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Autore: KIAsia    20/12/2013    1 recensioni
Questa FanFiction parlerà di alcuni Natali particolari della nostra amata Klaine. Ci saranno dei FlashBack e nel presente parlerà .. naah, non ve lo dico. Sta a voi scoprirlo mentre leggete!
La FF è ambientata nel futuro, tranne che nel primo capitolo, spero vi piaccia.
Buone Feste, Asia.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nome Capitolo: Husbands.
Ship: Klaine.
Rating: verde.
N° Parole: 1494

Eccoci al secondo capitolo per la ChristmasWeek, buona lettura!

 

~Husbands~

Notai Blaine che si sporgeva sulle punte delle sue vecchie scarpe cercando di togliere dall'albero quella candela spenta, provò e riprovò finché Kurt non lo vide e si diresse verso di lui prendendogli la vita mentre con una mano afferrava l'oggetto che aveva l'attenzione del suo uomo e gliela porse.

«Grazie tesoro.» il moro gli sorrise amorevole voltandosi verso di me e si sedette proprio sulla poltrona affianco alla mia «Eccola qua, questo è un altro ehm.. direi disastroso ricordo!» ridacchiò seguito da Kurt con il quale si scambiò uno sguardo complice. Mi sistemai meglio sulla sedia pronto ad ascoltare un'altra avventura, volevo ridere pure io!

«Perché una candela?» chiesi guardando interrogativo quell'addobbo particolare. «Ma è vera?»

«Sì, tutta vera! Diciamo che.. lei e le altre candeline furono le protagoniste del nostro Natale quell'anno insieme agli anelli nuziali.» mi informò Kurt sorridente cominciando il racconto.

 

«Amore, sono io!» l'urlo di Blaine giunse fino alla cucina dove il giovane e sposato Kurt stava lavorando alla sua cena di Natale. Il castano sorrise e si pulì svelto le mani per andare a dare il bentornato al suo amore che nel frattempo si era tolto il pesante giubbotto e aveva chiuso la porta. Kurt si allungò per lasciargli un veloce e tenero bacio a fior di labbra.

«Bentornato, marito mio.»

Blaine si lasciò scappare una risatina felice e scosse la testa. «Per quanto tempo andrà avanti questa storia, Kurt? Siamo sposati ormai da.. tre mesi!»

L'altro non si degnò nemmeno di rispondere sapendo che a suo marito, marito, marito, marito non faceva altro che piacere. Si incamminò così di nuovo verso i fornelli sperando che niente fosse andato a fuoco. Fece un piccolo salto quando sentì urlare «Ma KURT, non hai acceso le candele!»

Il castano sbuffò girando gli occhi al cielo, Blaine aveva ormai una seria e pericolosa fissazione per quelle candeline appese all'albero di Natale.

Kurt semplicemente attaccava la spina e le normali lucine si accendevano ad intermittenza, ma da quando Blaine aveva trovato ad un banchino quelle candele non voleva sentire ragioni. Quindi appena entrava doveva subito andare a trovare le sue amate candeline e notare, sempre perché per Kurt ormai era diventato un simpatico siparietto, che non erano accese e quindi avrebbe dovuto brontolare e borbottare per tutto il tempo che gli serviva a farlo lui. Dire che Kurt si divertiva era dir poco.

«Non capisco cosa hai da ridacchiare!?» domandò amorevolmente un Blaine decisamente più vicino di quanto pensasse Kurt.

«Beh.. lo sai che ti amo, vero?» mise su i migliori occhi da cucciolo bastonato del suo repertorio ed entrambi scoppiassero a ridere. Blaine lo baciò con dolcezza lasciando a quella domanda una risposta chiara, senza bisogno di tante parole.

Quando si divisero erano ancora abbracciati con gli occhi intrecciati fra loro.

biiiiiip

«Merda!» disse Kurt appena sentì il suono del forno.

