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Autore: nothingharreh    22/12/2013    12 recensioni
La piccola porta in legno bianco si aprì lentamente ed i passi pesanti ma con un ritmo costante si facevano spazio fra le parole di stupore, meraviglia. Gli occhi della piccola ragazza incontrarono velocemente quelli del ragazzo dalle iridi verdi, un piccolo brivido percorse la schiena di Chrystal facendola sentire a disagio. Cogliendo ogni dettaglio del suo viso, una serie di immagini si materializzarono nella sua mente:
il ragazzo dai capelli ricci che tendeva la mano sotto la macchina rossa, il breve discorso in cui ci fu più silenzio che parole, lo sguardo di lui poggiato sul suo corpo ed un nome, un nome che ormai si era incastrato fra le montagne di problemi che lei si era creata, Harry.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Incompiuta
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PROLOGO

 

Lei era una ragazza da qualche anno entrata alle scuole superiori, aveva buoni voti ed era al terzo anno. Ma c'era qualcosa che nessuno poteva vedere, nessuno poteva vedere la voragine che la stava consumando a poco a poco, sotto la pelle il grasso si stava riducendo di settimana in settimana e a lei non importava. Le sue giornate erano vuote e grigie: passava la lezione a fissare il bianco muro che le era posto di fronte e stava lì a non pensare a niente, cercava di proiettare i pochi ricordi felici che ricordava su quel muro e a volte sorrideva senza ragione. Quando tornava a casa si chiudeva in camera, e dopo aver fatto i compiti, si stendeva sopra il suo letto con le cuffiette nelle orecchie e la musica di Enaudi che accompagnava ogni sogno in cui desiderava morire. La musica malinconica che ascoltava ogni pomeriggio le ricordava sua madre, quella donna esile e bruna che era finita in depressione in seguito alla separazione dal marito, era diventata anoressica ed era venuta a mancare per un arresto cardiaco. La figlia stava seguendo la strada di sua madre, voleva morire consumata dall'odio per se stessa e nessuno poteva aiutarla. La scuola che frequentava era psico-pedagogica, il che era insolito per una ragazza come lei, emotivamente distrutta, ma amava quella scuola, in un modo tutto suo, ma la amava. Aveva deciso che se fosse guarita dall'anoressia avrebbe aiutato altre ragazze in difficoltà come lei, era il suo obiettivo ma spesso se ne dimenticava. Le amiche cercavano di trattarla in modo normale: la invitavano alle feste, le parlavano, le chiedevano di uscire ma non osavano parlarle del fatto che era eccessivamente magra. Le volevano bene anche se era una ragazza di poche parole ma di molti sorrisi, che spesso non risultavano veri. Christal viveva a casa con la governante ecuadoriana che si prendeva cura di lei da quando aveva 2 anni, si chiamava Felicitas e aveva trentacinque anni quando iniziò a prendersi cura di lei. A volte si arrabbiava perché la sua “hija”, così la chiamava, non mangiava e si metteva a piangere. Christal in quei momenti si irritava ma mangiava per far piacere alla sua governante e appena andava in bagno vomitava tutto per evitare di prendere anche solo qualche grammo. Lei aveva solo bisogno di qualcuno che le stesse affianco, che la aiutasse contro la sua lotta interiore, che riuscisse a leggere i suoi occhi che gridavano aiuto. Aspettava solamente qualcuno che fosse pronto ad essere il suo sostegno quando cadeva.

 

Lui andava all'università, lavorava in un panificio vicino a casa sua, aveva quel lavoro da quando aveva 16 anni, i soldi che riceveva li usava per pagarsi le bollette e le spese per il suo piccolo appartamento in centro. Era un ragazzo amichevole, disponibile e gentile, tutti erano suoi amici e tutti lo conoscevano. Sorrideva sempre e ascoltava molto volentieri i problemi degli altri e facilmente trovava una soluzione nel aiutarli. Ogni giorno andava a scuola e seguiva le lezioni con un interesse vivo e intenso, il suo vizio era di mettersi la matita fra le labbra facendola dondolare su e giù quando pensava o assisteva a qualcosa che teneva acceso il suo interesse. La notte quando si tirava le coperte sopra il viso gli scheletri del suo passato si infiltravano con lui dentro esse, impedendogli di respirare. Quei incubi si ripetevano ogni notte, ogni volta che lui chiudeva gli occhi, nulla poteva impedire che ciò accadesse, nonostante la sua forza di volontà rimaneva fermo e immobile nel letto anche se il desiderio di svegliarsi lo divorava dentro lo stomaco. In ogni incubo sua sorella e sua madre erano lì immobili sul terreno immerse dentro grandi pozze di sangue, lui era lì in piedi a guardarle morire, emettere gli ultimi respiri e non poteva fare nulla per salvarle. L'immagine a volte appariva anche durante il giorno, quando Harold si metteva a fissare uno degli oggetti sopra la cattedra del professore e la sua immaginazione si impossessava di lui, non tornava alla realtà finché uno dei suoi compagni di banco gli colpiva il braccio perché il professore gli aveva fatto una domanda. C'erano momenti in cui crollava e lasciava che le lacrime gli scorressero lungo le guance, suo padre se n'era andato quando aveva sette anni e nonostante avesse saputo della morte della sua ex moglie e di sua figlia, non si era presentato al funerale. L'odio che provava nei confronti del padre erano molto intensi, ma ormai fingeva che non esistesse e questo gli permetteva di concentrarsi meglio sulla sua vita. Da poco lo avevano assunto in un liceo per fare da consulente scolastico in una specifica classe composta da 32 alunni, doveva recarsi lì due volte a settimana e occuparsi dei problemi dei ragazzi, aiutarli a gestirli e risolverli. Seppure appariva come cosa strana, riusciva a dare consigli agli altri per risolvere i loro problemi, ma non dava consigli a sé stesso per risolvere i propri.
 

Ciao a tutte/i, sono tornata con una nuova ff "Inside the soul." ovvero "Dentro l'anima"
E' un titolo un po' insolito per me, ma mi hanno ispirato le immagini di Tumblr e dopo giorni ho deciso di scrivere la storia.
Allora come vi sembrano i personaggi? Un po' complicati vero? Beh, in questo fanfiction è presente un Harry diverso dagli altri racconti:
gentile, estroverso, generoso ed un buon ascoltatore e spero che vi piaccia come versione.
Ditemi cosa ne pensate attraverso le recensioni, grazie mille.

 

   
 
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