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Autore: Verdeirlanda    20/12/2013    0 recensioni
**Beatrice ammirava il cielo con la bocca quasi spalancata,e sorrideva ad ogni stella che vedeva cadere.
A un certo punto prese la mano di Zoroastro: "Hai visto Zo? Le vedi? Sono bellissime!"
Il ragazzo si girò verso di lei che ancora fissava il cielo e sorrideva a quelle stelle cadenti, e sorrise anche lui: "Sì, sono davvero bellissime Bea."
Strinse forte la mano della ragazzina nella sua e tornò a guardare in alto, da dove piovevano le stelle.**
Tutto era iniziato così, in una notte d'estate.
Molti anni dopo Beatrice, suo fratello Leonardo e il loro più caro amico Zoroastro si troveranno ad affrontare eventi di cui non avrebbero mai potuto immaginare né l'arrivo nè l'entità.
Entreranno in contatto con antichi misteri e dovranno fare i conti con le trappole e gli intrighi orditi da Riario,
Leo dovrà lottare per giungere alla verità, Bea e Zo per aiutarlo rischieranno di perdere molto, ma non il sentimento celato che il lega da sempre, da quella notte.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Girolamo Riario, Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zoroastro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beatrice appoggiò delicatamente la coroncina di fiori bianchi sulla tomba di Andrea.
Si chinò e si baciò la punta delle dita per poi appoggiarle sulla lapide.
"Ti sono sempre piaciuti questi fiori di campo, dicevi sempre che la bellezza più grande sta nelle cose piccole e delicate." mormorò asciugandosi le lacrime col dorso della mano "Mi manchi Andrea. Manchi a tutti noi. Ti prometto che avrai giustizia, chi ti ha fatto questo pagherà." 
Era passato quasi un mese dall'agguato alla bottega, Beatrice si recava al cimitero spesso per portare i fiori sulla tomba di Andrea.
Pose un mazzo di fiori anche sulla tomba di Donati: "Ve li manda Lucrezia." disse "Sta bene, ci prendiamo cura di lei."
Non c'era nessun nome scritto sulla lapide perché ufficialmente nessuno conosceva l'identità del defunto, ma Leonardo Vi aveva fatto apporre una scritta su richiesta di Lucrezia: 'Qui riposa un uomo buono, un padre affettuoso.'
Beatrice lasciò il camposanto per tornare a casa, ovvero la soffitta di Zoroastro.
Si era trasferita da lui, non riusciva ancora a tornare alla bottega senza provare nausea e dolore.
Passeggiando arrivò vicino al Duomo, c'era una gran folla come sempre. 
Si infilò nei vicoletti, sotto ai portici e lì lo vide.
Era in piedi davanti a un portone, vestito con pantaloni scuri e un kaftano azzurro bordato d'oro.
Le sorrise, i suoi occhi brillavano.
Beatrice non aveva mai visto il suo volto ma Leonardo aveva fatto di lui un'accurata descrizione.
Gli si avvicinò, deglutì, poi disse: "Voi siete Al-Rahim, vero?"
Il Turco le prese la mano e la baciò, sempre sorridendo: "Vi aspettavo Beatrice."

Erano saliti al terzo piano dell'edificio.
Al-Rahim la fece accomodare in una stanza dove c'erano dei divani color porpora in stile romano, diversi vasi in vetro, la fece sedere di fronte a un tavolino su cui c'erano una teiera in argento e due tazze.
Il Turco si mise accanto a lei e le versò dell'infuso.
"È una bevanda alla menta." spiegò "Nel mio paese è molto apprezzata."
"Piace molto anche a me." gli sorrise.
"Ho saputo quanto è accaduto. Immagino il Vostro dolore, lo percepisco dato che come Voi ho perso un caro amico."
"Donati si è sacrificato pur di non rivelare cosa sapeva. Mi ha detto che siete stati entrambi imprigionati e torturati da Riario a Roma." gli disse.
Al-Rahim annuì: "È vero. Voleva informazioni sul libro e sulla profezia. È stato molto tempo fa ormai. Io sono riuscito a scappare prima che mi estorcessero la verità e sono giunto a Firenze. 
