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Autore: Soul Sister    22/12/2013    0 recensioni
Semplicemente, Klaine a random. C:
Una raccolta di storie senza pretese, con l'unica intenzione di divertire chi non ha nulla da fare e vuole leggere qualcosa di leggero e non troppo lungo sulla coppia più bella del mondo.
Da: 6. sweet dreams (roommates!klaine)
David diceva sempre che avevano la complicità di due amanti, sebbene il loro rapporto fosse prettamente platonico [...]
Enjoy ^^
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Okay, è una vita e mezza che non aggiorno questa fic e non so nemmeno se qualcuno se ne ricordi. Comunque, dopo mesi e mesi di mancata ispirazione - con conseguente depressione ;___; - sbang!, eccomi qui con un nuovo capitolo, che in teoria doveva essere una drabble, ma mi sono fatta prendere la mano ho scritto il doppio delle parole, nonostante rimanga breve. Spero che vi piaccia, comunque - doh, magari nessuno leggerà. tristesa. çwç mi starebbe anche bene.

In ogni caso, questo capitoletto è un po' diverso dagli altri. Tornate indietro di qualche anno, a quando Kurt andava alla Dalton. Fate finta che non sia tornato al McKinley e che condivida una stanza con Blaine. E che non stiano insieme ancora.

Enjoy! :D

sweet dreams

“Mh..non ne posso più. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze.” Brontolò Blaine, lasciando distrattamente la giacca della divisa sullo schienale della sedia alla sua scrivania e allentando la cravatta mentre percorreva la stanza trascinandosi fino al letto, sul quale si lasciò andare a peso morto con un sospiro affaticato.

Kurt l’avrebbe preso in giro per la sua mancata delicatezza, normalmente, ma era così stanco che non aveva le forze di farlo. Imitando l’amico lasciò la propria tracolla sul suo tavolino, riponendo la giacca ordinatamente all’appendi abiti attaccato al pomello dell’armadio, per poi crollare seduto sul suo materasso.

“A chi lo dici.” Disse in risposta, sfilandosi le scarpe e grugnendo per il sollievo poco dopo.

Sentiva non solo le gambe indolenzite per tutte le prove con gli Usignoli, ma tutto il resto della schiena e del collo; se non stava imparando le coreografie per le Nazionali – per la prima volta non era felice di essere arrivato così in là nella competizione corale – era chino sui libri in una posizione di certo non salutare, nel disperato tentativo di riuscire a imparare qualcosa e prendere voti perlomeno decenti, il tutto ad un ritmo a dir poco massacrante.

Erano state due settimane distruttive per lui e un po’ per tutti i suoi compagni del coro, specialmente per Blaine che non solo si faceva il mazzo per mantenere la media alta e tentare di essere il perfetto solista del gruppo, ma doveva sorbirsi pure le crisi isteriche del Consiglio. Wes gli faceva così tante paternali che Kurt era sinceramente colpito dal fatto che Blaine non l’avesse ancora strozzato, o qualcosa di simile. Insomma, capiva la tensione, dopotutto gli Usignoli non arrivavano alle Nazionali da anni, ma certe volte Wesley era così logorroico e paranoico che Kurt stesso, nonostante non stesse parlando con lui, si sentiva in dovere di ficcargli in gola un paio di calzini. Magari quelli del football di Finn.

"Vado a farmi una doccia." annunciò, ricevendo in risposta solo un vago grugnito da Blaine, ancora stravaccato sul divano con la camicia stropicciata fuori dai pantaloni, la cravatta slacciata e i riccioli che cominciavano a ribellarsi alla morsa del gel.

Kurt lo osservò per qualche istante, prima di dirigersi effettivamente in bagno con l'intimo che raccattò velocemente dal suo cassetto del comodino.

