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Autore: BloodyMoon    15/11/2004    6 recensioni
Una lettera... Un segreto... Un amore...
"La felicità è una farfalla che, quando inseguita, è sempre oltre la portata della nostra mano, ma che, se sedete tranquillamente, può posarsi su di voi" (Nathaniel Hawthorne)
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una figura bionda dagli occhi grigi si avvicinava e lo chiamava…

“Chi vorrebbe vivere per sempre, quando l'amore deve morire?
("Who Wants to Live Forever” - Queen)

 

 

“…E quando trovate questo qualcuno particolare, tenetelo stretto,
uomo o donna che sia, amatelo, coccolatelo, stringetelo.
Esprimete i sentimenti con baci e carezze, perché è importante
trovare il giusto qualcuno da baciare, da sognare.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare…”

("Everybody Need Somebody to Love" - Blues Brothers)

 

 

N.B.à il testo della canzone è scritto tra parentesi e non è da considerarsi parte della storia.

 

 

 

 

I’M LOST WITHOUT YOU
By BloodyMoon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una figura bionda dagli occhi grigi si avvicinava e lo chiamava…

“Harry!”

Nessuna risposta…

“Harry!”

La figura bionda scomparve…

“Harry! Svegliati!”

Al suo posta apparve una ragazza molto bella dai boccoli castani e gli occhi color cioccolato.

Hermione era molto cambiata.

Dalla ragazzina un po’ bruttina, era diventata una splendida donna con le curve al posto giusto e uno sguardo dolcissimo. E tutti se ne erano accorti.

“Harry! Finalmente ti sei svegliato! Siamo in ritardo, sbrigati!”

Harry si ritrovò nel Dormitorio deserto di Gryffindor.

“Dove sono tutti?” chiese alzandosi di scatto, prendendo i suoi vestiti, dirigendosi velocemente verso il bagno, e chiudendo la porta di scatto alle sue spalle.

“Sono tutti nella Great Hall a fare colazione.” Disse Hermione di rimando.

“Perché non mi hanno svegliato?!” urlò esasperato.

Hermione si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

“Dovresti imparare a svegliarti prima…” lo ammonì la ragazza.

“Di solito mi sveglio presto. Oggi è stato solo un caso!”

La moretta alzò un sopracciglio, perplessa. E come a leggerle nella mente Harry mugugnò un ‘beh, forse qualche volta.’

La porta del bagno si aprì di scatto e ne uscì un Harry con i soliti capelli corvini più in disordine che mai.

“Ma se prendo Ron lo uccido, e ti avverto che dovrai trovarti un altro ragazzo.” Disse prendendo la borsa con i libri da terra, e baciando la guancia di lei.

“Ciao! Ci vediamo giù!” disse velocemente e con altrettanta rapidità uscì dalla stanza, lasciando Hermione ai suoi pensieri.

Harry era molto cambiato. Un po’ nel carattere, era diventato meno impulsivo. Ma fisicamente sembrava un’altra persona. Dal bambino gracilino era diventato un bel ragazzo, abbastanza muscoloso, grazie ai continui allenamenti di Quidditch. Era diventato proprio un bel ragazzo. E anche per questo metà del popolo femminile di Hogwarts gli sbavava dietro. Anche lei, se non fosse stata pazzamente innamorata del suo miglior amico Ronald Weasley, ci avrebbe fatto un pensierino. Ma forse non avrebbe fatto niente comunque, perché per lei l’amicizia di Harry era davvero importantissima.

Si risvegliò dal suo stato di catalessi, e si accorse di essere in ritardo.

Stava per uscire, quando vide per terra una busta.

Si avvicinò lentamente, indecisa su cosa fare.

La calligrafia era chiaramente quella di Harry.

Ma quando vide il destinatario prese la lettera e se la mise in tasca.

Uscì dal Dormitorio maschile, chiedendosi il perché Harry Potter dovesse scrivere una lettera a Draco Malfoy…

 

°°°

 

Hermione osservò il suo miglior amico dai capelli corvini per tutto il giorno.

Ma non era successo niente, sembrava il solito Harry.

