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Autore: Srstbn    21/12/2013    1 recensioni
Ci sono giorni in cui ti alzi dal letto e non ti ricordi cosa ti è successo la sera prima. Può essere a causa di una sbronza con gli amici o semplicemente di una piccola amnesia momentanea, chi lo sa. Purtroppo per alcune persone, che possiamo definire meno fortunate, questa amnesia è perenne. Si alzano ogni mattina non ricordandosi di cosa gli è successo il giorno prima. Credo che questa cosa si possa definire tranquillamente frustrante. Ho ventidue anni ed è da quando ne ho diciassette che ogni mattina mi alzo e non ricordo nulla del giorno precedente. Mi è stata diagnosticata questa malattia che è un po’ come l’Alzheimer ma in versione giornaliera. Vivo ogni giorno come se fosse il primo.
[...] Ed è li che tutto cambia nella vita di Niall. Alzando lo sguardo, quasi annoiato, si imbatte nel volto di una ragazza che sembra così piccola e fragile da dare l’impressione di potersi rompere da un momento all’altro. Ha lunghi capelli rossicci e mossi che le coprono una piccola parte di viso ed è decisamente bella ma la cosa che lo colpisce di più è che ha gli occhi chiusi.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tengo particolarmente a questa storia, l'ho scritta di getto e ho pianto come un'ossessa nel concluderla. Spero che vi possa piacere ed appassionare almeno la metà di quanto ha fatto con me. Ovviamente un commento sarebbe moooolto gradito. 
Ciancio alle Bande! Buona lettura!


Remember me.

 

Ci sono giorni in cui ti alzi dal letto e non ti ricordi cosa ti è successo la sera prima. Può essere a causa di una sbronza con gli amici o semplicemente di una piccola amnesia momentanea, chi lo sa. Purtroppo per alcune persone, che possiamo definire meno fortunate, questa amnesia è perenne. Si alzano ogni mattina non ricordandosi che cosa gli è successo il giorno prima. Credo che questa cosa si possa definire tranquillamente frustrante. Ho ventidue anni ed è da quando ne ho diciassette che ogni mattina mi alzo e non ricordo nulla del giorno precedente. Mi è stata diagnosticata questa malattia che è un po’ come l’Alzheimer ma in versione giornaliera. Vivo ogni giorno come se fosse il primo. Per ricordarmi le cose, come i nomi di mio padre e mio fratello ho tappezzato la mia casa di post it. Ne ho la camera piena e per ogni persona che incontro ho una foto con il nome scritto accanto. Posso così affermare di ricordare qualcosa, mi basta alzarmi e leggere i post it per sapere con chi parlerò appena sceso in cucina o con chi condividerò il bagno. Ovviamente mi è precluso ogni tipo di lavoro immaginabile. Come potrei fare anche solo il cameriere se ogni mattina appena sveglio dovessi studiare tutti menù di un ristorante per essere efficiente? L’unica cosa cosa che posso fare nella mia vita per non essere solo un peso per mio padre è aiutarlo nel suo negozio di belle arti. Li ho un computer davanti e so che se un cliente mi chiede una tela di una certa dimensione mi basta cercare nel database per sapere dove trovarla. Passo le giornate così, chiedendo a Chris, mio fratello, di raccontarmi della sua vita. 

Chris è un ragazzino, ha solo diciannove anni, ma ama la vita come ognuno di noi dovrebbe fare. Mi racconta ogni giorno di come ha imparato a suonare la chitarra da solo e di come, quando ancora non ero malato ero bravo, mi piaceva aiutarlo con gli accordi che non gli riuscivano ogni sera prima di andare a dormire. E’ biondo ed ha gli occhi azzurri proprio come me ma è decisamente più solare di quanto non lo sia io ed è quando un mercoledì d’Aprile entra nel negozio con una ragazza che la mia vita cambia. Se ora sono qui a scrivere le mie “memorie” è solo grazie a lei. 


