«Muoviti, Hazza.» Dissi, tirando il mio amico per il colletto della sua camicia. Mentre lui era impegnato a lamentarsi in ottanta lingue diverse – nessuna delle quali comprensibili per noi comuni mortali – sbattei contro qualcosa.
«Che male!» Imprecai, passando più volte la mano sulla mia fronte. Davanti a me un imbronciato Zayn Malik scosse la testa, solo dopo avermi scrutata attentamente dalla testa ai piedi.
«Oh, sei tu.» Sputai io, con tono scocciato. In effetti era proprio il sentimento che stavo provando in quel momento.
«Come sempre non guardi dove vai, eh Davis?» Odioso. Il suo tono di voce era odioso.
«Senti Malik, per quanto io muoia dalla voglia di stare qui a riempirti di insulti, cosa davvero gratificante, te lo assicuro....ora ho una cosa più importante da fare.» Il moro alzò le spalle e infilò velocemente le mani nelle tasche dei suoi jeans.
«Come vuoi, Davis. Devo solo dire una cosa ad Harry.» Mi informò, facendomi allentare la presa dalla camicia del mio amico. 
«La caviglia di Louis è andata. Stasera devi giocare.» Non badai troppo alle sue parole, troppo presa a leggere il messaggio divertente inviatomi dal mio amico Niall, l'irlandese simpatico e, a giudicare dal messaggio appena ricevuto, completamente ubriaco. Ma quando feci mente locale e ripensai alle parole sputate dal pakistano strabuzzai gli occhi e ricacciai velocemente il cellulare nella tasca della giacca.
«Malik? No, no, no. Retrofront, addio, vattene. Non ci pensare proprio, stasera Hazza è off limits!» Mi ritrovai quasi ad urlare, avvicinandomi ai due e incitando Zayn ad andarsene tirandolo per la giacca in pelle nera.
«Davis, fatti i fattacci tuoi.» Si limitò a dire lui, intrappolando entrambe le mie mani nella sua, così da impedirmi di picchiarlo o cercare di allontanarlo in maniera violenta.
«Io sono stato espulso, Tyler è fuori città e Jonny...beh, Jonny è una pippa! Devi giocare, Harry.» Il riccio, che per la cronaca era stato appena inserito nella mia lista nera e cancellato dai miei amici, mi lanciò uno sguardo di scuse.
«Jamie....» Con un fare da cane bastonato che conoscevo molto bene il traditore si avvicinò a me, tenendo le mani incrociate quasi stesse pregando.
«Se non siamo in undici non possiamo giocare e tu sai quanto sia importante questa partita contro Doncaster.» Alzai gli occhi al cielo e mi liberai veloce dalla presa di Malik.
«E tu, Harry, sai quanto è importante che tu ci sia al matrimonio di Marie. Non mi puoi lasciare da sola con quei cretini! Ho detto di essere fidanzata e se non mi presento con te solo Dio sa con chi mi combinerà stavolta quel cretino di mio zio Earl.» Già, quel campagnolo di mio zio – che in realtà non è proprio uno zio, ma più che altro un amico di mio padre – che all'ultima cena di famiglia mi aveva fatto ballare tutto il tempo con suo nipote Charles, azzardando battutine sconce sperando di farci far colpo l'uno sull'altro. Io avevo bisogno di Harry, lui era la mia salvezza! L'unica salvezza.
«Jam lo so, ma la partita....» Scossi la testa e gli puntai un dito sul petto, con fare piuttosto minaccioso.
«Tu. Sei. Un. Traditore.» Ad ogni parola puntai più forte l'indice sul petto del mio amico, che abbassò la testa a mo' di scuse e poi, come se avesse avuto un lampo di genio, la rialzò di scatto prendendomi la mano e girandosi verso quel guastafeste di Malik.