Hermione però non voleva demordere.

Infatti, durante le ultime due ore di lezione, Pozioni, successe qualcosa.

Lei e Harry erano seduti proprio dietro Draco Malfoy e Blaise Zabini.

I due Slytherin ridevano e scherzavano tra di loro.

Hermione vedeva il suo amico stringere le mani, fino a conficcarsi le unghie nella pelle.

Ma non capiva cosa provasse il suo amico.

Irritazione? Gelosia? O forse malinconia?

Il moretto continuava a lanciare occhiate ai due Slytherin.

Harry alzò la mano, attirando su di lui l’attenzione di Snape.

“Cosa c’è Potter?”

“Posso andare al bagno professore?” chiese Harry, stranamente cortese, quasi supplichevole.

Snape fece un cenno, dandogli il permesso di uscire.

Malfoy lanciò un’occhiata a Harry, che usciva correndo da quell’aula che sembrava soffocarlo.

 

°°°

 

Perché continuava a pensare a lui?

Ormai era finita, così aveva deciso…

Lo aveva fatto soffrire…

Non voleva provare ancora quella sensazione di soffocamento…

Come se qualcuno gli comprimesse il cuore…

Mentre non sentiva più l’aria arrivargli ai polmoni…

E sentiva dolorose lacrime scendere dagli occhi, fino ad arrivare alle guance…

E lui, arrabbiato, le asciugava…

Si riprometteva di non piangere…

Non per lui…

Di non amarlo…

Non ad uno come lui…

Non se lo meritava…

Lui lo aveva fatto soffrire…

Non doveva più amarlo…

Non doveva più credergli…

E poi scopriva che il centro dei suoi pensieri era lui…

Solo lui…

E invece non voleva pensarlo…

Voleva solo dimenticarlo…

Ma più cercava di dimenticarlo, più particolari di lui, più bei momenti passati assieme gli tornavano alla memoria…

Così, cercava di odiarlo…

Ma non ce la faceva…

E si arrendeva…

Ad amarlo per sempre…

Poteva cercare di fingere…

Poteva cercare di dimenticare…

Ma lo faceva impazzire…

Lo faceva uscire di testa il fatto di averlo amato con tutto sé stesso…

E di averlo perso…

Ma forse non lo aveva amato abbastanza, si disse Harry.

Perché?

Perché doveva soffrire così?

Si chiese mentre, accucciato contro una parete, piangeva le sue lacrime di dolore…

 

°°°

 

Harry non era tornato in classe per tutta la lezione.

Intanto, appena era finita l’ultima lezione della giornata, Hermione si era messa a cercare il biondo Slytherin per tutta Hogwarts.

Stava per arrendersi quando notò una testa bionda a lei conosciuta, che si stava dirigendo verso la biblioteca con Blaise Zabini.

Vide i due Slytherin dirsi qualcosa e salutarsi, mentre Zabini si allontanava.

Seguì il biondino in biblioteca, che a quell’ora era deserta. Probabilmente erano tutti a riposarsi nei Dormitori.

Ma Draco Malfoy era comunque uno studente diligente. Era il migliore dopo di lei, il che era tutto dire…

Quindi era ovvio che andasse in Biblioteca.

“Malfoy!” lo chiamò lei una volta raggiuntolo vicino ad uno dei tavoli della biblioteca. Non c’era nessuno, neanche la bibliotecaria.

“Ah, Granger! Qual buon vento ti porta in una biblioteca deserta, sola con il sottoscritto, il più perfido degli Slytherin?” chiese ironicamente il biondino.

Hermione gli lanciò un’occhiataccia.

“Sono qui per Harry…”

“Non so di cosa tu stia parlando…” rispose velocemente il biondino.

“Io, invece, credo che tu sappia benissimo a cosa mi riferisco. Non so precisamente cosa sia successo tra te ed Harry, ma so che lo hai fatto soffrire. Teneva molto a te…”
”A me? Draco Malfoy… il suo peggior nemico. Non sapevo avessi questo senso dell’umorismo, Granger…”
”Credo che neanche tu sappia il perché Harry ti abbia lasciato…”

Dopo il silenzio che seguì, la ragazza continuò a parlare.

