Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: TeenAngelita_92    19/12/2013    6 recensioni
- "Non possiamo, tutto questo non deve accadere" le disse mentre cercava di allontanarsi, ma i suoi occhi l'avevano incastrato, non aveva la forza di allontanarsi da quel meraviglioso viso distante pochi centimetri dal suo.
"So che lo vuoi anche tu, sono certa che hai aspettato questo momento tanto quanto me." gli sussurrò ed il suo respiro lo fece rabbrividire.
"Io non... non posso provare queste cose per te! Non devo provare ciò che sto provando in questo momento."
"Perchè? Perchè non puoi dare ascolto a ciò che senti?" le sue labbra erano sempre più vicine, troppo.
"Perchè io sono tuo fratello" -
E se Demi Lovato scoprisse ad un tratto di avere un fratello? Se per caso lo incontrasse ed allo scuro di tutto si innamorasse di lui a tal punto da aver bisogno delle sue carezze, delle sue mani, dei suoi occhi e del suo bellissimo viso? Cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Video trailer: http://www.youtube.com/watch?v=UPIgmbQMHuk

Prologo:
"Cercala, trovala e dille che tu sei suo fratello, falle leggere queste mie parole. Ragazzo mio non aver paura della verità, entrambi avete bisogno di sapere come sono andate davvero le cose ed in questa lettera ho cercato di spiegartelo nel miglior modo possibile. Spero tu possa perdonarmi per tutto questo tempo di sole bugie. Con affetto, il tuo papà."
Queste furono le sue ultime parole prima di morire, parole di ultime righe appartenenti ad una lunga lettera, parole scritte a penna su un foglio di carta piegato e ripiegato milioni di volte, ingiallito e leggermente strappato dal tempo. Andrew aveva riletto le parole di suo padre tante volte, eppure non riusciva a capire. Perchè mentire? Perchè tenere tutto nascosto? Perchè tutto questo tempo? Aveva 19 anni, era abbastanza adulto da capire certe cose. Cosa ci avrebbe guadagnato? O meglio ancora, per quale motivo?
Se anche provava a trovare una risposta a queste sue tante domande, capiva che ormai era tardi. Suo padre gli aveva lasciato solo una semplice, lunga e stupida lettera per spiegargli tutto. Non bastava, non bastavano 300 semplici parole, non bastava un foglio, non bastava un po' di inchiostro di una penna per dirgli che lui aveva una sorella, si, una sorella e la cosa che rendeva tutto ancora più incredibile era il suo nome, era chi era... era Demi Lovato.