Si concesse di rimanere sotto il getto caldo dell'acqua più a lungo del normale, lasciando che gli rilassasse i muscoli doloranti e tesi e lavasse via la stanchezza, tanto che quando uscì dal box doccia ritrovò lo specchio completamente appannato dal vapore. Si asciugò velocemente e indossò l'intimo, sistemò la divisa nei panni da lavare e passò la salvietta in terra per asciugare dove aveva bagnato, nonostante sapesse che non appena Blaine ci avrebbe messo piede il bagno si sarebbe trasformato in un vero e proprio lago. Fortunatamente era distrutto, perché se fosse stato minimamente in sé, probabilmente si sarebbe messo a scrivere cavolate sul vetro appannato, Kurt ne era sicuro.

"Il bagno è libero." annunciò, rientrando in stanza e andando dritto al proprio letto per prendere da sotto il cuscino il suo pigiama.

Quando Blaine non rispose nulla né si mosse, Kurt si voltò verso il suo letto, trovandolo completamente addormentato; sorrise tra sé, intenerito.

Si vestì velocemente col pigiama, per poi recuperare quello di Blaine dal ripiano della sua scrivania. Lo posò sul materasso accanto a Blaine, mentre, gentilmente e tentando di non svegliarlo, cominciava a togliergli la divisa di dosso. Non batté ciglio e Kurt lo vestì in tempo relativamente breve; l’ultima volta che l’aveva aiutato, Blaine aveva il sonno agitato e gli aveva dato qualche problema muovendosi e scalciando mentre Kurt tentava di mettergli il pigiama.

Quello di spogliarsi non era un gesto che li metteva in imbarazzo, non più almeno. Era uno di quelle cose spontanee e gentili che si facevano l’un l’altro senza pensarci troppo, come condividere i dolci o portare il caffè all’altro quando c’erano esami importanti. O rimboccarsi le coperte, o infilarsi nel letto dell’altro quando aveva gli incubi o il sonno agitato.

Ad occhi esterni poteva sembrare un comportamento ambiguo, non per niente all’inizio della scuola molti dei loro amici avevano supposto che si fossero messi insieme. Ma la realtà è che dopo aver passato un’estate praticamente in simbiosi, il loro rapporto aveva raggiunto uno stadio che andava ben oltre la classica amicizia e che con la condivisione della stanza alla Dalton si stava solo solidificando. Ovviamente dando sempre più motivo agli altri di supporre un altro tipo di relazione. David diceva sempre che avevano la complicità di due amanti, sebbene il loro rapporto fosse prettamente platonico e tale sarebbe sempre rimasto. Kurt aveva obbligato se stesso a farsi passare quella cotta micidiale che aveva per Blaine, perché non poteva davvero permettersi di rovinare ciò che avevano. Era qualcosa di davvero troppo speciale: era sicuro che Blaine fosse l’altra metà della sua anima – non in un modo necessariamente romantico - ed era meglio di qualsiasi fidanzato potesse desiderare. Quindi il loro rapporto andava bene così, poco contava l’indignazione e la frustrazione dei loro amici che li volevano insieme.

“..Mh..Kurt..”

Kurt sentì il cuore sciogliersi letteralmente nel suo petto, quando sollevò lo sguardo su Blaine e scorse il sorrisetto beato che era comparso sulle labbra di Blaine. Era la cosa più adorabile che potesse esistere. Non sapeva seriamente se squagliarsi per la tenerezza che gli incuteva Blaine mentre dormiva così serenamente o per il fatto che lo stesse sognando.

Blaine sospirò e si raggomitolò su se stesso, come se cercasse un po’ di calore. Così, Kurt decise di sfilargli da sotto le coperte: fu nel farlo che si trovò inspiegabilmente braccato dalle braccia di Blaine e semi-disteso nel letto con lui. Con qualche difficoltà – consapevole del fatto che Blaine non lo avrebbe lasciato andare – riuscì a coprire entrambi con le lenzuola, per poi spegnere la luce e rannicchiarsi contro il suo corpo caldo.

“Buonanotte, Blaine.”

  
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