“…Si, lo immaginavo che voi steste insieme… e oggi ne ho avuto la conferma. Mi sembrava aveste degli strani comportamenti l’uno con l’altro… E credo che tu non sia veramente come vuoi dimostrare, se no Harry non ti sarebbe stato vicino. So che me ne pentirò, ma forse questa ti darà delle risposte alle tue domande.” Disse Hermione porgendogli la lettera destinata a lui.

Draco esitò un attimo, e fissò la ragazza con fare sospettoso.

“Non l’ho letta, se è questo che ti preoccupa… Non credo che Harry volesse dartela, ma l’ho trovata e ho pensato che ti potesse aiutare… So che hai fatto soffrire tantissimo Harry, e per questo non ti perdonerò mai… ma so anche che eri tu negli ultimi tempi che lo facevi sorridere, che lo rendevi felice… e per questo ti ringrazio.”

Disse Hermione fissando Draco negli occhi.

Calò il silenzio per un attimo.

Dato che Draco non dava segni di voler prendere la lettera, la moretta l’appoggiò al tavolo,

“Ora è meglio che vada. Ci vediamo Malfoy, e spero che la prossima volta che ci incontreremo tu sarai accanto a Harry.” Fece un cenno di saluto e si dileguò lasciando il biondino ai suoi pensieri.

La ragazza uscì, chiedendosi se aveva fatto bene a dare quella lettera a Malfoy.

 

°°°

 

Draco rimase indeciso su cosa fare.

Dopo un paio di minuti aprì la lettera con mani tremanti…

Perché era così in ansia per Potter?

Lo sapeva benissimo il perché, ma non lo avrebbe mai ammesso…

Sulla lettera c’erano segni evidenti di lacrime, e questo fece stringere il cuore a Draco, che per un momento perse la sua solita maschera di freddezza e indifferenza.

Cominciò a leggere la lettera, inquieto…

 

 

(Una è troppo poco… due sono tante

Quante principesse nel castello mi hai nascosto

TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso

TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di adesso

Tre sono poche… quattro sono troppe

Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora…

TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni

TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani non lo so)

 

Caro Draco,

Mi hai nascosto tante cose…

Tra cui anche tutte le persone che ti sei scopato…

Ma… ti voglio bene…

Non te lo dicevo molto spesso…

Avevo paura di soffrire…

E poi non ci conoscevamo ancora così bene…

O meglio… ti conoscevo… ma in un modo completamente diverso…

Ti conoscevo da nemico…

Poi dopo anni di sofferenze siamo diventati amici…

E poco tempo dopo anche qualcosa di più…

Ti voglio bene…

Me ne ero accorto già dall’inizio, ma adesso non so…

Quante cose mi hai nascosto fino ad adesso?!

Ma… ti voglio bene…

Nonostante tutto…

… ti voglio bene…

Dall’inizio… ma da ora in poi non lo so…

 

(Vorrei ringraziarti, vorrei stringerti alla gola

Sono quello che ascoltavi, quello che sempre consola

Sono quello che chiamavi se piangevi ogni sera

Sono quello che un po’ odi e che ora un po’ ti fa paura

Vorrei ricordarti che ti son stato vicino

Anche quella sera quando ti sentivi strano

E ho sopportato, però adesso non rivoglio indietro niente

Perché ormai, secondo te, ho tutto quello che mi serve

Un applauso forte sotto le mie note

Una copertina e anche un video forte

Fidanzate tante quante se piovesse

Anche se poi le paure son le stesse

Ora che ho sempre tantissimo da fare

Dici che non ho più tempo per parlare

Ma se solo bisbigliando te lo chiedo

Tu sarcastico ti tiri sempre indietro…)

 

Vorrei ringraziarti…

Vorrei strangolarti…

Sono quello che ascoltavi sempre…

Quello che ti consolava continuamente…

Quello che chiamavi se volevi compagnia…

Se non volevi rimanere solo…

Se non ti sentivi bene…

Quello che un po’ odi…

E ti faccio paura…

Tu hai paura di me perché ti amavo…

Tu non conoscevi l’amore e ne eri terrorizzato…

Tu hai paura di me perché dopo quello che mi hai fatto dovrei odiarti…

Invece ti amo ancora…

E io mi odio per questo…

Vorrei ricordarti che ti sono stato vicino…

Anche quella sera, quando ti sentivi strano…

Io sono rimasto…

E abbiamo fatto l’amore per la prima volta…

Almeno, il mio era amore…

Il tuo probabilmente solo sesso…

Dimmi non hai provato niente a sbatterti ‘il Grande Harry Potter’?

