“Chi vorrebbe vivere
per sempre, quando l'amore deve morire?”
("Who
Wants to Live Forever” - Queen)
“…E quando trovate
questo qualcuno particolare, tenetelo stretto,
uomo o donna che sia, amatelo, coccolatelo, stringetelo.
Esprimete i sentimenti con baci e carezze, perché è importante
trovare il giusto qualcuno da baciare, da sognare.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare…”
("Everybody
Need Somebody to Love" - Blues Brothers)
N.B.à
il testo della canzone è scritto tra parentesi e non è da considerarsi parte
della storia.
I’M LOST WITHOUT YOU
By BloodyMoon
Una figura bionda dagli occhi grigi si avvicinava
e lo chiamava…
“Harry!”
Nessuna risposta…
“Harry!”
La figura bionda scomparve…
“Harry! Svegliati!”
Al suo posta apparve una ragazza molto bella dai
boccoli castani e gli occhi color cioccolato.
Hermione era molto cambiata.
Dalla ragazzina un po’ bruttina, era diventata una
splendida donna con le curve al posto giusto e uno sguardo dolcissimo. E tutti
se ne erano accorti.
“Harry! Finalmente ti sei svegliato! Siamo in
ritardo, sbrigati!”
Harry si ritrovò nel Dormitorio deserto di
Gryffindor.
“Dove sono tutti?” chiese alzandosi di scatto,
prendendo i suoi vestiti, dirigendosi velocemente verso il bagno, e chiudendo
la porta di scatto alle sue spalle.
“Sono tutti nella Great Hall a fare colazione.”
Disse Hermione di rimando.
“Perché non mi hanno svegliato?!” urlò esasperato.
Hermione si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
“Dovresti imparare a svegliarti prima…” lo ammonì
la ragazza.
“Di solito mi sveglio presto. Oggi è stato solo un
caso!”
La moretta alzò un sopracciglio, perplessa. E come
a leggerle nella mente Harry mugugnò un ‘beh, forse qualche volta.’
La porta del bagno si aprì di scatto e ne uscì un
Harry con i soliti capelli corvini più in disordine che mai.
“Ma se prendo Ron lo uccido, e ti avverto che
dovrai trovarti un altro ragazzo.” Disse prendendo la borsa con i libri da
terra, e baciando la guancia di lei.
“Ciao! Ci vediamo giù!” disse velocemente e con
altrettanta rapidità uscì dalla stanza, lasciando Hermione ai suoi pensieri.
Harry era molto cambiato. Un po’ nel carattere,
era diventato meno impulsivo. Ma fisicamente sembrava un’altra persona. Dal
bambino gracilino era diventato un bel ragazzo, abbastanza muscoloso, grazie ai
continui allenamenti di Quidditch. Era diventato proprio un bel ragazzo. E
anche per questo metà del popolo femminile di Hogwarts gli sbavava dietro.
Anche lei, se non fosse stata pazzamente innamorata del suo miglior amico
Ronald Weasley, ci avrebbe fatto un pensierino. Ma forse non avrebbe fatto
niente comunque, perché per lei l’amicizia di Harry era davvero
importantissima.
Si risvegliò dal suo stato di catalessi, e si
accorse di essere in ritardo.
Stava per uscire, quando vide per terra una busta.
Si avvicinò lentamente, indecisa su cosa fare.
La calligrafia era chiaramente quella di Harry.
Ma quando vide il destinatario prese la lettera e
se la mise in tasca.
Uscì dal Dormitorio maschile, chiedendosi il
perché Harry Potter dovesse scrivere una lettera a Draco Malfoy…
°°°
Hermione osservò il suo miglior amico dai capelli
corvini per tutto il giorno.
Ma non era successo niente, sembrava il solito
Harry.
Hermione però non voleva demordere.
Infatti, durante le ultime due ore di lezione,
Pozioni, successe qualcosa.
Lei e Harry erano seduti proprio dietro Draco
Malfoy e Blaise Zabini.
I due Slytherin ridevano e scherzavano tra di
loro.
Hermione vedeva il suo amico stringere le mani,
fino a conficcarsi le unghie nella pelle.
