Solo noi due.

A Marzia, Buon compleanno ♥
 

– Haz? – sussurrò Louis a pochi centimetri dal suo volto. – Mh? – Harry si accoccolò al suo petto e strofinò il naso sulla pelle pallida dell'altro. – Che siamo ora? – gli chiese non aspettandosi una risposta. Loro due erano amici ed erano andati a letto insieme da ubriachi. Come poteva definirsi se non un completo disastro? – Tu cosa vuoi che sia, Boo? – il più grande lo guardò perdendosi nelle sfumature smeraldine degli occhi dell'altro. Amici che avevano combinato un casino? Amanti? Fidanzati? Cosa voleva che fossero loro due? – Non ne ho idea... – passò una mano tra i suoi ricci e lo strinse a sé. – Quindi siamo solo noi due. – mormorò il riccio e chiuse gli occhi. – Già... solo noi due. – ad entrambi stava bene quel “Solo noi” ma sarebbe bastato?

***

– Tanti Auguri a te... – canticchiò il riccio sporgendosi dalla porta della sua camera. In mano teneva un vassoio con la “Colazione di Compleanno” che gli preparava ogni 24 dicembre. – Grazie... quest'anno hai aggiunto una novità? – ridacchiò Louis rigirandosi tra le dita una rosa bianca. – Ehm... sì, insomma... era carina, l'ho trovata qui fuori mentre tornavo con la spesa e... – balbettò visibilmente imbarazzato e fissò a terra. Harry aveva visto quella rosa da un fioraio e gliel'aveva comprata senza pensarci. Era passata una settimana dal loro... incontro? Disastro? Ed il riccio ancora non riusciva a non pensare a quanto erano stati bene insieme, solo loro due, in quella stanza piena dei loro sospiri. – La adoro. – annusò il profumo del fiore e gli sorrise. Anche lui ancora ricordava come si era sentito quel giorno ma non riusciva a farne parola. – Scendo in cucina... buon appetito, Boo. – mormorò e corse al piano inferiore evitando di incorciare il suo sguardo.

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– Buon anno a tutti! – li salutò Niall entrando in casa al seguito di Liam con così tanto Champagne da far ubriacare tutti gli avventori di Times Square all'ultimo dell'anno. – Ciao Nialler! – Corse ad abbracciarlo Louis. Harry, vedendolo stringere il suo amico così calorosamente, sentì una fitta allo stomaco. Taylor comparve dalla cucina con le presine in mano, scappando dal suo ragazzo che canticchiava ai fornelli e si unì ai saluti. Harry la ringraziò mentalmente per aver fatto staccare il suo Boo dal biondo; sapeva che questo stava con Liam ma era ugualmente geloso, tanto da non dare peso al fatto che aveva appena definito Lou ”suo”. Anche Ed fece un cenno di saluto e tornò subito a guardare il suo tacchino. Quando tutti si riunirono in cucina, Harry sparì in salone ripetendosi a bassa voce – Datti una calmata, Styles... è solo Louis. – sbuffò sonoramente. – Sono solo cosa? – chiese una voce alle sue spalle. Il più piccolo s'irrigidì e si voltò verso di lui lentamente. – Sei sotto il vischio... – disse per sviare il discorso notando un mazzolino con un fiocchetto rosso penzolare sopra le loro teste. – Anche tu... – gli sorrise facendo brillare il blu dei suoi occhi. Louis non era un ragazzo pieno d'iniziativa ma, per una volta, decise di dare ascolto ai suoi impulsi. Le labbra di Harry sapevano di torrone.

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– Harry, prepara il cappello e la sciarpa! – urlò dall'entrata di casa Stylinson allacciandosi il giaccone. – Perché? – il riccio comparve dalle scale ancora assonnato. – C'è la neve, Harry! – al castano brillavano gli occhi. Essendo un eterno bambino, adorava la neve sopra ogni cosa. Escluso il sorriso dell'altro, certo, ma non doveva pensarci... dopotutto del bacio sotto al vischio non ne avevano più parlato. Uscirono pochi minuti dopo e Louis si mise a correre nel giardino lanciando mucchietti di neve in aria; rideva estasiato, col fiato corto e le guance imporporate dal freddo mentre Haz lo guardava seduto sui gradini davanti alla porta. Gli arrivò una palla di neve in pieno petto, sporcandogli il maglioncino nuovo che adorava così rispose al colpo innescando una battaglia che continuò finché Louis non cadde addosso all'altro mentre lo rincorreva. Il più grande si puntellò sui gomiti e lo guardò negli occhi di nuovo senza smettere di ridere. Harry era senza parole davanti a quella visione. Lui, al contrario dell'altro era molto impulsivo quindi, questa volta fu lui ad azzerare la distanza tra le loro labbra.