Pensa, era la mia prima volta…

Per me è stato fantastico…

Ma forse per te era solo una scopata come tante altre…

Dimmi, è stato davvero così?

Ho sopportato…

Ho sopportato tutto…

Tutti i tuoi difetti…

Mi son detto: “In amore bisogna sacrificarsi per chi si ama davvero…”

Così ho sopportato tutte le tue manie…

Tutti i tuoi problemi…

Però non rivoglio indietro niente…

Secondo te, anzi, ho tutto quello che mi serve…

Pensavi che il tuo falso amore mi sarebbe bastato…?

Adesso sono un Harry Potter diverso…

Neanche i miei migliori amici mi riconoscerebbero…

Già…

I miei amici…

Quelli che ho lasciato per poter stare con te…

E adesso faccio quello che voglio…

Mi ‘diverto’…

Ho tantissime fidanzate…

Ma non perché le voglia…

Mi servono solo per dimenticare…

Dimenticarmi di te…

Di quanto mi hai fatto soffrire…

Del tuo viso…

Dei tuoi occhi glaciali…

Dei tuoi sorrisi enigmatici…

Delle tue labbra carnose…

Dei tuoi baci appassionati, ma anche infinitamente dolci…

Adoravo i tuoi baci…

Pensavo fossero pieni di amore…

Ma evidentemente mi sbagliavo…

Sono cambiato…

È vero…

Ma le paure sono sempre le stesse…

Quando avevo da fare mi venivi a dire che non parlavamo mai…

Ma quando te lo chiedevo io, di parlare, tu sarcastico ti tiravi sempre indietro…

 

(Una è troppo poco… due sono tante

Quante principesse nel castello mi hai nascosto

TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso

TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di adesso

Tre sono poche… quattro sono troppe

Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora…

TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni

TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani non lo so)

 

…Te lo ripeto…

Mi hai nascosto tante cose…

Ma… ti voglio bene lo stesso…

Anzi, che dico…

Ti amo!

Non te lo dicevo molto spesso…

Avevo paura di soffrire…

Ti voglio bene…

Me ne ero accorto già dall’inizio, ma adesso non so…

Quante cose mi hai nascosto fino ad adesso?!

Ma… ti voglio bene…

Nonostante tutto…

… ti voglio bene comunque…

Dall’inizio… ma da ora in poi non lo so…

 

(Un altro viaggio e poco tempo per decidere

Chi ha caldo a volte non si fermerebbe mai

È troppo presto per ricominciare a ridere

Sicuramente il momento arriverà

Sono passati lentamente venti giorni

Sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni

E in quanto a te so solo che se ti vedessi

Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi

È terminata l’amicizia da due ore

Ho seppellito l’incoscienza nel tuo cuore in 4/4 ti racconto

Disilluso e non contento

L’allegria e la magia che hai rovinato

Ti ho visto camminare mezzo metro sopra al suolo

Dire in giro “sono amico di Tiziano”

E rassicurarmi di starmi vicino

Poi chiacchierare al telefono da solo

Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti

Sono passati faticando i nostri giorni

E per quanto non sopporti più il tuo odore

Mi fa male dedicarti il mio rancore, e quindi…)

 

Avevo poco tempo per decidere…

Io non mi sarei fermato mai…

Ma mi hai trattato di merda…

Come se fossi un oggetto…

O peggio, il tuo giochino personale…

Dopo che ti ho lasciato, però, per molto tempo non sono più tornato quello di prima…

Ero sempre triste, ma non sarei mai tornato da te…

Non sarei ritornato da chi mi usava…

Per molto tempo non risi, non sorrisi più…

Tutti a scuola se ne accorsero…

E anche adesso, ripensare a te mi fa malissimo…

Non so neanche perché te lo sto dicendo…

Ma so che il momento arriverà…

Arriverà il giorno in cui ti dimenticherò…

Ma forse è solo una mia speranza…

Capisci, Draco?