Ma non capiva cosa provasse il suo amico.
Irritazione? Gelosia? O forse malinconia?
Il moretto continuava a lanciare occhiate ai due
Slytherin.
Harry alzò la mano, attirando su di lui
l’attenzione di Snape.
“Cosa c’è Potter?”
“Posso andare al bagno professore?” chiese Harry,
stranamente cortese, quasi supplichevole.
Snape fece un cenno, dandogli il permesso di
uscire.
Malfoy lanciò un’occhiata a Harry, che usciva
correndo da quell’aula che sembrava soffocarlo.
°°°
Perché continuava a pensare a lui?
Ormai era finita, così aveva deciso…
Lo aveva fatto soffrire…
Non voleva provare ancora quella sensazione di
soffocamento…
Come se qualcuno gli comprimesse il cuore…
Mentre non sentiva più l’aria arrivargli ai
polmoni…
E sentiva dolorose lacrime scendere dagli occhi,
fino ad arrivare alle guance…
E lui, arrabbiato, le asciugava…
Si riprometteva di non piangere…
Non per lui…
Di non amarlo…
Non ad uno come lui…
Non se lo meritava…
Lui lo aveva fatto soffrire…
Non doveva più amarlo…
Non doveva più credergli…
E poi scopriva che il centro dei suoi pensieri era
lui…
Solo lui…
E invece non voleva pensarlo…
Voleva solo dimenticarlo…
Ma più cercava di dimenticarlo, più particolari di
lui, più bei momenti passati assieme gli tornavano alla memoria…
Così, cercava di odiarlo…
Ma non ce la faceva…
E si arrendeva…
Ad amarlo per sempre…
Poteva cercare di fingere…
Poteva cercare di dimenticare…
Ma lo faceva impazzire…
Lo faceva uscire di testa il fatto di averlo amato
con tutto sé stesso…
E di averlo perso…
Ma forse non lo aveva amato abbastanza, si disse
Harry.
Perché?
Perché doveva soffrire così?
Si chiese mentre, accucciato contro una parete,
piangeva le sue lacrime di dolore…
°°°
Harry non era tornato in classe per tutta la
lezione.
Intanto, appena era finita l’ultima lezione della
giornata, Hermione si era messa a cercare il biondo Slytherin per tutta
Hogwarts.
Stava per arrendersi quando notò una testa bionda
a lei conosciuta, che si stava dirigendo verso la biblioteca con Blaise Zabini.
Vide i due Slytherin dirsi qualcosa e salutarsi,
mentre Zabini si allontanava.
Seguì il biondino in biblioteca, che a quell’ora
era deserta. Probabilmente erano tutti a riposarsi nei Dormitori.
Ma Draco Malfoy era comunque uno studente
diligente. Era il migliore dopo di lei, il che era tutto dire…
Quindi era ovvio che andasse in Biblioteca.
“Malfoy!” lo chiamò lei una volta raggiuntolo
vicino ad uno dei tavoli della biblioteca. Non c’era nessuno, neanche la
bibliotecaria.
“Ah, Granger! Qual buon vento ti porta in una
biblioteca deserta, sola con il sottoscritto, il più perfido degli Slytherin?”
chiese ironicamente il biondino.
Hermione gli lanciò un’occhiataccia.
“Sono qui per Harry…”
“Non so di cosa tu stia parlando…” rispose
velocemente il biondino.
“Io, invece, credo che tu sappia benissimo a cosa
mi riferisco. Non so precisamente cosa sia successo tra te ed Harry, ma so che
lo hai fatto soffrire. Teneva molto a te…”
”A me? Draco Malfoy… il suo peggior nemico. Non sapevo avessi questo senso
dell’umorismo, Granger…”
”Credo che neanche tu sappia il perché Harry ti abbia lasciato…”
Dopo il silenzio che seguì, la ragazza continuò a
parlare.
“…Si, lo immaginavo che voi steste insieme… e oggi
ne ho avuto la conferma. Mi sembrava aveste degli strani comportamenti l’uno
con l’altro… E credo che tu non sia veramente come vuoi dimostrare, se no Harry
non ti sarebbe stato vicino. So che me ne pentirò, ma forse questa ti darà
delle risposte alle tue domande.” Disse Hermione porgendogli la lettera
destinata a lui.