 

«Ma non si dicano quelle parole!!» lo brontolai guardandolo torvo. Blaine che stava raccontando si girò piano verso Kurt col sorriso furbo sul volto, pensai che volesse fargliela pagare per non avergli mai detto che si divertiva a tener spente le candele.

«Sì, è vero caro.. hai proprio ragione! Sai, tutta colpa dell'influenza negativa che ha avuto su di me un nostro amico, Sebastian.» mormorò in risposta.

«S..sebastian?» corrugai la fronte sentendo per la prima volta quel nome.

«Sì, Sebastian è un nostro amico, amico a quel tempo mi sembrava una parola grossa, diciamo più uno che voleva fregarmi Blaine, ma quella è un'altra storia. Comunque..» non mi lasciò il tempo di indagare più a fondo che riprese da dove lo avevo fermato.

 

Kurt si staccò frettolosamente dalle braccia di Blaine e corse ad aprire il forno tirando un sospiro di sollievo. «E' tutto salvo, menomale.» a quella consolazione si voltò di nuovo verso il moro sorridendogli. «Se andava tutto a fuoco era colpa tua!»

«Certo certo, sempre e comunque colpa del più piccolo...» lasciò correre Blaine andando a spaparanzarsi sul divanetto davanti alla TV «Che fai di buono?» chiese mentre inspirava quel buon profumo che pian piano stava riempiendo la cucina.

«Mi avvantaggio per stasera, pollo arrosto. Ti piace l'idea?» rispose Kurt armeggiando con il vassoio pronto a mettere in tavola tutto, guardò l'orologio emozionato. «Secondo te tra quanto arriveranno?»

«Non so.. credo tra poco ormai! Beh, almeno lo spero perché davvero sto morendo di fame!» esclamò Blaine mentre si leccava le labbra e guardava il vassoio come un lupo potrebbe guardare un piccolo agnellino. Il castano scosse la testa sorridente poco prima di sentire il campanello suonare, corse ad aprire impaziente di rivedere i propri genitori.

L'ultima volta che li aveva visti era stato al proprio matrimonio tre mesi fa, poi a causa della luna di miele, della lontananza e del trasloco non c'era stato modo di ritrovarsi e questo dispiaceva molto a Kurt. Troppo.

«Papà!» Kurt saltò praticamente in collo a Burt che lo sorresse come molti anni fa e come sempre avrebbe fatto, nella sua stretta sicura e confortante. Blaine si godeva quella adorabile scena appoggiato allo stipite della porta della cucina col sorriso sul volto: avrebbe sempre voluto un padre amorevole, pronto ad aiutare e a capire come quello di suo marito, ma non avendolo potuto avere, si era promesso che lo sarebbe stato lui. Scosse la testa distogliendosi da quei pensieri per andare a dare un grosso abbraccio a Carole e una amichevole pacca sulla spalla a Burt.

 

Mi mossi sulla sedia a disagio mentre vedevo Kurt che fissava a terra e Blaine che si allungava per afferrargli la mano stretta.
«Il tuo papà vive ancora in Ohio?» domandai per attirare l'attenzione sperando che uno dei due si svegliasse da quello strano sonno.

«No... non vive più.» mormorò Kurt guardandomi dritto negli occhi. Non c'era bisogno di usare l'immaginazione per vedere gli occhi lucidi e il naso un po' più rosso di prima.

Ancora non avevo ben capito quella cosa della “morte”: sapevo principalmente solo che una persona si addormentava per sempre, che le persone che le volevano bene stavano male per lei e che le persone che volevano bene alle persone che volevano bene a quella persona dicevano un sacco di “mi dispiace!” che non servivano a nulla.

Il castano scosse piano la testa e sorrise tristemente a Blaine pregandolo silenziosamente di continuare al posto proprio.

Blaine recepì bene il messaggio e mi distrasse facendomi voltare verso di lui. «Allora, vuoi sapere perché la candela è annerita?»

Annuii all'erta battendo una volta le mani.