 
1.
"Buongiorno, cosa posso portarle?" chiese gentile la cameriera dell'ennesimo bar in cui entrava. Ormai passava la maggior parte delle giornate li dentro, in ogni bar che gli passava davanti. Erano almeno sette mesi che si trovava in viaggio, gironzolava per l'America senza avere una meta precisa, anzi forse si, doveva trovare sua sorella, doveva incontrarla, come diceva la lettera di suo padre. Già, la lettera di suo padre. Quel pezzetto di carta che si portava sempre dietro con tanta cura ed attenzione. Gli mancava tanto, gli mancavano le loro lunghe risate, le partite a football e quei momenti in cui un consiglio dalla propria figura paterna fa sempre bene. 
"Ragazzo?" la cameriera cercò di riattirare la sua attenzione muovendogli una mano davanti agli occhi, ci era riuscita.
"Si, mi scusi." le disse strofinandosi gli occhi "Può portarmi un caffè per favore?"
"Certo"
Quando la ragazza si allontanò, i suoi pensieri non ci misero molto a tornare. Aveva cosi tanti dubbi ed insicurezze e nessuno che potesse aiutarlo. "Voglio incontrare mia sorella" si disse tra se e se "Ma ho dimenticato che lei è Demi Lovato. Cosa conto di fare? Addormentare i suoi bodyguard e irrompere nel suo camerino gridando -IO SONO TUO FRATELLO- ?" Il suo ragionamento era giusto, dopotutto gli era stato detto che sua sorella era Demi Lovato ed era cosi incredibile che neanche lui riusciva a crederci, come poteva essere possibile? Aveva visto quella meravigliosa ragazza tante volte alla tv, l'aveva sentita cantare eppure non si sarebbe mai potuto immaginare una cosa del genere. E suo padre? Suo padre che vedeva la tv insieme a lui? Iniziò a pensare, quello doveva essere uno dei tanti momenti in cui gli mentiva, sicuramente. Si sentiva impotente, non avrebbe mai potuto incontrarla, figuriamoci dirle che lui era suo fratello. Con quale coraggio? E soprattutto, ci avrebbe creduto? Senza accorgersene stava iniziando a pensare come un fan, uno di quelli desiderosi di incontrare il proprio idolo, di abbracciarlo e di poterlo sentire per la prima volta vicino più che mai. 
"Ecco a lei il suo caffè" la cameriera era tornata interrompendo ancora una volta i suoi lunghi pensieri.
"La ringrazio" le rispose sforzando un piccolo sorriso.
"Di niente"
Si allontanò di nuovo, e stavolta Andrew era sicuro che non sarebbe tornata a meno che lui non desiderasse altro. Bevve il suo caffè, lasciò il denaro sul tavolo accanto alla tazza e uscì.
Non ebbe il tempo di coprirsi che un grande soffio di vento lo fece rabbrividire, scompigliandogli completamente la folta chioma bionda. Inserì una mano nella tasca destra del cappotto in cerca dei guanti ma sotto il suo tocco arrivò qualcos'altro. Afferrò l'oggetto e tirandolo fuori si rese conto che erano due foto. La prima raffigurava lui e suo padre: 
era una giornata d'estate di qualche anno prima della sua morte, erano andati a pescare insieme, Andrew desiderava tanto imparare a farlo. Si ricordò che era stato uno dei momenti più belli passati con lui, per tutto il giorno non fecero altro che schizzarsi e di pesci non ne acchiapparono neanche uno.
"Mi manchi pa'." sussurrò sottovoce sorridendo, quasi come se suo padre potesse sentirlo. Gli mancava davvero tanto. Rimise a posto la prima foto, ora toccava alla seconda. Alla sola vista del soggetto che essa presentava, il cuore iniziò a battergli. Era Demi, si era lei. Portava sempre con se quella foto ed ogni volta che si fermava a guardarla, il cuore iniziava a battergli. Era una reazione a cui non sapeva dare una spiegazione. Non sapeva dare una spiegazione neanche al fatto che portava quella foto con se. Il giorno in cui il padre gli aveva dato la notizia, per lui tutto era cambiato. Aveva un nuovo obiettivo, un nuovo compito, un nuovo sogno, un nuovo desiderio da raggiungere. Aveva bisogno di incontrarla, di conoscerla, aveva bisogno di lei e non perchè era scritto su quella lettera. Aveva bisogno di incontrare l'unica persona che ora aveva al mondo, l'unica che in qualche modo poteva appartenergli, l'unica che avrebbe potuto aiutarlo. 
Una lacrima cadde su quella semplice foto pensando a tutto ciò che stava succedendo. Gli succedeva troppo spesso ultimamente, si sentiva abbastanza solo ed erano mesi che la cercava, che cercava un modo per incontrarla.
"Basta" si disse tirando un sospiro. Si asciugò in fretta l'unica lacrima scesa sul suo viso e rimise a posto la foto. 
Prese, come sempre, il suo i-pod ed un paio di cuffie. Si aggiustò lo zaino sulla spalla ed iniziò a camminare per le lunghe vie che gli si incrociavano davanti.
Lightweight - Demi Lovato
I'm a lightweight 
Better be careful what you say 
With every word I'm blown away 
You're in control of my heart 
I'm a lightweight 
Easy to fall, easy to break 
With every move my whole world shakes 
Keep me from falling apart 

