Friendzone- in
love or not?
Capitolo
1- Ciccio passami l’olio
Siamo
partiti da Liverpool tutti e 18, io, Niall -
il mio migliore amico (almeno credo che sia così, visto che
sono le nostre
mamme migliori amiche) - , Louis - non che il ragazzo che mi piace-,
Zayn – il
ragazzo che all’apparenza ha una cotta per me-, Liam -
ragazzo che non ha
voglia di fare nulla-, Justin - ragazzo anglo-canadese che viene con
noi solo
perché a Washington ci sarà un esame per una
prestigiosa scuola e lui non si
vuole far perdere l’opportunità-, Zac - il ragazzo
figo-, Margaret K. – anche
chiamata Marge-, Margaret A. – chiamata Lisa da me
personalmente-, Nate - il
secchione, anche se sta simpatico a tutti-, Taylor W. - la
‘ragazza dai facili
costumi’-, Taylor S. - la timida, neanche se le tiri un
macigno sul piede non
urla. È troppo dolce per i miei gusti.-, Abbie –
la pettegola (‘ma lo sai che a
Maggie piace Louis?’ basta solo questa frase per far capire
che mi ha
sputtanato davanti a Louis, appunto.)-, Andy - l’amico
nonhovogliadifareniente
di Liam-, Victoria - la hippy, quando avevamo deciso di fare il viaggio
non lo
era e ormai avevamo già prenotato i biglietti a
tutti…-, Zoe – Zoe… in
verità è
l’unica normale del gruppo-, Natalie - fidanzata di
Nate… pure lui è fidanzato,
che sfigata che sono- e poi c’è Ben Haggerty, lui
è il meglio. Sa cantare in
rap così veloce che non fai in tempo a spegnere o accendere
la luce che ha già
finito una canzone.
Insomma,
siamo partiti a Giugno da Liverpool tutti e
18, la prima tappa è stata in Irlanda, a Dublino, ma siamo
così stupidi che
c’era caldissimo e ci eravamo portati dietro solo maglioni,
nonostante io
avessi controllato il meteo e sapevo che faceva caldo. Così,
siamo ripartiti
per Liverpool e abbiamo scambiato i maglioni con le canottiere,
credendo che i
maglioni non ci servissero, anzi io ero l’unica a crederlo
convincendo tutti.
Ed è stato proprio lì che mi sono sbagliata; dopo
essere stati a Parigi, Notre
Dame, Ajaccio, Isola d’Elba, Verona, Firenze, Roma,
Barcellona, Madrid,
Lisbona, Valencia, Isole Canarie, Liverpool (Lisa si era dimenticata il
passaporto), Algeri, Tunisi e alle Maldive per una settimana ognun
posto, siamo
andati in America, Alaska. E faceva un freddo cane. Ovviamente ci siamo
comprati lì dei maglioni e indossavamo più
canottiere che potevamo. “Potevi
anche portarteli i maglioni, qui in Alaska fa sempre freddo.”
mi aveva anche
detto il commesso. E poi non ha senso il suo ragionamento, dovrebbe
essere
contento che non li ho portati, così l’ho anche
pagato, e così gli ho dato una
parte del suo stipendio, ed è soltanto grazie a me se a casa
mangerà perché io
e i miei 17 amici lo abbiamo pagato.
Dopo
aver girovagato un po’ per l’America, è
arrivata la tappa di Washington, dove ci lasceremo Justin. Devo
riorganizzare
tutto, dopo che abbiamo passato una settimana in più a
Liverpool per…
“Ehi morettina.” Interrompe i miei pensieri un
riccio, spostandomi il foglio
che avevo in mano e leggendolo. “Studi geografia?”
