-Tesoro, sono a casa!- urlò un uomo dai lucenti capelli rossi entrando nella grande villa che divideva con la sua compagna.

-Ron!- esclamò la voce di una donna dal salotto.

-Ti devo parlare...- proseguì seria, facendolo sedere sul divano, davanti al camino.

-Dimmi amore...-

-Ecco io... ho riflettuto molto in questo periodo e mi sono resa conto che... che non...- si bloccò incapace di continuare. Si era preparata un bel discorso elaborato dove gli spiegava tutte le sue riflessioni di quell'ultimo mese, ma ora un groppo in gola le impediva di parlare e il suo cervello si era trasformato all'improvviso in una pagina bianca.

-Che non?-

-Che non... non sei l'uomo giusto per me! Io sento di non amarti più! Sono confusa e non so come sia capitato ma ho scoperto che là fuori c'è tutto un mondo che non conosco e che mi aspetta! Io voglio conoscere quel mondo e stare con te me lo impedisce... Io non me la sento di di continuare. Forse siamo andati a vivere insieme troppo presto, forse è stato un errore...-

-Tu non mi ami?- chiese il rosso abbassando lo sguardo e fissandolo nelle fiamme del camino

-Io... no, non ti amo Ron! E' che ho scoperto che in realtà io per te provo un amore fraterno... io ti vedo come un fratello, come il mio migliore amico. Ho confuso il vero amore, quello eterno che non trova ostacoli, con una... una cotta... una cotta adolescenziale... io ti voglio veramente molto bene, io ti amo ma in una maniera diversa...-

-Quindi è finita?- chiese di nuovo serrando i pugni.

Sapeva di farsi del male. Sapeva che quella risposta sarebbe stata l'ultimo colpo al suo triste cuore. Ogni parola della ragazza era una pugnalata al petto, un colpo in più al quel muscolo che si era irrimediabilmente frantumato.

-Si...- sussurrò lei.

Il rosso si portò una mano sul viso per impedirle di vedere le lacrime che avevano iniziato a premergli sugli occhi per uscire.

Con lo sguardo nel vuoto rivisse il momento più bello della sua vita, quando quella parola gli era sembrata la più bella del mondo. Quando le aveva chiesto di andare a vivere insieme, subito dopo la fine della guerra.

Ora quelle due semplice lettere sembravano la porta dell'inferno.

Ed era proprio quello, ciò che gli stavano dicendo:

Il giorno dopo, quando si era svegliato, sul suo comodino, accanto alla foto di loro due insieme, aveva trovato un foglietto ripiegato su se stesso.

-Addio!- aveva sussurrato e volgendo lo sguardo all'armadio si era reso conto che era aperto e vuoto...

Se n'era andata sul serio... l'aveva abbandonato...

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(Shakespeare 139)

' Eccoli i tuoi sguardi assassini, Amore mio... grazie!

Mi hai ferito ma ti ringrazio, perchè mi hai regalato il periodo più bello della mia vita, mi hai reso felice, mi hai reso l'uomo più felice del mondo per tutto il tempo in cui mi sei stata accanto. E grazie ancora, Tesoro, perchè ieri, quando ti ho vista mano nella mano con quel babbano e i nostri occhi si sono incontrati, mi hai regalato l'unica cosa che potesso desiderare... la morte. I tuoi occhi, i miei nemici, quelli che mi avevano fatto innamorare.

Grazie Amore mio per avermi acconentato anche questa volta, adesso che chiedo solo di morire. '

E con la foto della sua amata stretta tra le mani e poggiata sul cuore, si lasciò cadere dalla Torre di Astronomia ad Hogwarts.

Lì dove tutto era cominciato, lì dove l'aveva vista veramente per la prima volta.

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