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Autore: Helena Kanbara    22/12/2013    2 recensioni
Ho deciso, per l'ennesima volta, di iniziare a scrivere un diario. L'ho fatto spesso, da piccola, e anche quando ero un po' più cresciutella. Ci ho provato davvero a tenere fede al mio impegno... senza buoni risultati.
Sono una buona a nulla, è vero. Fallisco puntualmente, in ogni cosa.
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Quando rileggerò le seguenti parole, sarò piena di vergogna. E mai come ora mi ritrovo a ringraziare il mio non essere in grado di portare a termine una cosa nel modo giusto. Lo so che, una volta finito di sfogarmi, lascerò questo nuovo diario da parte e me ne dimenticherò totalmente, seppellendo nel profondo questo brutto momento. Tuttavia, ora come ora, me ne frego. Ho bisogno di parlare... o meglio, scrivere. Dannazione. Ricominciamo.
Quest'ultimo anno è stato disgustoso. Così tanto che ringrazio il fatto che sia ormai giunto alla sua fine.
Genere: Angst, Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I t ' s o n l y d a r k



Ho deciso, per l'ennesima volta, di iniziare a scrivere un diario. L'ho fatto spesso, da piccola, e anche quando ero un po' più cresciutella. Ci ho provato davvero a tenere fede al mio impegno... senza buoni risultati.
Sono una buona a nulla, è vero. Fallisco puntualmente, in ogni cosa. Prendiamo l'esempio del diario segreto. Ogni volta mi dicevo che avevo bisogno di incominciare a scriverne uno, ogni volta scrivevo due paginette e davo appuntamento al mio amico immaginario il giorno dopo. Inutile dire che il diario di turno, poi, rimaneva intoccato nel mio armadio per mesi e mesi.
Finché non sentivo di nuovo il bisogno di sfogarmi. Allora ritornavo tutta sorridente, scrivevo un paio di scuse false e riprendevo a raccontare, con la promessa che mai e poi mai sarei sparita nuovamente. Tutte promesse che non ho mantenuto. Perché? Ma perché io sono una brutta persona, proprio come lo sono tutti gli altri.
Ad ogni modo, è proprio pensando a tutti questi trascorsi, che stavolta non ti prometterò nulla, caro diario. Non diamoci appuntamenti, okay? Tanto si sa che finirò per non rispettarli. Deluderò anche te, e non voglio. Sono stanca.
Quando rileggerò le seguenti parole, sarò piena di vergogna. E mai come ora mi ritrovo a ringraziare il mio non essere in grado di portare a termine una cosa nel modo giusto. Lo so che, una volta finito di sfogarmi, lascerò questo nuovo diario da parte e me ne dimenticherò totalmente, seppellendo nel profondo questo brutto momento. Tuttavia, ora come ora, me ne frego. Ho bisogno di parlare... o meglio, scrivere. Dannazione. Ricominciamo.
Quest'ultimo anno è stato disgustoso. Così tanto che ringrazio il fatto che sia ormai giunto alla sua fine. Praticamente non ho una vita, e la maggior parte del tempo mi sento come un'ottantenne. Il che fa schifo, dal momento che non ho nemmeno raggiunto la maggiore età.
Con le persone vicine a me in questo periodo sto semplicemente sprecando il mio tempo, e ne sono ben consapevole. Non ce la faccio più.
Molte volte sono stata sul punto di prendere... cattive decisioni. Voglio che tutto questo finisca, non mi interessa come. Ma ho un problema, che va ben oltre il non comprendere il mio malessere.
Sono debole. Ed è una cosa che odio.
Nessuno deve saperne niente, comunque. Assolutamente non voglio essere "la vittima" della situazione. Anche se a volte fa addirittura piacere essere coccolati e compresi, anche se superficialmente. A volte è davvero bello essere la bambolina rotta da aggiustare. Potrei anche abituarmici. E ciò mi spaventa. Ecco perché nascondo tutto a fondo.
Come se non bastasse, proprio oggi mi è capitato di ritrovare miei vecchi diari in giro per casa. Risalgono a parecchi anni fa, a quando ancora stavo bene, sotto tutti i punti di vista. E sai una cosa, caro diario? Non c'è scritta una fottutissima frase felice, là sopra. Le pagine sono completamente piene di citazioni tristi, citazioni che assolutamente non mi sarei dovuta permettere di scrivere senza una buona ragione, giusto così, per riempire pagine. Ero così stupida e ingenua, tempo fa, che dopo averlo compreso mi faccio ancora più schifo.
Mi consolo comunque autoconvincendomi del fatto che scrivevo tutte quelle frasi deprimenti come un avviso. Come un segnale del periodo di depressione che mi sarei ritrovata ad attraversare in seguito. Perché sì, penso di essere depressa, certe volte. E non sto affatto scherzando.
Certo, continuo a tenere tutto nascosto a chiunque, ma mi sento davvero male riguardo a praticamente... tutto. E non so come fare per mandare via questo schifo. Non lo so.
Quando sono sola piango un sacco, proprio come sto facendo adesso. Ma quando sono in pubblico non faccio altro che ridere forte e prendere in giro "gli adolescenti depressi". La verità è che io sono una di loro. E non voglio. Non voglio essere così. Non voglio farmi così schifo. Non voglio essere così sola.
Cristo. Cosa ho fatto per meritarmi tutto ciò? No, aspetta. Non rispondermi, per favore. Lo so benissimo cos'ho fatto.
È tutta colpa mia, sono una persona cattiva, e non faccio altro che peggiorare.
Nella mia mente c'è solo buio. 



















"  Don't say I'm better off dead,
'cause
Heaven's full
and Hell won't have me."

   
 
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