gli strappo la lista di mano
e inizio di nuovo a programmare. Devo riprogrammare tutto, per colpa di
Lisa
che aveva dimenticato il…
“Perché se vuoi ti posso dare ripetizioni. A casa
mia. Sul mio lett…” lo spingo
dalla sedia del bancone del bar, senza nemmeno guardarlo. Insomma, dopo
che
Lisa ha dimenticato il passaporto a Liverpool, siamo stati costretti a
rimanere
lì per una settimana, perché i
biglietti…
“Aggressiva la ragazza, arrg.” pronuncia
sensualmente. Sbuffo e distacco gli
occhi dalla mia lista per guardarlo meglio; due occhi verdi penetranti,
labbra
carnose a forma di cuore senza punta, riccioli che gli contornano
deliziosamente il viso, pantaloni neri aderenti, maglione grigio e
stivali marroni
sciupati. “Dovresti comprarti un altro paio di
scarpe.” Affermo guardandogli i
piedi. “Ma a me piacciono le mie scarpe.” se li
guarda pure lui. La porta del
bar si apre e entra Niall. “Maggie, hai organizzato un
po’ il tutto?” si siede
accanto a me e lo guardo disperatamente, implorandolo di aiutarmi.
“No, lo
sapevo che non dovevamo portare Lisa.”
“Ti chiami Maggie, morettina? Bel nome.” Il riccio
ci interrompe sorridendo
sghembo verso di me. “Io sono Harry.” Niall lo
ignora e continua a guardare la
lista. “Dovremo stare un po’ meno alle Hawaii e
saltare la tappa a Rio per il
carnevale…” gli strappo la penna di mano, non so
nemmeno dove l’ha trovata,
forse gliel’ha data il barista cinese che a me sembra un
ninja. “La tappa a Rio
si fa, punto e basta. Io devo vedere il carnevale,
è il mio sogno.”
Scatto facendo sobbalzare Niall. “Vuoi uscire con
me?” io e Niall ci giriamo
verso Harry che sorseggia allegramente un the caldo. Con il limone. Che
schifo,
non mi è mai piaciuto il the con il limone dentro. Provo
più disgusto a
guardare lui che si strizza il limone in bocca che quando ho visto
Niall con la
mia chitarra sul mio letto a Liverpool nudo a cantare Give
your heart a break di Demi Lovato. “Non
può deve organizzare
tutto quello che…”
“Non l’ho chiesto a te, Miley Cyrus senza
rossetto.” rido e soffoco nella mia
stessa saliva cascando a terra. “Miley Cyrus senza rossetto,
questa era buona!”
Harry sorride e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi ma io afferro
la gamba
di Niall, tirandolo giù e permettendo a me di alzarmi.
“Allora domani a
quest’ora qui. A domani Maggie!” esce dal bar
salutandomi. “Pare che la
versione bassa di Lucy Hale abbia un appuntamento domani.” Si
ritira su. “Non
farmici pensare. Prenderò qualcosa da bere e
scapperò via mentre guarderà da
un’altra parte.” sospiro e mi appoggio al bancone.
“Potresti semplicemente non
andarci.”
“Scherzi? Lui è di queste parti, potrei guadagnare
una guida turistica gratis.”
Sorride e cerca di avvicinarsi a me, scoprendo poi che la sedia con le
gambe
lunghe davanti al bancone dove è seduto lui, non si stacca e
quindi cade per
terra un’altra volta. “Ciao, io sono Mario Bross e
lui è Luigi…” il cameriere
davanti a me cerca di finire il suo discorso fino a quando non lo
fermo. “Fammi
indovinare, lui è tuo fratello Luigi Bross ed entrambi siete
qui per salvare la
principessa Peach, però per salvarla dovete battere Bowser e
vendere più cose
di lui ad un bar. Ho indovinato?” Niall ride accanto a me e
il cameriere fa una
smorfia. “Veramente lui è Luigi Chonfull*, gioca a
poker e non siamo qui per
salvare alcuna principessa, tantomeno per battere qualcuno nelle
vendite.
Vorresti ordinare qualcosa…?” mi chiede il nome.
“Margaret, ma chiamami Maggie.
Vorrei un frullato alla fragola e mela.”
“No esistele flullato flagola e
mele! Tu
sciegliele, o flagola o mele!” urla il barista
cinese dalla cucina e tremo.
