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Autore: rukiachan15    22/12/2013    1 recensioni
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Zayn concluse con il solito febbrile acuto. La base era terminata già da un po’ ma ancora nella sterminata arena di Londra la sua voce riecheggiava chiara come se stesse continuando a cantare.
In genere nelle prove si cercava di limitarsi, di risparmiare quanto più la voce per dare il meglio al concerto vero e proprio ma a quanto pare per Zayn quel pomeriggio di prove si era trasformato in un live.
Non era il caso di Harry che cercava di preservare la voce fragile e roca.
‘’Zayn sei in gran forma,vedo!’’.
Una voce esclamò dal fondo del palco, indicando con il microfono il suo vicino.
Il moro si girò e sorrise.
’Va bene, adesso non ti montare la testa!’’ incalzò Harry che aveva notato uno strano bagliore d’orgoglio negli occhi dell’amico.
Tutti scoppiarono a ridere mentre Zayn cercava di trovare una risposta adeguata con scarsi risultati.
Harry continuava a ridere, avvicinandosi alla cassa a cui si appoggiò. Era stanco.
Il sorriso scomparve dal suo volto e iniziò a respirare velocemente.
SI piegò sulle ginocchia per riprendere fiato e quando la musica ripartì, si alzò di scatto senza pensarci. La prima strofa era la sua. Cercava in qualche angolo, non troppo nascosto, le parole ma sembrava che il caldo opprimente avesse sciolto ogni cosa, ogni pensiero rimasto.
Scosse la testa per un attimo, rivolgendo lo sguardo verso gli spalti vuoti e deserti.
Sentiva delle parole vorticose vagare nella sua testa e ripetersi come un’eco.
Si voltò e strizzò gli occhi.
 La vista gli si annebbiò e i contorni   delle figure divennero sempre più sfocate e parziali fino a diventare una massa informe. Distolse lo sguardo da quell’immagine fastidiosa e chiuse gli occhi.
Nello stesso istante si sentì perso nel vuoto, fluttuante in un’altra dimensione.
Nessun suono, nessuna immagine. Il nulla.
Quel senso di nausea e fastidio che lo attanagliava era scomparso.
 La sua temperatura si era stabilizzata.
 Avrebbe voluto rimanere lì per sempre, in bilico, fluttuante tra due dimensioni.
E poi all’improvviso qualcosa lo spinse giù; una forza di gravità lo portò a schiantarsi su un terreno sabbioso e umido.
Aprì gli occhi di scatto, spaventato e li mosse inseguendo i quattro punti cardinali.
Non era sicuro di riuscire a muoversi dopo la caduta. Provò con la mano, seguita dal braccio e del busto.
Si toccò la schiena, preoccupato di trovarsi in un lago di sangue, ma nulla.
La sua schiena era perfettamente sana.
Corrugò lo sguardo, guardandosi attorno.
Una distesa infinita  e incolmabile di sabbia grigiastra ricopriva quel posto tetro e oscuro.
Niente alberi, né alcun tipo di vegetazione: il deserto totale.
SI mise in piedi, spolverando la maglietta dalla sabbia. Continuò a guardarsi intorno, pensando a come uscire da quel posto.
Il suo sguardo si perdeva nell’orizzonte verdastro che splendeva lontano chilometri da lui.
Fece un passo, due incerti e poi iniziò a camminare come se fosse intenzionato ad arrivare ad una meta.
 
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies, all the single ladies
All the single ladies
 
 
Harry si bloccò di colpo.
Alzò gli occhi, seguendo la musica. Si voltò come per tornare indietro ma invece rimase fermo immobile con gli occhi sbarrati verso un qualcosa che era apparso a un centinaio di metri da lui e di cui prima non v’era traccia. La canzone continuava a risuonare in quel luogo deserto ma adesso sembrava provenire proprio da lì. Con passo cauto e dubbioso si avvicinò per distinguere bene cosa fosse.
Era una piattaforma nera che si estendeva per qualche metro; ricordava molto quelle dei video musicali.
Harry sorrise.
La piattaforma, la canzone.
Ad un tratto ipotizzò di essere all’interno di un video di Beyonce’.
Rise, forse per l’idea ridicola che lo sfiorava o forse per l’imbarazzo che quella canzone suscitava in lui.
Lo riportava indietro nel tempo.
Quella risata lo fece sciogliere e si avvicinò ancora un po’.
Adesso che riusciva a vedere bene, distingueva chiaramente una figura lì sopra. Cercò di capire chi fosse aguzzando lo sguardo inutilmente.
‘’He…’’ non ebbe l tempo di finire l’esclamazione che di colpo il buio lo avvolse. SI voltava disperato e in cerca di un qualsiasi barlume che potesse aiutarlo ad uscire da quella situazione.
Nulla, l’oscurità totale.
Il suo battito prese ad accelerare in preda al panico e all’ansia quando un raggio di luce bianca squarciò l’oscurità per illuminare quella figura che Harry aveva notato.
Si riparò la vista con il palmo della mano, accecato dal forte bagliore che proveniva da qualche metro da lui. Non ci volle molto affinche’ i suoi occhi si abituassero alla luce artificiale quasi sovrannaturale che adesso rischiarava quel luogo. Così iniziò a delineare i contorni della figura che, in posa immobile come una statua greca, gli stava ormai a qualche passo. Quei capelli sbarazzini troppo lunghi per essere portati in qualche modo, quegli occhi limpidi come acqua cristallina.
Bastarono due elementi per far strabuzzare gli occhi al riccio che incredulo osservava qualcuno che conosceva fin troppo bene,  Louis.
Rimase paralizzato per qualche secondo mentre gli camminava attorno incuriosito.
Il suo sguardo si posava sulle forme dichiarate dalla tutina nera attillata che indossava.
‘’Lou?’’ lo chiamò sottovoce, tendendogli la mano per scuoterlo.
 
