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Autore: moon_dance_sky_fall    23/12/2013    5 recensioni
E ora, Marcelline?
Ora che Finn, Jake e Gommarosa non ci sono più?
Cosa farai?
Ora che l'oscurità ti circonda?
Che decisioni prenderai?
Vivere?
Morire?
A te la scelta, regina vampira.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marceline, Marshall Lee, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Si sentiva così vuota  

 
Andai via più felice che mai dal castello di Re Ghiaccio verso le diciotto, a sera ormai inoltrata. Il cielo era già buio e coperto di stelle luminose, piccole e grandi. Qualcuno una volta mi aveva detto che la più grande e luminosa è una persona che non è più qui vicino a te, ma continua a proteggerti da lassù. In quel momento pensai tanto a mia madre, mi mancava, e questo ricordo mi causava un dolore quasi insopportabile. Distolsi il pensiero, e fluttuai lentamente tra le nubi serali fino alla grotta. Arrivata, notai che stranamente non c’erano luci accese, ma solo candele. Entrai in casa facendo più piano possibile, temendo che ci fosse stato qualche intrusione di demoni. Sentii una risatina, che mi diede subito su i nervi, e sperai non fosse quella di un demone. Proveniva dal piano di sopra. Posata la borsa ed i sacchetti, salii piano al piano di sopra, e scoprii la provenienza di quella stupida risata, e mi accorsi che avrei preferito di gran lunga che appartenesse ad un demone. Fionna, in casa mia, sul mio letto, che baciava il mio ragazzo. E lui che sorrideva tutto contento e ricambiava addirittura i baci. Sentii millemila pugnali trafiggermi il cuore che ormai non batteva più. Marshall Lee alzò lo sguardo, e mi vide. Rimase senza parole, vedendo le lacrime scorrermi sulle guance, ed io che non mi muovevo, inerme, senza riuscire a fare qualcosa. “Marcy, ti posso spiegare!” mi disse, togliendosi la bionda di dosso. Un sorriso amaro si formò sulle mie labbra: “Che cosa mi vuoi spiegare? Che cosa? Che stavi per andare a letto con la ragazza che odio di più su questo pianeta? Dopo avermi giurato che amavi solo me e che di lei non ti importava niente? Che tutto quella che stava succedendo qui ora non è nulla?” feci un respiro profondo “con che coraggio continui a sostenere che non te ne freghi nulla di lei? Con quale Marshall Lee? Tu sapevi cosa provo per te, e te ne sei approfittato! Ed io ci sono cascata di nuovo come un’idiota.”. Dopodiché corsi via, non riuscendo più a trattenere le lacrime. Lui mi seguì, e mi afferrò per un polso: “Ma io ti amo Marcelline!”. “Mi ami? Come puoi dire di amarmi? Se mi amassi davvero non avresti fatto quel che stavi facendo.”. Detto questo, mi voltai e me ne andai, mentre Fionna, arrivata dov’eravamo, diceva a Marshall Lee: “Lasciala andare, lei non ti merita.”. Vagai senza metà, non so per quanto, so solo che mi trovai in una foresta che non avevo mai visto. Credo che non mangiassi da almeno quattro giorni, ed ero stanchissima. Era da almeno mezz’ora che sentivo strani rumori e fruscii dietro di me, e ad un certo punto, mi sentii anche sfiorare un braccio. In preda al panico, mi misi a correre più veloce che potevo, ma non vidi una radice, inciampai, e sbattei la testa contro un sasso,e caddi svenuta. Al mio risveglio, la prima cosa che vidi era un soffitto di pietra che sembrava di una caverna. Voltando la testa, scoprii di essere chiusa in una prigione, c’erano delle sbarre! Mi alzai velocemente, ma ricaddi a terra subito, con la testa che veniva trapassati da fitte allucinanti per il dolore alla caviglia. Diedi un’occhiata, ma ebbi subito ribrezzo a quella vista: c’era un osso che usciva visibilmente ed era messo in una posizione anormale. Non riuscivo neanche a reggermi in piedi, il dolore che generava appoggiare il peso del corpo sopra di essa superava i miei limiti della sopportabilità dei mali. Probabilmente me l’ero slogata quando ero inciampata nel bosco. Ma perché stavo correndo? Mi sembrava di essere inseguita, ed a quanto pare non ero impazzita, avevo ragione: qualcuno mi doveva aver preso e chiusa qui dentro, ma chi poteva mai essere stato? E soprattutto cosa voleva da me? Dov’ero finita? Chissà se Marshall Lee si era preoccupato per me, se stesse in pensiero per me, se si chiedesse dove fossi in quel momento. Una figura comparve, ma non riuscivo a vederlo, era nascosto nell’ombra. Gli urlai contro con tutta la rabbia e dolore che avevo in corpo, non solo a causa sua, ma anche per la caviglia e per il ragazzo che amavo: “Cosa vuoi da me? Perché mi hai rinchiusa qua dentro?”. Lui ridendo, rispose: “Solo la tua morte.”. E se ne andò. Era la voce più terrificante che avessi mai sentito, era così piena di malvagità da spaventare pure me. Per la prima volta in vita mia ebbi paura.


Spazio autrice:Saranno le vacanze a farmi venire così voglia di scrivere? Bah! Ahahahah comunque volevo inserire qualche colpo di scena, così! Spero vi piaccia! Se avete suggerimenti o altro, recensite o scrivetemi per messaggio!:)
Il titolo viene dalla canzone "Non Devi Piangere", di Sent

Bacioni <3
  
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