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Autore: vale_karma    22/12/2013    4 recensioni
"Mi sentivo leggero, per la prima e l’ultima volta.
Alcuni di voi chiamerebbero questa sensazione “nostalgia”.
Ma non c’è nulla di amaro nel mio ricordo di quella sera, solo serenità."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte.

 

Ed ero un tutt'uno con la pioggia.
Ero un tutt'uno con le lacrime, le gocce, che cadevano dal cielo. Il mio sguardo andava oltre la volta, appannato dal riflesso delle stelle.
Ero un tutt'uno anche con la luce dei lampioni. 
Ero un tutt'uno con la strada, mentre i miei passi risuonavano tra i palazzi. Avanti, ancora avanti, mi ripetevo.
Da una stanza, verso la mia direzione, proveniva una musica. Chissà di chi era, quella camera. Forse di un bambino, che una mamma cercava di far addormentare.
 Forse di un’anziana signora, che si godeva quelle ore, come facevo io.  Non avevo dubbi, conoscevo quella melodia. Adesso non saprei dirvi con certezza di quale si trattasse. Ormai l’ho dimenticato.
Ma, vi sembrerà strano, quella sera ero un tutt'uno  persino con essa.
E non solo. Ero un tutt'uno con i miei vestiti, con i cani che cercavano gli avanzi, con i bar, con gli alcolizzati, con gli storpi, con le prostitute, con chi usciva solo la notte, perché il giorno temeva la vita. 
Ero un tutt'uno col sapore di sangue che si faceva spazio nella mia gola.
Ero un tutt'uno con le macchine spente, finalmente silenziose, agli angoli della via. Mi fissavano. Mi fissavano, le macchine.
Mi fissava, quel calore freddo. Io gli dissi che doveva stare tranquillo, non preoccuparti, perché mi sento un tutt’uno anche con te. 
Mi fissava anche della gente. Tutti intorno a me. 
Che cosa? Che cosa dicevano?
Non lo so più. Sembrava triste.
 Io, però, non lo ero. Mi sentivo soltanto libero.
Mi sentivo leggero, per la prima e l’ultima volta.
Alcuni di voi chiamerebbero questa sensazione “nostalgia”. Ma non c’è nulla di amaro nel mio ricordo di quella sera, solo serenità.
Non siate tristi per me, quindi, mentre leggete queste parole. 
Perché ero davvero un tutt'uno con la notte, mentre morivo.

 

 

  
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