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Autore: Dart of Pleasure    21/12/2013    1 recensioni
Fanfiction ambientata all'inizio della terza stagione. E se Alejandro Goya fosse stato assassinato in Italia, sotto gli occhi di un'osservatrice involontaria? E se questa ragazza, inserita nel programma protezione testimoni, scoprisse che anche il più duro dei cuori può sciogliersi al calore natalizio?
Gli amori più grandi, tuttavia, sono sempre un po' insani. Anche se nati sotto il vischio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Casey, Chuck, Nuovo personaggio, Sarah
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sospirò sollevato, tra due giorni sarebbero ripartiti. Non che non avesse apprezzato la famiglia di Sabrina, ma in quella città poetica gli sembrava che la ragazza fosse meno sua, che troppa gente l'amasse. Sospirò nuovamente.

Erano passate ben tre settimane da quando era atterrato a Firenze ed ancora non aveva capito perché la gente si ostinasse a riempirlo di cibo a qualsiasi ora del giorno. Anche adesso, seduto in silenzio nella sua camera d'hotel, si ritrovava a fissare la torta che la nonna di Sabrina aveva insistito per dargli. Erano moli gli usi che non gli erano familiari e che infastidivano la sua natura diffidente e riservata, ma ogni volta che la vedeva sorridere lo scontento evaporava.

Ripensò a quando, per la prima volta, aveva incontrato la madre di Sabrina:

-Mamma!- aveva esclamato abbracciandola, con le lacrime agli occhi.

La donna aveva ricambiato l'intenso abbraccio in silenzio, poi l'aveva guardato inarcando lievemente un sopracciglio.

-Lui è John..

-Piacere di conoscerla.- aveva detto, quasi sull'attenti. Quando l'aveva osservata attentamente era rimasto sbalordito perché sua madre aveva solo qualche anno più di lui.

-Possiamo darci del tu, John. Se non altro per l'età.- aveva esordito lei, ridendo.

Gli aveva offerto del caffè- gli italiani bevevano sempre caffè- e non gli aveva più dato tregua.

Se le battute taglienti fossero letali, quella donna avrebbe potuto sterminare un esercito senza particolari sforzi.

Nonostante questo piccolo dettaglio, aveva subito capito che era una donna degna di ogni stima. Sola, era riuscita a crescere due figli e, anche se non conosceva il figlio minore, poteva dire che Sabrina era colma di senso del dovere, leale e buona.

Certo, a spese sue, aveva notato che la superbia e l'arroganza erano difetti radicati in lei, la quale ogni volta affermava: la mia non è presunzione ma autostima, o, io non sono arrogante ed ho semplicemente ragione.

In aereo, prima di arrivare, avevano deciso che avrebbero discusso di ogni cosa, per mettere alla prova i loro caratteri e da quel momento non avevano più smesso di discutere.

Certo era dura; lei gli aveva pure confessato di avere tendenze verso la sinistra politica, ma aveva finalmente trovato una casa.


**


Tre settimane prima tutto sembrava finito, lei era corsa rifare le valige convinta che sarebbe tornata sola in Italia. Poi lui l'aveva raggiunta e le aveva detto:

-Sì, mi piacerebbe trovarti a casa ogni volta che torno. Sì, i miei vent'anni ti saranno d'aiuto ogni volta che vorrai. Sì, anche se dovessi incontrare la più affascinante spia del mondo, tornerò da te. Ma prima devi conoscere la parte peggiore di me.

Dopo essergli saltata addosso, lei aveva risposto:

-Parti con me. Lontano dal tuo mondo sarai libero di esprimerti e nel frattempo vedrai tutto quello che di buono e cattivo c'è in me.

E lui aveva accettato, con suo sommo stupore.

A Firenze, passeggiando per il Giardino delle Rose, le aveva confessato il suo passato: ciò che più colpì Sabrina fu che era stato costretto a fingere la propria morte per poter diventare un'agente segreto, lasciando per sempre i suoi genitori e la sua fidanzata.

-La amavi?- gli aveva chiesto.

-Amavo di più l'esercito, la carriera. Non mi sono mai pentito di questa scelta, sarebbe come rinnegare la mia vita.

Scoprì parti del suo vissuto difficili da accettare, ma anche tesori nascosti di generosità e tenerezza.

Nel giro di tre settimane era ancora più sicura di quanto già non fosse.

La madre, tuttavia, non era troppo d'accordo. Il trasferimento definitivo della propria bambina in America era inaccettabile, per il suo cuore di mamma.

La sua opinione su Casey, constatazioni pungenti sull'età a parte, era, però, positiva. All'inizio, aveva temuto che quell'uomo riuscisse a manipolare la sua bambina, troppo innamorata, ma aveva visto, con i propri occhi, che era lui, spesso, a farsi consapevolmente raggirare da Sabrina.

E vedendo i suoi atteggiamenti era riuscita ad inquadrarlo si era guadagnato la sua stima.

Diverso discorso era per gli amici di Sabrina, i quali non lo avevano accettato ed erano evidentemente a disagio in sua presenza.

Non avrebbero molte occasioni per incontrarsi comunque, aveva pensato, sospirando.

Si sentiva come una traditrice, come se stesse abbandonando tutti e tutto, voltando loro le spalle, per un uomo che conosceva da solo poco più di due mesi.

Quando aveva confessato questi pensieri a sua madre, lei le aveva semplicemente risposto:

-Non ci stai tradendo, stai costruendo la tua strada. Prima o poi, tutti devono allontanarsi dal nido e tu hai iniziato prima degli altri.

Poi Casey, dalla stanza accanto, con un po' di panico nella voce, le aveva chiesto di tradurgli ciò che sua nonna gli stava dicendo.

-Mia nonna ti fa i complimenti e dice che non ne fanno più di uomini come te.- aveva tradotto lei.

- Tua nonna è una donna molto saggia!- aveva esclamato lui soddisfatto ma un po' titubante.

Ed in quel momento aveva capito che l'unico tradimento che rischiava di commettere era verso se stessa, perché se non lo avesse seguito avrebbe chiuso le porte ad un regalo del destino.

Lui era tutto ciò di cui aveva bisogno, ciò che la rendeva più forte proteggendola, ciò che le permetteva di crescere ma restare bambina, ciò che la faceva sentire a casa pure in capo al mondo.

Non aveva dubbi.







  
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