco: nessuno fu risparmiato, di loro rimasero soltanto pezzi di latta qua e là, come se una bomba li avesse travolti all’improvviso: niente poteva fermare il riccio blu, neanche un intero esercito, l’ira lo rendeva quasi immune al dolore. Entrato dentro oltrepassò il lungo corridoio, distruggendo gli automi sentinella che ceravano di fermare la sua avanzata, pronto a scontrarsi faccia a faccia col suo nemico, deciso a fargliela pagare per quello che aveva osato fare.
 
Base del Dr. Eggman, 24 Novembre, ore 14:51
 
Robotnik osservava dalle telecamere di sorveglianza il suo avversario, il quale faceva saltare in aria le sue creazioni a cui aveva dedicato così tante energie, con uno sguardo che esprimeva irritazione. Che facesse pure il comodo suo, non sapeva cosa lo aspettava, pensò compiaciuto. Tuttavia la sua prigioniera lo distolse dai suoi pensieri, sbattendo le mani sul vetro per attirare la sua attenzione.
 
-Sai benissimo che Sonic mi libererà, e tu passerai guai molto grossi. Che ti costa lasciarmi andare?- Gli chiese speranzosa. Peccato che per Eggman non era momento di sentire frasi fatte.
-Vedi, Amy cara, tu non conosci il mio piano geniale, secondo te non avrei calcolato una possibile reazione negativa del riccio?- Fece notare lo scienziato lisciandosi i baffi con aria saputa –Poi, se vuoi il mio parere, non lo interessi per niente. Per lui sei soltanto un trofeo da mettere su uno scaffale per poi lasciare che prenda polvere, nulla di più. Fidati, è un egocentrico-
-NON È VERO!!- Urlò la riccia –Lui ci tiene veramente a me, lo so! Ma tu vedi dappertutto del marcio perché lo sei anche tu Eggman, marcio dentro!!-
 
Queste parole ferirono il dottore, anche se non lo diede a vedere, facendolo tuttavia infuriare. Si limitò a dare un’altra scarica elettrica a quell’odiosa bamboccia, in modo che smettesse di aprire bocca. Non appena smise di fulminarla, Sonic arrivò giusto in tempo per vedere Amy accasciarsi al suolo esausta. Accecato dalla rabbia, corse a tutta velocità per dargli un pugno in faccia, ma qualcosa lo bloccò all’improvviso, respingendolo e rivelando un campo di forza verde intorno alla poltrona in cui era seduto Eggman.
 
-Che ne pensi? Adoro quest’invenzione, ci vorrebbe una forza paragonabile a quella di un carro armato per poterlo soltanto scalfire-
 
Fece con un ghigno che passava da un orecchio all’altro; gli piaceva vedere il suo rivale disorientato. Quello tuttavia non perse tempo, e si diresse verso la capsula in cui era rinchiusa la riccia, sferrando pugni e calci micidiali nel tentativo di romperla.
 
-È inutile Sonic, ci ho provato un sacco di volte, è infrangibile!- Disse la riccia commossa nel rivederlo dopo giorni di prigionia ma il riccio non desistette nonostante quello che disse.
-E ha ragione, puntaspilli. Ascoltala- Si limitò ad aggiungere Eggman. Alla fine si calmò e si rivolse allo scienziato con uno sguardo di puro odio.
-Cosa vuoi ancora da noi, Eggman, vuoi vedermi soffrire per caso? Perché io non ti darò la soddisfazione-
-Come se tu soffrissi. Ho visto cosa fai tutto il giorno, palla di spine: fai una vita spensierata che molti invidierebbero, ma ti sei mai preoccupato di quelli intorno a te? Prendi Amy, per esempio. L’ho tenuta segregata per tre giorni lì dentro, e non te ne sei fregato fino a quando non mi sono presentato. Dì la verità, te ne sei infischiato altamente!- Amy non riusciva a credere alle parole del dottore, era davvero la verità? Se n’era rimasto in panciolle non vedendola arrivare all’appuntamento?
-Non mentire davanti ad Amy!!- Gridò Sonic puntandogli contro il dito –Mi sono fatto in quattro per cercarla, ma io e i Chaotix non sapevamo esattamente cosa fare...-
-Potevi inventarti una scusa migliore, riccio. Ma non perdiamo altro tempo-
 
E digitò qualcosa sulla tastiera situata sul bracciolo della sua poltrona hi-tech, facendo comparire due pulsanti davanti al porcospino, uno rosso ed uno verde. La fase due del piano stava avendo inizio, osservò Eggman, incrociando le mani ansioso di cominciare.
 
