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Autore: _ayachan_    15/05/2008    11 recensioni
«Ma ti piace così tanto quella ragazza?» si trovò a chiedergli, senza capire.
Naruto arrossì, fissando un granellino di sabbia sul muro.
«E’ che è sempre stata l’unica» mormorò dopo qualche istante. «E poi c’è Sasuke... Con lui, noi siamo il gruppo sette» esitò. «Gaara... è davvero forte. E’ il Kazekage, è bello, ed è pure intelligente. E’ quasi vicino ad essere perfetto, ecco»
Temari sbatté le palpebre.
«Ma sei scemo?» se ne uscì, asciutta.

NaruTema, pairing per quel che mi riguarda crackissimo; piccolo scorcio ambientato nel palazzo del Kazekage (o dovrei dire sul palazzo?), con vaghi accenni di GaaSaku per chi volesse coglierli!
SECONDA CLASSIFICATA al contest sui crack pairing indetto da miya86
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Temari, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The spy and the bodyguard: meeting on the wall


The spy and the bodyguard:


meeting on the wall







«Ti stai riprendendo molto più in fretta del previsto, Gaara»

L’ampio salone in cui erano radunati i letti dell’infermeria, nel villaggio della Sabbia, era silenzioso e deserto. L’aria fresca, molto più che all’esterno, era attraversata soltanto dal vago ronzio di una mosca intrappolata.
Nella stanza attigua, lo studio che i ninja medici utilizzavano per i feriti più gravi, Sakura Haruno e il Kazekage parlavano a bassa voce, in tono pacato.
«I muscoli hanno ripreso la loro funzionalità» disse lei, piegando cautamente il braccio nudo di Gaara. «I polmoni funzionano, il cuore batte regolarmente... Nel giro di pochi giorni avrai riacquistato tutte le forze, spero»
Lui annuì, seduto sul lettino per le visite.
«E’ incredibile...» mormorò Sakura, e sorridendo mesta ripensò alla tecnica con cui la vecchia Chiyo aveva riportato in vita il Kazekage, poche ore prima. «E’ un miracolo che tu sia qui»
Lui alzò la testa all’improvviso, distratto da un rumore quasi impercettibile.
«Qualcosa non va?» chiese lei vedendolo scattare senza motivo.
«No, mi sembra tutto a posto...» rispose, leggermente perplesso, e poi tornò a guardarla. «Ma ho qualche problema con il ginocchio, potresti...?»
Mentre Sakura obbediva, abbassando lo sguardo dal gomito alla gamba, oltre la finestra circolare su cui si erano soffermati gli occhi di Gaara, un cuore batteva più forte del dovuto.
Per un pelo non mi scopriva!, gridò Naruto Uzumaki dentro di sé, una mano a tappare la bocca e l’altra rivestita di chakra contro la parete ruvida alle sue spalle.
Appeso al muro come un ragno, le piante dei piedi saldamente fissate all’intonaco e il chakra per una volta perfettamente calibrato, si costrinse a rallentare il ritmo del respiro.
Lì fuori faceva caldo. Nonostante lo studio delle visite fosse sul lato in ombra del palazzo del Kazekage, l’aria rovente del deserto riusciva a scaldare anche le pareti non colpite dal sole, e lui sudava abbondantemente.
Gettò un’occhiata verso il basso, sulla strada che passava venti metri più sotto, e per l’ennesima volta si rallegrò del fatto che fosse un vicolo e che fosse deserto. Non si sarebbe mai perdonato se lo avessero scoperto a spiare come un ladro.
Quando fu sicuro di essersi calmato a sufficienza, tornò a girarsi con la pancia contro la parete, facendo attenzione a non scivolare. Strisciò silenzioso fino a sfiorare con la punta dei capelli il perimetro della finestra, e di nuovo, come faceva da quasi mezzora, si spinse a sbirciare oltre il vetro.
Gaara sul lettino, Sakura che lo visitava, Gaara senza pantaloni...
Cosa? Gaara senza pantaloni?!
La fronte di Naruto si imperlò di sudore, che andò ad aggiungersi a quello che aveva già accumulato.
Sakura è un bravo medico, si disse, premendo le dita contro la parete e sentendo i granellini di sabbia infilarsi sotto le unghie. Solo un medico. Anche se gli sorride, non vuol dire che sia entrata nel suo fanclub! Ehi, lo sta facendo di nuovo!