Donati invece è stato ripreso.
Lui sapeva ben poco in realtà. Una volta fuggito da Riario avrebbe dovuto raggiungermi e portare tutti voi da me perché vi spiegassi.
Ma tutto è precipitato..." scosse la testa, poi le sorrise di nuovo "L'importante a questo punto è che Voi siate qui e che io possa dirVi ogni cosa."
"Non volete che chiami anche Leonardo..."
"No, abbiamo poco tempo, le spie di Riario controllano ogni angolo di Firenze. Beatrice, Donati Vi ha anticipato qualcosa?"
Lei annuì: "Mi ha solo detto che una volta trovato il Libro delle Lamine noi ne diventeremo i custodi, e che un giorno lo consegneremo a coloro che sono stati destinati a leggerlo e a cambiare il mondo grazie agli insegnamenti contenuti in quelle pagine."
"Vi ha parlato della profezia? Quella espressa dalla mappa?"
"Mi ha solo detto che c'è. Ma non ho avuto modo di chiedergli se la mia interpretazione fosse giusta." spiegò Beatrice "Io...credo di aver capito...le parole sulla mappa indicano la maternità vero? Intendo, indicano il grembo di una madre..."
Al-Rahim annuì sorridendo: "È esatto! Sapevo che avreste capito."
"Abbiamo capito ma non sappiamo cosa fare.  Cosa dobbiamo aspettarci? Insomma, è ovvio che nel grembo cresceranno i prescelti. Ma chi dobbiamo cercare? Di chi è questo grembo?"
Il Turco le prese la mano e la guardò intensamente negli occhi: "È il Vostro, Beatrice."

Beatrice sgranò gli occhi, per poco la tazzina non le scivolò: "Cosa?"
"Voi avrete un figlio. Non solo Voi, anche Lucrezia avrà un bambino."
"Non capisco, io..." 
Al-Rahim la interruppe per spiegare: "Un giorno Voi e Lucrezia darete alla luce un figlio. Una di voi due ne avrà anche altri se vorrà. Quei bambini saranno i predestinati a cui consegnerete il Libro delle Lamine, lo leggeranno, grazie a quegli insegnamenti essi e i loro discendenti cambieranno il mondo.
Lo cambieranno con piccoli gesti, occupandosi degli altri, aiutando i più deboli contro i malvagi."
Beatrice scosse la testa: "No un momento...perché noi?"
Lui le sorrise: "Il destino non agisce mai per caso: ci fa incontrare per una ragione, c'è sempre un motivo quando intreccia le vite delle persone.
Voi siete venuti al mondo e vi siete trovati, riconosciuti. 
Non è un caso che Voi e Leonardo siate fratello e sorella, non è un caso che abbiate incontrato Zoroastro e Lucrezia. 
Vedete Beatrice, voi tutti siete discendenti di Figli di Mitra. La madre di Leonardo e il padre di Lucrezia...lo erano...e lo era anche Vostra madre." Bea sussultò "Sì, lo era. E anche il padre di Zoroastro.
Sapevamo che un giorno sarebbe successo. Il male sarebbe cresciuto, avrebbe acquistato forza, così il destino che da sempre veglia su noi Figli di Mitra ha iniziato a dare forma alla profezia. 
I Maestri come me hanno vegliato per anni, fino a che è stato evidente chi erano i quattro depositari di tale profezia, voi.
Quattro persone, quattro vite che si uniscono."
Beatrice era confusa, cercava di mettere insieme i pensieri: "Come avete capito che eravamo noi? Siete sicuro di esserVi sbagliato?"
Al-Rahim le sorrise: "Siete voi , ne sono sicuro. La profezia fu scritta centinaia di anni fa. 
Un giorno due Figlie e due Figli di Mitra genereranno due figlie e due figli. 
Tre cresceranno insieme, una crescerà lontana, due di loro si vorranno bene come fratello e sorella, uno di loro sarà da sempre amico fidato mentre una di loro sarà prima nemica e poi amica. Si innamoreranno un giorno, condivideranno un sentimento profondo e mai provato.
