Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: sakuraenn    16/05/2008    3 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction e gli ci sono molto affezzionata ^^. Sono lentissima nella sua scrittura perchè voglio che gli eventi siano ben bilanciati anche se non sempre mi riesce. Ho scritto all'inizio capitolo una breve introduzione che ritengo necessaria. La storia sarà un seguito ipotetico del manga , sarà una storia con molte sorprese in cui ci sarà da stupirsi o almeno così è stato per le amiche che l'hanno letta. La storia di questa Fan Fiction intreccia molti eventi e ricama una storia complicata in cui un passato remoto si intreccia con eventi presenti e con il carattere dei vari personaggi.
Vi auguro Buona Lettura
Nota importante : Questa fan fiction l'ho pubblicata in diversi forum nell'edizione meno curata (Per questa pubblicazione la sto un po rivedendo e arricchendo di particolari) quindi se la vedete sotto i nick Sakurakid e Sakura sono sempre io che la posto ^^ scusate se mi sono dimenticata di specificarlo da subito.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.B
Ci tengo ad avvisare che nei prossimi capitoli userò personaggi inventati da me per questa fan fiction e che ad alcuni dei personaggi esistenti nel manga di cui i nomi ed il sesso sono incerti ( mi riferisco ai Rosa Chrusaders) darò nomi e cognomi.
Sono costretta ad operare queste modifiche per permettere lo svolgimento della storia.


CAPITOLO 4   TEMPORALE
Ryo si svegliò trentasei ore dopo, aveva la testa che gli rimbombava come se all’interno ci fosse un martello, Keiichiro era al suo fianco e lo guardava << Come stai? >> 
<< Io co….. >> 
<< Sei svenuto! Il medico ha detto che era sovraffaticamento e che  probabilmente non dormivi da giorni, perché non me l’hai detto… >>
<< Sto bene >>
Ryo fece per alzarsi ma Keiichiro lo fermò <<  Ai ancora la febbre quindi devi stare a riposo. >>
Si  alzò dalla sedia e si diresse verso la porta, ma sulla maniglia si fermò << Per la faccenda degli alieni non ti devi preoccupare io, i Rosa Chrusaders e Pie e compagni stiamo svolgendo un ottimo lavoro, tu pensa a riposare e rimetterti in forze ci vediamo più tardi. >>
Dopo quelle parole uscì e si chiuse la porta alle spalle.
Ryo si mise una mano sulla fronte, la testa gli girava e il dolore era più forte che mai, a fatica e barcollando si diresse allo specchio, la figura che apparve riflessa  era  nuovamente quella di quell’uomo sconosciuto che somigliava agli alieni,  battè i pugni contro lo specchio chinando lo sguardo verso terra e domandò << Chi sei? >>
Sbatte nuovamente i pugni sulla superfice del vetro in preda all’ira << Dimmi chi sei! Chi diavolo sei, tu!! >>
Nessuna risposta, l’immagine continuava a guardarlo senza emettere un fiato, con rabbia folle  Ryo  lanciò la coperta sullo specchio che ne coprì la superficie, poi si distese stremato  e sofferente nel letto e si riaddormentò di nuovo.
Quando si svegliò nuovamente che ormai era notte fonda, la testa gli doleva ancora ma lui si alzò da letto e scese di sotto, erano tutti radunati nella sala computer che studiavano cartine e mappe stellari, quando lo videro rimasero sorpresi; non appena lo vide,  Keiichiro  mollò tutto e corse da lui << Ryo cosa ci fai qua? Sei ancora debole e devi stare a riposo. >>
<< Sto bene non preoccuparti.. >>
<< Ryo ascolta Keiichiro,  per ora possiamo cavarcela senza il tuo aiuto. >>
<< Grazie dell’interessamento Quiche, ma ora sto bene e sono pronto a rimettermi al lavoro. >>
Non era vero, si sentiva malissimo, ma non  c’è la faceva più a stare in camera, i pensieri e le visioni lo tormentavano in continuazione, e per di più ogni volta che si girava verso lo specchio sentiva la rabbia e lo sguardo di quell’immagine incorporea fisso su di lui; doveva tenere la mente occupata, era il modo migliore di allontanare quelle immagini e i pensieri che lo opprimevano.