Draco esitò un attimo, e fissò la ragazza con fare
sospettoso.
“Non l’ho letta, se è questo che ti preoccupa… Non
credo che Harry volesse dartela, ma l’ho trovata e ho pensato che ti potesse
aiutare… So che hai fatto soffrire tantissimo Harry, e per questo non ti
perdonerò mai… ma so anche che eri tu negli ultimi tempi che lo facevi
sorridere, che lo rendevi felice… e per questo ti ringrazio.”
Disse Hermione fissando Draco negli occhi.
Calò il silenzio per un attimo.
Dato che Draco non dava segni di voler prendere la
lettera, la moretta l’appoggiò al tavolo,
“Ora è meglio che vada. Ci vediamo Malfoy, e spero
che la prossima volta che ci incontreremo tu sarai accanto a Harry.” Fece un
cenno di saluto e si dileguò lasciando il biondino ai suoi pensieri.
La ragazza uscì, chiedendosi se aveva fatto bene a
dare quella lettera a Malfoy.
°°°
Draco rimase indeciso su cosa fare.
Dopo un paio di minuti aprì la lettera con mani
tremanti…
Perché era così in ansia per Potter?
Lo sapeva benissimo il perché, ma non lo avrebbe
mai ammesso…
Sulla lettera c’erano segni evidenti di lacrime, e
questo fece stringere il cuore a Draco, che per un momento perse la sua solita
maschera di freddezza e indifferenza.
Cominciò a leggere la lettera, inquieto…
(Una è troppo
poco… due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di
adesso
Tre sono poche… quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello
e ancora…
TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani
non lo so)
Caro Draco,
Mi hai nascosto tante cose…
Tra cui anche tutte le persone che ti
sei scopato…
Ma… ti voglio bene…
Non te lo dicevo molto spesso…
Avevo paura di soffrire…
E poi non ci conoscevamo ancora così bene…
O meglio… ti conoscevo… ma in un modo
completamente diverso…
Ti conoscevo da nemico…
Poi dopo anni di sofferenze siamo diventati amici…
E poco tempo dopo anche qualcosa di più…
Ti voglio bene…
Me ne ero accorto già dall’inizio, ma adesso non
so…
Quante cose mi hai nascosto fino ad adesso?!
Ma… ti voglio bene…
Nonostante tutto…
… ti voglio bene…
Dall’inizio… ma da ora in poi non lo so…
(Vorrei
ringraziarti, vorrei stringerti alla gola
Sono quello che ascoltavi, quello che sempre
consola
Sono quello che chiamavi se piangevi ogni sera
Sono quello che un po’ odi e che ora un po’ ti fa
paura
Vorrei ricordarti che ti son stato vicino
Anche quella sera quando ti sentivi strano
E ho sopportato, però adesso non rivoglio indietro
niente
Perché ormai, secondo te, ho tutto quello che mi
serve
Un applauso forte sotto le mie note
Una copertina e anche un video forte
Fidanzate tante quante se piovesse
Anche se poi le paure son le stesse
Ora che ho sempre tantissimo da fare
Dici che non ho più tempo per parlare
Ma se solo bisbigliando te lo chiedo
Tu sarcastico ti tiri sempre indietro…)
Vorrei ringraziarti…
Vorrei strangolarti…
Sono quello che ascoltavi sempre…
Quello che ti consolava continuamente…
Quello che chiamavi se volevi compagnia…
Se non volevi rimanere solo…
Se non ti sentivi bene…
Quello che un po’ odi…
E ti faccio paura…
Tu hai paura di me perché ti amavo…
Tu non conoscevi l’amore e ne eri terrorizzato…
Tu hai paura di me perché dopo quello che mi hai
fatto dovrei odiarti…
Invece ti amo ancora…
E io mi odio per questo…
Vorrei ricordarti che ti sono stato vicino…
Anche quella sera, quando ti sentivi strano…
Io sono rimasto…
E abbiamo fatto l’amore per la prima volta…
Almeno, il mio era amore…
Il tuo probabilmente solo sesso…
Dimmi non hai provato niente a sbatterti ‘il
Grande Harry Potter’?