Il suo cuore ricominciò ad accelerare il ritmo, preoccupato.
Kankuro gli aveva detto che le ragazze avevano un debole per i ninja freddi, affascinanti e talentuosi. Anche Shikamaru glielo aveva detto. E a Sakura erano sempre piaciuti i tipi come Sasuke...
No, a Sakura è sempre piaciuto Sasuke, non i tipi come lui, si corresse Naruto, piccato. Gaara è solo un paziente. Solo il Kazekage. Non c’è alcun pericolo, a dire il vero non dovrei nemmeno essere qui!
Deglutì, incapace di staccare gli occhi dalla scena che si svolgeva oltre il vetro.
E’ solo che tutte quelle ragazzine urlanti non facevano che parlarne così bene! Cioè, mi fa piacere che Gaara sia benvoluto, per carità, però che resti benvoluto a Suna, ecco.
Si sentiva un idiota.
Un grandissimo idiota, a dire il vero.
E quando si accorse del fruscio, e si rese conto che era così vicino, si sentì ancora più idiota.
Trasalì, rischiando di perdere la concentrazione e staccarsi dalla parete, e terrorizzato alzò gli occhi oltre la finestra. Dal tetto, incrociò lo sguardo affilato di Temari, che lo fissava sporgendosi oltre il bordo.
Ci fu un attimo di silenzio da entrambe le parti, mentre Naruto arrossiva bruscamente.
«Che cavolo ci fai qui, eh?» esordì lei all’improvviso, senza preoccuparsi di abbassare la voce.
Naruto si allarmò, e salì velocemente fino a raggiungerla, sibilandole di fare piano.
«Che stai combinando?» insisté lei, abbassando suo malgrado il volume. «Sei arrampicato sul muro di casa mia come un ladro e mi dici pure di moderare il tono!»
«Ehm... Io veramente... come dire» borbottò lui, guardando ovunque tranne che nei suoi occhi. Come aveva fatto a non accorgersi di essere stato scoperto, accidenti? «Sono qui perché... ecco... ero preoccupato per Gaara!» se ne uscì alla fine, con una risatina nervosa. «Volevo vedere se stava bene, dopo... dopo tutta quella faccenda, ecco»
«E lo volevi vedere dalla finestra?» replicò Temari assottigliando gli occhi.
Naruto arrossì colpevole. «Sai, non volevo disturbare...» cincischiò.
«Lo stavi spiando!» sbottò lei accusatoria. «Stavi spiando mio fratello!»
«Non è vero!» si indignò lui.
E in effetti, stava spiando Gaara e Sakura, non solo Gaara.
«Non hai sentito qualcosa?» disse una voce lontana e ovattata, più in basso.
Naruto avvertì un brivido freddo correre lungo la schiena, e quando la serratura della finestrella al di sotto scattò, in un guizzo oltrepassò il bordo del tetto e piazzò una mano sulla testa di Temari, costringendola ad appiattirsi con lui.
«Mh... non c’è niente» mormorò Sakura, un metro più sotto. «Che stupidaggine, mi era quasi sembrato di sentire... ma no, non è possibile»
Naruto sentì la sua voce arrivare fino a lui, perplessa, e fu certo che la sua tachicardia non fosse provocata solo dal cemento rovente su cui era sdraiato.
C’è mancato così poco!, si disse trattenendo il respiro.
Sentì Sakura richiudere la finestra e finalmente riprese fiato, con un sospiro di sollievo.
«Lasciami!» ringhiò Temari, ancora con la guancia premuta sul cemento dalla sua mano.
«Uh, scusa» la liberò lui.
«E meno male che non li stai spiando» sibilò lei velenosa, rialzando la testa e massaggiandosi la pelle bollente.
Naruto arrossì e tossicchiò.
«E’ che... E’ solo che...» mugugnò a disagio.
Temari lo scrutò per un lungo istante, gli occhi sempre più stretti.
«Sei geloso» completò alla fine, lapidaria.
«No!» scattò Naruto avvampando. «Ma che dici? Geloso? E perché dovrei? Tanto a Sakura piace Sasuke. Sasuke, non Gaara. Perché dovrei essere geloso? E’ impossibile che... che...» si impappinò con le parole, nel panico, e Temari stirò le labbra in un sogghigno.
«Mio fratello è fin troppo affascinante, vero?» chiese, allusiva e orgogliosa.
Naruto la fulminò con lo sguardo. «E’ Sakura-chan che è fin troppo carina» brontolò.
Temari inarcò le sopracciglia, polemica. «Non esattamente» ribatté. «Non abbastanza, comunque»
«Sakura-chan potrebbe stendere tutt...» iniziò Naruto, ma Temari gli tappò la bocca all’improvviso.
«Hai sentito?» sussurrò accigliandosi.