 

18 Aprile 2012



Niall aveva una vita piuttosto monotona, non perché non fosse un ragazzo simpatico ma solo perché con la malattia che si portava dietro da tempo gli era impossibile costruirsi una vita piena di brivido e adrenalina. Passava le sue giornate nel negozio di suo padre ad aspettare che suo fratello arrivasse a movimentargli un po’ la giornata. Quel mercoledì era esattamente come tutti quelli passati, senza una virgola di differenza dagli altri. L’unica cosa che cambia è che Chris entra nel negozio con un suo amico.

“Niall! Sono arrivato!” Chris si sbraccia sempre per farsi vedere, non è proprio nelle sue corde passare inosservato, ci prova ma proprio non ci riesce, deve far capire a tutti che è entrato nella stanza.

"Ciao Chris.” Gli risponde il fratello senza nemmeno alzare lo sguardo dal monitor del computer. Chris arriva trafelato al bancone e sbatte i palmi delle mani aperte a pochi centimetri di distanza da lui e lo fa sobbalzare costringendolo ad alzare finalmente lo sguardo.

Ed è li che tutto cambia nella vita di Niall. Alzando lo sguardo, quasi annoiato, si imbatte nel volto di una ragazza che sembra così piccola e fragile da dare l’impressione di potersi rompere da un momento all’altro. Ha lunghi capelli rossicci e mossi che le coprono una piccola parte di viso ed è decisamente bella ma la cosa che lo colpisce di più è che ha gli occhi chiusi.

“Lei è Elise, una ragazza che si è trasferita da poco ed è nella mia classe di biologia” Inizia Chris ma Niall non lo segue più quando la ragazza apre gli occhi. Ha le iridi totalmente bianche e mette quasi soggezione per quanto è bella. Chris sta ancora parlando non accorgendosi che non ha più l’attenzione del fratello e si interrompe solo quando sente Niall dire a bassa voce, neanche fosse un sussurro, il suo nome ad Elise.

Da quel giorno qualcosa nella vita di Niall cambia. Lui ed Elise instaurano un rapporto che ha dell’incredibile. Insomma un ragazzo che a malapena si ricorda come si chiama al mattino ed una ragazza cieca che purtroppo ha anche un sacco di altri problemi. Parlano ogni santo giorno e Chris continua a sfottere suo fratello insinuando che solo una ragazza cieca potrebbe interessarsi a lui. Niall ovviamente non si arrabbia ne si offende in quanto sa che suo fratello sta scherzando e che anche se non stesse scherzano avrebbe ragione in pieno. In fondo non può farne una colpa a nessuno se è solo. Nemmeno lui proverebbe a costruire un rapporto con qualcuno che tanto il giorno dopo non si ricorda nulla, è frustrante per lui figuriamoci per gli altri. Però per chissà quale motivo con Elise è diverso. Con lei riesce a parlare di quanto si senta solo il più delle volte nonostante Chris. Purtroppo però sa che le ripete ogni giorno le stesse cose in quanto lui non si ricorda nulla di quel che le ha raccontato il giorno precedente. Elise non si lamenta mai e lo ascolta sorridendo e quando parlano delle loro famiglie lei dice che le piacerebbe avere una figlia e chiamarla Sophie.


Niall si rende conto che Elise per lui è una fonte di salvezza in quanto è l’unica persona che gli è rimasta con cui sorridere, per lui è sempre stato normale non pensare a nulla prima di dormire, insomma in quei minuti in cui non sei ancora addormentato e pensi a chissà quali cose e sei spaventato per quello che ti riserva il domani lui semplicemente dorme perché non gli riserva un bel niente il domani. Onestamente non si preoccupa di come stia lei, non perché sia egoista intendiamoci ma solo perché non saprebbe come fare aiutarla. 

Niall ha una foto di Elise per ogni sua espressione e ama svegliarsi e guardare quelle foto per ore, fino a che non capisce l’enorme affetto che prova nei suoi confronti e si prepara per andarla a prendere a scuola. 

