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Autore: SoRa KiNiRo    18/05/2008    4 recensioni
Cinque mondi in grave pericolo, una prescelta che combatterà contro il male, quattro ragazze da trovare durante un lungo e faticoso viaggio e il comandante del male rapportato con la giustizia... Per Crystal la vita, inizialmente monotona, si trasformerà in un'avventura condita con rischi, sentimenti d'amicizia e un amore inaspettato. Riuscirà la giovane ragazza a portare la pace nei 5 Mondi? (i nomi delle ragazze e del cattivo sono stati modificati: Akuro Narashi: Crystal Light Hana: Vanessa Hiromi: Ashley Ayumi: Sapphire Karin: Diamond Fujio: Jack)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2008, era una giornata di febbraio quando un terribile avvenimento accadde nella città di Los Angeles negli Stati Uniti: una ragazza di 15 anni, Crystal Light, troppo bassa per la sua età, capelli neri e occhi color dell'oro, sparì dalla faccia della terra e non fu più ritrovata. Gli Stati Uniti vennero messi a soqquadro per cercare quella ragazza ma nessuno la ritrovò più. Per questo le indagini vennero sospese e il caso archiviato. Quel fatto lo vissi in prima persona perchè Crystal Light ero io. Frequentavo il primo anno del liceo linguistico. Vivevo a Los Angeles con la mia famiglia adottiva: Anne, mia madre, faceva la casalinga e mio padre David era capo della polizia.
Qualche giorno prima di quella mattina fatale, era cominciata dalle 7:30 la mia solita routine: mi svegliavo sempre a quell'ora, scendevo dal letto, andavo in bagno per lavarmi e vestirmi e poi percorrevo le scale per andare a fare colazione.
Quella mattina ero particolarmente stanca perchè non ero riuscita a dormire a causa di un brutto sogno che facevo da un po':
ero in una piccola piazzetta circolare costruita completamente in mosaico. Al di là della piazzetta c'era il nulla. Mi guardavo intorno alla ricerca di qualcuno o qualcosa che mi potesse aiutare ma non si presentava anima viva in quel luogo. D'un tratto un raggio di luce avvolse il centro della piazzetta e una voce femminile mi invitò a raggiungere quel fascio di luce. Come richiesto, mi avvicinai con un po' di timore e con curiosità di sapere cosa mi stava succedendo. Arrivata lì il suono di quella voce rimbombò di nuovo dicendomi "l'arma del coraggio che ti verrà posta d'avanti sarà la tua amica fidata nel tuo viaggio di sola andata..." improvvisamente mi apparve d'avanti una piccola spadina con una croce come elsa e una collana anche lei a forma di croce. di nuovo quella voce si prestò a parlarmi "le tenebre ti assalgono... ma non aver paura... il tuo cuore è la luce che ti indicherà la retta via..." a quel punto mi girai di scatto e vidi delle strane figure che correvano incontro a me. istintivamente alzai la mano che teneva il pugnale cercando di difendermi. Ma a quell'azione tutto fu illuminato da una grande luce verdognola che si affrettò a raggiungermi.
tutti quei piccoli omini scapparono cercando di ripararsi mentre la luce mi raggiunse e mi si posizionò dietro. appena la luce si affievolì riuscii a vedere un uomo dai capelli candidi come la neve e raccolti in una lunghissima coda, occhi di un magnifico verde smeraldo, il volto era quasi triangolare e i lineamenti accostati gentilmente nel suo volto biancastro e scarno; quella figura, pur non essendo reale, mi attraeva in modo particolare quasi come se fosse stato un qualcuno venuto per proteggermi. Le strane creature ci vennero di nuovo addosso e la figura angelica si unì con la spadina che avevo in mano che successivamente si illuminò di quella stessa luce verdastra che copriva la figura. uno di quei mostriciattoli mi attaccò e improvvisamente mi svegliavo di botto. Arrivata in cucina, la voce di Anne mi svegliò completamente
- Buongiorno Crystal! Sai che oggi sembri un cadavere?-
- Non ho dormito...- dissi con un filo di voce
- Povera! - si limitò a commentare - Dai fai colazione e vedrai che ti riprenderai -
mi poggiò la tazza d'avanti e io cominciai a bere. Poi mi fermai a fissare la finestra d'avanti a me pensando a quello che doveva capitarmi oggi. La mia vita era così noiosa e prevedibile; volevo che qualcosa la percotesse e mi potesse catapultare in un'avventura tutta mia imprevedibile e piena di rischi. Mio padre a quel punto mi scosse e mi fece notare che era ora che io andassi a scuola. Corsi per tutta la casa in cerca del mio zaino. dopo averlo preso, uscii e cominciai a correre. il vento che mi sfiorava i capelli, le figure confuse delle persone che stavano andando a lavorare... tutto sembrava normale fino a che non vidi qualcosa alla fine della traversa che mi continuava a scrutare: era una figura umana coperta da una mantello nero che non mi staccava gli occhi di dosso. mi fermai e rimasi impietrita dalla paura. Quella figura sorrise e scontrò due dita della mano destra. non so come mi ritrovai nella mia classe in mezzo a una folla di sguardi increduli che mi fissavano. uno dei miei compagni mi si avvicinò e mi disse:
- Ehi Shadow, come hai fatto?-
- A fare cosa?- chiesi fingendo di non sapere di cosa stava parlando
- Ad apparire per magia-
- Ma cosa dici? Hai le allucinazioni? Ero qua gia da un pezzo! - dissi abbassando lo sguardo timidamente, accorgendomi che nessuno mi credeva.
