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Autore: AlexVause    20/12/2013    4 recensioni
For You (per Te)
Cosa non farei per te, Amore Mio...
Ogni giorno che passa sei nel mio cuore.
Ogni attimo in cui non ci sei, sento la tua mancanza.
Ogni mio passo lo farò verso te, ogni mia azione sarà per te.
Always (sempre)
Ogni cosa te la dedicherò, fosse anche solo un sorriso. Finchè vivrò e per sempre.
--------------
Swan Queen
Seguito di Trust.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 14
 
- Come ti senti?
Chiese Emma alla compagna. Le due se ne stavano in disparte.
Il resto del gruppo era impegnato a stilare un elenco delle erbe per l’incantesimo e loro possibile ubicazione.
- Così.
Rispose la Evil Queen esausta.
- Dovresti riposarti un po’.
- Riposarsi è una perdita di tempo. Dobbiamo cercare Henry, non starcene qui a poltrire.
Emma strinse a se la compagna, che non rispose all’abbraccio. Alla bionda salì un nodo alla gola.
La mora si scostò. Guardò quegli occhi verde lago che tanto amava e poi baciò quelle labbra morbide e calde che la facevano sciogliere ad ogni bacio.
Le mani della bionda accarezzarono il viso della Evil Queen, quasi per non perdersi nemmeno un secondo di quel gesto, a lei tanto caro, che le mancava quasi come ossigeno.
Ad Hook quel momento non sfuggì. Aveva capito qual’era un eventuale punto debole di Regina.
Ne prese nota mentalmente.
 
La mattina sopraggiunse in fretta, e alle prime luci dell’alba decisero di mettersi alla ricerca di tutto l’occorrente per il contro incantesimo.
- Proviamo a dividerci. Faremo più in fretta.
Propose Baelfire, trovando consensi.
- Va bene. Io e Bae andremo a sud, James, Hook ed Emma a nord, Regina e Snow ad est.
Ci ritroviamo qui.
Tra borbottii e lamentele i gruppi si divisero, presero un foglio ciascuno con sopra disegnata l’erba o il fiore che dovevano trovare e partirono alla ricerca.
- Sono pronto a dare un po’ di brio a questa ricerca, mio splendore.
Disse il pirata accarezzando una spalla di Emma che si scostò malamente.
- Hey Hook!
Chiamò Regina facendo fermare il gruppo di James attirandone l’attenzione. Snow era poco più avanti della Matrigna.
- Giusto per fartelo sapere. Se ti avvicini anche solo con un dito ad Emma, le palline appese al nostro albero di Natale, quest’anno avranno un certo brio!
Detto ciò superò la figliastra che sghignazzava e i due gruppi ripresero il loro cammino.
- Le salvo la vita e cosa ottengo? Minacce ai miei gioielli…tipico.
 