Pensa, era la mia prima volta…
Per me è stato fantastico…
Ma forse per te era solo una scopata come tante
altre…
Dimmi, è stato davvero così?
Ho sopportato…
Ho sopportato tutto…
Tutti i tuoi difetti…
Mi son detto: “In amore bisogna sacrificarsi per
chi si ama davvero…”
Così ho sopportato tutte le tue manie…
Tutti i tuoi problemi…
Però non rivoglio indietro niente…
Secondo te, anzi, ho tutto quello che mi serve…
Pensavi che il tuo falso amore mi sarebbe
bastato…?
Adesso sono un Harry Potter diverso…
Neanche i miei migliori amici mi riconoscerebbero…
Già…
I miei amici…
Quelli che ho lasciato per poter stare con te…
E adesso faccio quello che voglio…
Mi ‘diverto’…
Ho tantissime fidanzate…
Ma non perché le voglia…
Mi servono solo per dimenticare…
Dimenticarmi di te…
Di quanto mi hai fatto soffrire…
Del tuo viso…
Dei tuoi occhi glaciali…
Dei tuoi sorrisi enigmatici…
Delle tue labbra carnose…
Dei tuoi baci appassionati, ma anche infinitamente
dolci…
Adoravo i tuoi baci…
Pensavo fossero pieni di amore…
Ma evidentemente mi sbagliavo…
Sono cambiato…
È vero…
Ma le paure sono sempre le stesse…
Quando avevo da fare mi venivi a dire che non
parlavamo mai…
Ma quando te lo chiedevo io, di parlare, tu
sarcastico ti tiravi sempre indietro…
(Una è troppo
poco… due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di
adesso
Tre sono poche… quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello
e ancora…
TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani
non lo so)
…Te lo ripeto…
Mi hai nascosto tante cose…
Ma… ti voglio bene lo stesso…
Anzi, che dico…
Ti amo!
Non te lo dicevo molto spesso…
Avevo paura di soffrire…
Ti voglio bene…
Me ne ero accorto già dall’inizio, ma adesso non
so…
Quante cose mi hai nascosto fino ad adesso?!
Ma… ti voglio bene…
Nonostante tutto…
… ti voglio bene comunque…
Dall’inizio… ma da ora in poi non lo so…
(Un altro viaggio
e poco tempo per decidere
Chi ha caldo a volte non si fermerebbe mai
È troppo presto per ricominciare a ridere
Sicuramente il momento arriverà
Sono passati lentamente venti giorni
Sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni
E in quanto a te so solo che se ti vedessi
Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi
È terminata l’amicizia da due ore
Ho seppellito l’incoscienza nel tuo cuore in 4/4
ti racconto
Disilluso e non contento
L’allegria e la magia che hai rovinato
Ti ho visto camminare mezzo metro sopra al suolo
Dire in giro “sono amico di Tiziano”
E rassicurarmi di starmi vicino
Poi chiacchierare al telefono da solo
Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti
Sono passati faticando i nostri giorni
E per quanto non sopporti più il tuo odore
Mi fa male dedicarti il mio rancore, e quindi…)
Avevo poco tempo per decidere…
Io non mi sarei fermato mai…
Ma mi hai trattato di merda…
Come se fossi un oggetto…
O peggio, il tuo giochino personale…
Dopo che ti ho lasciato, però, per molto tempo non
sono più tornato quello di prima…
Ero sempre triste, ma non sarei mai tornato da te…
Non sarei ritornato da chi mi usava…
Per molto tempo non risi, non sorrisi più…
Tutti a scuola se ne accorsero…
E anche adesso, ripensare a te mi fa malissimo…
Non so neanche perché te lo sto dicendo…
Ma so che il momento arriverà…
Arriverà il giorno in cui ti dimenticherò…
Ma forse è solo una mia speranza…
Capisci, Draco?
