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Autore: Osage_No_Onna    19/12/2013    1 recensioni
[STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO, POSSIBILE TOTALE RISCRITTURA]
Crystal Petranova è una ragazza bellissima, va bene a scuola, è un' atleta eccezionale, ha delle vere amiche e un sacco di spasimanti. "Cos' è che le manca?" vi chiederete voi. Le radici: lei vive sola con il fratello maggiore Zaffiro e sui suoi genitori sa poco e niente. Per questo decide di intraprendere un viaggio per scoprire cosa è successo alla famiglia Petranova e soprattutto al padre, la persona a cui sente di assomigliare di più. Cosa le succederà durante quest' avventura? Scopritelo leggendo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
Non tornerò più indietro!
 
“Ma insomma, Crystal, sei proprio sicura di volerlo fare?”chiese Sakura sgranando gli occhi.
“Sicurissima. Ormai ho deciso e non intendo ritirare questa decisione.” rispose Crystal, mentre andava avanti e indietro sistemando degli abiti nel suo zaino.
“Scusami, ma a che fine farai questo?” domandò Akane, piegando la testa di lato e facendo risplendere i suoi riccioli dorati alla luce del sole.
“Voglio scoprire quel che è successo alla mia famiglia. Nella scomparsa di ben sei membri secondo me c’ è qualcosa di misterioso e io intendo vederci chiaro.”
“Speri di…” stava per dire Zaffiro, ma notando le espressione delle ragazze si fermò.
Ora capiva perché Crystal aveva chiamato lui e le sue amiche.
Erano tutti riuniti nella sua stanza. Sakura aveva l' espressione sconvolta e si manteneva sullo schienale di una sedia. Akane era sul punto di inscenare una tragedia greca con tanto di morte violenta alla fine. Mayumi, sempre tanto loquace, non sapeva che dire. Zaffiro guardava sua sorella in silenzio.
Crystal aveva deciso di intraprendere un viaggio, per scoprire quel che era accaduto alla loro famiglia. Il passato per lei era importante, erano le sue radici e dopo cinque anni ancora le bruciava non sapere che era successo.
Per lei era MOLTO importante. E, stranamente, sapeva già che sarebbe andata bene.
“Ma perché, Crystal?” mugolò Sakura con un faccino triste.
Sakura, capelli neri e lisci lunghi fino alla fine del petto legati in due codini, occhi verdi, lingua pronta e sguardo vivace, non era certo il tipo che si lamentava spesso.
Ma a quello proprio non poteva restare indifferente. Crystal partiva per un viaggio. E chissà quando sarebbe tornata! Non lo poteva sopportare.
Una personcina come Sakura, sempre tanto allegra ed attiva, aveva bisogno dei suoi amici per godersi appieno la vita. Se se andava qualcuno dei suoi migliori amici, per lei era come se fosse sparito un raggio del sole. E il sole, senza uno dei suoi raggi, non era più la stessa cosa: brillava di meno.
“Possiamo almeno seguirti?” si arrischiò a domandare Mayumi.
“NO!”rispose tassativamente Crystal. “Questo viaggio potrebbe essere pieno di rischi e non voglio che vi mettiate in pericolo a causa mia.”
“Uffa!” sbuffò Sakura, quasi in lacrime.
“Beh, se questa è la tua decisione, io non ti ostacolerò.”disse Zaffiro a sua sorella. “Ma come farai? Viaggerai a piedi?”
“Tutto sotto controllo: mi unirò ad un gruppo di pellegrini a cavallo. So controllare bene questi animali, me l’ ha insegnato Tiffany.

