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Autore: elope    19/12/2013    7 recensioni
Si sentì vuota. Come se nulla fosse accaduto. Come se quel ragazzo non fosse realmente esistito, forse frutto della sua strana immaginazione.
Eppure ogni giorno era lì. Erano lì. Su quell'autobus della sera.
Salivano e scendevano senza mai parlarsi. Uno entrava nella vita dell'altro per poco e subito si allontanavano.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da molto tempo che volevo pubblicare questa OS.
Spero che vi piaccia almeno un pochino.
Mi farebbe molto piacere sapere il vostro parere una volta che avrete finito di leggere.
Per me è importante perchè ho intenzione di iniziare una fanfiction e volevo avere 
una piccola idea da parte di voi lettori sul mio modo di scrivere. 
Non mi voglio dilungare troppo e vi lascio alla storia.
A presto! c:
Feell

 



A Serena,
che mi ha dato l'ispirazione per questa breve storia.
 
Bridges

Il suono rozzo della campanella squarciò il silenzio nella classe, costringendo Caroline a tornare nella realtà.
Di fretta riordinò i vari libri sparsi sul banco e si avviò verso l'uscita.
Solo quando la ragazza oltrepassò il cancello si rese conto di quanto bassa fosse la temperatura rispetto l'interno della scuola. Un piccolissimo brivido le percorse la schiena. Caroline iniziò a camminare, strofinandosi le mani per rianimare la loro sensibilità.
Il cielo era terso, privo di nuvole. Intorno a lei soffiava un vento gelido e penetrante, talmente freddo che sembrava le oltrepassassero i vestiti, fino a quasi sfiorarle le ossa.
Si fermò sul ciglio della strada, ad aspettare l'arrivo dell'autobus che come ogni giorno la riportava a casa.
Il veicolo non tardò ad arrivare.
Con un cigolio dei freni si fermò esattamente davanti a lei. I battenti d'acciaio si aprirono meccanicamente permettendo a Caroline di salire. Senza perdere tempo le porte si richiusero e l'autobus ripartì velocemente, costringendo la ragazza ad aggrapparsi ad una delle sbarre fredde per non cadere.
Seccata per l'azione brusca del conducente, Caroline prese posto a sedere in uno dei tanti sedili liberi.
Tirò fuori l'Ipod dalla tasca dello zaino e si mise le cuffie. Poggiò poi la testa sul freddo finestrino ed iniziò a contemplare la visione di Londra addobbata di luci natalizie.
Erano passati solo cinque minuti ed il cielo era già diventato più scuro e cupo, il suo colore però, faceva contrasto con le varie insegne dei negozi della città.
Il veicolo iniziò a frenare lentamente fino a fermarsi.
Le porte si aprirono con il solito rumore stridulo e da lì vi entrarono varie persone.
Caroline si guardò intorno. Nell'autobus c'erano tre o quattro vecchiette sedute a chiacchierare allegramente. Un'uomo con la testa pelata era seduto dietro di lei e sembrava occupato a messaggiare con il cellulare. C'erano anche due ragazzi poco più piccoli di lei.
Poi c'era lui.
Il ragazzo con il capelli neri corvino.
Era in piedi, appoggiato con la schiena ad una delle sbarre di ferro. Teneva la testa bassa, come sempre, ed aveva l'aria annoiata.
Caroline lo fissò per un momento. Indossava un giubbotto nero, con sotto una felpa marrone. I pantaloni, invece, erano grigi come le scarpe.
Aveva le mani in tasca e il suo sguardo era perso per terra.
Quel ragazzo l'aveva sempre affascinata. Forse, era per il suo modo di fare misterioso, oppure semplicemente per la sua bellezza? Non lo sapeva. Ma da quando prendevano lo stesso autobus, lei lo aveva sempre ammirato di nascosto.
Ad un tratto però, come se il ragazzo avesse percepito che qualcuno lo stava osservando, si voltò, verso Caroline.
Fu un'attimo, un solo istante.
Ma in quell'istante così breve e veloce, i loro volti si incrociarono.
In quell'istante, per sbaglio e per pura casualità, gli occhi chiari della ragazza incontrarono quelli scuri e sfuggenti del ragazzo.
Occhi così profondi che quasi si confondevano con il cielo buio di quel momento.
Le due parti opposte si cercarono e si trovarono solo per una frazione di tempo.
Dopodiché Caroline distolse lo sguardo. Incapace di reggere quel contatto.
Le guance della ragazza si tinsero di rosa mentre nel suo stomaco si moltiplicarono miliardi di farfalle. Caroline si sentì avvampare. Cercò di fingere un'espressione normale, ma fu tradita dal colore del suo viso. Si voltò verso il paesaggio fuori dalla finestra ed aumentò il volume della canzone che stava riecheggiando nelle sue orecchie.
Senza nemmeno accorgersene l'autobus era già ripartito da un pezzo ed era già arrivato ad un'altra fermata.
Dal veicolo scesero l'uomo pelato, le vecchiette, e lui.
Caroline seguì con gli occhi la sua figura allontanarsi verso un sentiero inghiottito dal buio, fino a scomparire.
Si sentì vuota. Come se nulla fosse accaduto. Come se quel ragazzo non fosse realmente esistito, forse frutto della sua strana immaginazione.
Eppure ogni giorno era lì. Erano lì. Su quell'autobus della sera.
Salivano e scendevano senza mai parlarsi. Uno entrava nella vita dell'altro per poco e subito si allontanavano.
E da quel giorno tutto rimase così.
Caroline e Zayn sentivano il bisogno di guardarsi, di cercarsi.
I due mondi formavano un ponte solamente per una frazione di secondo, per poi farlo crollare, ed andarsene senza dare a nessuno dei due la possibilità di attraversarlo.
   
 
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