Io voglio dimenticarti…
Non voglio più soffrire…
È passato un po’ di tempo da quando ti ho
lasciato…
Sono trascorsi rimpiangendo i miei sogni…
E in quanto a te…
So solo che se ti vedessi…
Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi…
Anche l’amicizia è terminata…
Non voglio più essere né il tuo ragazzo né il tuo
amico…
Ti ho aiutato quando avevi bisogno…
Ma tu mi hai mai aiutato?
Hai mai cercato di capire come mi sentivo?
Mi sentivo solo…
L’essere più spregevole di questa terra ha ucciso
le persone a me più care, senza rimorsi…
Pensa, poco prima di uccidere il Signore Oscuro ho
anche dovuto combattere contro tuo padre…
Non sai come mi sono sentito…
Mi sono chiesto come, da un padre del genere,
possa essere nato un essere così perfetto come te…
L’ho ucciso io, tuo padre…
Non mi importa se mi odierai…
Poi quando sono tornato da questa guerra orribile…
Ti ho trovato con la dolce compagnia di Blaise
Zabini…
Da quanto andava avanti quella storia?
Da prima o dopo che ci mettessimo insieme?!
Anche lui era solo una scopata e via?
O era qualcosa di più?
Mi sono fatto più volte queste domande…
Senza trovare risposta…
Ho capito solo una cosa…
Che sei uguale a tuo padre…
E il mio non è un complimento…
Ho seppellito l’incoscienza nel tuo cuore…
L’incoscienza di essermi innamorato di te…
Cercando di capire perché fossi così affascinato
da te…
Ma con i miei dubbi e le mie incertezze sono
andato avanti…
Ho creduto veramente nel nostro amore…
Ed è questa la cosa che non sopporto…
Dimmi, tu hai mai creduto VERAMENTE nel nostro
amore?
Sei mai riuscito ad amarmi?
Non ti ho mai fatto queste domande…
E non ho mai avuto risposte…
Ma ti ho amato tantissimo…
Ti ho dato tutto l’amore che potevo…
Senza mai arrendermi davanti alle difficoltà…
Ti racconto, deluso e non di certo contento, tutto
quello che hai rovinato…
Hai rovinato me…
Tutto di me…
Ti basta, o vuoi che ti dica qualcos’altro?
Poco dopo che ci eravamo messi insieme ti ho visto
camminare mezzo metro sopra al suolo dalla felicità…
Dicendo in giro che eri amico di Harry Potter…
Per tutti fu uno shock…
Ma a me non interessa degli altri…
Avrei dovuto capire allora, che razza di uomo sei…
Ma ero così accecato dall’amore che provavo per
te, che non vedevo altro che la tua perfezione…
Mi avevi anche assicurato di starmi vicino…
E poi, tutto d’un tratto, mi sono ritrovato da
solo…
A parlare da solo…
A disperarmi da solo…
Senza che nessuno mi aiutasse…
Senza nessuno che mi sorreggesse nei momenti di
bisogno…
Solo…
Completamente solo…
E in quel caso non mi sei stato vicino…
Dietro l’ombra di sorrisi e gesti accorti…
Sono passati faticando i nostri giorni…
Facevi finta di volermi bene, o hai deciso dopo,
d’un tratto, di farmi soffrire?!
