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Autore: crisalidedaria    21/12/2013    1 recensioni
La testa cominciò a girarle, era passato del tempo dall’ultima volta che era successo ma Sibil se lo ricordava perfettamente, l’incidente si riproduceva nella sua mente e la frase di quell’uomo si ripeteva come un disco rotto “the shadow è tornato : ora è tempo di alzarsi e seguire il proprio destino”.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella città non le piaceva, lo aveva detto a sua madre e continuava a ripeterselo in testa “questa città fa schifo”. Gli autobus erano sempre in ritardo, pioveva in continuazione e le persone causavano malessere solo a guardarle con i loro giubbotti firmati e le scarpe nuove ogni giorno. Sibil aveva solo due paia di scarpe di cui uno non era esattamente un pezzo di alta moda, anfibi verdi, e l’altro era un paio di converse stracciate decisamente non adatte ad acquazzoni intensi. Non si lamentava, nell’altra città era normale averne solo due paia e non capiva cosa ci fosse di anormale da usarne uno finchè non si fosse rotto del tutto. Cosa che molto probabilmente sarebbe accaduta alle sue povere converse quel giorno se l’autobus non fosse arrivato in tempo e se avesse smesso di piovere. Sapeva perfettamente che era l’ultima volta che le indossava quindi si guardò i piedi sconsolata “ne abbiamo combinate tante noi tre eh?”. L’autobus arrivò sbuffando e pieno di studenti, Sibil si infilò le cuffie e sperò che nessuno la riconoscesse.
La scuola era a 30 minuti da casa sua, era un edificio grigio senz’anima vecchio e che aveva bisogno di una ripulita. La maggior parte dei ragazzi che lo frequentavano si conosceva da parecchi anni ma non mancavano le eccezioni quindi Sibil era passata inosservata almeno dopo i primi giorni di curiosità generale per la ragazza nuova. Tutti si erano stufati di provare a far breccia nel muro di indifferenza e freddezza che si era costruita nel tempo e dopo cinque giorni avevano semplicemente di rivolgerle la parola. Certo, le occhiate non mancavano causa il suo modo di vestire; non le importava più di tanto, bastava che non le rivolgessero la parola. La prima ora aveva scrittura creativa, il professore era gentile e ascoltava tutte le cavolate che uscivano dalla bocca di alcune sue compagne. In particolare Sibil detestava una ragazza di nome Clarice, troppo bionda e troppo finta per i suoi gusti, quindi ogni volta che parlava si interessava ad altro. Mentre seguiva il volo di un pettirosso fuori dalle finestre sentì uno strano bruciore al polso, scostando la manica notò che la voglia a spirale era diventata bianca e brillava di una luce soffusa. La testa cominciò a girarle, era passato del tempo dall’ultima volta che era successo ma Sibil se lo ricordava perfettamente, l’incidente si riproduceva nella sua mente e la frase di quell’uomo si ripeteva come un disco rotto “the shadow è tornato : ora è tempo di alzarsi e seguire il proprio destino”.

  
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