La vegetazione in quella parte della foresta era davvero molto fitta.
Ad ogni loro passo, dovevano fare attenzione a rami e radici che potevano colpir loro il viso o farle cadere.
Per avanzare sul sentiero, Regina scostava i rami delle piante una ad una e dietro lei, Snow cercava costantemente di evitarli per non venir colpita.
- Stando alle indicazioni di Gold, la pianta di…
La Evil Queen, continuando a camminare, avvicinò al viso il foglio.
- …di…
La mora decise di fermarsi per leggere meglio. La scrittura era indecifrabile.
- Senti, ma va ad interpretazione la scrittura di quel bislacco folletto? Snow vieni, dimmi se riesci un po’ a leggere qui.
Non vi fu ne risposta, ne movimento alcuno alle sue spalle, che le indicasse un avvicinamento da parte della figliastra.
- Snow?
Regina spostò la sua attenzione dai fogli consegnati loro da Gold, per guardarsi intorno alla ricerca di Biancaneve.
La trovò qualche metro dietro di lei, seduta a terra a massaggiarsi la fronte.
- Oh Snow, scusami. Non credevo fossi subito dietro di me, quando ho scostato quel grosso ramo.
- L’hai fatto apposta.
Brontolò la figliastra.
- Che cosa?
- Lasciare che quel ramo mi colpisse.
- Io? No, no, credimi.
Si difese subito la Evil Queen.
Snow White non sembrò molto convinta, ma le diede il beneficio del dubbio.
- Stai bene?
Chiese la matrigna premurosa, accucciandosi accanto alla figliastra per verificare il danno.
- Si.
Una freccia sibilò vicinissima alla testa del Sindaco.
I Lost Boys, muniti di archi e frecce, erano li davanti a loro pronti a colpirle.
- Regina, sono troppi!
Disse la figliastra nel panico.
- Non sono mai troppi.
Rispose la Evil Queen sogghignando.
Con un gesto della mano, riuscì a buttarli a terra magicamente.
Altre frecce volarono sopra la testa delle due donne.
- Sono davvero troppi!
Gridò Snow trascinando in basso verso di se la Matrigna.
- Ce la posso fare.
Lo scudo attivato dalla Evil Queen bloccò delle lance rivolte verso di loro.
- Ah…Ha. Retifico.
Il Sindaco prese per mano Biancaneve e alzandosi in piedi, si misero a correre a perdifiato.
- Te l’ho detto!
Esclamò la figliastra con fare di rimprovero.
- Mi sgriderai più tardi.
Le rispose Regina.
Mentre correvano, dovevano prestare il più possibile attenzione a dove mettevano i piedi. Non potevano rischiare di cadere, non ora.
Corsero senza meta fino a raggiungere uno spiazzo sterrato.
- No, no, no.
Urlò Mary Margaret. Il cuore le batteva all’impazzata.
Erano giunte al limitare del bosco, situato proprio sulla cima di una scogliera.
Sotto ai loro piedi, uno specchio d’acqua si infrangeva sugli scogli.
- Oh, si, si.
La canzonò Regina. Il respiro affannoso.
I Bimbi Sperduti erano dietro di loro.
- Siete in trappola.
Disse ridendo, uno di loro.
La Evil Queen sorrise.
- Venite a prenderci.
Furono le ultime parole di Regina, prima di lanciarsi nel vuoto  sotto di essa e portare con se Biancaneve.
I ragazzi armati, corsero fino sul ciglio della scogliera, giusto in tempo per vedere le due svanire in una nube viola.
- Dannazione! Che facciamo Felix?
Domandò un ragazzo.
Un suo coetaneo alto ed incappucciato, si voltò verso di lui.
- Abbiamo un asso nella manica.
 
- Credo di aver trovato la mia pian…
James si alzò lentamente senza terminare ciò che stava per dire, minacciato da una punta di lancia davanti al suo viso.
Uno dei Lost Boys, con un calcio, gli fece perdere l’equilibrio.
Cadendo all’indietro, rotolò giù da un dirupo scosceso.
 
- Bell’idea Regina, davvero.
Disse Biancaneve sorridendo, seppur ancora un po’ tremante.
- Ti ringrazio.
Rispose con un mezzo inchino la Evil Queen.
- Preso paura?
Le chiese vedendo la figliastra un po’ scombussolata.
- No, no.
Rispose Mary Margaret, voce un po’ tremante.
Il Sindaco le sorrise.
- Di quanto siamo fuori rotta, nelle nostre ricerche?
Chiese poi a Snow, riprendendo in mano i fogli di Gold.
Biancaneve le si avvicinò per aiutare la matrigna.
Stavano entrambe studiando minuziosamente i fogli nelle loro mani, quando qualcosa le investì in pieno.
Il principe, con solo qualche graffio dovuto alla caduta, era completamente sopra di loro.
- Caduta morbida. Che piacere.
Rise scostandosi.
- Non credevo che a Neverland piovessero Charming.
 Ironizzò Regina, a cui James rispose con uno dei suoi migliori sorrisi.
Si rialzò, aiutando le due a rimettersi in piedi.
- State bene?
Chiese il Principe preoccupato di aver fatto loro del male.
- Tu piuttosto! Come stai?
Domandò la moglie preoccupata.
- Io sto bene. Mi hanno teso un’imboscata. Dobbiamo andare a vedere come stanno Emma e Hook.
 