I quattro finalmente saranno uniti."
Beatrice tremava, quella profezia in effetti sembrava proprio parlare di loro.
Bevve il tea alla menta tutto d'un fiato, poi chiese: "Cosa dobbiamo fare?"
"Dovete trovare il Libro delle Lamine. Poi dovrete fuggire lontano, in un posto sicuro.
E poi accadrà. Non potrete programmarlo, quando sarà il momento avrete i bambini."
"E come dobbiamo crescerli? E avete detto che una di noi potrebbe avere altri figli, l'altra non ne avrà? Abiteremo tutti nella stessa casa come una grande famiglia?" la ragazza aveva molte domande da fare.
Lo sguardo del Turco si incupì, lo abbassò per un istante.
Era terribile ciò che stava per dirle.
"Cosa succede Al-Rahim? Il vostro viso non fa presagire nulla di buono." disse Beatrice.
"La profezia dice altro. E mi si spezza il cuore conoscendola. Voi e Lucrezia...entrambe darete alla luce un bambino. Ma solo una di voi li crescerà, solo una di voi si prenderà cura dei due bambini come se fossero entrambi suoi."
Beatrice sentì il cuore battere più forte: "Perché?" mormorò.
"Un giorno" spiegò il Turco con sguardo triste "succederà qualcosa. Non so né cosa sarà né quando accadrà.
Ma quando tutto sarà finito una di voi sarà morta."
Questa volta la tazzina le cadde di mano, finì sul pavimento con un rumore metallico.
"Quel giorno solo una rimarrà in vita. Non so chi morirà, ma è quello che deve accadere.
La sopravvissuta crescerà i bambini, li amerà entrambi come se entrambi fossero usciti dal suo grembo."
Beatrice si morse le labbra, nervosa e spaventata da quella previsione.
Chiese al Turco: "E Leonardo e Zoroastro? A loro cosa succederà?"
"Loro vivranno. Ma quando sarà successo, quando uno di voi sarà morta...uno rimarrà con la sopravvissuta e crescerà i bambini come un padre amorevole. L'altro se ne andrà, dovrà andarsene."
"Volete dire che il compagno di colei che morirà lascerà tutto, dovrà abbandonare suo figlio e non vederlo più?" Bea era sconvolta "Non è giusto! Tutto questo non è giusto!"
Al-Rahim la guardò, comprendeva la sua rabbia: "Beatrice, non abbandonerà nessuno. Lo lascerà con le persone che sa che lo ameranno come un figlio proprio.
 E credetemi, quando perderà la donna che ama sentirà lui stesso di non poter più restare, sentirà che l'unica cosa che può dargli conforto è andare lontano."
Beatrice scosse la testa. Era ingiusto.
"Non c'è modo di cambiare tutto questo? Perché non possiamo vivere entrambe? Perché?" quasi urlò.
"Perché purtroppo non si può controllare tutta la malvagità che ci circonda. Neanche il destino può farlo." le rispose Al-Rahim.
"E se ci rifiutassimo?" azzardò lei "Potremmo vivere la nostra vita senza la profezia."
"È un vostro diritto, di tutti voi. Ma rispondetemi con onestà: dopo quello che avete sofferto, dopo quello che avete visto e conosciuto lascerete che il male trionfi? Lascerete che l'umanità rimanga in balia di uomini malvagi? 
È quello che accadrà se i vostri figli non nasceranno, se non leggeranno il Libro delle Lamine.
Ci saranno anni bui Beatrice, in cui il mondo vedrà le menti più diaboliche mettere in atto stragi, massacri, stupri, genocidi.
In quegli anni i vostri discendenti si schiereranno con i deboli, i fragili, i perseguitati.
Porteranno la luce contro l'oscurità.
E in qualche modo la sconfiggeranno.
Ma accadrà solo se permetterete alla profezia di avverarsi.
Ve lo chiedo di nuovo: lascerete che il male trionfi senza fare nulla?"
Beatrice trattenne il respiro, poi scosse la testa e rispose: "No. Non potrei mai permetterlo."