Un’altra domanda che non avrà risposta…
Ma non mi importa…
Voglio solo dimenticarti…
E per quanto non sopporti più il tuo odore…
Mi fa male odiarti…
(Una è troppo
poco… due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di
adesso
Tre sono poche… quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello
e ancora…
TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani
non lo so)
(È che ti sono
debitore di emozioni
È che al mondo non
ci sono solo buoni
Magari questo lo sapevo ma è diverso
Viverlo sulla tua pelle come ho fatto io con te
E fu Latina a farci unire e poi pagare
Una canzone può anche non parlar d’amore
E ancora con tutto il mio cuore te lo dico
Anche se da due settimane non sei più
Mio amico…)
Ti sono debitore di emozioni…
Questo è vero…
Sono stato bene con te…
Finché non mi hai fatto soffrire…
Ma dovevo saperlo che al mondo non ci sono solo
buoni…
Lo sapevo già…
Ma con te era diverso…
Pensavo veramente che fossi cambiato…
Per essere sicuri della sincerità di una persona
bisognerebbe provare sulla propria pelle le bugie…
Come ho fatto io con te…
Fu proprio Hogwarts a farci conoscere…
A farci unire…
E poi pagare…
Pagare con la sofferenza…
Con il dolore…
Almeno da parte mia…
Devo ricordarmi che una canzone può anche non
parlare d’amore…
Il mondo non è tutto pieno d’amore…
Con tutto il mio cuore te lo dico, davvero…
Anche se da un bel po’ di tempo non sei più mio
amico…
Non riuscirò mai a dimenticarti…
Ma non voglio più soffrire…
Soffrire per un amore mai esistito…
Per un odio celato da parte tua…
Perché poteva essere solo odio quello che provavi
per me…
Non voglio più soffrire per un sentimento che tu
non hai mai provato…
Mentre io ti ho dato, con tutto il mio amore, il
mio cuore…
Te l’ho donato…
E tu l’hai fatto a pezzi davanti ai miei occhi…
Ma so che non sarò più liberò…
Non riuscirò mai a dimenticarti…
(Una è troppo
poco… due sono tante
Quante principesse nel castello mi hai nascosto
TI VOGLIO BENE… te lo dicevo anche se non spesso
TI VOGLIO BENE… me ne accorgevo prima più di
adesso
Tre sono poche… quattro sono troppe
Quante quelle cose che hai rinchiuso nel castello
e ancora…
TI VOGLIO BENE… e nonostante tutte le attenzioni
TI VOGLIO BENE… dall’altro ieri, invece da domani
non lo so…)
Forse è stato stupido scriverti questa lettera,
perché so che tu non la leggerai mai…
Non te la spedirò mai…
Ma dovevo sfogarmi…
E spero che tu sappia quanto mi hai fatto
soffrire…
E che tu sia cosciente del fatto che per me è
stato come morire…
Ti amo…
Con amore…
Tuo
per sempre…
Harry
A Draco tremarono le mani…
Ripiegò la lettera, se la mise in tasca e si
incamminò lentamente verso il Dormitorio di Slytherin, con la mente vuota,
senza riuscire a pensare a niente.
“Ma cosa sto facendo?” si chiese mentalmente,
quando ormai era davanti all’entrata del Dormitorio della sua Casa, prima di
iniziare a correre e pensare a tutti i posti dove avrebbe potuto essere Harry.
°°°
Hermione stava vagando per la scuola. Stranamente
non aveva voglia di fare i compiti. Non aveva voglia di fare niente. Pensava a
Harry e Draco. E capiva solo adesso i motivi di Harry per essersi allontanato
da loro. E si diede della stupida per non essere riuscita a capire prima ciò
che Harry provava.
Aveva capito che Harry aveva sofferto molto a
causa di Malfoy, ma sapeva che era anche grazie a quel biondino egocentrico che
Harry era stato così felice per un certo periodo.
Erano fatti l’uno per l’altro, l’aveva capito.
Aveva dato a Malfoy un’altra possibilità, ma se
avesse fatto ancora soffrire Harry, se la sarebbe dovuta vedere con lei, non
l’avrebbe perdonato.
Proprio in quel momento passò di corsa un certo
biondino di sua conoscenza. La superò e girò l’angolo, ma qualche attimo dopo
lo rivide tornare indietro verso di lei.
“Granger… anf…” cominciò Draco, cercando di
riprendere fiato.
“Calma Malfoy… Respira! Cosa c’è?” chiese
gentilmente la ragazza.
“Harry… anf… sai dov’è?” chiese con sguardo
supplicante.
“No…” Disse Hermione, e il biondino fece un segno
di triste rassegnazione.
“… Ma forse ho una vaga idea di dove potrebbe
essere…” disse con voce da cospiratrice.
Draco la guardò raggiante.
“Grazie! Graziegraziegrazie!” disse prendendola
per le braccia.
“Prima dimmi perché lo stai cercando…”
“Sai che non conoscevo questo tuo lato bastardo,
Granger?!” disse sorridendo, ma ad una sua occhiataccia il sorriso si spense.
