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Autore: Valerie Clark    20/12/2013    1 recensioni
''Mi chiamo Chiara, ho diciassette anni, odio scrivere ma voglio vivere di poesia e sigarette.''
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È notte, è di nuovo notte, e mi ritrovo di nuovo sveglia.
Di nuovo il mio caffè, di nuovo il mio tabacco, di nuovo il mio cuore.
 
È strano pensare, ricordare quante notti ho passato così; è ancora più strano contare le notti che ho passato da sola, o in compagnia, o a leggere, o a scrivere. Con il caffè, con le sigarette, con il tabacco. Con chi amo, con chi odio.
Ed è ulteriormente strano vedere che in fondo, sotto sotto, senza che nessuno se ne sia accorto, le cose non sono cambiate. Neanche un po’, neanche per niente.
 
Forse una sola cambiata in me, una sola, piccola, minuscola cosa: non voglio più nascondermi.
Sempre, in tutto ciò che ho scritto, ho parlato di me, sotto tutti i punti di vista; sono diventata un libro aperto, un libro aperto che ho scritto io. Ma era un libro pieno di bugie e di sotterfugi, pieno di parole innalzate come una barriera solo per evitare che qualcuno, leggendo, mi riconoscesse.
Poi tutto è cambiato.
Mi volevano, volevano me, volevano ciò che scrivo, ed io mi sono tirata indietro, troppo giovane e codarda per pubblicare un libro.
Tutti insistevano ed io, già malata, non ho avuto la forza di continuare a lottare, e hanno fatto stampare qualche copia di ‘È una lunga storia di ombre scure, senza gloria’.
Non mi sono mai chiesta veramente perché non volevo venisse pubblicata, mai fino ad ora.
La pazza che non sa amare, che scappa dai problemi, che ha paura, che nessuno capisce, sono io. Io pulita, senza fronzoli, senza parole dolci o poco cattive. Sono io e basta.
E semplicemente non volevo leggere, un domani, una citazione di me stessa su un social network, non volevo che la gente sapesse veramente come, o cosa, sono.
 
La verità è che scrivere proprio non mi piace. Ma piace il teatro, adoro recitare, ed ogni volta che scrivo è un po’ come se diventassi parte della storia per davvero, come se all’io del pezzo si aggiungessero le paure, i timori, gli amori dei miei protagonisti, quasi mai immaginari.
 
Non lo so, forse è sbagliato vivere nella paura che qualcuno ti possa riconoscere. Forse però non riesco a cambiare.
Sono in un momento in cui vorrei tanto scrivere, vorrei tanto passarci le notti a scrivere, ma non so di cosa. Quindi, finchè non mi tornerà l’ispirazione, andrà bene così. D’altronde, non sono io che cerco la poesia, ‘è la poesia che trova me’.
 
Ma non è tutto; oltre a rileggere i miei vecchi pezzi tutta la notte, ho riletto anche tutte le recensioni. Io vi voglio bene, vi voglio davvero bene, a tutti. Oddio, mi vergogno da morire a dirlo, ma tanto mi vergogno da morire anche a scrivere, eppure voi mi avete letta tutta d’un fiato.
Vi voglio bene davvero, ragazzi. Senza di voi tutto quello che ho fatto non sarebbe stato possibile. Senza di voi, avrei continuato a scrivere per me e basta, forse non avrei scritto proprio.
 
In conclusione, vorrei tanto conoscervi, abbracciarvi, e da oggi scriverò su richiesta su film/libri/serie tv che ho già trattato (altre non ne conosco).
Non so se anche voi vorreste conoscermi, ma per ora la cosa migliore da fare per me è smettere di nascondere me stessa dietro a cose che mi sembrano normali o giuste solo perché le fanno tutti.
                                                                
Mi chiamo Chiara, ho diciassette anni, odio scrivere ma voglio vivere di poesia e sigarette. 

   
 
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