***

Louis odiava il 13 Febbraio, lo chiamava San Disperatino come i protagonisti della sua serie tv preferita “How I met you mother”. In quel giorno era davvero aperta la “Caccia all'ultimo single”, anche fra i famosi. Già sei fra modelle, attrici in cerca di pubblicità e cantanti gli avevano chiesto di uscire ma lui aveva educatamente declinato la loro offerta. Poteva trovarsi tutte le scuse che voleva e mentirsi quanto gli pareva ma la vera ragione per cui non era interessato ad uscire con quelle bellissime ragazze è che lui aveva un ragazzo in testa. Avevano continuato ad evitare il discorso anche dopo il secondo bacio e, forse, era meglio così perché a lui non piacevano i ragazzi. Gli piaceva quel ragazzo. Stava seduto in un bar in centro a fissare il suo the mentre pensava a quanto erano morbide le sue labbra e luminosi i suoi occhi e, lentamente, una consapevolezza iniziò a fare capolino in un angolo della sua mente. Voleva davvero quello che avevano deciso quella notte? Quel “solo noi” gli bastava?

***

Lo vide arrivare correndo per il vialetto di casa loro con l'urgenza dipinta in volto. – Che è successo, Boo? – gli chiese seguendolo in cucina. – Io ho sentito una cosa l'altro giorno nella neve. Ho sentito come una stretta fortissima proprio qui. – si poggiò una mano sul petto e strinse la maglietta. - Ed è un brutto segno? - Harry era confuso. Non si parlavano da due giorni, Louis era praticamente scomparso lasciandolo a casa da solo. Fortunatamente era da Niall e questi gli aveva detto tutto quello che faceva ma gli mancava e si sentiva tremendamente in colpa per il bacio di poche settimane prima. Non sapeva perché l'aveva fatto ma dopo il Disastro sentiva il bisogno costante di baciarlo, stringerlo a sé e vederlo sorridere sapendo che era grazie a lui se il suo volto si illuminava in quel modo. – Non lo so, Harry. Ma so che quel "Solo noi due" non mi basta più. –

***

Louis si rigirò nel suo letto per la quarta volta in meno di dieci minuti. Harry gli aveva chiesto un po' di tempo per metabolizzare ma ormai erano passati due giorni! Quarantotto ore in cui non si erano nemmeno incrociati per andare in bagno o a pranzo e cena. Stavano sempre chiusi nelle loro stanze ad immaginarsi le probabili reazioni dell'altro. Ed erano tutte alquanto apocalittiche. Sbuffò sonoramente e fissò il soffitto tentando di smettere di immaginarsi Harry con una valigia in mano che usciva dalla porta di casa loro perché dopo tutto quello che avevano passato negli ultimi mesi gli era sembrata una cosa reciproca. Cosa fosse quella cosa ancora non lo sapeva... o meglio, lo sapeva ma non voleva ammetterlo.

***

– Posso entrare? – chiese Harry con un filo di voce spuntando da uno spiraglio della porta. – Certo... – il più grande prese un profondo respiro e si sedette sul letto; il ragazzo davanti a lui era imperscrutabile. Non tradiva emozioni, aumentando ancor di più la sua ansia. – Io ci ho riflettuto molto, Louis, sulle tue parole. – appena iniziò a parlare la morsa che gli attanagliava lo stomaco si strinse. L'unica persona che voleva accanto gli aveva detto che voleva essere qualcosa in più di “Solo noi due” e lui aveva paura. Paura di rovinare la loro meravigliosa amicizia a causa di qualcosa che potrebbe finire da un momento all'altro per un qualche ripensamento da parte di Louis. Paura di non essere abbastanza per lui, paura di essere sbagliato per lui. Ma voleva comunque provarci perché sua madre gli ripeteva sempre che “il miglior modo per sconfiggere una paura, grande o piccola che sia, è provarci.” Così gli si avvicinò chinandosi verso il suo volto a metà tra l'ansioso e lo spaventato. Anche il castano aveva paura. Dei suoi sentimenti, di come avrebbe reagito la gente, di quello che avrebbero detto i suoi parenti ed amici. Ma ad interrompereil suo filo di pensieri arrivarono le parole del riccio. – Nemmeno a me basta più essere “Solo noi due”... –

***
 

Le famiglie Sheeran e Swift sono liete di annunciare il matrimonio tra
Edward Christopher Sheeran
e
Taylor Alison Swift.
La cerimonia si terrà nella Saint Paul's Cathedral il giorno 15 Maggio 2014[...]

***
 

Il giorno del matrimonio di Ed e Taylor, il riccio era davvero al settimo cielo. Un po' perché il suo migliore amico si stava per sposare con la ragazza migliore del mondo, un po' perché adorava i matrimoni e un po' perché aveva deciso con Louis di andare alla cerimonia come una coppia. Niente maschera da migliori amici, niente mura che li nascondono dal mondo esterno, niente finte fidanzate o finti flirt. Solo loro due, certo, ma con qualcosa in più. Qualcosa che, quel pomeriggio di tre mesi prima, avevano scoperto e lentamente accettato e coltivato. Erano solo loro due, ma avevano l'amore.
 

***

– Ti amo Boo... –

– Anche io, Haz. Sempre e per sempre... –

**Angoletto dell'autrice**

Well, oggi è il compleanno di Marianne e, dato che l'adoro perché fangirleggia sempre nelle recensioni alle mie Flash, le ho scritto una Larry/Sweeran come regalo dato che li shippiamo entrambe.
Non è tutto questo granché ma è il pensiero che conta, no?
Prometto poi di aggiornare presto la raccolta, ancora tanti auguri :3

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