Ho paura che esca con un coltello da ninja e che mi affetti il culo e
le tette.
“Allora scelgo fragola.” Mario davanti a me sorride
cortesemente, come uno
stupido. Forse è stupido. “…e
mela” aggiunge Niall ridendo. Il barista cinese
esce fuori con una sciabola facendo mosse di karate fino ad arrivare
con la
lunga spada fino al cavallo dei pantaloni di Niall. “Tu lagazzino no schelzale con me pelché
io tagliale tuo pene!”
Niall deglutisce a fatica e si protegge le sue parti basse. Quando
Chonfull
torna in cucina io ridacchio. “Zitta
anche tu o io tagliale tette e poi tu non avele più lagazzo!”
mi copro il
seno spalancando la bocca, subito dopo Mario mi da il mio frullato.
“Chiudi la
bocca, o ti entreranno le mosche.” ammicca. “Ma
scusami, il tuo amico come si
chiama mi ha minacciato di tagliarmi le tette e tu mi dici di chiudere
la
bocca? Ti rendi conto di cosa mi ha detto?”
“Ha ragione, non si prende in giro la gente, è
brutto.” mi risponde
semplicemente. Bevo il mio frullato appoggiando la testa sulle mani.
Sapevo che
non dovevo entrare qui, già dal nome del posto: bar/ristorante/pub Ciccio
passami l’olio. È un nome
abbastanza generico, perché è ovvio che ogni bar/pizzeria/pub si chiama Ciccio passami l’olio. Chi
è che non
conosce un posto che non si chiama così? Tutti, appunto.
Finisco il mio
frullato e trascino via Niall da quel posto. “Ma non hai
pagato!” mi dice Niall
cercando di rimanere seduto. “Va bene. Tieni il resto,
Mario.” Penso che ormai
dopo domani non ritornerò in questo bar, forse se proprio ho
bisogno di un
posto per pensare verrò qui. Ma proprio mentre penso che
ritornerò qui qualche
volta Mario ha un’espressione stupita in viso e inizia a
urlare. “Ha dato la
mancia! Luigi metti la musica!” sto per scappare, quando Starships di Nicky Minaj mi invade le
orecchie e un gruppo di
ragazzi si mettono a ballare tutti le stesse mosse sulla musica davanti
alla
porta, bloccandomi il passaggio. “Ehm…
Permesso… Posso passare?... vorrei
uscire…” cerco di farmi spazio fra la gente e,
trovando a volte dei buchi fra
una persona e l’altra, passo ed esco lasciando lì
Niall. Ok, non tornerò mai
più in quel locale per mangiare o bere. Ma
Harry ti ha invitato a uscire in quel bar… mi dice
la mia coscienza. Lo so,
domani dovrò andarci e Harry sicuramente mi
offrirà il pranzo e poi io fingerò
che alle sue spalle ci sia Chuck Norris che cavalca un unicorno che
vomita
arcobaleni e scapperò appena si girerà. Piano
geniale. Tanto è stupido, quindi
si girerà subito.
“Brava
stronza, mi hai lasciato a ballare al bar!”
Niall entra nella casa che abbiamo preso in affitto per 18 persone e si
butta
sul divano accanto a me. “Sì, tanto ero sicura che
avresti ballato anche te.” gli
faccio la linguaccia e mi sorride, andando su per le scale. Dopo un
po’ vedo
Niall tornare con la playstation e con Liam ed Andy dietro con i
joystick. “Non
la potete tirare fuori ad ogni tappa che facciamo,
però.” dico. Liam fa
spallucce e attacca la playstation alla TV, mentre gli altri due mi
ignorano.
Il
tavolo lungo 183859427 metri mi fa venire il mal
di testa, e mi metto accanto a Niall. Se svengo, voglio che sia lui a
rianimarmi. Anzi, preferirei che arrivi Louis senza maglia su un
cavallo bianco
a farmi la respirazione bocca a bocca. “Niall, se osi dire
dell’appuntamento ti
strozzo.” Sussurro. Sono in mezzo a Liam
chissenefregadeglialtritantononhovogliadifareniente e al mio migliore
amico,
entrambi mangiano come maiali. “Maggie ha
un…” inizia a urlare Niall prima che
lo spintoni dalla sedia e che caschi per terra. Il silenzio cade nella
sala.