Io voglio dimenticarti…

Non voglio più soffrire…

È passato un po’ di tempo da quando ti ho lasciato…

Sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni…

E in quanto a te…

So solo che se ti vedessi…

Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi…

Anche l’amicizia è terminata…

Non voglio più essere né il tuo ragazzo né il tuo amico…

Ti ho aiutato quando avevi bisogno…

Ma tu mi hai mai aiutato?

Hai mai cercato di capire come mi sentivo?

Mi sentivo solo…

L’essere più spregevole di questa terra ha ucciso le persone a me più care, senza rimorsi…

Pensa, poco prima di uccidere il Signore Oscuro ho anche dovuto combattere contro tuo padre…

Non sai come mi sono sentito…

Mi sono chiesto come, da un padre del genere, possa essere nato un essere così perfetto come te…

L’ho ucciso io, tuo padre…

Non mi importa se mi odierai…

Poi quando sono tornato da questa guerra orribile…

Ti ho trovato con la dolce compagnia di Blaise Zabini…

Da quanto andava avanti quella storia?

Da prima o dopo che ci mettessimo insieme?!

Anche lui era solo una scopata e via?

O era qualcosa di più?

Mi sono fatto più volte queste domande…

Senza trovare risposta…

Ho capito solo una cosa…

Che sei uguale a tuo padre…

E il mio non è un complimento…

Ho seppellito l’incoscienza nel tuo cuore…

L’incoscienza di essermi innamorato di te…

Cercando di capire perché fossi così affascinato da te…

Ma con i miei dubbi e le mie incertezze sono andato avanti…

Ho creduto veramente nel nostro amore…

Ed è questa la cosa che non sopporto…

Dimmi, tu hai mai creduto VERAMENTE nel nostro amore?

Sei mai riuscito ad amarmi?

Non ti ho mai fatto queste domande…

E non ho mai avuto risposte…

Ma ti ho amato tantissimo…

Ti ho dato tutto l’amore che potevo…

Senza mai arrendermi davanti alle difficoltà…

Ti racconto, deluso e non di certo contento, tutto quello che hai rovinato…

Hai rovinato me…

Tutto di me…

Ti basta, o vuoi che ti dica qualcos’altro?

Poco dopo che ci eravamo messi insieme ti ho visto camminare mezzo metro sopra al suolo dalla felicità…

Dicendo in giro che eri amico di Harry Potter…

Per tutti fu uno shock…

Ma a me non interessa degli altri…

Avrei dovuto capire allora, che razza di uomo sei…

Ma ero così accecato dall’amore che provavo per te, che non vedevo altro che la tua perfezione…

Mi avevi anche assicurato di starmi vicino…

E poi, tutto d’un tratto, mi sono ritrovato da solo…

A parlare da solo…

A disperarmi da solo…

Senza che nessuno mi aiutasse…

Senza nessuno che mi sorreggesse nei momenti di bisogno…

Solo…

Completamente solo…

E in quel caso non mi sei stato vicino…

Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti…

Sono passati faticando i nostri giorni…

Facevi finta di volermi bene, o hai deciso dopo, d’un tratto, di farmi soffrire?!