A quel punto la campanella di inizio lezione suonò e tutti ci dirigemmo nelle nostre classi. Le lezioni continuavano ad andare avanti ininterrottamente e normalmente ma io non prestai attenzione a quello che dicevano i prof. Ero troppo impegnata a pensare a quella figura umana che mi trasportò a scuola con un solo gesto. La mia vita era finalmente cambiata? Qualcosa stava per succedere di sicuro e io volevo sapere cosa. tornando a casa incontrai di nuovo quell'uomo che, questa volta, con lo stesso gesto mi sposto a casa. Salutai Anne e corsi in camera mia senza dire altro. Aprii i libri e cominciai a leggere e a studiare; non potevo abbassare la mia media scolastica sennò i miei professori si sarebbero accorti che qualcosa non andava. durante il sonno mi tormentò di nuovo quel sogno per tre volte e quella figura mi appariva ogni volta più bella e più nitida. Quegli occhi che sembravano due smeraldi, quei capelli candidi come la neve... tutto mi attraeva di quella figura. ma, come al solito, nel più bello del sogno mi svegliavo di soprassalto e, alla terza volta che mi svegliai, mi resi conto che erano gia le 7:30. Subito mi catapultai giù dal letto per dirigermi in bagno, mi lavai mi vestii e scesi le scale per dirigermi in cucina, afferrai velocemente una fetta di pane e corsi verso lo zaino.
- Non ti fermi a fare colazione?- mi chiese Anne guardandomi da lontano
- No non posso! Sono in superritardo!- con queste parole scattai verso la porta d'ingresso e uscii di gran corsa. Le stesse sensazioni che avevo la mattina precedente le avevo quella mattina, si aggiungeva solo una sensazione.
"mi sento spiata..." pensai mentre correvo verso la solita via. Sentii un fruscio di foglie e una corrente di vento passarmi di fianco. A quel punto tutto si fece silenzioso, la strada dove ero io era vuota, mi guardai intorno ma non vidi anima viva passare per quella via. tutto sembrava essersi immobilizzato. fissai la fina della via e vidi di nuovo quella figura nera che mi aspettava come se avessimo avuto appuntamento li. non riuscivo a muovermi, la testa mi diceva di scappare ma le gambe restavano immobili. sentii un brivido attraversarmi la schiena. continuavo a fissare la fine della via senza poter reagire a quello che mi stava succedendo intorno. Improvvisamente e involontariamente delle parole mi uscirono dalla bocca:
- Chi sei?- risuonò la mia voce in tutta la viottola ma non ricevetti alcuna risposta. La figura continuava a fissarmi da lontano e io stavo immobile.
- Chi sei?- richiesi con voce più sicura e piena di rabbia. Nessuna risposta. si limitò a scontrare le dita tra loro. Mi ritrovai in mezzo alla folla di ragazzi a scuola mia ancora più increduli per quello che avevano visto. Ma, in mezzo a loro, il mio professore di italiano si nascondeva e aveva visto tutto quello che era successo. Durante le lezioni di grammatica l’insegnante, infatti, mi chiamò da parte chiedendomi se tutto quella giornata era andato normalmente. Non risposi per almeno cinque minuti per via della mia riflessione. Glielo dico o no? Non potevo di certo pretendere che lui potesse credere a una cosa del genere… minimo mi portava in manicomio! Decisi e risposi al professore che la giornata era stata normale e con un sorriso stampato sulle labbra, cosa molto strana da parte mia, l’insegnante mi mandò al posto un po’ incredulo. Alla fine delle lezioni, uscii ben felice che fossero finite anche perchè tutti i miei compagni di classe mi guardavano in modo strano.
- Ciao Shadow! –
- A Domani Shadow! –
- Ci si vede Fagiolo! – a quel saluto stavo per uccidere Kevin il ragazzo più amato dalle mie compagne, che fu bocciato due volte e che sfortunatamente era capitato nella mia classe. La mia compagna di scuola giapponese Akira, mi accompagnò fino a casa mia. Infatti tornai a casa senza aver visto traccia di quel uomo vestito di nero. Corsi verso la mia camera ma come sorpresa mi ritrovai quella figura seduta nella sedia dello scrittoio di camera mia. Tornai pietrificata da quella vista. Riuscii a dire solo:
- Chi sei? Cosa vuoi da me?- le classiche parole che si dicono nelle storie fantasy quando si incontra un personaggio che è fondamentale per l’inizio della storia. Come pensavo, non mi rispose però, invece di sbattere le dita, per tutta risposta questa volta le schioccò e io mi ritrovai in un luogo che non sembrava appartenere al mio pianeta.
  
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