“Che palle.” Sbuffa Payne prima che butti dalla
sedia anche lui. “…APPUNTAMENTO!”
urla Niall appena si rialza. Mi butto addosso a lui e lo picchio.
“Lisa, perché
non hai portato il passaporto? Ora non riusciremo a stare una settimana
in più
alle Hawaii!” cerco di cambiare discorso senza risultato.
Zayn esce infuriato
dalla stanza e Louis mi fa un sorrisetto. “Quindi usciamo,
Maggie? E con chi?”
mi chiede prendendomi la mano da sopra il tavolo. Perché mi
ero messa davanti a
lui? “No, vedi Louis, non usciamo noi due e un altro ragazzo,
esco solo io.”
Dico ritirando la mano. Liam va via, probabilmente andrà a
dormire e non si
sveglierà finché non gli tireremo
l’acqua addosso. Louis si siede accanto a me.
“Era un modo di dire, Maggie. Con chi esci?”
arrossisco quando mi appoggia una
mano sulla coscia. “C-con un ragazzo.” Alza gli
occhi al cielo. “Grazie al
cazzo, Maggie! Con capisci nulla, me ne vado.” Si alza e fa
per andarsene
quando “Si chiama Harry” dico. Si gira e mi
sorride.
È
da due ore che sto riflettendo con Zac su come si
chiamano le persone provenienti da Washington.
“Americani.” Grazie Zac, non
l’avevo capito. Pensavo fossero asiatici, pft. “No,
io credo Washingtonesi.
Sarebbe figo come nome.” Alza gli occhi al cielo. Cosa
avrà di tanto
interessante il soffitto? Prima Louis e poi Zac… menomale
che sono fighi. “Oppure
Washingtoniani.” Sorride e si gratta la testa. Secondo me ha
la forfora. “Ci
ragioneremo domani sul pullman, ora vado a dormire. ‘Notte,
Zà” lo saluto
alzandomi. “Buonanotte Mà.” Lo guardo.
Mamma mia, quanto è figo. Cioè, occhi
azzurri, capelli castani spettinati, muscoli muscolosi e che altro? Ah,
è figo.
“Maggie, stai dormendo?” Niall mi sveglia
scuotendomi e mi giro dall’altra
parte. “Sì…” affondo la testa
nel cuscino e mi accorgo che quello non era il
mio profumo. “Maggie, sei nella mia camera. Vai nella
tua.” Sorride e mi butta
giù dal letto. “Grazie Niall, sei così
comprensivo! La prossima volta buttami
dal terrazzo!” prendo i miei vestiti e incomincio a camminare
verso la porta.
“Volentieri.” Scherza e alzo il dito medio. Torno
nella mia camera e la guardo.
Non è poi così male, se non per il fatto che le
pareti sono rosa antico e io
preferisco il fucsia. Ma… dettagli. Ora devo dormire e
pensare all’appuntamento
di domani. Wow, sono riuscita a non pensarci per qualche ora di
seguito. Di
solito per gli appuntamenti sono nervosissima.
tunz tunz
non
mi voglio arrendere sulle storie comiche. Questa sinceramente mi fa un
po’
ridere e non mi frega se a voi non lo fa. Coooomunque, la protagonista
è Selena
Gomez, il nome per intero è Joe Margaret Walker e ha tre
fratelli, di cui poi
scoprirete l’identità. L’idea della
storia mi è venuta in mente quando io e dei
miei amici abbiamo fantasticato di fare un viaggio intorno al mondo
come
questo. Beh, l’idea è stata mia e io quel viaggio
lo vorrei fare per davvero. Oddio,
lo spazio autrice sta diventando più lungo del capitolo, mi
dileguo, ciauz.
-HazzandBoo
J