- Emma, sei riuscita a trovare l’Ibiscus?
Chiese il pirata guardandosi intorno distrattamente.
- Si e anche il Calicantus…o come diamine si chiama.
Rispose la bionda, prima che l’oscurità prendesse il sopravvento sui suoi sensi.
 
- Hook?
Chiamò Snow White per attirare l’attenzione dell’uomo che sembrava sperduto e sotto shock.
- Finalmente vi ho trovati.
Il pirata, fiato corto e accaldato, sembrava aver appena corso una maratona.
- Un’imboscata! Quando sono tornato a cercare Emma, dopo esser fuggito ai Bimbi Sperduti, lei non c’era più.
- Portaci nel punto in cui l’hai lasciata!
Ordinò James. Non c’era tempo da perdere.
 
- Credi che ci riusciremo?
Chiese Bae al padre.
- A salvare Henry?
Rispose Gold, continuando la sua ricerca minuziosa di fiori ed erbe.
- Si.
- Sono un gruppo molto deciso e forte. Hanno imparato ad aiutarsi a vicenda.
Non dirò che sarà facile, ma ce la faremo, in un modo o nell’altro.
 
- Eccoci. Era qui che coglieva i fiori richiesti da Gold.
Informò i presenti Hook. Sembrava davvero preoccupato.
- Ci sono due tipi di impronte. Si dirigono in due diverse direzioni.
Appurò Snow, sbirciando i segni sul terreno.
- Sherlock, vai con il Principe a sud. Io e il Pirata, seguiremo le orme che vanno ad ovest.
Ordinò Regina ricevendo consensi favorevoli.
I Charming si allontanarono in fretta e così fecero pure la Evil Queen e Hook.
Regina riconoscendo l’impronta di stivali della sua compagna si chinò a terra.
Toccando l’orma, le sue tracce si colorarono di verde, indicando probabilmente dove era stata portata.
- Bel trucco Queen!
Esclamò il capitano.
Come appurato, il sentiero illuminato magicamente, li condusse vicino a della vegetazione bassa, in cui vi era sdraiata Emma.
- Emma!
Regina si chinò preoccupata, constatando fortunatamente che la compagna stava bene.
- Regina. Guarda.
La donna si voltò verso il Pirata.
Una polvere le venne soffiata sul viso, facendole perdere i sensi.
 
