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Autore: HandfulOfDust    22/12/2013    6 recensioni
Per la Warblers Week di Natale: una raccolta di momenti legati alle feste natalizie negli ultimi tre anni alla Dalton Academy!
● Lunedì 23 Dicembre: Regali dell'ultimo minuto.
● Martedì 24 Dicembre: Film natalizi.
● Mercoledì 25 Dicembre: A Warblers Christmas Tale.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Christmas wrapping
Genere: Slash
Pairing: Huntbastian
Prompt: Regali dell'ultimo minuto
Disclaimer: Come al solito, appartengono a Ryan Murphy, non a me (purtroppo)
Note: putroppo non sono riuscita a scrivere tutte le one shot come avevo progettato, ma soltanto tre..spero sia ugualmente di vostro gradimento! :)

 

Christmas Wrapping

- L'incontro degli Usignoli è terminato, ci rivediamo dopo il week-end. Ora lascio la parola a Jeff che deve fare una comunicazione a tutti.
Hunter si allontanò dalla poltrona portando via in braccio Mr. Puss e lasciando posto al biondo che sembrava molto eccitato all'idea dell'annuncio che stava per fare.
- Allora ragazzi, dal momento che si sta avvicinando il Natale pensavo potessimo fare come l'anno scorso e vederci dopo la festa qui a scuola per scambiarci i regali! Che ne dite?
L'iniziale mormorio si trasformò in un frastuono generale di consensi da parte di tutti gli studenti, ad eccezione del capitano che non riusciva a comprendere di cosa stessero parlando.
- Scusate, fate silenzio...silenzio ho detto! - esclamò in tono perentorio – Evidentemente ve ne siete dimenticati, ma qui qualcuno lo scorso Dicembre non c'era. C'è qualcuno in grado di spiegare di cosa state parlando senza gioire come una ragazzina?
Jeff aprì bocca per rispondere, ma fu immediatamente zittito.
- Quando ho detto qualcuno che non gioisca come una ragazzina al pensiero del Natale mi riferivo a te Sterling...qualcun altro?
- L'anno scorso ognuno ha estratto a sorte il nome di uno di noi e ha comprato un regalo, poi dopo la tradizionale festa della Dalton ci siamo riuniti in una camera per scambiarci i doni, bere eggnog e insomma..festeggiare un po' prima di partire per le vacanze. - rispose David.
- Grazie, finalmente qualcuno con un livello di testosterone degno del suo nome. Ora, non bisognerebbe votare? Non si fa sempre così qui?
- Beh, questa non è una decisione per qualche esibizione, non credo sia necessario. - mormorò Jeff.
- Non tutti potrebbero essere d'accordo.
- Ma..
- Ai voti. Dunque, chi è favorevole?
Una sfilza di mani si alzò all'unisono e Clarington capì di essere in netto svantaggio, ma soprattutto che in quella scuola le tradizioni erano decisamente diverse. In tre anni all'Accademia Militare mai nessuno si era azzardato a parlare di regali, sorprese e feste di Natale o sarebbe diventato vittima di bullismo da parte di tutti gli altri.
- Smythe, anche tu mi tradisci?
- Spiacente, amo ricevere regali, specialmente quelli più inaspettati. - ammiccò il francese come al solito.
- Bene, chiederei chi è contrario ma non voglio mettermi più in ridicolo di quanto già dovrò fare. Proposta accolta!


In pochi minuti i bigliettini erano già pronti per l'estrazione e tutti erano curiosi di sapere chi sarebbe capitato loro: tutti tranne Hunter, che se ne stava in disparte ad accarezzare la sua gatta e a maledire l'entusiasmo di chi gli stava attorno per quella sciocca iniziativa.
- Okay Nick, è il tuo turno! - cinguettò Jeff – Chi hai estratto?
- Flint!
- Oh, peccato.. - mormorò l'altro deluso – Va bene, Hunter tocca a te.
L'ex militare si alzò e si avvicinò molto lentamente, quasi stesse andando alla gogna, quando in realtà doveva soltanto pescare un nome da un sacchetto e comprare un regalo.
- Chi è il fortunato?
Con un ultimo movimento il giovane aprì il foglietto e lesse il nome. - Sebastian.
- Ecco, il caso vuole che il prossimo della lista sia proprio tu Smythe! Vieni a estrarre il tuo bigliettino!
Tornando al proprio posto Hunter incrociò lo sguardo malizioso di Sebastian, e quando furono abbastanza vicini da sfiorarsi con la spalla l'altro gli sussurrò fugacemente all'orecchio che si aspettava una bella sorpresa.
Una bella sorpresa! Chissà cosa si sarebbe dovuto inventare per soddisfare i gusti raffinati di un adolescente che era cresciuto a Parigi. Nulla sarebbe stato abbastanza per lui, abbastanza elegante, inusuale o costoso: in parole povere non avrebbe potuto fargli ricevere la bella sorpresa che lui desiderava ardentemente.
Era così preso dai suoi pensieri che neppure si era accorto cosa stava accadendo alle sue spalle.
- Chi hai estratto Sebastian?
- Hunter. - rispose il giovane con un ghigno.