Naruto non capì finché non gli arrivò alle orecchie il suono di una risata leggera, a malapena percepibile.
E allora si rese conto che Sakura stava ridendo.
Temari allontanò la mano dalla sua bocca in tempo perché lui la spalancasse, e assottigliò gli occhi verdi fissandolo truce.
«Se quella caramella scartata si azzarda a fare la gatta morta con mio fratello la uccido, lo sai?» sibilò minacciosa.
Naruto, la fronte imperlata di sudore, la fissò preoccupato.
Ma no, ma dai... Sakura non...
Deglutì inquieto, tentennando per un lungo istante; poi, incapace di resistere, fece la sua proposta.
«Andiamo a vedere»
«Cioè li spiamo?» si indignò Temari, pronta a rifiutare.
«No, ci limitiamo a dare un’occhiata» la corresse lui, inquieto. «Giusto per accertarci»
Accertarsi di cosa? Non importava molto.
Temari accantonò la domanda e si bagnò le labbra, incerta.
In qualità di sorella di Gaara avrebbe potuto rientrare e passare dalla porta, dicendo che era preoccupata per suo fratello; ma sapeva che, qualunque cosa avesse fatto ridere Sakura, sarebbe scomparsa se lei avesse bussato allo studio, e non ne avrebbe cavato un ragno dal buco.
Allora si trovò ad annuire, contro ogni suo principio, e, le mani avvolte dal chakra, si calò lungo la parete insieme a Naruto. Mentre strisciava con la pancia rasente il muro, ebbe l’orribile sensazione di essere molto, troppo simile a un grosso e grasso scarafaggio viola che si calava dal tetto insieme a un compagno innaturalmente arancione.
Questo ragazzo mi sta traviando, realizzò con disappunto. Che fine ha fatto la mia moralità? E la mia autostima?
Si avvicinarono con cautela all’oblò della finestra e, a testa in giù, si spinsero fino a oltrepassare con gli occhi la cornice. Oltre il vetro leggermente impolverato Sakura scuoteva la testa, sorridendo, e Gaara ricambiava appena con un angolo della bocca, sempre senza i maledetti pantaloni.
Quale uomo ride tranquillo davanti a una quasi perfetta sconosciuta – che una volta ha persino tentato di uccidere! - senza i pantaloni?
«Che diavolo le avrà detto?» sussurrò Temari nervosamente.
«Che ne so?» replicò lui sullo stesso tono.
«Quella ragazza è una...»
«Non dirlo!»
Si squadrarono male, entrambi incarogniti, e poi Naruto sbuffò.
«Insomma...» mormorò, a disagio. «Sakura-chan ha sempre pensato a Sasuke. Non ha mai guardato nessun altro, nemmeno Sai, o Neji. Adesso non può... Cioè, non lo farà...»
Temari lo fissò e corrugò le sopracciglia.
«Stai dicendo che se proprio deve cambiare target, almeno scelga te?» domandò cauta.
Naruto evitò i suoi occhi, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Lei rimase per un attimo interdetta.
Aveva sempre visto Naruto che gridava ai quattro venti quanto fosse forte e determinato a farcela; lo aveva visto arrabbiato per Gaara, disperato per la sua morte, sollevato dopo l’intervento della vecchia Chiyo. Lo aveva sempre visto quando sapeva cosa dire e come dirlo.
Per la prima volta, ora, lo vedeva farsi piccolo e incerto.
«Ma ti piace così tanto quella ragazza?» si trovò a chiedergli, senza capire.
Naruto arrossì, fissando un granellino di sabbia sul muro.
«E’ che è sempre stata l’unica» mormorò dopo qualche istante. «E poi c’è Sasuke... Con lui, noi siamo il gruppo sette» esitò. «Gaara... è davvero forte. E’ il Kazekage, è bello, ed è pure intelligente. E’ quasi vicino ad essere perfetto, ecco»
Temari sbatté le palpebre.
«Ma sei scemo?» se ne uscì, asciutta.
Naruto le lanciò un’occhiata offesa, quasi indignato.
«Ma tu sai cosa pensa Gaara di te?» gli chiese lei, con uno sbuffo.
Lui la fissò interdetto. «In che senso?»
«Naruto, credo che tu sia la persona che Gaara stima di più in assoluto» spiegò Temari. «Hai cambiato il suo modo di pensare, il suo modo di vivere, e glielo hai migliorato nettamente. Prima di conoscerti era un mostro: io sono sua sorella, l’ho visto nascere, eppure ho sempre avuto paura di lui; ma da quando ti ha incontrato, Gaara ha fatto di tutto per diventare una persona che tu potessi rispettare, e anche tu hai visto che i suoi rapporti con me e Kankuro sono cambiati completamente. Dove pensi che sia nato il suo desiderio di diventare Kazekage? A chi si è ispirato, secondo te?»