 
If you liked it, then you should have put a ring on it
If you liked it, then you shoulda put a ring on it
Don't be mad once you see that he want it
If you liked it, then you shoulda put a ring on it
 
 
Di nuovo quella canzone.
Risuonava sempre più forte e stavolta la statua prese vita.
Ci fu un rapido scambio di sguardi finchè Harry dovette indietreggiare.
Louis si stava stranamente cimentando nel balletto della relativa canzone con una maestria naturale.
Harry si guardava attorno, divertito, scioccato, imbarazzato.
Non aveva idea di cosa stesse accadendo, tantomeno quando Louis gli i avvicinò e cercò di sedurlo con mezzi poco ortodossi, provocandogli un arrossamento violento alle guance e non solo.
Quel posto stava diventando fin troppo caldo per i suoi gusti.
Lentamente iniziava a prendere coscienza come se il suo corpo si stesse risvegliando da un lungo torpore.
Un dolore lancinante alla schiena lo distrasse dal godersi la scena del suo amato esibirsi in contorcenti e femminili mosse insieme ad altre due ballerine che nel mentre si erano unite.
Sentiva la temperatura del suo corpo aumentare.
Sudava.
Ansimava, fino a quando iniziò a sentire anche delle voci che lo chiamavano.
Si strofinò gli occhi con le mani, credendo che sarebbe impazzito.
 
Riaprì gli occhi e una luce familiare, naturale gli investì la retina. Riusciva  a distinguere dei visi sfocati sopra di lui. Il respiro si era regolarizzato.
Si guardò le mani, non sentiva più quel fastidioso calore opprimente.
’Harry?’’ chiese qualcuno.
Sembrava la voce di Liam.
Lui si voltò verso la direzione e lo guardò con occhi semichiusi.
‘’Tutto bene?’’ continuò, vedendolo confuso.
Ci mise qualche secondo ad elaborare la risposta ma ‘’Si, credo di si’’ disse con voce roca e incerta.
Cercò di mettersi seduto e i ragazzi lo aiutarono.
‘’Grazie, non so cosa mi sia successo’’ si giustificò, stranito.
‘’Harry, mi ha fatto prendere un colpo!’’ esclamò una voce acuta e preoccupata che veniva verso di lui.
Il riccio alzò lo sguardo e lo vice, Louis.
Per un secondo gli mancò il respiro.
Louis si chinò e lo strinse forte a sé in un abbraccio pieno di paura e sollievo.
‘’Non farlo mai più, amore’’ gli sussurrò all’orecchio.
Quelle parole lo fecero tornare indietro di pochi istanti o forse in un’altra dimensione.
Rivide il suo balletto, le sue movenze e non potè che arrossire violentemente mentre si nascondeva nell’incavo del suo collo che profumava di dopobarba. Non sapeva esattamente si ciò che era successo fosse stato frutto della sua mente fin troppo fantasiosa e a tratti perversa o se il caldo estivo aveva causato in lui allucinazione fin troppo reali.
In ogni caso non gli sarebbe dispiaciuto vederlo in quelle vesti , per niente.
‘’Lou?’’ chiamò timidamente il riccio.
‘’Si?’’ rispose prontamente Louis, mentre nascondeva il viso tra i suoi ricci.
‘’Non è che per caso vorresti ballare ‘Single Ladies’?’’








 
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Hello!:3
Questa storia è nata così come nascono i fiori selvatici.
Avevo voglio di scrivere, non avevo niente da fare, mi è capitata per puro caso la canzone sotto braccio e questo è il risultato.
Spero che vi sia piaciuta, nonostante non sia chissà quale esempio di scrittura perfetta, ma ogni tanto è bene scrivere anche cose meno arzigogolate.
In ogni caso, fatemi sapere che ne pensate se vi va: lasciate una recensione, contattatemi per posta privata,mandate un piccione viaggiatore, insomma ogni cosa è bene accetta dalla sottoscritta :D
Adessssso, adios. 
Baci,rukiachan15 <3
  
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