Elise è una ragazza come tante, piena di vitalità, con una bella famiglia alle spalle ed un sacco di amici. O almeno è quello che le piace pensare perché lei sa che lei è quanto più lontano possibile da una ragazza come tante. Lei non ha una bella famiglia alle spalle, non ha nessuno se non Judith l’assistente sociale che la segue da quando ha dieci anni, da quando i suoi genitori sono spariti dalla faccia della terra lasciandola sola con la sua cazzo di malattia. Non ha amici perché è cieca da anni ormai, così tanto tempo che fa fatica a ricordarsi il blu del mare ed il verde dei prati. La sua vita è piuttosto triste ma lei ha deciso di affrontarla come se fosse un dono meraviglioso perché, in fondo, i medici le avevano dato solo due anni di vita ed invece ne ha diciannove e anche se non va sempre tutto bene lei è ancora viva. L’unica cosa che la aiuta a sorridere è Niall  Lo ha conosciuto qualche mese fa ed è ammaliata da come affronta la sua strana malattia. Lei è affetta dal Morbo di Batten e lui ha una cosa che nemmeno ha un nome. Forse lei è quella fortunata tra i due perché almeno può ricordasi il suono della sua risata e ripensarci quando va a dormire. Se lo è immaginato così tante volte, il suo viso, che non sa più come immaginarselo ed è per questo che un pomeriggio di settembre, quando ormai sono diventati amici, prende coraggio e glielo chiede. 

La sua voce trema e le sue mani la seguono a ruota eppure ci riesce. 

“Niall, come sei?” gli chiede timida come non era da tempo. Lui si immobilizza e ci mette qualche secondo per capire il significato delle sue parole, a quel punto ridacchia ed inizia con la sua descrizione dettagliata. Parte dai capelli biondi e scombinati ed arriva al suo numero di scarpe. Elise tiene la testa alta, forse l’unico lato positivo di essere cieca, non si vergogna del suo viso, infondo non può vedere le espressioni altrui.

"La mia descrizione ti soddisfa Elise?” non riesce proprio a trattenersi dal chiederle e lei a quel punto arrossisce botto prima di sussurrare con un filo di voce che è anche meglio di quanto si immaginasse.

Niall la sente.

Quella notte, prima di addormentarsi, Niall non attacca un post it al muro bensì una lettera nella quale descrive minuziosamente come si è sentito quando ha sentito quella frase uscire dalle labbra di Elise. A quella lettera aggiunge, giorno dopo giorno, dei dettagli che nel giro di qualche mese la fanno diventare un piccolo fascicolo che gli ruba un’ora del suo tempo ogni mattina. 

 

24 Dicembre 2012



Niall sta girando per la città da tutta la mattina in cerca di un regalo per Elise. Tra di loro non è successo nulla, o almeno è quello che ha letto, ma è come se stessero insieme in un certo senso. Si passa tutti i negozi del centro senza trovare nulla che ritenga adeguato. Finché non gli viene un’idea che gli sembra geniale. 

La stessa sera si ritrovano a cena insieme a casa di Elise che rimarrà sola in quanto Judith, giustamente, passerà le feste con la sua famiglia. Mangiano quello che Niall ha portato da casa come un vero cavaliere ed il tanto temuto momento dello scambio dei regali avviene. Il ragazzo si ritrova balbettante per la prima volta nella sua vita e fa diversi respiri profondi prima di estrarre dalla busta il regalo per Elise.

“Ti ho fatto fare una cosa che spero possa piacerti” esordisce Niall non immaginando che il suo semplice regalo renderà la ragazza la più felice della terra.

Elise si ritrova gli occhi pieni di lacrime quando passa le dita sul fascicolo che Niall le ha regalato. E’ lo stesso che ha lui sotto la sua foto, solo “tradotto” in braille. 

“Questa è la cosa più bella che potessi regalarmi.” dice prima di allungare la mano fino a sfiorare la guancia del ragazzo e toccare le sue labbra in una muta richiesta che viene subito recepita.

Il bacio che si scambiano è pieno di sentimento ed è la cosa più sincera che possono dirsi. 