 

Il moro portò il vino che avevano portato in cucina e si sedette con Burt al tavolo mentre guardava Kurt e Carole finire di cucinare le ultime cose. Parlarono di tutto: del viaggio che avevano fatto in Europa e di come si erano innamorati dell'Italia, di quando si erano baciati sotto la Torre Eiffel e della ragazza che aveva sgridato suo padre per il commento omofobo che aveva fatto. Si ritrovarono a ridere fragorosamente durante un racconto, così tanto che non riuscivano a finire la frase che subito riscoppiavano a ridere lasciando Burt e Carole sulle spine. Tralasciarono volutamente tutte le notti di passione e amore che aveva trascorso insieme, ma ogni tanto i loro occhi si incontravano e, dalla lussuria che usciva dai loro sguardi, entrambi sapevano dove l'altro stava rivolgendo la mente.

 

«Lossoria?» storsi il naso.

«... niente, sh..» ridacchiò nervoso Kurt insieme a Blaine che si nascondeva. «Anche te potevi evitare eh!»

«Ammettilo, che ci stava bene precisare..» sorrise malizioso il moro.

«Sì, ma non quando il pubblico è un BAMBINO!» urlò Kurt tirando un leggero coppino a suo marito. «comunque stavamo dicendo che....»

 

Tutto proseguiva tranquillo sotto il calore natalizio almeno finché Burt non interruppe Carole «ma.. lo sento solo io questo cattivo odore..? sa di bruciato!»

Kurt fece un salto verso il forno aspettandosi di vedere la sua torta salata nera come carbone che non aspettava altro di essere gettata nella pattumiera, ed invece era ancora da cuocere. Nel frattempo Blaine e Carole aspiravano l'aria cercando di percepire il cattivo odore e la donna annuì «lo sento pure io»

«Ma non ho proprio idea di cosa possa essere.. magari viene da fuori.» propose Kurt dopo aver controllato ogni pentola. Tutti si ritrovarono a condividere quell'idea e così passò inosservato l'odore ed il fatto che a dicembre ogni finestra rimane chiusa a causa del freddo.

Quando i padroni di casa e gli ospiti si spostarono nel soggiorno si ritrovarono davanti ad una catastrofe.

 

«L'ALBERO!» urlai facendo spaventare il povero Blaine.

 

L'albero stava andando letteralmente a fuoco. Dopo un attimo di shock, Kurt corse a prendere una pentola d'acqua fredda mentre Blaine staccava la presa delle lucine. Il castano lanciò veloce l'acqua contro l'albero che, con un nuvola di fumo, si spense.

Si voltò pericolosamente piano verso il moro cercando di mantenere la calma. «Blaine..»

«S-sì, amore?»

«Secondo te perché stava andando a fuoco?» chiese con una calma che nessuno credeva davvero avesse.

«Beh, magari ehm.. lo sai che ti amo tanto, vero? E poi quelle candele erano ador-»

Kurt lo interruppe fumando di rabbia. «Non-Dirlo. Non dire che erano adorabili perché ti giuro su Babbo Natale che le candele te le accendo sulla testa aspettando che vada a fuoco!»

Dire che Blaine si zittì subito è dir poco.

Burt scoppiò a ridere davanti a quella scena cercando di tapparsi la bocca con la mano. Grazie a quello la tensione si sciolse e gli altri tre seguirono l'uomo nella risata, anche se Blaine tenne una distanza di sicurezza da suo marito per tutta la cena e pregò molte volte i suoi suoceri di rimanere a dormire da loro.

 

Quell'anno l'albero di Natale andò bruciato praticamente tutto tranne qualche addobbo e una candela annerita che tennero per ricordare quel piccolo incidente.

Spenta, la tennero spenta.


KIAsia Channel.

E anche questo secondo capitolo è finito!
Spero che vi sia piaciuto almeno un po'... Anche io quest'anno ho le candele vere all'albero e sto davvero sperando di non essermela gufata!
Buone Feste, Asia.

Se la volete recinsere (sia positivo o negativo con consigli da poter sfruttare per i prossimi capitoli o errori da correggere) vi amerei! :) 

  
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