Al-Rahim le sorrise: "Vedete. La Vostra generosità e il Vostro coraggio. C'è un motivo se il destino Vi ha scelta, come ha scelto gli altri.
Raccontate loro ciò che Vi ho detto. 
Spero che capiscano come avete compreso Voi.
Vi auguro ogni bene e ogni fortuna Beatrice. 
Noi non ci vedremo più."
"Come non ci vedremo più..." fu interrotta dal rumore di vetri infranti.
Si voltò di scatto, dietro di lei sul pavimento c'erano i cocci di un vaso di vetro colorato.
Si girò nuovamente verso Al-Rahim, ma lui non c'era più, era come svanito.

Il silenzio era calato nella soffitta di Zoroastro.
Nessuno parlava.
Beatrice aveva riferito agli altri le parole del Turco, e ciò che aveva raccontato era suonato tanto sconvolgente da togliere il fiato e da confondere i pensieri.
Lucrezia si sedette su una sedia, si tormentò le labbra con i denti.
Leonardo era in piedi immobile, cercava di pensare, di trovare le parole.
Zoroaster invece iniziò a camminare avanti e indietro ore la stanza, cosa che era solito fare quando era nervoso.
A un certo punto si bloccò, guardando Beatrice: "E tu gli hai detto che sei d'accordo, che vuoi farlo?" 
Beatrice annuì: "Vorrei essere egoista Zo, vorrei fregarmene. Ma so che non me lo perdonerei mai. Non posso mettere la mia vita davanti a tutto questo, davanti alla possibilità che i nostri discendenti riescano a cambiare il mondo." 
Lui si avvicinò a lei: "Sei sicura principessa? Perché se sei sicura io sarò con te."
Lei gli sorrise e gli accarezzò il viso: "Meno male, perché in effetti il tuo apporto è fondamentale."
Lui ricambiò il sorriso e la strinse, le baciò la fronte.
Beatrice guardò Lucrezia, finora era stata silenziosa: "Cosa vuoi fare? Dobbiamo essere tutti d'accordo secondo me."
La Donati alzò la testa, aveva gli occhi lucidi: "Mio padre...ha avuto il coraggio di sacrificare tutto. Lo ha fatto perché era un Figlio di Mitra, anche noi lo siamo.
Sono pronta a rischiare tutto, anche la mia vita. Io ci sto. Voglio farlo."
Zoroastro guardò il suo migliore amico: "Cosa ne pensi Leo?"
Leonardo li guardò. Sospirò. 
Poi annuì: "Le vite non vengono intrecciate senza un motivo, giusto? Le persone si incontrano e si riconoscono, si scelgono tra centinaia di individui. 
È così che ti ha detto il Turco. Ed è vero. Noi ne siamo la prova. 
Ci siamo trovati, ci siamo riconosciuti.  
E siamo legati in modo indissolubile." guardò sua sorella, si sorrisero "D'accordo. Sono con voi."
Dopo cena Lucrezia aiutò Beatrice a rassettare, a un certo punto le chiese a bassa voce: "Hai paura di morire?"
Bea annuì: "Sì. Ma è più forte il senso del dovere della paura. E tu?
Lucrezia disse: "Oh sì, tanta tanta paura! Pensavo che sarei morta di vecchiaia...e invece potrei morire giovane e senza poter vedere crescere mio figlio..."
"Lo so. È il pensiero che tormenta anche me. Ascolta Lucrezia, ti faccio una promessa. Arriverà un giorno in cui ci renderemo conto che non passerà molto tempo prima che una di noi muoia." le prese la mano "Ti prometto che mai e poi mai spererò che tocchi a te lasciare questo mondo."
A Lucrezia si inumidirono gli occhi, strinse forte la mano di Beatrice: "Lo prometto anch'io Bea." 


Angolo dell'autrice: 
Siete davvero in molti a leggere la mia storia, grazie, mi fa un immenso piacere. :)
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se avete voglia recensite. ^^
A presto! 
Un abbraccio.
VerdeIrlanda 





 
  
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