-Ti sto offrendo una scelta. Se premerai il pulsante rosso, la tua amichetta sarà libera dalla mia prigionia, e ti lascerò andare senza provare a fermarti, hai la mia parola- Disse poggiandosi una mano sul cuore –Ma! Dei missili colpiranno Station Square nel giro di mezzo minuto, e migliaia di poveri innocenti moriranno carbonizzati, e altrettante migliaia rimarranno senza una casa dove vivere, senza un posto dove lavorare. Avrai dei morti sulla coscienza...- Aspettò qualche secondo prima di continuare, per aumentare la suspense –Se invece sceglierai quello verde, non ci sarà nessun genocidio, Station Square non verrà nemmeno sfiorata. Ma la capsula con dentro Amy verrà spedita verso una mia base segreta sotterranea e schermata dai radar, e non la rivedrai mai più; o lei o un’intera città salva. Ti do tutto il tempo che ti serve per ragionarci su, puoi anche parlarne con l’interessata per sentire il suo parere. Pensaci bene, Sonic-
 
E smise di parlare. Sonic non riusciva ancora a crederci: doveva essere tutto un brutto sogno, non poteva essere vero, non poteva fare una scelta simile, nessuno poteva farla. Tutto ciò era disumano, ed Eggman sapeva perfettamente che il riccio si sarebbe roso le viscere... Aveva vinto lui, ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui, neanche sotto tortura. Ma adesso doveva cercare di fare qualcosa, almeno per lei. Si diresse verso Amy, che aveva ascoltato tutto senza dire una parola, ma quella lo precedette prima ancora che lui potesse dire qualcosa.
 
-Non pensare a me, so bene che questo è difficile per tutti e due. Ma prima che tu faccia la tua scelta vorrei solo dirti che...- Cercò di trattenere le lacrime, doveva mostrarsi forte almeno questa volta –Non importa quello che dice Eggman, avrei voluto essere per te più di un amica... Mi dispiace tanto-
-Amy...- Sonic avvicinò il volto al vetro e lei fece altrettanto –Lo so che probabilmente non ci crederai, ma io ho fatto tutto il possibile per cercarti. E non devi sentirti in colpa di nulla, sei stupenda così come sei, dico sul serio. Amy, io ti amo-
-S-sul serio?- La riccia non riusciva a crederci. Aveva davvero detto quella frase che aveva aspettato da così tanto tempo, e che era arrivata in un momento così cruciale?
-Mai stato così serio in vita mia- Rispose abbozzando un sorriso amaro: avrebbe voluto stringerla forte e baciarla, ma quello stramaledetto vetro impediva qualsiasi contatto.
-Ti amo anch’io, Sonic- Aggiunse lei comprendendo lo stato d’animo del riccio, ma sentendosi felicissima e tristissima allo stesso tempo –E proprio perché mi ami so che farai la scelta giusta. Lo so che ti farà molto male, ma non potrei vivere con un senso di colpa così grande. Promettimi però che continuerai ad andare avanti, ti prego- Sonic annuì mestamente, per poi girarsi verso lo scienziato con uno sguardo di puro odio.
-Ho deciso-
 
Casa di Sonic e Tails, 24 Novembre, ore 15:54
 
Tails, osservando arrivare il suo amico in lontananza, scoppiò dalla gioia e aprì la porta al suo amico pronto a sentire la notizia della sconfitta di Eggman. I Chaotix avevano deciso di rimandare la partenza verso casa loro al ritorno del porcospino, e nel notare la scia blu che si avvicinava sempre di più esultarono, persino Espio, di solito impassibile. Tuttavia, Sonic era tutt’altro che gioioso; anzi, aveva un’espressione funerea sul volto. Tutti si preoccuparono all’istante nel vederlo in quello stato: perché era così silenzioso? Mica era successo qualcosa?
 
-Sonic, tutto a posto?- Domandò Tails cauto. Sonic non gli rispose: si limitò ad accasciarsi sul divano, fissando un punto indefinito del soffitto.
-Dì qualcosa, amico! Amy sta bene?- Insisté Vector cercando di ottenere qualcosa in risposta.
-No, per niente!!- Rispose duro il riccio, che reagì all’improvviso, facendo sobbalzare il coccodrillo.
-Insomma, calmati!- Fece Miles bloccandolo –Non puoi prendertela con noi se non ci spieghi cosa è successo!- Il porcospino blu con un grande sforzo si risedette, mettendosi una mano sulla testa.
-Scusate ragazzi. Vi dirò tutto-
 
E disse tutta la vicenda avvenuta nella base di Eggman, evitando di parlare di Amy; anche solo pensare a lei lo faceva stare male in una maniera indicibile. Loro ascoltarono senza dire una parola, finchè il riccio non arrivò al momento cruciale: Tails indietreggiò sconvolto, Charmy scoppiò a piangere, Vector cercò di consolarlo, anche se avrebbe tanto voluto fare come lui, ma doveva mostrarsi forte all’ape se voleva calmarlo. Espio tirò un pugno alla parete lanciando qualche imprecazione rivolta a quel viscido essere che non aveva un briciolo di dignità: appena avrebbe avuto l’occasione gliel’avrebbe fatta pagare cara. Sonic parlava con tono atono, quando in realtà soffriva più di tutti, ma in precedenza aveva così tanto urlato, che non aveva più la forza di sfogarsi ulteriormente.
 