Ad ogni passo, una lacrima minacciava di uscire, aveva fatto un errore: quando era triste sapeva perfettamente che ascoltare musica non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose, qualunque canzone avesse ascoltato, avrebbe sicuramente iniziato a piangere. Era una cosa che gli succedeva da quando aveva 8 anni. Quando era giù di morale evitava sempre di ascoltare musica, ma quel giorno, triste o no, ne aveva bisogno, se anche avrebbe iniziato a piangere come un bambino, doveva pensare, aveva bisogno di riflettere e solo la musica gli dava questa possibilità. 
"Demi Lovato più sexy che mai nel suo ultimo video musicale - Neon Lights-"
Mentre passava davanti ad un giornalaio, una rivista catturò completamente la sua attenzione. Era Demi. C'erano alcune foto del suo ultimo video "Neon Lights" che la ritraevano in acqua.
Andrew aveva visto quel video molte volte. Lo trovava davvero meraviglioso, sensuale ma non troppo. Demi aveva saputo essere sexy senza esagerare come forse altri avrebbero fatto o pensato e questa era una cosa di lei che a lui piaceva. Entrò nel piccolo negozietto, voleva comprare il giornale per avere qualche altra informazione. 
Entrò ma dietro la cassa non c'era nessuno, si sentivano solo delle voci in sottofondo provenire da lontano, forse da un ripostiglio o altro. 
"John è malato? Maledizione, come è possibile? Ieri ci eravamo messi d'accordo per l'intervista!"
Dopo qualche minuto d'attesa, sentì la voce quasi squillante di un uomo, sembrava arrabbiato e forse stava parlando al cellulare.
"Ho capito ma questa è un'occasione che non ci capiterà mai più nella vita! Ti rendi conto cosa significa intervistare Demi Lovato in persona?"
Il solo sentire di quel nome lo fece drizzare, dovevano intervistarla davvero?
"D'accordo, d'accordo. Proverò a trovare qualcun'altro al suo posto, almeno spero! Ciao!"
Un attimo dopo che l'uomo ebbe chiuso la telefonata, Andrew lo vide sbucare da una piccola tenda nera.
"Salve, mi scusi tanto per l'attesa. Cosa desidera?"
Il ragazzo era entrato con l'intenzione di comprare un semplice giornale, ma la telefonata che pochi istanti prima aveva udito, lo aveva portato a tutt'altro. All'improvviso una splendida idea gli venne in mente.
"Tutto bene?" chiese l'uomo non avendo avuto nessuna risposta.
"Si si." disse tossendo "Mi scusi, so che sono un maleducato di prima categoria in questo preciso istante, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la sua telefonata."
"Non si preoccupi, dopotutto stavo urlando, era inevitabile non sentire"
"So che non sono affari miei ma lei davvero deve intervistare Demi Lovato?"
"Dovevo ragazzo, dovevo. La persona a cui avevo dato quest'incarico si è ammalata e tutti gli sforzi che ho fatto fino ad ora sono andati letteralmente a farsi benedire." gli rispose l'uomo con una punta di amarezza.
"No, perchè mai deve rinunciare ad una cosa cosi importante?"
"Non ho nessuno a cui poter affidare questo lavoro, e soprattutto lui era il migliore nel campo."
Andrew ricordò di aver partecipato al giornalino della scuola per qualche anno, gli era stato affidato il ruolo di direttore e beh riuscì perfettamente nell'attività. I suoi sforzi e soprattutto tutti gli insegnamenti della sua professoressa, sarebbero pure serviti a qualcosa.
"Guardi, non sono un giornalista, ho poca esperienza ma credo di avere tutte le basi per poter fare un'intervista come si deve."



Spazio Autrice:
Se state leggendo questo "Spazio autrice" siete arrivati alla fine del capitolo! Quindi significa che lo avete letto tutto! No ok, la smetto. Grazie infinite per essere arrivati fino a qui. Questa è la mia 2° FF su Demi (l'altra è "Now i am a warrior thank to you" nel caso qualcuno avesse voglia di leggerla) Insomma, questa idea mi è venuta così, all'improvviso, ed ho iniziato a fantasticarci su, lo so, sogno troppo ahaha. Fremevo dalla voglia di farla leggere a qualcuno per avere dei pareri, dei consigli e forse anche delle critiche (siate buoni, per favore *faccina dolce*) No vabbè, sto scherzando. Spero tanto che vi incuriosisca e che l'inizio vi piaccia perchè personalmente l'idea di continuare mi farebbe strafelice. Fatemi sapere, davvero, per me è molto importante. 
Baci.
TeenAngelita_92
  
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