Il fine settimana volò via, ma Hunter non riuscì neppure a pensare a cosa regalare a Sebastian: ogni idea gli sembrava inadeguata. Aveva chiesto consiglio e gli era stato raccomandato di comprare una bella bottiglia di whisky o una fornitura di preservativi, ma non gli pareva il caso di presentarsi con doni simili. Quindi finì con il non comprare nulla: avrebbe annunciato di non partecipare più a quella cavolata e sarebbe partito per il Colorado subito dopo la festa annuale della Dalton.
Tuttavia lo stesso lunedì si ritrovò seduto davanti a Sebastian durante la lezione di letteratura e mentre stavano analizzando un brano di Fitzgerald quest'ultimo pensò bene di sporgersi il più possibile dal suo banco e sussurrargli:
- Spero apprezzerai il tuo regalo.
Hunter sbiancò e si voltò verso l'altro:
- Che cosa?!
- Clarington, smetti di importunare il signor Smythe e finisci di leggere il brano. - lo ammonì il professore.
Non può essere, non può essere lui a dovermi fare il regalo.
Ormai era incastrato, non poteva più dire a Jeff che non avrebbe più partecipato: come se non bastasse durante quella settimana piena di test difficilmente sarebbe riuscito ad andare a fare un regalo decente. Gli venne voglia di sprofondare.
Martedì al bar Sebastian gli apparve di fronte offrendogli un bicchiere di latte macchiato e dicendogli che “non vedeva l'ora di scartare il suo pacchetto”. Peccato Hunter non avesse comprato assolutamente nulla ancora.
Come se non bastasse il mercoledì, alla fine dell'incontro degli Usignoli Smythe lo salutò con un occhiolino e con un “non mi deludere” alludendo al regalo. E così accadde giovedì. E lo stesso il venerdì.
Ma nel frattempo Hunter non era riuscito ad allontanarsi dalla Dalton e non aveva potuto prendere nulla a Sebastian, il quale sarebbe rimasto molto, molto male per il mancato regalo, dato che sembrava adorare il Natale per quel motivo. Uscì nel pomeriggio, diretto al centro commerciale di Westerville e non fu sorpreso di trovare una marea di gente, mamme con i bambini, mariti, ragazzini, nonni e chi più ne ha più ne metta, che si apprestavano ad acquistare gli ultimi regali. Fece il giro due volte e non trovò nulla che ritenesse adatto all'occasione; inoltre la fila alle casse lo avrebbe fatto tornare dopo l'inizio della serata di gala. A malincuore uscì senza neppure una busta in mano, mentre le famigliole che lo circondavano si dirigevano alle automobili ricchi di doni e dolciumi.
Prima di tornare a scuola si fermò in un negozietto poco distante dalla scuola e spese il tempo che gli era rimasto prima del rientro nel reparto alcolici, intento a scegliere il liquore con la bottiglia che sembrasse il più costosa possibile. Alla fine scelse un rum cubano di media qualità e con un documento falso riuscì a comprarlo, nonostante lo sguardo sospettoso del commesso.
Si vedeva che era una cosa rimediata, ma più di quello non era riuscito a fare ed era meglio che presentarsi a mani vuote.


Hunter non era abituato neppure ai grandi party chic che le scuole private organizzavano per ogni occasione possibile ed immaginabile, quindi non sapeva bene cosa aspettarsi. Si era dovuto far mandare dai genitori l'unico completo elegante che aveva per quella serata, la quale si era rivelata estremamente noiosa e per nulla interessante: se questo era come passava il tempo l'alta società era ben felice di non farne parte.
Quando il salone si svuotò gli Usignoli, come in seguito ad un tacito segnale, si allontanarono e si ritirarono nelle loro camere, per rivedersi poco dopo in quella di Jeff e Nick, che veniva solitamente designata per gli incontri al di fuori dell'aula canto.
Una volta dentro, i festeggiamenti ebbero inizio: quel posto sembrava essere la baita di Babbo Natale ed era veramente perfetta per una nottata all'insegna dello spirito delle feste. Vi era un piccolo albero con le palline, le luci intermittenti per incorniciare le finestre e qualsiasi altra decorazione possibile ed immaginabile, dai pupazzi di neve alle renne, mentre da uno stereo a basso volume, proveniva ogni genere di canzoni natalizie, tanto per rimanere in tema.
Trent distribuì i bicchieri e poi versò eggnog per tutti:
- Buon Natale ragazzi! Ce n'è ancora molto, ma non esageriamo col bere, altrimenti domattina prima di partire mi tocca pulire e questa è la volta buona che vi uccido!
I ragazzi iniziarono a scambiarsi i doni prima che la situazione degenerasse e vedendo maglioni all'ultima moda, cinture di pelle e raccolte di cd, Hunter si sentì fuori luogo e in colpa per il tristissimo regalo che aveva scelto per Sebastian. Pregò con tutto il cuore che l'altro aspettasse ancora per dargli il suo, almeno quando gli altri sarebbero stati abbastanza ubriachi da non ricordare.
E invece, soltanto pochi minuti dopo, eccolo arrivare con una confezione colorata in mano.
- Buon Natale, Hunter! Spero sia di tuo gradimento.
- Sono sicuro di sì. – farfugliò il giovane, visibilmente in difficoltà – Vediamo un po'.
Il capitano degli Usignoli si ritrovò in mano uno slip decisamente aderente e rosso. Probabilmente quello era anche il colore del suo viso.
- Perché tu nel tempo libero vai a nuotare in piscina, giusto? - domandò Sebastian suadente, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
- Oh..in piscina, giusto..grazie mille, mi serviva proprio un nuovo costume. - rispose l'altro in imbarazzo, rendendosi conto solo dopo una buona manciata di secondi che stava fissando imbambolato il francese.
- Se non sono troppo sfacciato – disse Bas avvicinandosi di qualche centimetro – posso chiedere dov'è il mio regalo?
Regali dell'ultimo minuto.
In quel momento gli fu tutto chiaro. Con la maggior disinvoltura che gli riuscì si avvicinò a sua volta all'altro e gli sussurrò all'orecchio:
- Non posso dartelo qui. Ti aspetta in camera tua, e sai, sono sicuro che ti piacerà.
  
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