Regina si trovava sdraiata su di una branda rigida e scomoda.
Si sentiva strana. Tutto intorno a lei girava e si muoveva come se ogni oggetto fosse dentro ad una bolla.
- Cos’era…quell’incantesimo…
Borbottò la donna in modo confuso.
Non riusciva a muoversi.
Sentiva la testa leggera ed il corpo pesante come un macigno.
- È tutto così…rosa…dove sono?
Più che a se stessa, le domande furono poste all’uomo davanti a lei che le dava le spalle.
Sembrava intento a lavorare su qualcosa.
- Rosa? Credo di aver esagerato sul quantitativo di polvere.
Disse fra se il Pirata.
- Gold?
Chiese Regina, udendo una voce.
- Oh no. Scusa tesoro. Il Signor Gold ha altro da fare, il che vuol dire che io e te possiamo folleggiare come ai vecchi tempi.
Rise Hook divertito, dicendo le ultime parole con tono sensuale.
- Lasciami…andare.
Chiese la Evil Queen. Si sentiva come drogata.
- Oh, si. Vai pure.
Il Pirata le indicò l’uscita, voltandosi verso la donna, per poi mettersi a ridere.
- Che succede, non riesci a muoverti Regina?
- Stai facendo un grosso errore Hook.
Il Sindaco stava cercando di concentrarsi il più possibile, per cercare di comprendere quanto stava accadendo.
- Mi dispiace Regina, devo toglierti di mezzo. No, bugia, in realtà non mi dispiace.
È il patto che ho stabilito con Pan, dopo di che potrò andarmene da questo inferno.
Disse Hook andando verso la Evil Queen.
- Non… puoi andartene e lasciarci qui.  Ad onor del vero, sei l’unico boyscout in grado di farci attraversare questi boschi.
- No, posso e devo, temo. Non appena avrò compiuto il mio dovere verso quell’adolescente borioso.
E tu mi aiuterai.
- Come?
L’uomo si mise a cavalcioni, sedendosi sopra Regina. Occhi negli occhi.
Il Pirata aveva con sé un pugnale sulla cui lama vi passò un dito per poi avvicinarlo pericolosamente al collo di Regina.
- Uh, affilato. Perfetto per tagliare la soffice e adorabile gola di una regina.
La Evil Queen, seppur immobile, provò a creare una palle di fuoco con le mani.
Il viso dell’uomo, vicinissimo al suo. Fece un broncio di tristezza.
- Oh no…nemmeno una scintilla. La pozione di Pan è davvero potente.
…E stava svanendo. Regina, riusciva a muovere lentamente le dita delle mani.
Il rosa acceso della stanza, stava lasciando spazio al colore naturale degli oggetti, gli stessi che iniziavano a stare fermi al loro posto invece di girare tutt’intorno, ma nonostante ciò, la mente del Sindaco non era così lucida e la bocca prese a parlare liberamente senza una guida.
- Oh. Oh! Aspetta.
- Cosa?
Chiese il Pirata incuriosito.
- Io sono arrabbiata con te. Hai disobbedito ai miei ordini, quando ti avevo detto di uccidere mia madre e poi ti sei alleato con lei. E ora? Ora ci provi pure con Emma, facendo il bel pirata tenebroso.
Disse velocemente la Evil Queen.
- Mi trovi bello?
Hook alzò un sopracciglio.
- Ha,ha…sembri me. Comunque no. E non ho finito.
Ci hai traditi, forse un tuo personale modo di onorare il detto: Il lupo perde il pelo ma non il vizio, invece di aiutarci a salvare mio figlio. Da aggiungere al tuo Curriculum Vitae…
- Che sarebbe?
Chiese il Pirata sempre più accigliato.
- …28anni a fare il Sindaco, qualcosa di nuovo la impari...
- Ciò non toglie il fatto che non so cosa sia.
- …e non te ne deve importare. Dopo il nostro divagarsi su aspetti burocratici, momentaneo oserei dire e no sense, probabilmente causato da ciò che mi hai dato…
- In effetti non hai mai parlato così tanto.
Ammise Hook, ancora seduto sul Sindaco che blaterava senza sosta.
- …non è questo il punto, sei in combutta con Pan. Perché mi hai fatto, quello che mi hai fatto?