Tiffany era una compagna di classe delle ragazze. Aveva i capelli biondi e molto lunghi, legati in una coda, gli occhi verdi e gli arti abbastanza lunghi. Amava molto la biologia e l’ archeologia e i suoi genitori possedevano un maneggio.
“Anche nostro padre lo sapevo fare.”disse Zaffiro tra sé e sé.
“Signorina Petranova, stanno arrivando!” esclamò Miss White, la loro vicina di casa, affacciandosi dalla finestra.
Zaffiro porse una sacca a sua sorella, quella che lei aveva preparato per il viaggio.
“Bene!”esclamò Crystal mettendosi il suo mantello azzurro, anche se con il tempo atmosferico che c’ era non era assolutamente necessario. “Ragazze, Zaffiro, ci vediamo presto!”salutò la ragazza correndo fuori, dove una quindicina di persone a cavallo, tra le quali Tiffany, la stavano aspettando.
“Una compagnia decisamente piacevole, per un viaggio!” osservò Akane, ironica.
Il gruppo era composto per la maggior parte da persone adulte: come giovani c’ erano solo un ragazzo, probabilmente ventenne, dall’ aria imperiosa e dai capelli rossi disordinati, e una ragazza di 13-14 anni dall’ aria spaurita.
“Ehi, Crystal, ecco il tuo cavallo!” esclamò Tiffany all’ amica. “Anzi, la tua cavalla, Tempesta. Ti ricordi di lei? L’ hai adottata quand’ era puledra. Ora ha sei anni ed è in perfetta salute: l’ ho allenata e allevata io stessa!”
Tempesta era una splendida francese da sella, molto alta e robusta. Quando vide Crystal nitrì: riconosceva la ragazza e provava affetto per lei.
Crystal montò in sella a Tempesta e chiese a Tiffany: “Grazie, amica mia. Ti devo qualcosa?”
“Ci mancherebbe!”
“Accetta lo stesso qualcosa: tieni. Non è molto, ma spero che basti.”
“Oh… 50 marchi! Grazie di cuore, Crystal!”

“Sta arrivando l’ accompagnatore!”si sentì esclamare da una donna aristocratica. 
L’ accompagnatore si presentava come un uomo un po’ anziano, ma ancora snello e con una luce sbarazzina negli occhi. Era abbastanza alto, aveva i capelli grigi e lunghi e gli occhi verdi. Portava un mantello, come la maggior parte dei presenti, una maglia  a mezze maniche e dei pantaloni comodi di tela. Calzava degli stivali di cuoio.
“Salve a tutti.”si presentò l’ uomo “io sono il signor Lang, l’ accompagnatore. La nostra prima tappa sarà Emerald, che si trova dopo la foresta di Hackwood, a nord-est di qui.”
“Una foresta?!?” disse contrariato il ragazzo dai capelli rossi. “Non la si può deviare?”
“Non penso che i cavalli possano superare il dirupo di Basileia con un salto.”disse il signor Lang tranquillo.
“Ci mancava soltanto andare ad infradiciarsi nel fango, farsi pungere dagli insetti ed essere rincorsi dagli animali selvaggi! Che fine farà l’ eleganza?!?” si lamentò il ragazzo.
“Che stupido” considerò silenziosamente Crystal. “Ad infradiciarsi non sarà lui, ma il cavallo, inoltre gli animali non si interessano proprio di lui, lo pungeranno e/o lo rincorreranno se lui li attaccherà.”
“Quel Lord Sherman è proprio un tonto!”disse sottovoce la ragazzina spaurita.
Crystal si girò verso di lei. Non aveva più l’ aria spaventata, anzi, sembrava aver acquistato sicurezza ed era chiaramente indignata. La raggiunse a cavallo.
“Scusami, ho sentito quello che hai detto. Hai ragione.”le disse Crystal.
“Davvero? Grazie!”disse la ragazzina.
“Come ti chiami?”
“Makiko Aoki. E tu?”
“Crystal Petranova. Dove sei diretta?”
“Mi fermerò a Homemoon, la quarta tappa del viaggio.”
“Io invece mi staccherò dal gruppo a Kores.”
“Perché?”