Naruto guardò Temari ad occhi sbarrati.
«Ma Gaara è molto meglio di... cioè, insomma...» farfugliò confuso, arrossendo.
Temari sbuffò esasperata.
«Se non ci arrivi sei un idiota» commentò atona.
«Ehi!» si indignò Naruto.
«Comunque tu sei stato solo il punto di partenza» puntualizzò lei, severa. «E poi Gaara ha fatto tutto da solo, ed è diventato molto meglio di te»
«Ecco, lo sapevo che saresti arrivata a una conclusione del genere!» si lamentò lui risentito. «Tante belle parole, ma alla fine tutte dite che l’altro è meglio!»
«Mi stai paragonando a quella ragazza?» insorse Temari.
«In certe cose siete praticamente uguali!» brontolò lui.
«Almeno fammi il favore di non prenderti una cotta per me!»
«Neanche tra mille anni! Di Sakura-chan hai solo gli aspetti peggiori!»
«E meno male, perché i ragazzini immaturi mi stanno sullo stomaco!»
«Nessun problema, anche tu mi stai sullo stomaco!»
Si squadrarono male, e poi entrambi distolsero lo sguardo, irritati.
Tu guarda se devo prendermela così per uno come lui!, si disse Temari. Mi manda fuori di testa quanto l’altro piagnucolone! Possibile che alla Foglia siano tutti ugualmente irritanti?
Ci fu un attimo di pesante silenzio, durante il quale non si accorsero nemmeno del mormorio lontano di Gaara e Sakura. Poi Naruto si grattò il naso, a disagio, e si schiarì la voce.
«Comunque sono contento che Gaara stia bene» brontolò. «Diglielo, quando lo vedi»
«Puoi farlo anche tu» replicò lei sbuffando. «Anzi, se eri tanto preoccupato per lui e la caramella potevi entrare mentre lo visitava e controllarli personalmente, non penso che qualcuno si sarebbe scandalizzato»
«Sì, beh, potevo ma non l’ho fatto» mugugnò Naruto. «E smettila di offendere Sakura-chan»
La verità era che, oltre all’ansia per Sakura e Gaara, sentiva anche una certa agitazione al pensiero di andare da lui e magari sentirsi dire pure grazie. Non era fatto per i momenti imbarazzanti, preferiva quelli di pura idiozia, o al massimo di straordinario – suo – eroismo.
Temari gli scoccò un’occhiataccia.
«Se non fossi tanto bambino ti ringrazierei» brontolò.
«Eh?» fece lui senza capire.
Lei esitò un attimo, forse in leggero imbarazzo. «Per averlo salvato» spiegò poi abbassando lo sguardo. «Per averlo cambiato e per averlo riportato indietro. Non ti ho mai detto davvero... cioè, non finora...»
Suo malgrado, Naruto si sentì arrossire.
Non era abituato ai ringraziamenti di altre femmine oltre a Sakura, e la cosa lo lasciò un po’ spiazzato.
«Ehm... prego» rispose a disagio, senza quasi pensare al motivo per cui si scambiavano i convenevoli.
Per errore incrociò lo sguardo di Temari, ed entrambi si affrettarono a distogliere gli occhi.
«Adesso non ti montare la testa» sibilò lei asciutta.
«Sì va beh, intanto sei tu che mi hai detto grazie, quindi siamo uno a zero per me» ribatté lui bellicoso.
«Cos’è questa storia dei punti? E quando sarebbe iniziata, eh? Se contiamo che tu eri qui a spiare e io ti ho beccato, siamo già pari direi!»
«Ma in quel momento non era ancora iniziata! E poi ti sei unita a me!»
«Regole arbitrarie, come ogni bambino!»
E un attimo prima che Naruto ribattesse a tono, di nuovo sentirono la voce di Sakura un po’ più alta.
«Questa volta sono sicura di aver sentito qualcosa!» diceva, esasperata.
Naruto e Temari si scambiarono un’occhiata allarmata.
«Non una parola a nessuno» sibilò lei.
«Nemmeno tu» replicò lui.
«E non sono mai stata qui»
Un attimo prima che le mani di Sakura facessero scattare la serratura della finestra, si mossero in due direzioni diverse, lui verso il tetto, lei verso la parete a qualche metro di distanza. Ma prima di scomparire alla vista l’uno dell’altro, si gettarono un ultimo sguardo, quasi per accertarsi della reciproca presenza. E per un solo, brevissimo istante, si scambiarono un sorriso impercettibile.