- Credo di essermi perso.
L’uomo si alzò in piedi scostandosi da Regina.
- Tu, tradito me, Pan, combutta, cascamorto.
Il Pirata scosse la testa. Aveva decisamente esagerato con quella polvere.
- Non gira tutto intorno a te, sai?
Hook si portò verso ciò che stava preparando.
- Giuro che non vedo l’ora di andarmene.
Borbottò fra se. Un dolore al braccio lo fece gemere.
- Ha un odore terribile.
Disse il capitano annusando l’intruglio che doveva bere.
- Vuoi sapere cosa sto facendo, Regina? Preparo un antidoto che contrasti ciò che mi ha fatto Pan.
- Che contrasti cosa?
Chiese la Evil Queen.
- Pan mi ha avvelenato, per assicurarsi la mia collaborazione in tempi brevi.
Dato ciò che aveva udito, la mora prese nota mentalmente di non sottovalutare Pan.
- I bimbi sperduti…quei mocciosi.
Disse il Pirata fra se, con odio.
- Sei sicuro di ciò che stai facendo Hook?
Chiese Regina con finta preoccupazione.
- Non ti preoccupare. Questa è una pozione potente, insegnatami in tempi lontani da una mia amante.
L’effetto della poziore era svanito. La Evil Queen decise di fingere, sino a cogliere il momento migliore per attaccare.
- Vuoi che parliamo di amanti Hook? Pensa ad Emma. Voglio dire, c’è Neal, ci sei tu…le ronzate intorno continuamente, senza rispettare la sua decisione di stare con me.
Secondo te, se mi fai del male, cosa penserà di te?
- Smettila di parlare di lei!
Esclamò l’uomo adirato.
- Devo intuire dal tuo tono che è una cosa seria. Non mi piace questo, e credimi che ne riparleremo.
- Non sono affari tuoi.
- Ti sbagli. Lei è affar mio.
- E da quando, vossignoria? Ah già…i suo giocattoli, maestà, non si possono toccare.
Un ringhio si scaturì dalla Evil Queen.
- Da quando l’ho incontrata, ho imparato ad amarla, giorno dopo giorno…certo, spesso volevo ucciderla, disintegrarla o più semplicemente farla sparire, ma come si fa a non amarla? Ecco vedi…nulla di drastico o permanente, solo…
Regina sospirò felice.
- Cos’era quel suono?
- Era il canto del mio cuore. Vuoi risentirlo?
Il Pirata le si avvicinò sorridendo.
- Si, mi piacerebbe.
Detto ciò le mise in bocca un pezzo di stoffa per farla tacere.
- Oh…bolle!
L’uomo corse velocemente verso il pentolino che aveva sul fuoco, per tornare a mescolare il suo antidoto.
Regina nel frattempo biascicava cose incomprensibili.
- Ehy! A chi hai dato dello stronzo?
Gridò Hook dalla stanza adiacente.
- Comunque, anche tu hai ragione. Ragazza fantastica Emma. Anch’io mi sono innamorato una volta e ti capisco. Sai cosa? Dovresti ringraziarmi. Quando ti toglierò di mezzo, lei mi darà il suo cuore. Di certo prediligerà me ad una persona che l’ha incastrata facendola andare in galera. E credimi Regina, io la tratterò molto bene.
Quando tu sarai fuori gioco, io sarò finalmente libero da ogni vincolo con Pan e potrò vivere la mia vita con la dolce bionda tutta boccoli.
Hook versò l’intruglio, ormai pronto, in una tazza di latta.
- Cin cin, tesoro.
Detto ciò, il Pirata ne bevve un lungo sorso.
Pochi istanti dopo iniziò a stare male.
- L’antidoto doveva avere l’effetto opposto su questo maledettissimo veleno! Avrebbe dovuto contrastarlo rallentandolo! Madre, padre e tutto il parentado, brucia!!
L’uomo urlava di dolore, accasciandosi sul tavolo davanti a lui, mentre si reggeva il braccio dolorante.
Regina decise di agire.
Si tolse dalla bocca il pezzo di stoffa.
Poco distante dalla branda, la mora notò un pezzo di ferro che raccolse.
Si avvicinò ad Hook tentando di colpirlo alla nuca, ma il pirata fu più veloce.
Le diede una gomitata nello stomaco, che le mozzò il respiro e scappò.
La Evil Queen, ripresasi dal colpo, decise di seguirlo.