Lavorò alacremente per tutto il resto della notte senza fermarsi un attimo, Keiichiro gli aveva raccontato delle decisioni prese, durante la riunione per la ricerca della pietra e gli aveva anche riferito che Masaya quel giorno non si era presentato alla riunione.
Le ragazze da  circa due giorni stavano vagliando tutte le notizie storiche per trovare tracce della pietra ma senza alcun risultato; Zankuro aveva fatto addirittura delle ricerche nella sala dei manoscritti antichi ma nulla, niente.
In tutte le biblioteche di Tokyo girate di notizie sulla pietra non vi era traccia; Keiichiro poi aveva saputo che Ichigo non si era presentata il giorno precedente all’appuntamento con le amiche ma non ne sapeva il motivo.
Ryo immagazzinò le notizie ricevute e si rimise al lavoro, quando smise erano le sette di mattina, tutti dormivano accampati in qualche angolo, solo lui era sveglio, aveva finito il controllo della cintura di Orione senza trovare un pianeta adatto alla vita  e decise di prendersi una pausa, appena lasciato il computer però il dolore alla testa si fece più forte che mai, cadde in ginocchio mentre tornavano le visioni.
Questa volta vide la ragazza dai capelli rosa con il suo bell’abito bianco lacero, che piangeva sommessamente e lo guardava come per chiedergli << perché mi è stato fatto questo >>, poi vide Deep Blue a capo di un’esercito che scatenava un attacco e  in lontananza una città in fiamme.
Si tolse le mani dalle tempie quando la visione sparì, si chiese mentalmente chi avesse ridotto in quello stato la ragazza  dai capelli rosa e le orecchie appuntite, poi ebbe come una folgorazine ! lui sapeva chi era stato! Lo conosceva era……
La testa riprese a dolergli con un’intensità pazzesca, sembrava che qualcosa volesse uscire allo scoperto, sentì un misto di sentimenti salirgli alla gola, amore,odio,rabbia,disprezzo per se stesso e tutto culminò con l’immagine di  Ichigo, infine ebbe un nuovo crack all’interno della testa, lottò per non svenire e corse in bagno per sciacquarsi il viso, li però vomitò, a causa dell’intensità del dolore.
Uscii dopo un tempo che gli parve lunghissimo, la testa gli doleva ancora ma non aveva tempo da perdere ora con quelle sciocchezze; stava per svegliare tutti, quando sentì il campanello del locale, corse ad aprire e si trovò di fronte Ichgo che in lacrime gli disse << Ma..Ma…Masaya è scomparso! Sono due giorni che lo stiamo cercando! Ryo io non so più che fare aiutami! Ti prego aiutami a ritrovarlo. >>
Il ragazzo la fece sedere su una sedia e le disse di farsi coraggio, poi si diresse in cucina a prendere dell’acqua mentre gli altri si svegliavano ed entravano nel salone per vedere che succedeva. Da solo nella cucina, la mente di Ryo era in preda all’ira, quel cretino di Masaya ecco che ricominciava a dare problemi e lui che aveva quasi pensato che forse grazie ad Ichigo potesse essere cambiato, invece quel maledetto ora, aveva pure osato farla piangere, dopo tutto ciò che lei aveva fatto per lui; non l’avrebbe perdonato! Non questa volta.
Mezz’ora dopo tutti i presenti nel locale erano radunati ad un tavolo che discutevano sugli ultimi fatti avvenuti. Quiche era furibondo e vagava da un lato all’altro della stanza in preda all’ira.
Tart era stato mandato ad avvisare le ragazze della scomparsa di Masaya  e Ryo  faceva avanti e indietro dalla cucina alla sala per portare il the.
Ichigo se ne stava seduta su una sedia, con in volto un’espressione talmente triste che nessuno sapeva cosa dirle per farle coraggio, Quiche non sopportava di vederla in quello stato ma nemmeno lui sapeva che fare, quando arrivarono le ragazze fu deciso dopo una lunga discussione di aspettare notizie dalla polizia e di stare vicino ad Ichigo fino al momento in cui Masaya fosse stato ritrovato.
Retasu  non aveva abbracciato l’amica come le altre ma era rimasta sulle sue; provava ancora rabbia nei suoi confronti, e non riusciva a capire come mai si fosse precipitata lì per avere consolazione invece che da una di loro.