Alla prossima.









E' ormai appurato che sono scientificamente incapace di vincere un contest. U_U
Metto in crisi i giudici, li faccio tentennare, ma alla fine, puntualmente, accalappio il secondo posto.
Beh, se non altro la mia è un'ottima media.

Parlando della shot, confesso subito che i crack pairing non sono il mio forte. Ho una testa molto quadrata, se Kishi mi dice che Naruto può finire con Sakura o Hinata, io automaticamente chiudo le altre proposte. Poi però ho avuto un flash NaruTema, un giorno, probabilmente a causa della rilettura delle pagine in cui Naruto corre per salvare Gaara - e Temari è presente - così mi son detta: e una bella NaruTema?
Finché non è arrivata C. a dirmi: ma dai, Temari sembra sua madre! (e a suggerirmi macabre ipotesi NaruIno, che mai, mai, mai accoglierò!)
E' stato allora che la poesia è andata a farsi benedire...
Ed è stato allora che il giudice del contest è tornato per dirmi che si era liberato un posto.
Ovviamente, nella mia masochistica condizione di stupida emo, ho accettato la sfida, e a tempo record ho tirato fuori questa cosa. Personalmente non la sopportavo, e invece è stata giudicata molto bene. Va' a capire l'autovalutazione... ò.ò

Comunque, complimenti a tutti i partecipanti - Cami vedi di trovare una NaruTema più sensata per il bannerino o ti scuoio viva!! - e a miya86 che è stata davvero rapidissima a giudicare!



Aya




Ah già. Probabilmente a questa shot attacco la GaaSaku che mi hanno chiesto da tempo immemore...
  
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