Un’altra domanda che non avrà risposta…

Ma non mi importa…

Voglio solo dimenticarti…

E per quanto non sopporti più il tuo odore…

Mi fa male odiarti…

 

(Una è troppo poco… due sono tante

Quante principesse nel castello mi hai nascosto

TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso

TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di adesso

Tre sono poche… quattro sono troppe

Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora…

TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni

TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani non lo so)

 

(È che ti sono debitore di emozioni

È che al mondo non ci sono solo buoni

Magari questo lo sapevo ma è diverso

Viverlo sulla tua pelle come ho fatto io con te

E fu Latina a farci unire e poi pagare

Una canzone può anche non parlar d’amore

E ancora con tutto il mio cuore te lo dico

Anche se da due settimane non sei più

Mio amico…)

 

Ti sono debitore di emozioni…

Questo è vero…

Sono stato bene con te…

Finché non mi hai fatto soffrire…

Ma dovevo saperlo che al mondo non ci sono solo buoni…

Lo sapevo già…

Ma con te era diverso…

Pensavo veramente che fossi cambiato…

Per essere sicuri della sincerità di una persona bisognerebbe provare sulla propria pelle le bugie…

Come ho fatto io con te…

Fu proprio Hogwarts a farci conoscere…

A farci unire…

E poi pagare…

Pagare con la sofferenza…

Con il dolore…

Almeno da parte mia…

Devo ricordarmi che una canzone può anche non parlare d’amore…

Il mondo non è tutto pieno d’amore…

Con tutto il mio cuore te lo dico, davvero…

Anche se da un bel po’ di tempo non sei più mio amico…

Non riuscirò mai a dimenticarti…

Ma non voglio più soffrire…

Soffrire per un amore mai esistito…

Per un odio celato da parte tua…

Perché poteva essere solo odio quello che provavi per me…

Non voglio più soffrire per un sentimento che tu non hai mai provato…

Mentre io ti ho dato, con tutto il mio amore, il mio cuore…

Te l’ho donato…

E tu l’hai fatto a pezzi davanti ai miei occhi…

Ma so che non sarò più liberò…

Non riuscirò mai a dimenticarti…

 

(Una è troppo poco… due sono tante

Quante principesse nel castello mi hai nascosto

TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso

TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di adesso

Tre sono poche… quattro sono troppe

Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello e ancora…

TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni

TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani non lo so…)

 

Forse è stato stupido scriverti questa lettera, perché so che tu non la leggerai mai…

Non te la spedirò mai…

Ma dovevo sfogarmi…

E spero che tu sappia quanto mi hai fatto soffrire…

E che tu sia cosciente del fatto che per me è stato come morire…

 

Ti amo…

 

 

Con amore…

 

Tuo per sempre…

 

 

Harry

 

 

 

 

A Draco tremarono le mani…

Ripiegò la lettera, se la mise in tasca e si incamminò lentamente verso il Dormitorio di Slytherin, con la mente vuota, senza riuscire a pensare a niente.

“Ma cosa sto facendo?” si chiese mentalmente, quando ormai era davanti all’entrata del Dormitorio della sua Casa, prima di iniziare a correre e pensare a tutti i posti dove avrebbe potuto essere Harry.

 

°°°

 

Hermione stava vagando per la scuola. Stranamente non aveva voglia di fare i compiti. Non aveva voglia di fare niente. Pensava a Harry e Draco. E capiva solo adesso i motivi di Harry per essersi allontanato da loro. E si diede della stupida per non essere riuscita a capire prima ciò che Harry provava.

Aveva capito che Harry aveva sofferto molto a causa di Malfoy, ma sapeva che era anche grazie a quel biondino egocentrico che Harry era stato così felice per un certo periodo.

Erano fatti l’uno per l’altro, l’aveva capito.

Aveva dato a Malfoy un’altra possibilità, ma se avesse fatto ancora soffrire Harry, se la sarebbe dovuta vedere con lei, non l’avrebbe perdonato.

Proprio in quel momento passò di corsa un certo biondino di sua conoscenza. La superò e girò l’angolo, ma qualche attimo dopo lo rivide tornare indietro verso di lei.

“Granger… anf…” cominciò Draco, cercando di riprendere fiato.

“Calma Malfoy… Respira! Cosa c’è?” chiese gentilmente la ragazza.

“Harry… anf… sai dov’è?” chiese con sguardo supplicante.

“No…” Disse Hermione, e il biondino fece un segno di triste rassegnazione.

“… Ma forse ho una vaga idea di dove potrebbe essere…” disse con voce da cospiratrice.

Draco la guardò raggiante.

“Grazie! Graziegraziegrazie!” disse prendendola per le braccia.