Crystal esitò. Si poteva fidare di quella ragazza? Per quanto ne sapeva, sarebbe anche potuta essere un’ enorme pettegola e a lei persone di questo stampo non piacevano. L’ obiettivo della sua missione doveva restare segreto: su questo doveva essere inflessibile. Ma decise di tentare il tutto per tutto e chiese a Makiko: “Sai tenere un segreto?”
“Come no.
”le rispose lei, portandosi il dito davanti alle labbra.
“Allora sappi che io in realtà non devo seguire il gruppo: sono alla ricerca della mia famiglia. Emerald, Kijang, Freetown e Homemoon sono tutti luoghi visitati da mio padre, quindi raccoglierò indizi in queste città. A Kores ci rimarrò solo per una breve sosta e poi seguirò la mia strada.”
“Tuo padre ha partecipato alla Guerra della Supremazia come soldato?” chiese Makiko, per metà curiosa e metà soprapensiero.
“Sì. Perché me lo chiedi?” rispose Crystal, colta di sorpresa.
Makiko le rispose con un’ altra domanda: “Per caso sulla sua armatura aveva delle stelle fatte con del topazio e ti somigliava?”
“Sì, ma perch…” Crystal non fece neanche in tempo a finire la sua domanda.
“Allora sei la figlia di Topazio Petranova! Mio padre, Atsushi Aoki, lo conosceva. Diceva di lui che era un uomo molto dolce, intelligente, leale e tenace. Inoltre amava molto la sua famiglia.”
“Interessante. Grazie per le informazioni.”disse sorridendo Crystal.
“Basta parlare, gente!”disse il signor Lang. “È ora di partire.”
Così il gruppo di venti pellegrini partì, anche se Lord Sherman lo fece alquanto di malavoglia, dato che continuava a brontolare riguardo all’ attraversamento della foresta.
Per sbaglio Crystal sfiorò con la pelle del suo stivale il fianco del cavallo di Lord Sherman, un frisone nero dall’ aria mezza addormentata.
“Ehi, brutta impertinente, come osi sfiorare il mio cavallo? Ora dovrai pagarmi!” disse il giovane Lord alla ragazza, con una specie di ghigno arrabbiato sul volto.
“Partiamo bene!”pensò lei, e gli rispose: “Primo: tu brutta impertinente non lo dici a nessuno. Secondo: che io sappia non è vietato sfiorare un cavallo. Sapessi quanti stivali hanno sfiorato il fianco di Tempesta, ma mica io li ho fatti pagare! Avviene in modo casuale ed è normale tra pellegrini che viaggiano fianco a fianco. Forse tra i Lord esiste una legge simile, ma io sono solo “una povera schifosa villica” (come ci hai definito parlando con quella tipa dall’ acconciatura a forma di panettone) e non sono abbastanza istruita da sapere di queste leggi.”
“Certo che esiste!”la rimbeccò Sherman “E ora te lo dimostrerò! Ehi, signor Lang! È vero che esiste una legge che impone il pagamento di un dazio quando viene sfiorato un cavallo?”
Mister Lang era un avvocato e, a sentire la domanda del Lord, strabuzzò gli occhi come per dire: “Ma questo è matto!”, ma rispose semplicemente: “No, Lord Sherman.”
“Ops!”rispose soddisfatta Crystal. “Hai appena dimostrato che anche una povera schifosa villica può battere per sapienza anche un Re.”
Detto questo, raggiunse Makiko, che era un bel po’ più avanti di lei.
“Quanto le odio le mocciosette saccenti! Le ragazzine dovrebbero proprio starsene chiuse dentro casa a filare e non seguire i pellegrinaggi con noi valenti uomini.”
Crystal e Makiko avevano sentito benissimo e, pur essendo profondamente offese, decisero di lasciar bollire “l’ idiota ignorante e super maschilista” nel suo brodo di ignoranza e maschilismo.
La foresta di Hackwood era formata da alberi a foglie decidue: faggi, carpini, frassini, olmi, betulle, pioppi tremuli , salici, piangenti e non, e querce secolari, che affascinavano buona parte dei pellegrini. D’ estate, poi, era ancora più bello stare al fresco degli alberi, con il caldo torrido. Alla loro sinistra si trovava il dirupo di Basileia, impenetrabile, larghissimo, grigio e minaccioso. Si chiamava così perché molti anni fa vi cadde Elena, una regina bella, elegante, saggia, intelligente e gentile. Governò per appena cinque anni e poi fu indotta dalla sorella minore, Medusa, a suicidarsi gettandosi da quel dirupo. Medusa, esattamente il contrario della sorella, fu esiliata a Kalena, città situata a nord- est di Tao Town, dove morì cinque anni dopo. Nel frattempo a Tao Town si era formata la repubblica.     
Ci misero due ore buone ad attraversarla, respirando l’ aria benefica del bosco. Erano partiti da Tao Town alle tre del pomeriggio ed arrivarono ed Emerald alle cinque.
   
 
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