Uno, due, tre squilli.
“Jude?”
“Hey, Robert...”
“Cos’è questo tono? Qualcosa non va?”
“Non vanno troppe cose qui Robert...”
Robert sospirò. “Quanto devi stare in più lì in Cina?”
“Quattro mesi.”
“Oh, Dio. Ma qualche weekend puoi venire qui da me, no?”
Fui io a sospirare.
“Mi hanno detto che se voglio la promozione devo dimenticarmi dell’amore per un po’.”
“Ma non possono! E’ un diritto. Cioè. Non ce la posso fare senza te in casa. Davvero.”
Ci fu un lungo silenzio nella chiamata.
“Robert...”
“Zitto!” sentivo i suoi singhiozzi mal repressi, tenuti dentro. “Innamorarsi è la stronzata più grande che una persona possa fare nella propria vita!”
“Ti pre-” tu tu tu tu tu. “Ti prego.” Sussurrai, riponendo la cornetta del telefono al suo posto.