“Prima dimmi perché lo stai cercando…”

“Sai che non conoscevo questo tuo lato bastardo, Granger?!” disse sorridendo, ma ad una sua occhiataccia il sorriso si spense.

Draco sospirò.

“E va bene… ho capito di essere stato un coglione… ho fatto soffrire Harry in un modo che non credevo possibile…” disse abbassando lo sguardo, trovando interessante un punto imprecisato del pavimento.

Hermione mise una mano sulla spalla di Draco, coma per tirargli su il morale.

“Lo ami tanto, eh?!”

Draco annuì.

“Certo che Harry ti ha proprio cambiato…”

“Già… allora, sai dov’è?”

“Beh… potrebbe essere nell’Aula di Astronomia, se no dovresti provare in… ehi! Aspetta!!” gridò Hermione senza riuscire a finire il suo discorso, poiché il biondino si era già messo a correre.

“Grazie… Hermione!” gridò Draco, mentre si allontanava.

“Non c’è di che… Draco…” sussurrò.

Continuò a camminare, sorridendo, pensando alla romantica fine che avrebbe potuto avere quella storia, e sperando che andasse tutto bene…

 

°°°

 

Harry era seduto sul davanzale della finestra, senza preoccuparsi minimamente dell’altezza in cui si trovava. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, verso l’orizzonte, mentre il sole si spegneva in un tramonto bellissimo, e apparivano le prime stelle in cielo.

Quel cielo gli fece ricordare i bei momenti passati con Draco, e scoppiò a piangere, e nascondere il viso nelle braccia, mormorando un triste “Draco… perché?!”

Disse, senza accorgersi che due occhi grigi di sua conoscenza lo stavano fissando…

 

°°°

 

“Oh, Harry, hai sofferto così tanto per me?!” pensò il biondino, camminando nella direzione del moretto, che ormai era scosso dai singulti.

“Harry…” sussurrò.

Il moretto alzò di scatto lo sguardo, trovandosi davanti un Draco che lo fissava dispiaciuto.

“No! Non farlo Draco… non farlo!” urlò Harry alzandosi, ancora col viso bagnato dalle lacrime.

“Cosa, Harry?! Che cosa stai dicendo?” chiese Draco senza capire.

“Non provare pietà per me… non farlo, non anche te, ti prego!” disse in un sussurro Harry.

“Ma…” provò a replicare Draco, ma Harry lo interruppe dicendo con un tono disperato “Non credi di avermi fatto soffrire abbastanza, Draco?! Mi odi così tanto?”

“No Harry, lo sai anche te che non ti odio!”

“Strano, a me è sembrato sempre così, e non mi sembra tu abbia mai fatto niente per provarmi il contrario, non credi?” chiese Harry, che ormai parlava sussurrando.

“È vero, non te l’ho mai dimostrato, ma sono qui per chiarirmi con te…”
”Non c’è niente da dire, Draco. Ci vediamo.” Esclamò Harry, cercando di uscire, ma Draco lo bloccò.

“Si, invece. Dobbiamo parlare.”
”No, lasciami Draco, non voglio avere più niente a che fare con te! Esci dalla mia vita!”

“Hermione mi ha dato la tua lettera…”

Harry impallidì di colpo.

“C-cosa?”

“Sì, mi ha dato la tua lettera.” Disse di nuovo Draco, porgendo ad Harry il foglio.

“Hai sofferto così tanto per me, Harry?” chiese Draco.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo.

Il verde contro il grigio…

Ancora una volta…

Quegli occhi verde smeraldo…

Così sinceri, così intensi… che sembravano leggerti dentro…

Poi Harry abbassò lo sguardo.

“Già… e tu non te ne sei neanche reso conto…” sussurrò, mentre sorrideva tristemente.

Calò per un attimo il silenzio.

“Mi dispiace, Harry, sono stato un coglione. Sapevo che tu mi amavi, ma non pensavo fino a tal punto. Possiamo parlarne qualche minuto? Ti prego, voglio chiarirmi con te. E anche se, sicuramente, le cose non torneranno come prima, voglio dirti la verità…”

Harry annuì, asciugandosi le lacrime, e si sedette su di un banco, di fronte al biondino, facendogli cenno di parlare.