-Ho dovuto farlo. Amy non avrebbe mai voluto avere risparmiata la vita sapendo che un sacco di persone sarebbero morte a causa sua. Premere quel bottone verde è stata la cosa più difficile che mi sia capitata in vita mia-
-M-ma Amy potrebbe farcela. N-non è detto che Eggman...- Il capo dei Chaotix, con la voce rotta dalla voglia di piangere, provò a dire qualcosa, ma venne interrotto dal riccio, che teneva il capo chino.
-Nessuno sa che cosa è capace di fare Eggman- Si limitò a dire lui, per poi alzarsi e prendere qualcosa da un cassetto –Tenete, questo è per l’affitto. Dovrebbe essere una somma sufficiente- Disse mettendo nella mano di Vector dei Ring.
-N-non posso accettare. Persino un sasso avrebbe capito che lui era dietro tutto questo, e avevo pure fatto un’ipotesi, ma l’avevo scartata perché la ritenevo improbabile, che stupido che sono stato! Non me li merito, serviranno anche a te in fondo- Mai in vita sua aveva rifiutato dei soldi, ma quei Ring erano per lui come soldi sporchi, anche solo tenerli in mano lo faceva sentire un approfittatore.
-E come farete per l’affitto?-
-Sopravvivremo-
-Avete fatto un lavoro eccellente, chiunque avrebbe mollato da subito. Ve li siete meritati- Secondi di silenzio.
-G-grazie, Sonic- Fece sinceramente ammirato –Noi... Ci saremo sempre per te. Se vuoi qualcosa da noi, faccelo sapere. Charmy, Espio, andiamo- Disse rivolto ai due –Lasciamoli soli- E uscirono chiudendo la porta, sparendo dalla loro vista.
-Non posso crederci...- Tails non aveva aperto bocca, troppo scosso per parlare.
-È stata tutta colpa mia!! Se solo fossi stato più vicino a lei, avrei potuto impedire che questo accadesse!!- Sbottò il riccio all’improvviso.
-Tu non hai nessuna colpa, come potevi immaginare che...-
-Amy mi cercava e io la respingevo, non capisci?! Se solo me ne fossi accorto prima che...-
-Accorto di cosa!? Sonic, a cosa ti stai riferendo?- Chiese Miles dubbioso. Sonic sospirò.
-Te l’avrei dovuto dire prima o poi. Io... la amavo, ecco-
 
Dirlo a qualcuno lo faceva stare peggio di prima, era come rivivere quel momento, un momento che avrebbe tanto voluto dimenticare... La volpe capì e mise una mano sulla spalla del riccio, pur sapendo che non avrebbe potuto fare nulla per migliorare il suo umore.
 
-Sonic, mi dispiace... Quando te nei sei accorto che provavi... Qualcosa per lei?- Era una domanda inopportuna, lo sapeva, ma voleva comprendere il suo stato d’animo.
-Da un mese, forse... Ma l’ho capito chiaramente soltanto ieri- Rispose apatico.
 
Sonic non mangiò nulla, non uscì per la sue solite corse, e passò la notte in bianco seduto sul divano; era distrutto. Eggman alla fine aveva ottenuto la sua agognata vittoria contro di lui. Non aveva conquistato il mondo, ma aveva comunque trionfato sul riccio, togliendogli ciò che aveva di più caro. Il riccio, troppo assonnato per muoversi, ma allo stesso tempo per nulla intenzionato a chiudere gli occhi, continuò a pensare ad Amy, ricordando tutti i momenti passati insieme, brutti e belli, da quando l’aveva salvata da Metal Sonic, fino alle volte in cui sono usciti insieme, momenti che, inconsciamente aveva scolpiti nella memoria. Pensò al fatto che, se solo , anche solo per una volta, avesse dato ascolto al suo cuore, se si fosse fermato per un solo istante, invece di continuare a correre... Quella notte, il porcospino blu ebbe gli incubi peggiori che potessero esistere, ma da sveglio: i rimpianti. 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: SuperWiki