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Autore: May be    20/12/2013    2 recensioni
Non sapeva nemmeno da dove avesse preso l’idea, o perché improvvisamente si fosse scoperta interessata a tradizioni giapponesi – natalizie, per di più – che mai aveva minimamente considerato. In un lampo, quindi, era apparso assolutamente vitale che quella sera si cenasse con del pollo fritto, perché almeno una volta in quel periodo dell’anno bisognava farlo e non potevano continuare a vivere tutto così passivamente.
Nine days were gifted to the race of Black Flies: who above all else desire canon.
ShikaTema; Black Christmas.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Fried Chicken


È usanza in Giappone mangiare pollo a Natale (specie da Kentuchy Fried Chicken, una catena di fast food americana specializzata in pollo) che, quando dopo la guerra il Natale iniziò ad essere importato come festa commerciale, avviò una campagna pubblicitaria che diede vita a questa usanza.



Novena
 
 
 
 



 
 
Shikamaru chiuse dietro di sé la porta di casa, sbuffando ed imprecando per il bruciare delle mani congelate finalmente a contatto con il calore dell’appartamento.
Lasciò le scarpe lì dove riuscì a togliersele, incurante del disordine: che ci provasse la padrona di casa a lamentarsi per il disordine, dopo quello che aveva passato. Recuperando con un sospiro di sollievo la sensibilità dei suoi arti intirizziti si diresse a passo sicuro in cucina, lanciando con malagrazia sul tavolo il sacchetto ospitante quei tanto agognati ed odiati contenitori di polistirene.
« Seccatura muoviti o ci toccherà scaldarli », brontolò a voce alta lanciando il cappotto sul divano, nel tentativo di richiamare all’ordine la causa di ogni suo male. Che, per inciso, ancora non si era degnata di farsi vedere: piuttosto arrogante da parte sua, considerato che fino a poco tempo prima sembrava che dal menù di quella cena potesse dipendere la sua stessa vita.
Shikamaru guardò l’orologio, seccato: dove dannazione era finita?
« Mi sto lavando, Nara, dammi due minuti e finiscila coi piagnistei! » tuonò alla fine lei dal bagno, dopo l’ennesimo suo richiamo.
Lui levò gli occhi al cielo, cercando una pace interiore persa molte ore prima, e si piazzò davanti alla porta che li separava: « Senti Temari, ho passato ore tra bambini, coppiette, gruppetti di ragazzini e tutto ciò che questo può comportare per un tuo dannato capriccio, ora fammi il favore ed esci da là. Subito! »
Inspirò profondamente, ripescando un qualche lacerto di pacatezza dalle profondità del suo animo; doveva rilassarsi, o le avrebbe dato la soddisfazione di vederlo impazzire.
La porta si aprì di scatto, facendolo sobbalzare – in parte per lo spavento assurdo, in parte per l’incontrollata ed improvvisa paura di essere ucciso a causa del tono irato che aveva osato rivolgere alla sua donna, in parte perché la donna in questione era piantata dinanzi a lui con la classica mano sul fianco, il classico sopracciglio alzato e vestita con un non molto classico accappatoio.
Lo oltrepassò senza dire una parola, dirigendosi in cucina.
« Puoi anche vestirti, comunque--- »
« Non sia mai che il mio temporeggiare possa vanificare i tuoi sforzi ».
Shikamaru alzò le spalle e la seguì, troppo stanco, stufo ed affamato per assecondare le assurde e testarde prese di posizione di lei: quello che importava era che finalmente, dopo una serata così travagliata, avrebbero gustato il frutto delle sue fatiche. Ancora non si capacitava di come Temari fosse riuscita a convincerlo ad uscire a quell’ora così tarda, con quel tempo e con quel freddo solo per un po’ di pollo fritto.
Non sapeva nemmeno da dove avesse preso l’idea, o perché improvvisamente si fosse scoperta interessata a tradizioni giapponesi – natalizie, per di più – che mai aveva minimamente considerato. In un lampo, quindi, era apparso assolutamente vitale che quella sera si cenasse con del pollo fritto, perché almeno una volta in quel periodo dell’anno bisognava farlo e non potevano continuare a vivere tutto così passivamente – nonostante l’evidente aspetto esclusivamente commerciale della festività.
Ovviamente, però, oramai era tardi per trovare un posto in un locale: la notte di Natale tutto il Giappone sembrava mobilitarsi, e senza aver effettuato una prenotazione qualche eone prima non c’era speranza di poter trovare un posto in cui mangiare. Ed ecco che era entrato in scena lui.
Potresti andare a prenderlo da asporto!
E nemmeno lui sapeva come si era ritrovato pressato tra una quantità indecente di persone, sperando che il suo ordine si materializzasse in fretta. Vana illusione.
Si lanciò a peso morto su una sedia, agguantando la sua porzione e scoprendola con gioia ancora calda: finalmente. Lanciò una breve occhiata alla Seccatura, particolarmente impegnata a squadrare la sua desiderata cena esibendo un’espressione che tutto aveva fuorché apparire soddisfatta: decise di ignorarla, addentando il primo boccone.
Effettivamente, poteva anche esserne valsa la pena.
« In realtà, a me il pollo nemmeno piace ».
Shikamaru la fulminò, assassino: soppresse con fatica l’arringa che gli stava sorgendo spontanea e riguardante l’orrendo carattere di lei, dispotico, sadico e crudele. Doveva mantenere il controllo, o avrebbe fatto il suo gioco.
Alzò le spalle commentando atono: « Mangerò io la tua porzione, non c’è problema ».
Ma Temari non si lasciò frenare: iniziò a calare con estrema lentezza, quasi casualmente, una spalla dell’accappatoio: « Io avrei una proposta alternativa… »
Shikamaru continuò a masticare, il contegno sempre saldo: certo era che la Seccatura si stava impegnando particolarmente per metterlo in difficoltà, da brava tiranna quale era. Forse gli aveva fatto un regalo di Natale che aveva deciso poi essere fin troppo immeritato, e aveva progettato di punirlo anticipatamente.
La sua dolce metà si alzò lentamente, avvicinandosi a passi felpati ed iniziando ad allentare il nodo dell’accappatoio.
« È tutta una questione di priorità Nara… Fai la tua scelta ».
 
 
 
 
 
« Il pollo lo scaldiamo per il pranzo di domani, comunque ».
« Ma non hai detto di odiarlo? »
Un ghigno su un volto da gatta.
« Mentivo, ovviamente ».
 
 
 
 
 



 
 
Note:

Okay mi ritiro. Q_Q
Abbiate pietà di me, ho dato un esame stamani e ho scritto ora in fretta e in furia senza una minima idea se non il pollo conquistato con sofferenza e poi lasciato da parte!
Non so se si capisce – non credo – perché Temari decida di fare di tutto per interrompere la tanto agognata cena… Diciamo che semplicemente si è prepotentemente inserita sulla sommità della lista “priorità di Shikamaru Nara” 8D No okay, non ho scuse, non è proprio nulla di che, è insensato e inconcludente, ma questo ho per voi! Non temete, però: le mie compagne di avventura, le mosche della Black Parade, continueranno ad allietarvi fino al 25 Dicembre con la nostra Nera Novena! Mi raccomando, leggetele perché meritano assai di più! ♥
   
 
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