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Autore: ImProudOfMyIdols_    20/12/2013    1 recensioni
Una ragazza di 13 anni che soffre di autolesionismo,crede di essere assalita da un Killer pazzo che prova piacere nell'uccidere gente e vederla soffrire. Ma nessuno le crede,dicendole che è stata lei a procurarsi quelle ferite e finirà in un mare di guai e scoprirà giorno dopo giorno sempre più misteri sul suo conto.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Ultimamente girava voce che qui nelle nostre zone si trovasse un serial killer evaso da una prigione che stava cercando di scappare all'estero per sfuggire alla polizia.
Avevo tanta paura ad andare a scuola perchè alcuni dicevano di aver visto in quei giorni uno strano uomo aggirarsi per il paese e proprio la sera prima si erano verificati vari furti in 3 case e si dice che possa proprio essere quell'uomo.
Quella mattina uscii di casa per andare a prendere il pullman e avevo in mano 20 euro che mi servivano per mangiare dopo scuola assieme alle amiche; sentii dei passi dietro di me e girandomi vidi un uomo con una faccia pallida e dei baffetti che si avvicinava a me e mi disse "ehi ciao bellissima,sai dirmi la strada per arrivare in via *nome della via*?"
Io iniziai a tremare perchè sapevo che era proprio lui la persona a cui davano la caccia e indietreggiai,quindi il serial killer capì che avevo scoperto chi fosse e tirò fuori un coltello dalla tasca "dammi i soldi!"
Cercai di scappare,ma l'uomo mi fermò e mi ferì un braccio e si mise a ridere di gusto quando urlai;mentre stava per infilzarmi il coltello in una gamba,gli tirai un calcio e iniziai a correre mentre tenevo premuta la mano sul braccio per bloccare il sangue.
L'uomo era dietro di me,sempre più vicino ma riuscii per fortuna a correre fino al pullman raggiungendo gli altri ragazzi.
Appena mi ritrovai con loro il killer era scomparso e questi quando videro il mio braccio sanguinante si allontanarono e iniziarono a urlarmi contro che ero pazza,che mi tagliavo e io cercavo di spiegargli la verità di dirgli che non era vero,ma non mi credevano però una ragazza mi diede dei fazzoletti per la ferita.
Quando arrivò il pullman spiegai all'autista l'accaduto e iniziò a preoccuparsi,portandomi in ospedale,ma gli altri avevano convinto pure lui che ero stata io stessa a procurarmi la ferita.
Dopo esser uscita dall'ospedale con una fasciatura,i dottori mi dissero che non era niente di grave,che non erano stati toccati i nervi e smentirono il fatto che potessi essermi procurata tutto quello da sola,ma gli altri continuavano a non credermi. Appena mi riportarono a casa,vidi di nuovo quell'uomo che mi sorrideva e mi salutava e io scoppiai in lacrime dicendo agli altri che anche se ero stata aggredita preferivo andare a scuola invece che a casa,così passai l'intera mattinata a scuola e al pomeriggio tornai a casa con mio zio.

POV killer
Non volevo assolutamente lasciare il paese finchè non avessi ucciso quella ragazza anche se non sapevo perchè mi ispirasse così tanto vederla soffrire ma volevo farlo. La spiai di nascosto e vidi dove abitava,così quella sera sarei potuto entrare indisturbato nell'abitazione e rapirla per poi farla soffrire lentamente. Era ormai mezzanotte e trovai una finestra aperta per puro caso ed entrai passando dal balconcino,poi tappai la bocca alla ragazzina e la portai fuori senza lasciare traccie.
La portai in un bosco e la legai ad un albero lasciandogli dei tagli sulla pancia facendola urlare più che mai,poi gli infilai le dita in mezzo ai tagli e gli infettai le ferite tirandogli addosso della terra e mi sentivo libero,come se quelle cose mi fecero stare bene,mi facevano provare un piacere enorme e mi facevano sfogare e mentre continuavo a tirargli terra addosso,sentii le sirene della polizia che avanzavano nella stradina buia così me la diedi a gambe.

POV Sabrina
Sentii le sirene farsi sempre più vicine mentre il killer scompariva nel nulla e i miei occhi si chiudevano piano piano. Quando li riaprii mi trovavo in una stanza tutta bianca ed ero piena di bende sulla pancia e sulle braccia che mi bruciavano tantissimo.
Mi guardai attorno e vidi una donna sulla quarantina che mi sorrideva e poi disse
"meno male ti sei svegliata! Buongiorno Sabrina,io sono Laura,ti abbiamo portato in questo centro di riabilitazione per..."
"che cazzo ha detto??! centro di riabilitazione??"
La dottoressa indietreggiò spaventata da me che avevo iniziato ad urlare come una pazza e mi spiegò "si per il fatto che ti tagli,dobbiamo tenerti in cura per 3 mesi per farti guarire da questa cosa.."
io sgranai gli occhi e dissi "cosa??! oh no no no! è stato il killer non sono stata io!! é quello che si aggira per il paese già da un po'!"
La dottoressa fece una faccia confusa "killer? non c'è nessun killer! sei stata tu a farti tutto questo! ti abbiamo trovato un coltello in tasca"
Io iniziai a piangere.
"perchè non mi credete?! esiste davvero il killer l'ho visto! allora come si spiegano i furti?" "i furti che ci sono stati nel vostro paese sono opera di qualche teppista ma non si è mai parlato di killer o robe varie piccola,non mentrie tranquilla vogliamo solo aiutarti!"
Poi disse che sarei dovuta andare a trovare lo psicologo della clinica quel pomeriggio.
  
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