Draco sospirò.
“E va bene… ho capito di essere stato un coglione…
ho fatto soffrire Harry in un modo che non credevo possibile…” disse abbassando
lo sguardo, trovando interessante un punto imprecisato del pavimento.
Hermione mise una mano sulla spalla di Draco, coma
per tirargli su il morale.
“Lo ami tanto, eh?!”
Draco annuì.
“Certo che Harry ti ha proprio cambiato…”
“Già… allora, sai dov’è?”
“Beh… potrebbe essere nell’Aula di Astronomia, se
no dovresti provare in… ehi! Aspetta!!” gridò Hermione senza riuscire a finire
il suo discorso, poiché il biondino si era già messo a correre.
“Grazie… Hermione!” gridò Draco, mentre si
allontanava.
“Non c’è di che… Draco…” sussurrò.
Continuò a camminare, sorridendo, pensando alla
romantica fine che avrebbe potuto avere quella storia, e sperando che andasse
tutto bene…
°°°
Harry era seduto sul davanzale della finestra,
senza preoccuparsi minimamente dell’altezza in cui si trovava. Aveva lo sguardo
perso nel vuoto, verso l’orizzonte, mentre il sole si spegneva in un tramonto
bellissimo, e apparivano le prime stelle in cielo.
Quel cielo gli fece ricordare i bei momenti
passati con Draco, e scoppiò a piangere, e nascondere il viso nelle braccia,
mormorando un triste “Draco… perché?!”
Disse, senza accorgersi che due occhi grigi di sua
conoscenza lo stavano fissando…
°°°
“Oh, Harry, hai sofferto così tanto per me?!”
pensò il biondino, camminando nella direzione del moretto, che ormai era scosso
dai singulti.
“Harry…” sussurrò.
Il moretto alzò di scatto lo sguardo, trovandosi
davanti un Draco che lo fissava dispiaciuto.
“No! Non farlo Draco… non farlo!” urlò Harry
alzandosi, ancora col viso bagnato dalle lacrime.
“Cosa, Harry?! Che cosa stai dicendo?” chiese
Draco senza capire.
“Non provare pietà per me… non farlo, non anche
te, ti prego!” disse in un sussurro Harry.
“Ma…” provò a replicare Draco, ma Harry lo
interruppe dicendo con un tono disperato “Non credi di avermi fatto soffrire
abbastanza, Draco?! Mi odi così tanto?”
“No Harry, lo sai anche te che non ti odio!”
“Strano, a me è sembrato sempre così, e non mi
sembra tu abbia mai fatto niente per provarmi il contrario, non credi?” chiese
Harry, che ormai parlava sussurrando.
“È vero, non te l’ho mai dimostrato, ma sono qui
per chiarirmi con te…”
”Non c’è niente da dire, Draco. Ci vediamo.” Esclamò Harry, cercando di uscire,
ma Draco lo bloccò.
“Si, invece. Dobbiamo parlare.”
”No, lasciami Draco, non voglio avere più niente a che fare con te! Esci dalla
mia vita!”
“Hermione mi ha dato la tua lettera…”
Harry impallidì di colpo.
“C-cosa?”
“Sì, mi ha dato la tua lettera.” Disse di nuovo
Draco, porgendo ad Harry il foglio.
“Hai sofferto così tanto per me, Harry?” chiese
Draco.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo.
Il verde contro il grigio…
Ancora una volta…
Quegli occhi verde smeraldo…
Così sinceri, così intensi… che sembravano leggerti
dentro…
Poi Harry abbassò lo sguardo.
“Già… e tu non te ne sei neanche reso conto…”
sussurrò, mentre sorrideva tristemente.
Calò per un attimo il silenzio.
“Mi dispiace, Harry, sono stato un coglione.
Sapevo che tu mi amavi, ma non pensavo fino a tal punto. Possiamo parlarne
qualche minuto? Ti prego, voglio chiarirmi con te. E anche se, sicuramente, le
cose non torneranno come prima, voglio dirti la verità…”
Harry annuì, asciugandosi le lacrime, e si sedette
su di un banco, di fronte al biondino, facendogli cenno di parlare.