A quel punto Elise è sicura di quello che prova per lui, insomma ok che è cieca ma lo è anche l’amore no? Quindi perché non buttarsi?

Quella stessa sera si donano a vicenda tutto ciò che possono donarsi senza alcun rimpianto. Perché amarsi sembra l’unica cosa che possono fare come ogni altro essere umano.

 

23 Marzo 2013



Sono mesi che Niall la mattina si sveglia e sorride leggendo sui suoi post it che ha una ragazza e che la ama. Non gli sembra possibile fino a che non la vede perché non crede che qualcuno possa amare qualcuno come lui, un ragazzo che ha un sacco di problemi e che non può dare nulla se non l’amore di un giorno solo. Quel venerdì però, anche se Niall non lo può sapere, non è come gli altri. Quello è l’inizio della fine. Quello è il giorno in cui Elise inizia ad essere costretta a letto per la sua malattia. Si accorge che c’è qualcosa che non va quando si trova davanti alla sua scuola ma non la vede uscire. La aspetta per due ore e poi decide di tornare a casa dove con il cellulare di Niall prova a chiamarla ma lei non risponde. Il pensiero più ovvio gli balza in mente. 

Elise si è stancata di questa situazione ed ha deciso di chiudere questa cosa. Niall non può proprio evitare di starci male, lo sapeva che prima o poi sarebbe successo ma sperava nel profondo di sbagliarsi. Proprio come quando da bambino chiedi un regalo che sai che non avrai, ti ripeti ogni giorno che non lo avrai e che non devi farti dei castelli ma quando non lo ricevi davvero piangi, perché infondo ci speravi tanto.

Niall non parla e non sorride a nessuno per giorni, ha troppo dolore dentro e il fatto di rileggere ogni mattina quel che è successo non lo aiuta a dimenticare.

And being here without you

Is like I'm waking up to

Only half a blue sky

Kinda there- but not quite

I'm walking 'round with just one shoe

I'm half a heart without you

I'm half a man- at best

With half an arrow in my chest

I miss everything we do

I'm half a heart without you
 

28 Marzo 2013


 

Il punto di svolta del suo “coma” è come sempre Chris che entra in camera sua e gli tira uno schiaffo, leggero eh, sulla testa prima di esordire con un “Sei un coglione.” Niall non risponde e aspetta che suo fratello finisca il suo sfogo. “L’unica persona esterna alla tua famiglia che ha dimostrato di tenere a te sparisce per chissà quale motivo e tu non fai nulla per rintracciarla se non cercare di chiamarla. E se avesse avuto il cazzo di telefono spento? Sei un cretino. Sai dove abita ma non hai pensato nemmeno per un secondo di alzare il culo e andare da lei?”.

 è una persona controllata, non è impulsivo, non risponde mai male e pensa sempre prima di parlare ma per la prima volta nella sua vita si alza di scatto e urla. Urla contro suo fratello ed è la prima volta che si arrabbia sul serio. “Tu cosa cazzo ne sai di quello che penso o meno? Non hai idea di quante volte ci abbia pensato di andare da lei ma se ha troncato i rapporti evidentemente non vuole che vada a romperle le palle. Si sarà accorta che sono un peso morto e che non posso darle nulla di quello che si merita. Si sarà stancata no? Si stancano tutti di me!” Urla e rimane senza fiato e non si accorge di stare piangendo fino a che Chris non lo abbraccia e sta con lui fino a che non ha finito di piangere. Poi dopo che gli ha sussurrato un flebile “provaci lo stesso” Niall alza la testa, sorride e prende il cappotto prima di andare da lei.

Suona al campanello di Elise e mentre aspetta risposta si ritrova con le mani appoggiate alle ginocchia ansimante per la corsa fatta. Ad aprire la porta è Judith, o almeno così crede, che lo guarda come se fosse un maniaco e sta per sbattergli la porta in faccia ma quando lo sente dire “Sono Niall  spalanca gli occhi leggermente e si scansa per farlo entrare. 

