DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a JK Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
N.B. le parti in corsivo sono i pensieri dei personaggi
Questa storia partecipa al contest 3x3 Tre Prompt Per Tre Storie indetto da Lui_LucyHP sul forum di EFP, dove si è classificata settima.
THE FORGOTTEN BLACKS
1. FOLLIA
Dorea Black conosce bene la follia. È una cosa forte, cruda, di solito associata a un evento importante e perlopiù nefasto. La follia è quella cosa che ti fa prendere pessime scelte, ti ribalta l’esistenza e ti rende troppo ostinato per cambiare idea. La follia è una brutta cosa. E al numero dodici di Grimmauld Place, la follia è un ospite abituale.
Dorea l’ha conosciuta la prima volta alla tenera età di quattro anni. È stato suo padre ad urlarla, più e più volte. Dorea non l’aveva mai visto così infuriato nella sua breve vita e in seguito, quando avesse appreso il significato di quella parola, avrebbe pensato che Cygnus Black era folle d’ira. Ma chi avrebbe potuto biasimarlo? Quale genitore non si infurierebbe nello scoprire che il proprio figlio poco più che tredicenne ha messo incinta una ragazza di due anni più grande?
Dorea non sa nemmeno il significato della parola ‘incinta’, ma lo apprende presto: significa che Pollux avrà un bambino e che si deve sposare per contenere la portata dello scandalo.
Suo padre e suo fratello non si rivolgono la parola per sei mesi dopo questo evento, se non quando Cygnus rinfaccia a suo figlio la follia in cui ha trascinato tutta la famiglia.
Dorea ha otto anni quando capisce cosa sia davvero la follia. È la mattina del primo settembre e suo fratello Marius, il fratello con cui ha condiviso segreti, giochi e tanti piccoli momenti infantili, non c’è più. Ma non è andato ad Hogwarts come tutti gli altri maghi e streghe della sua età, no, perché Marius è un Magonò. A Dorea non importa nulla se il suo fratello preferito non ha magia, ma a tutti gli altri Black sì, anzi, è un’onta imperdonabile. Perciò Marius se n’è andato. Dove? E quando torna? Chiede Dorea con un’ingenuità infantile che sta per perdere.
Mai, le risponde sua madre, non senza una minima traccia di emozione (rimpianto?). Dimenticati di lui, aggiunge, non è più un Black e non è più tuo fratello.
E tutto quello a cui Dorea riesce a pensare è "Che follia è mai questa?".
Dorea ha tredici anni quando sua sorella Cassiopea sbatte la porta in faccia all’ultimo di una lunga lista di pretendenti alla sua mano e subito dopo annuncia di non volersi sposare perché, parole sue, ‘nessuno di questi pezzenti potrà mai essere il degno marito di una Black’.
Dorea è la silenziosa spettatrice degli innumerevoli discorsi leziosi con cui sua madre cerca di riportare Cassiopea alla ragione e delle innumerevoli minacce con cui Cygnus minaccia di diseredarla se non la smette di comportarsi come una folle sciocca, ma Cassie è sorda all’una e all’altro. Tra sé e sé, Dorea pensa che sua sorella sia più che convinta che soltanto Salazar Serpeverde sarebbe un degno sposo e non è forse questa la follia più grande?
Dorea adesso ha diciotto anni e si è diplomata con il massimo dei voti. Sente sulle spalle il carico delle enormi aspettative che i suoi genitori ripongono in lei dopo i tanti fallimenti del passato. Teme di deluderli più di tutti i suoi fratelli, teme di essere la più folle di tutti, perché lei, una Black, ha osato innamorarsi. E non di una persona qualunque, ma di un Potter, quegli stessi Potter che suo padre definisce traditori del loro sangue e che odia con fervore quasi religioso per rancori più vecchi di Merlino.
Dorea osserva con occhi timorosi Charlus che si giostra in un’infinita serie di incontri formali e serate eleganti, cercando di entrare nelle grazie di Cygnus quel tanto che basta per ottenere il permesso di sposarla. E non osa credere al momento in cui quel tanto agognato permesso arriva.
Quando Dorea getta le braccia al collo di Charlus, per una volta abbandonando la sua solita compostezza, per la prima volta pensa che dopotutto la follia non è così male. È stata la follia, in fondo, a donarle quel momento di perfetta felicità.
Lyrapotter's corner
Orsù, mi ero ripromessa di non sparire nel limbo un'altra volta e invece... Vabbè, la mia ispirazione lavora lenta, ma lavora, ragazzi, piano piano ce la farà anche a riprendere a pubblicare a ritmi più o meno umani. Nel frattempo vi lascio con la prima parte di questa raccolta di tre one-shot che come avete visto partecipa al magnifico contest di Lui_LucyHP, sperando che vi piaccia.
A presto con la seconda parte, bacibaci!