“Beh…” iniziò imbarazzato “io ti desideravo, Harry, immagino che questo l’avessi capito. Tu, Harry Potter, che avevi rifiutato di essermi amico, colui che dovevo odiare… colui che non potevo avere…” disse Draco facendo una pausa di silenzio.

“Nel momento in cui diventammo amici per me fu come toccare il cielo con un dito. Quando, però, tu mi dissi di amarmi, io ne fui spaventato. Non capivo cosa provavo, e mi avevano insegnato, che non bisognava mai mettere amore in quello che si faceva, perché era segno di debolezza. Mi spaventai… nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere… cioè me l’avevano detta, ma falsamente, solo per arrivare ai miei soldi. Mentre tu, con quei tuoi fantastici occhi verdi, mi avevi detto ‘ti amo’ con una sincerità che mi aveva terrorizzato. Come potevi amarmi, tu, Harry Potter. Neanche i miei genitori mi avevano mai detto una parola dolce. Avevo paura che se mi fossi accorto di ricambiare i tuoi sentimenti, mi avresti detto che era tutto uno scherzo, e che non avresti mai potuto amarmi, un essere come me… poi, piano piano, mi accorsi che pensavo sempre di più a te, mi chiedevo dove eri, cosa facevi, mi preoccupavo per te. Quando eravamo insieme, invece, facevo finta di essere indifferente, mentre in realtà mi faceva piacere stare con te, era come se mi illuminassi di luce, nella mia oscurità. Senza di te, tornavano le tenebre e la solitudine. Cominciavo a pensare di essere innamorato di te, ma io, stupido, non volevo accettarlo. Così passai la notte con Blaise, cercando di dimenticarti, ma mentre facevamo sesso, perché altro non era, pensavo a te, e credevo fossi tu a darmi piacere. Lì ho capito di amarti. Ma ormai era troppo tardi, ti avevo perso per sempre. Me ne feci una ragione, dicendomi che non era successo niente, ma quando Hermione mi ha dato la tua lettera ho capito che avevi sofferto tantissimo. Non mi perdonerò mai il fatto di averti fatto soffrire, ma spero che riuscirai mai a perdonarmi. E se più non posso essere, spero almeno che vorrai essere mio amico, e ti giuro, su tutto quello che ho, che non rifarò lo stesso errore…” disse Draco, abbassando lo sguardo, aspettando che Harry dicesse qualcosa.

Si sentì sollevare il viso dolcemente, e qualcosa di morbido si posò sulle sue labbra. Harry lo stava baciando, e, dopo qualche attimo di sorpresa ricambiò profondamente. Si separarono per riprendere fiato.

“Ti perdono, stupido…” disse Harry.

E si baciarono ancora appassionatamente.

Per la prima volta, Harry sentì i baci di Draco  pieni di vero amore e passione.

Harry si staccò da Draco per un attimo.

“Mi fa piacere che io sia la tua luce, ma credimi Draco… sei tu la mia luce nelle tenebre. Senza di te sarei perso, incompleto…” disse il moretto sorridendo dolcemente, mentre accarezzava la guancia del suo amato.

“Ti amo.” Disse il biondino, per la prima volta, senza paura.

“Anch’io ti amo, Draco.”

Si baciarono ancora, completandosi l’uno con l’altro, come se fossero una cosa completa, solo quando erano insieme.

La porta dell’aula venne chiusa lentamente, senza che i due amanti se ne accorsero, mentre la figura di una ragazza dai boccolosi capelli castani, si allontanava sorridente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

THE END

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’Autrice:

 

 

Uff… e un’altra fanfiction è finita! ^-^

Spero che commenterete in tanti perché è solo grazie a voi che riesco a scrivere (cose belle o schifose che siano…).

È da un bel po’ di tempo che volevo scrivere questa storia, ma non riuscivo a darle una trama sensata ^^

Spero che non sia troppo banale!

Commentate in tanti, please!

 

 

Kisses

 

 

BloodyMoon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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