Mandy non era una ragazza normale.
Era sempre sola,ma a volte usciva.
Era bellissima.
Ma aveva gli occhi pieni di sofferenza.

Caro Diario,
Oggi sono tre mesi,tre mesi dal suo addio.
Ti scrivo perchè la psicologa vuole leggere "ciò che ho dentro",cosi dice.

Un anno fa conobbi un ragazzo,lo vidi in un bar per la prima volta e ne rimasi attratta,non era bellissimo,ma aveva qualcosa che mi portava ad interessarmi sempre di più a lui...un giorno andai in quel bar e lo vidi parlare con James,un mio amico di scuola, e il giorno seguente decisi di chiedergli qual'era il suo nome.

Lo cercai,andai al bar: Jake Mitchell.
Vidi il suo nome nel cartellino,James non aveva mentito.

"scusa,posso aiutarti?" aveva una voce così solare.

In quel momento notai un cartello sul bancone: "cercasi personale"

"ehm,si...sono qui per fare un colloquio di lavoro"


Non sapevo neanche io che cosa stessi facendo,ma infin dei conti mi serviva un lavoro.
Feci il colloquio, avrei iniziato il giorno seguente.

Ero agitata,stavo facendo questo per una persona che neanche conosco,ma io sapevo che lui aveva qualcosa,quella cosa che non potevo evitare.


Da quando iniziai a lavorare c'era molta intesa fra noi,i giorni passavano e anche le settimane,mi innamorai sempre di più,pensavo che anche lui fosse nella mia situazione,un giorno lo baciai,ma c'era qualcosa che non andava.


gli scrissi.

"che succede? sai che ci sono xx -M"
"non devi innamorarti di me,vieni al parco tra mezz'ora xx -J"

E li,il buio.
"Mandy,io ho un tumore...ho due mesi."
Silenzio.



Il buio.
il nero.
Odio il nero: non puoi fare nulla su di esso,apparte scrivere con i colori chiari,quelli che davano luce.
Io ero il nero e Jake la mia luce,allora perchè una stupida malattia me lo voleva portare via?
Tutti quei messaggi,quelle parole e quei gesti non ci sarebbero stati più...tra noi c'era veramente intesa,ci capivamo al volo e con lui il tempo passava,e anche la mia voglia di non andare avanti passava,con lui avevo voglia di vivere,di essere felice.






22 Settembre.
10.40
il buio.

Mi chiamò la madre dicendo che era in ospedale,corsi.
Non avevo macchina,ne bicicletta,corsi più veloce che potessi per poi arrivare alle 10.30 nel bianco,l'ospedale.












Camera 35
"mandy.."
Non poteva essere,non lui.
I due mesi erano passati.
Ma io non volevo che passasse pure lui.
"Jake.."
"Ora ti potrò amare per sempre...ma ti prego,tu vai avanti,ti amo."
Sentii un rumore da una macchina...linea del cuore dritta.
I suoi occhi erano chiusi.
E da quel momento,mi chiusi anche io.