Faceva sempre così appena aveva un problema con il suo Masaya correva da Ryo incurante dei suoi sentimenti e di come doveva sentirsi dopo aver ascoltato tutte le sue frustrazioni, che egoista che era; e poi si definiva la paladina della giustizia eppure non si rendeva nemmeno conto dei sentimenti di chi le stava intorno! Berry al suo confronto era più matura, nonostante la giovane età, almeno lei capiva la profondità dei sentimenti altrui e capiva bene quanto una situazione potesse essere rischiosa e di conseguenza poi si comportava con maturità e sceglieva la maniera più saggia di combattere, invece Ichigo si buttava nella battaglia senza una strategia e affrontava ogni situazione con superficialità  come se stesse giocando, non la sopportava! Non riusciva proprio a soffrire quel suo modo di fare.
Zankuro le si avvicinò e le chiese cosa avesse, la ragazza la prese da parte e le disse apertamente che non le piaceva il modo in cui Ichigo si appoggiava sempre sulle spalle degli altri. << Capisco…, ma non dovresti dirlo a me, devi parlarne con la diretta interessata e confrontarti con lei a viso aperto; se sei sua amica questo è il minimo che puoi fare…..essere onesta nei suoi confronti. >>
La guardò con severità poi si allontanò; Zankuro le piaceva, faceva un po paura ma era diretta e onesta e queste erano qualità che apprezzava, affrontare Ichigo….non se la sentiva, non ora almeno, << maledetta la sua timidezza >>, imprecò mentalmente contro se stessa mentre tutt’attorno a lei si ragionava sugli eventi accaduti.
La mattinata passò in fretta, dopo una riunione supplementare la decisione definitiva fu presa, il problema Masaya sarebbe stato lasciato alla polizia e gli altri si sarebbero divisi in gruppo per andare a fare ricerche nelle biblioteche di Osaka e Narita.
Ichigo e Ryo sarebbero rimasti alla sede centrale e Retasu , Pudding e Tart sarebbero rimasti in città, la prima per continuare le ricerche nelle biblioteche, i secondi per reperire dati all’osservatorio astronomico e per gli impegni della giovane Pudding che Tart avrebbe dovuto aiutare.
Si divisero con la promessa di reincontrarsi al caffè la sera dopo.
Quel pomeriggio la testa di Ryo sembrava scoppiare, le visioni di quella ragazza piangente lo assillavano con un’intensità pazzesca, l’uomo misterioso allo specchio continuava ad apparire ogni volta che il giovane si specchiava. Sempre con il suo sguardo severo e cupo, infine la rabbia contro Masaya  lo faceva letteralmente andare via di testa a completare tutto c'era l’immagine di Ichigo appollaiata su una sedia da quella mattina, che guardava il pavimento.
Nonostante tutto il lavoro che aveva, il ragazzo le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla dicendole di farsi coraggio che tutto sarebbe andato per il meglio.
Lei lo guardò con occhi prossimi alle lacrime, poi rivolse nuovamente lo sguardo al terreno; fu come una freccia scoccata al cuore per lui, lasciò la sua spalla e ritornò alla sala computer, a lei non importava nulla di lui, la sua presenza era qualcosa di inutile; diede un pugno sul muro e urlò << Maledizione! >>.
Si sentiva frustrato, sia come uomo che come scienziato, non riusciva trovare un pianeta che ospitasse la popolazione di Quiche e non riusciva ad essere d’aiuto alla ragazza di cui era innamorato, che fallito che era. Con il cuore colmo di frustrazione, rabbia e tristezza  si rimise al lavoro sul computer centrale.
Ichigo nel frattempo si sentiva depressa, perché nessuno voleva aiutarla ha ritrovare il suo Masaya, tutti avevano concordato di fregarsene e lasciare fare alla polizia, era ingiusto! Lo abbandonavano così, forse gli era capitato qualcosa di brutto e nessuno voleva fare niente per ritrovarlo. Che egoisti come potevano odiarlo così tanto! Ryo si era dimostrato il meno indifferente ed aveva cercato di consolarla ma perché non cominciava le ricerche di Masaya, perché?
Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi mentre stringeva con mani tremanti il fazzoletto; che doveva fare? Fece un profondo respiro e decise con fermezza, glielo avrebbe chiesto! Quando Ryo sarebbe tornato in sala gli avrebbe domandato perché non aveva fatto cercare Masaya , lui si definiva suo amico allora dovrebbe dargli una mano in questi momenti e invece non lo aveva fatto e lei voleva saperne il motivo.
Le ore passavano, verso le  cinque di pomeriggio il tempo si annuvolò e cominciò a tuonare, Ryo si staccò dal computer verso le sei e si diresse in cucina, Ichigo lo seguì e gli domandò << Ryo…perché non fai cercare il mio Masaya! Tu hai sempre detto di essermi amico eppure ora che ho bisogno d’aiuto non me ne dai alcuno, perché! >>
Piangeva, le lacrime le scendevano dagli occhi copiose, Ryo le voltava le spalle e non diceva nulla ma tremava visibilmente, Ichigo perse la pazienza e gli urlò prendendolo per la spalla << Allora! >>
Ryo non si voltò, ma anzi prese a tremare più di prima, dopo alcuni secondi disse con voce roca << Masaya, Masaya sempre e solo Masaya, perchè non pensi un po anche a me! >>
Si voltò di scatto le prese il baraccio e la scaraventò a terra bloccandola  sedendosi sul suo corpo, teneva la testa bassa e stringeva i denti mentre Ichigo tentava di ribellarsi; dopo alcuni secondi che era in quella posizione disse << Ci sono anche io! Ci sono anch’io! Perché non lo vuoi capire; cosa sono per tè? Perché ti rivolgi sempre a me? Cosa vuoi da me? Io lo odio Masaya, lo odio; quel damerino con la puzza sotto al naso; per mè potrebbe anche finire all’inferno! Non mi importa niente di lui! Quello sa solo creare problemi; perché non pensi mai a me! Perché sei così egoista, ci sono anch’io, ci sono anch’io perché non lo capisci, io sono qui, sono sempre qui! allora perché tu…. Vorrei che morisse, vorrei che quel maledetto morisse! e che la  sua fine avvenisse nel peggiore dei modi! >>
Ichigo lo guardava allibita ma a quelle parole lo schiaffeggiò con tutta la forza che aveva, poi lo scaraventò da parte si alzò in piedi e urlò fra le lacrime << Io ti credevo mio amico!! Sei tu un egoista! Cosa voglio….cosa voglio? Io rivoglio solo il mio Masaya! >>
Scappo via, aprì con violenza la porta del locale mentre fuori un fulmine si schiantò  da qualche parte; davanti alla porta vide Retasu che la guardava con ira; nel frattempo all’interno del locale Ryo piangeva, che cosa gli era preso, perché aveva agito in quel modo? Si sentiva uno schifo e asciugandosi le lacrime si diresse barcollando verso la sala computer, la testa non gli aveva mai fatto così male in vita sua, arrivato all’ingresso della stanza si fermò vicino allo specchio per riprendere un po di fiato visto che si sentiva cedere.
Quando si fu un po ripreso si  mise ritto davanti allo specchio, per un secondo ci fu la sua immagine allo specchio ma poi riapparve l’uomo misterioso e gli sorrise; in quello stesso momento il ragazzo sentì un dolore lacerante partirgli dalla testa e continuare fino ai piedi era come se lo colpisse un fulmine e allo stesso tempo lo tagliassero in due, un dolore talmente forte che lo fece svenire e accasciarsi al suolo in pochi secondi.
Nello stesso momento all’infuori del locale Retasu lanciò addosso ad Ichigo il sacchetto pieno di spuntini che aveva comprato e si avvento su di lei urlandole come non aveva mai fatto in vita sua << Tu non pensi mai agli altri vero! Sei un’egoista! Ti affidi sempre a Ryo ma non capisci mai i suoi sentimenti, non capisci come si senta ogni volta che tu gli scarichi addosso i tuoi problemi e le tue lamentele, lui è innamorato di te! Accetta tutto solo perché  ti ama e tu non te ne accorgi! Sei troppo egoista….. sai solo pensare a te stessa senza curarti mai degli altri; io ti disprezzo, sei sempre lì con lo sguardo da oca giuliva a fissare Masaya come se fosse una divinità mentre invece è solo un’idiota e non ti accorgi dell’amore di Ryo; hai gli occhi foderati di alghe nori; io lo amo sinceramente e lui mi ha rifiutato per te e tu non riesci a vedere il suo sentimento ….Io ti odio! Ti odio con tutta me stessa! >>
Ichigo scappò via, ora capiva, nessuno le era amico, non c’era nessuno, non poteva contare su nessuno tutti la detestavano, era sola non aveva amici, se tutti la odiavano non importava sarebbe riuscita a ritrovare Masaya lo stesso a qualunque costo.
