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Autore: EvrenAll    23/12/2013    0 recensioni
Piccolo pensiero sulle parole, in particolare sulle parole in musica, a volte sottovalutate, ma che spesso possono rivelare l'inaspettato.
Questa flash è una sorta di seguito a 'Di poche parole', anche se entrambe possono essere lette da sole.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Parole, di nuovo-


Mi accadevano quei momenti ogni tanto.

Attimi in cui mi mettevo a riflettere sulle parole e su quello che volevano dire, perchè ascoltare canzoni in lingue diverse dalla propria, ma anche nella propria pensandoci bene, cantarle senza capire quello che si stava urlando al mondo, era uno spreco di tempo, un modo estremamente superficiale di trattare le canzoni stesse, le parole e coloro che le avevano scritte.

In quei momenti, mentre continuavo a riflettere ad alta voce, lui mi guardava in silenzio dalla sedia vicina alla finestra, con la luce che lo colpiva alle spalle, definendo i contorni della sua figura con decisione. Sorseggiava piano del tè bollente dal quale si levava una scia di vapore, portando la bocca sulla tazza e bevendo lentamente per non scottarsi mentre continuava ad osservarmi.

A volte quando alzavo lo sguardo dal foglio con il testo mi incantavo anche io su di lui e per tutta risposta lui alzava un sopracciglio, domandandomi perchè lo stavo fissando, pur conoscendo perfettamente la risposta. Allora scuotevo la testa e ricominciavo a parlare.

Lui appoggiava la tazza ancora fumante, si alzava, mi veniva alle spalle.

Non sapevo mai cosa aspettarmi dopo.

Poteva prendere qualche dolce e portarlo in tavola.

Poteva afferrarmi piano le spalle e canticchiando melodie sconosciute avvicinarsi piano alle mie orecchie e poi alla mia bocca.

Poteva prendere chitarra, foglio e matita o mettersi al piano e suonare e scrivere; informarmi che il suo nuovo allievo, l'ennesimo, sarebbe venuto da noi per la sua prima lezione il giorno dopo alle tre di pomeriggio; che avrebbe proposto ad un altro di imparare proprio quel pezzo.

Era così, libero, e continuava a vivere con la musica e per la musica.

Anche se erano passati anni dallo scioglimento del suo primo gruppetto o da quella prima volta in cui aveva solamente visto uno strumento.

Anche se la musica, più di altre cose, sa portare su e giù, farti toccare il cielo con un dito e farti cadere giù nelle profondità, a confronto con sentimenti profondi e passionali.

Anche se è così altalenante.

Anche se però in ogni caso essa rimane precisione, bellezza, armonia.

Un po' come lui.

Un po' come noi.

  
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