«Dio, che idea!» Si incitò... da solo. «Può farlo Zayn!» Esclamò poi, indicandolo e sorridendomi orgoglioso. Io e Zayn ci scambiammo un'occhiata e subito dopo, riluttanti, ci girammo entrambi verso quel deficiente di Harry. L'avevo già detto che era stupido?
«No.» Esclamammo insieme io e Malik. Almeno per una volta eravamo d'accordo. Anche se Harry sembrava non voler sentire scuse: mi portò con sé fino ad una delle panchine li vicino incitandomi a sedermi accanto a lui, facendo poi cenno al pakistano imbronciato di raggiungerci.
«Pensaci! Io gioco la partita contro Doncaster così i ragazzi sono contenti e tu puoi evitarti la scocciatura di tuo zio Earl portandoti Zayn!» Cioè avrei dovuto sopportare Zayn sia alla cena di prova, sia alla cerimonia vera e propria? No, no, non ci siamo! Forse avrei preferito le battutine di zio Earl.
«Vi potete sopportare per due giorni, dai ragazzi!» Harry era troppo convinto. Io e Zayn a stento riuscivamo a seguire lo stesso corso di filosofia senza scannarci, sicuramente non sarei riuscita a passare due giorni con lui e a...fingermi la sua ragazza. Poi saremmo stati poco credibili, cioè...io e Zayn, vi immaginate?
«Se lo faccio mi prometti che giochi, convinci il coach a farmi tornare una giornata prima dall'espulsione e che cerchi di farci vincere?» Ehi, un attimo. Zayn stava pensando di accettare, davvero? Prima di progettare la fuga, cosa che avevo pienamente preso in considerazione, un rumorino proveniente dal mio cellulare catturò la  mia attenzione. Toccai veloce lo schermo e notai un messaggio, da Zio Earl. 
Pasticcino! Allora stasera vieni con il tuo fidanzato? Se hai cambiato idea sappi che Charles è cresciuto piuttosto bene e muore dalla voglia di ballare con te! Magari possiamo farvi giocare al gioco della bottiglia, che dici scricioletto? Fammi sapere, un bacione al cioccolato. Zio E.
Deglutii. Oh no. Io con Charles non ci volevo ballare e poi....aveva davvero detto di voler fare il gioco della bottiglia? Oh no. Presa da non so quale impulso improvviso presi il braccio di Zayn e lo trascinai con me, proprio come stavo facendo con Harry fino a poco prima.
«Vieni, ti devi cambiare.» Prima di svoltare l'angolo mi girai verso quel traditore infame del mio migliore amico.
«Mi devi una dozzina di favori, Hazza, davvero.» Il ragazzo mi fece un cenno con le mani e io mi ritrovai nella mia stanza con Zayn odiosomenefreghista Malik intento a farmi una radiografia. 
«Sarà difficile resistere all'impulso di darmi fuoco ogni volta che realizzerò che ho davvero chiesto a te di fare finta di essere il mio ragazzo.» L'unica cosa che il moro riuscì a fare fu ghignare ed estrarre il suo accendino dalla tasca della sua giacca.
«Potrei assecondare le tue voglie, Davis.» Sputò, sfregando la rotellina dell'accendino e avvicinando la fiamma a me.
«Sarà più dura del previsto.» Borbottai io, prendendo il cellulare e rispondendo a mio zio.
Zietto, troveremo un'altra ragazza per Charles perché io purtroppo sono già impegnata! Ci vediamo stasera, io e Zayn non vediamo l'ora di arrivare! 
Okay, l'avevo fatto. E a quel punto ero davvero fritta, finita, andata. Avevo appena dato il via al weekend più difficile della mia vita e, ad essere sincera, non ero del tutto convinta di riuscire ad uscirne viva.

JAMIE DAVIS:


HARRY STYLES E ZAYN MALIK:

 

 

ehi :) oggi ho un sacco di voglia di
scrivere quindi propongo questa fanfic
dalla trama forse all'inizio abbastanza scontata ma
vi assicuro che ci saranno molti colpi di scena,se vi andrà
di leggere! Fatemi sapere e lasciate una recensioncina se vi va ;)
A.