Le lacrime sgorgavano dal suo viso, si trasformò e cominciò a setacciare tutta la città  alla ricerca dell’uomo che amava, l’avrebbe ritrovato ne era sicura. Verso le undici di sera si fermò davanti ad una vecchia villa per riprendere fiato, ora pioveva abbondantemente, e la sua mente riusciva a connettere un po di più; le parole di Retasu le tornarono alla mente, Ryo era innamorato di lei…non lo aveva mai capito eppure avrebbe dovuto; forse dopotutto era vero che non si curava dei sentimenti altrui.
Sorrise, un sorriso amaro mentre le lacrime solcavano nuovamente il suo volto, ad un tratto sentì una voce alle spalle << Ma guarda chi si vede di nuovo la sgualdrina! >>
Riconobbe quella voce e si voltò di scatto, nella penombra la ragazza che già una volta l’aveva insultata era in piedi e la guardava,  trovando il coraggio le domandò << Perché mi rivolgi queste parole  di offesa, quale torto ti ho fatto? >>
<< Ahahah >> una risata maligna solcò la bocca della giovane << Torto, vuoi forse dire che non hai ricordato! >>
<< Ricordare cosa? >>
La ragazza improvvisamente si irritò e guardandola negli occhi << E’ sempre così, tu fai sempre l’innocentina, la perfetta,  colei che è pura, mi provochi rabbia, il solo vederti mi riempe di disgusto! Perché per una volta non cerchi di ricordare invece di farti dire tutto dagli altri; ricorda cosa hai fatto, quello che ai provocato! Sei una sgualdrina! Tu ci ai tradito, per quel verme, ricorda ciò che hai fatto solo allora accetterò di dirti perché provo odio nei tuoi confronti. >>
La ragazza si allontanò mentre Ichigo sorpresa si chiese cosa dovesse ricordare e perché la ragazza l’avesse riconosciuta nonostante la trasformazione, ad un certo punto un fulmine la colpì e lei istintivamente parò il colpo, si voltò e Deep Blue era di fronte a lei e le puntava una spada al collo.
La sorpresa si dipinse sul suo volto e a mezze parole pronunciò il nome  Ma..sa…ya.
Lui sorrideva di fronte alla sua sorpresa, le si avvicinò e prendendola  dolcemente per i capelli le disse << Battiti con me. >>
Si allontanò da lei mentre la ragazza sbigottita guardava  ancora il volto dell’ alieno incapace di connettere;  quando fu a qualche centimetro di distanza lui l'attaccò con un fulmine, lei schivò il colpo per riflesso ma non fece in tempo a schivare un secondo attacco; fu colpita in pieno, Deep Blue le diede il tempo di rialzarsi e poi le scaglò contro  quattro attacchi consegutivi.
Ichigo li parò ed urlò << Masaya torna in te! Non puoi farti imposessare così da Deep Blue! >> L’altro rideva e le scagliò contro un colpo ancora più forte.
Ichigo cadde a terra tramortita, si rialzò a fatica e quando si voltò Masaya era di fronte a lei, le si avvicinò e le prese delicatamente una ciocca di capelli fra le mani, poi avvicinandosi al suo volto le disse con il sorriso sulle labbra << Io e Blue siamo una cosa sola, quello che voglio io lo vuole anche lui >> In quello stesso istante riprese l’aspetto di Deep Blue che le disse << Tu sarai mia! Sei la mia schiava, lo sei stata e lo sarai per l’eternità, una schiava senz’anima , poi quando mi sarò stancato di tè ti strapperò il cuore e me lo porterò via. >>
Lasciò la ciocca di capelli e si allontanò ridendo mentre Ichigo trasformata in Mew Berry urlava disperata  al cielo, intanto la pioggia scrosciava fra i tuoni e i fulmini del temporale.
  
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