Il Vascello di Hook era grande e spazioso, ma riuscì comunque a trovarlo. Qualcosa gli aveva sbarrato la strada.
- Non è possibile! L’uscita per tornare sul ponte non…non c’è più.
Il Capitano era sorpreso e non piacevolmente. Si trovò in un vicolo cieco senza volerlo.
Malefica comparve accanto al Sindaco di Storybrooke.
- È il mio saluto a te, Capitano.
Disse la Strega sorridendo.
- Dimenticati tutto Regina. Io, non so che mi è preso. Vi aiuterò, lo giuro.
Cercò invano di giustificarsi Hook.
- Pensi sempre e solo a te stesso, il resto lo fai solo perché ti fa comodo.
Disse Regina avanzando di un passo verso l’uomo.
- È sbagliato?
- Perché dovrebbe lasciarti libero, Hook? Fai comunella con Pan.
Si intromise la Strega.
- Pure tu, Malefica. Non sei migliore di me.
- Oh no, ti sbagli. Io ho raccontato subito a Regina, del fatto che Pan mi ha derubata di un oggetto per me assai prezioso. Lei mi ha aiutata nel recupero.
Sorrise divertita ricordando il duello contro il Sindaco.
- Quindi era tutta una messinscena per quel ragazzino?
Domandò Hook contrariato. Aveva creduto che Malefica l’avrebbe potuto giustificare, e invece non fu così. Sembrava che tutti fossero stati contagiati da infinità bontà. Questo lo infastidiva.
- Certo. E conoscendo i suoi piani, avresti dovuto dirceli da subito. Avremo potuto aiutarti.
Sentenziò Regina facendogli la morale.
- Regina, la Evil Queen che aiuta me? Andiamo, sii seria.
Hook era incredulo.
- In effetti tempo fa era da non credersi, Regina, devi ammetterlo anche tu.
Ammise Malefica. Se non avesse vissuto per tutto questo tempo a Storybrooke, al fianco di Regina, non l’avrebbe creduto nemmeno lei.
- Ma conosci Emma.
Rispose la mora al Pirata.
-Oh senti, pensavo scherzassi quando dicevi di avere un figlio, che fossi sotto l’effetto di un incantesimo o alla peggio, che fossi un po’ toccatella.
- No, no e no. Ho davvero un figlio, ed è lo stesso per cui Emma ha lottato quando era nell’Enchanted Forest con te. Dobbiamo trovarlo prima che Pan gli faccia del male.
- E perché non avete semplicemente chiesto aiuto a Neal?
Chiese il Pirata come se fosse la cosa più semplice di questo mondo.
- Neal?
Domandò a sua volta la Evil Queen. Sapeva che quel…coso, le teneva nascosto qualcosa.
- Si. Era un Bimbo Sperduto. Ha tutte le informazioni che vi servono su come trovare Pan. Sei sicura di non essere un po’ impazzita dopo aver passato 28 anni in quel vostro nuovo mondo?
La regina alzò un sopracciglio pensierosa
- E perché non dircelo? Infondo è anche suo figlio.
- Ma quanti genitori ha? Bah…non è affar mio.
Allora? Siamo apposto giusto? Mi lasciate andare? Perché, dopotutto, se mi porti da Pan, mi lascerà morire…e non vorrei veder macchiata la tua candida coscienza.
Il Pirata si voltò pensante verso la Evil Queen.
- Uhm…candida…non so cosa vi sia rimasto di candido nella tua coscienza, a dire il vero. Ma scommetto che si ci fosse un angolino sperduto e ancora immacolato, resterebbe segnato da ciò.
Regina e Malefica, con delle palle di fuoco e ghiaccio nelle mani, si avvicinarono pericolosamente ad Hook, intente ad eliminarlo.
- E se vi riporto tutti a casa?
 
 
 
 
 
Note di Alex: Nuovo capitolo e nuova avventura per i nostri eroi.
Cosa succederà ora? Non lo so nemmeno io XD
A presto con nuovi aggiornamenti :P
Vi ringrazio tanto per le vostre recensioni, adoro leggerle.
Grazie a chi segue la storia e anche ai lettori silenziosi che son sempre più numerosi (loool fatto rima).
Spero di non deludervi mai con questa FF.
Grazie ancora a tutti :)
  
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