“Beh…” iniziò imbarazzato “io ti desideravo,
Harry, immagino che questo l’avessi capito. Tu, Harry Potter, che avevi
rifiutato di essermi amico, colui che dovevo odiare… colui che non potevo
avere…” disse Draco facendo una pausa di silenzio.
“Nel momento in cui diventammo amici per me fu
come toccare il cielo con un dito. Quando, però, tu mi dissi di amarmi, io ne
fui spaventato. Non capivo cosa provavo, e mi avevano insegnato, che non
bisognava mai mettere amore in quello che si faceva, perché era segno di
debolezza. Mi spaventai… nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere… cioè
me l’avevano detta, ma falsamente, solo per arrivare ai miei soldi. Mentre tu,
con quei tuoi fantastici occhi verdi, mi avevi detto ‘ti amo’ con una sincerità
che mi aveva terrorizzato. Come potevi amarmi, tu, Harry Potter. Neanche i miei
genitori mi avevano mai detto una parola dolce. Avevo paura che se mi fossi
accorto di ricambiare i tuoi sentimenti, mi avresti detto che era tutto uno
scherzo, e che non avresti mai potuto amarmi, un essere come me… poi, piano
piano, mi accorsi che pensavo sempre di più a te, mi chiedevo dove eri, cosa
facevi, mi preoccupavo per te. Quando eravamo insieme, invece, facevo finta di
essere indifferente, mentre in realtà mi faceva piacere stare con te, era come
se mi illuminassi di luce, nella mia oscurità. Senza di te, tornavano le
tenebre e la solitudine. Cominciavo a pensare di essere innamorato di te, ma
io, stupido, non volevo accettarlo. Così passai la notte con Blaise, cercando
di dimenticarti, ma mentre facevamo sesso, perché altro non era, pensavo a te,
e credevo fossi tu a darmi piacere. Lì ho capito di amarti. Ma ormai era troppo
tardi, ti avevo perso per sempre. Me ne feci una ragione, dicendomi che non era
successo niente, ma quando Hermione mi ha dato la tua lettera ho capito che
avevi sofferto tantissimo. Non mi perdonerò mai il fatto di averti fatto
soffrire, ma spero che riuscirai mai a perdonarmi. E se più non posso essere,
spero almeno che vorrai essere mio amico, e ti giuro, su tutto quello che ho,
che non rifarò lo stesso errore…” disse Draco, abbassando lo sguardo,
aspettando che Harry dicesse qualcosa.
Si sentì sollevare il viso dolcemente, e qualcosa
di morbido si posò sulle sue labbra. Harry lo stava baciando, e, dopo qualche
attimo di sorpresa ricambiò profondamente. Si separarono per riprendere fiato.
“Ti perdono, stupido…” disse Harry.
E si baciarono ancora appassionatamente.
Per la prima volta, Harry sentì i baci di
Draco pieni di vero amore e passione.
Harry si staccò da Draco per un attimo.
“Mi fa piacere che io sia la tua luce, ma credimi
Draco… sei tu la mia luce nelle tenebre. Senza di te sarei perso, incompleto…”
disse il moretto sorridendo dolcemente, mentre accarezzava la guancia del suo
amato.
“Ti amo.” Disse il biondino, per la prima volta,
senza paura.
“Anch’io ti amo, Draco.”
Si baciarono ancora, completandosi l’uno con
l’altro, come se fossero una cosa completa, solo quando erano insieme.
La porta dell’aula venne chiusa lentamente, senza
che i due amanti se ne accorsero, mentre la figura di una ragazza dai boccolosi
capelli castani, si allontanava sorridente.
THE END
Note dell’Autrice:
Uff… e un’altra fanfiction è finita! ^-^
Spero che commenterete in tanti perché è solo grazie
a voi che riesco a scrivere (cose belle o schifose che siano…).
È da un bel po’ di tempo che volevo scrivere
questa storia, ma non riuscivo a darle una trama sensata ^^
Spero che non sia troppo banale!
Commentate in tanti, please!
Kisses
BloodyMoon