Quello che vede Niall una volta entrato nella stanza di Elise lo uccide lentamente. Lei è a letto e sembra ancora più magra di quanto non fosse, ha il viso smunto e delle occhiaie viola da far spavento. Non riesce a trattenersi e si precipita accanto a lei stringendole la mano mentre Judith li osserva e se ne va lasciandogli la privacy che si meritano chiudendo la porta. Elise sussulta, perché riconoscerebbe quelle mani ovunque, e sibila il nome di Niall prima di scoppiare a piangere.

 

17 Giugno 2013



Niall sta andando da Elise come tutti i giorni da mesi. Passa a prenderle un cornetto al cioccolato e un cappuccino. Da quando ha scoperto che Elise è costretta a letto la ha obbligata a parlare e a raccontargli cos’ha. Niall ha rischiato di impazzire quando ha scoperto che cos’è effettivamente il Morbo di Batten e continua a ripetersi che starà meglio e che non sta effettivamente per morire.

Quel lunedì cambiano molte cose, anzi a dir la verità una sola ma è così importante da valere per mille. Elise sta parlando ad Niall e ha un brivido di freddo, lui si alza e prende una coperta dall’armadio. Elise sorride e non riesce a far meno di dire “Certo che ti appunti proprio tutto su quel fascicolo eh” e lì Niall si blocca. Non ha scritto nulla riguardo all’armadio di Elise eppure se lo ricorda. Glielo dice ed entrambi piangono. Elise lo bacia e per la prima volta gli dice che lo ama e si fa fare la promessa di non scrivere nulla sul fascicolo quella sera per vedere se si ricorderà qualcosa il giorno dopo. 

E così accade. Niall non scrive nulla sul diario ma una volta raggiunta la casa di Elise si ricorda che lei gli ha detto che lo ama, non si ricorda di che colore aveva la maglia o altre cose meno importanti ma per il resto si ricorda tutto. Sono entrambi così felici che non pensano più a quanto Elise sta male per qualche giorno e forse è meglio così, infondo si amano come nessuno si è amato mai ed è questo ciò che conta.

__

Io ora sono qui e bene o male tiro avanti con la mia vita. Da quando ho conosciuto Elise è cambiato tutto ed io sono diventato una persona magari non migliore ma sicuramente più felice. Ho imparato ad apprezzare anche le piccole cose e amo potermi ricordare le banalità della vita che prima non mi prendevo nemmeno la briga di osservare. Elise se n’è andata il 7 Agosto del 2013. Il destino me l’ha portata via di mercoledì ed io non ho potuto fare a meno di sorridere tra le lacrime pensando che la vita ogni tanto ti fa brutti scherzi. Mi piace ricordarla fuori dal letto, quando mi sorrideva e mi diceva che ero bellissimo anche se non poteva vedermi. Mi piace pensare ai suoi occhi quasi bianchi che non aveva paura di mostrare e che non nascondeva dietro a degli occhiali da sole. Ho parlato con un sacco di medici e mi hanno spiegato che la mia “guarigione” è un mistero, mi hanno detto che è estremamente raro che un caso di perdita di memoria di così lungo tempo possa guarire ma io non cerco il motivo della mia guarigione, ne sono solo felice. Il 7 Agosto è stato il giorno più triste della mia vita ma anche in qualche modo il migliore perché mi ricordo di Elise, mi ricordo di come mi ha stretto la mano e di come dopo esserci dati un bacio mi ha detto “Ricordati di me Niall.” 

Mi sono trasferito nella casa di Elise dopo aver scoperto che me l’ha lasciata in eredità. Dopo un primo sbigottimento ho deciso di stare li perché era quello che voleva lei. Ho adottato una bambina e l’ho chiamata Sophie proprio come avrebbe voluto Elise. La amo più di ogni altra cosa al mondo e nessuno mi farà mai ricredere il fatto che Elise ci guarda e ci ama proprio come se fosse accanto a noi. 

"Non potrò mai dimenticarti Elise."


 

I'm half a heart without you

   
 
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