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Autore: LiftingShadows_    23/12/2013    1 recensioni
"La musica è concreta, è libera, non è vincolo. E' ciò che hai sempre auspicato come perfezione. E' assoluzione, è luce.
La musica è la luce nel gioco di luci e ombre in cui ormai ti sei abituata a vivere."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OneShot Ti perdi dentro le parole, dentro le note, dentro i battiti del tuo cuore che sovrastano tutto e tutti come un cupo tamburo che riesci a sentire solo tu.
Ti perdi dentro la musica perché non puoi perderti negli occhi delle persone.
Gli occhi delle persone, quegli occhi così pieni di sfumature diverse che non puoi vedere ti hanno sempre affascinato in realtà.
Non ti è mai importato molto di toccare i visi delle persone, non ti è mai piaciuto invadere gli spazi altrui, forse perché non sopporti che gli altri invadano i tuoi, di spazi.
Ma gli occhi delle persone hanno sempre esercitato un fascino particolare su di te.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima, o almeno, questo è ciò che dicono tutti.
Non sei d'accordo. Forse per gli altri è così ma per te no.
Ci sono altre cose che possono rispecchiare l'anima.
Il tono della voce, gli attimi di esitazione, i sospiri, le parole dette e quelle non dette, quelle che rimangono sospese nell'aria come un filo che aspetta solamente di essere attraversato da passi leggeri e tu ci spingi sopra i tuoi pensieri, che, inevitabilmente rimarranno lì immobili, terrorizzati dalla consapevolezza che basta un attimo di disattenzione o un piede in fallo per cadere.
Tu, in effetti, non hai mai avuto paura di cadere. Sei sempre stata convinta che chi cade prima o poi riuscirà anche a rialzarsi.
E così hai sempre pensato che in fondo, riuscire a rialzarsi da soli e solamente con le proprie forze è ciò che conta veramente. E ti ostini in continuazione a fare tutto da sola e ti senti invincibile ogni volta che qualcuno ti fa i complimenti per come riesci a muoverti con disinvoltura anche se ci sono degli ostacoli, per il tuo acume, per la voglia che hai sempre di buttarti a capofitto nelle cose senza pensare troppo a ciò che puoi incontrare lungo la tua strada.
E ti senti invincibile, e ciò ti dà la forza e la voglia di continuare così. Senti che la tua esistenza deve continuare in questo modo, con l'impronta che le hai dato.
E poi cresci, le convinzioni che ti erano state inculcate crollano per lasciare spazio ad altre idee che hai maturato nel tempo.
Idee che gli estranei accettano ma che le persone che ti sono più vicine non accettano e forse non accetteranno mai. E così ti dicono che sei cambiata. Ti dicono che avevi un bel carattere, tempo fa, ma che in realtà sei di indole cattiva.
C'è chi ti dice che le tue idee sono solo frutto dell'influenza di persone più carismatiche di te e c'è chi ti dice che il tuo atteggiamento è solamente un modo di ribellarti, che con il tempo sfumerà fino a svanire.
Ma non è forse vero che in questo mondo tutte le cose sono influenzate da qualcos'altro e che inevitabilmente finiranno a loro volta per essere fonte d'ispirazione e ne influenzeranno delle altre?
Il segreto sta nel rendere proprie le idee, nell'interiorizzarle e nel ritrovarcisi come in un paio di scarpe che calzano a pennello.
E pensi che nessun altro abbia il diritto di provare, o anche soltanto di pensare di provare a imporsi su di te, soffocandoti.
E così finisci per allontanarti da chi credevi dovesse essere il tuo scoglio, la tua casa, per trovare conforto, invece in chi ti appoggia non necessariamente nel tuo modo di vedere la vita, il mondo o la società ma nel fatto di poter esprimere liberamente ciò che senti, ciò che ti piace e ciò che vuoi diventare senza vincoli, senza manipolazioni, senza la paura del giudizio degli altri e senza la falsità di dover compiacere tutti ad ogni costo.
E così, c'è chi ti crede insensibile e menefreghista perché quando pensi una cosa, la dici, senza la preoccupazione di star ferendo qualcuno a cui tieni, ma a cui non riesci a perdonare molte cose.
E ti dicono che sei cambiata, che quando eri piccola eri gentile e parlavi con tutti.
Adesso sei più solitaria, meno chiacchierona, più chiusa. Non sei simpatica a tutti e sei pazza.
Non sei solitaria, né chiusa e neanche introversa. Il tuo carattere è rimasto fondamentalmente lo stesso. E' solo che sei più selettiva. O forse sono gli altri che non cercano di conoscerti.
Il fatto è che ogni volta la tua fissa di non invadere gli spazi degli altri, ogni volta la tua sensazione di essere di troppo, danno la sensazione che difatti non vuoi instaurare rapporti con le altre persone.
E in effetti, non vuoi instaurare rapporti con tutti.
Ti piacciono le persone che parlano di tutto e con cui puoi parlare di tutto, le persone che non badano solo all'apparenza ma cercano di capire veramente.
Non sopporti le persone smielate, quelle sempre carine a tutti i costi ma che in realtà sono le prime che sparlano dietro e a cui non importa di te. Hai sempre cercato di capire cosa ci sia nella mente di queste persone e da cosa siano animati tali atteggiamenti.
Alcune persone sono così con tutti, altre sono animate da pietà; è un sentimento che non sopporti e non concepisci. E' il sentimento di quelle persone che vedendoti in difficoltà si offrono di aiutarti pur di far vedere quanto siano "buone cristiane".
Tu non sei credente. Sei in una posizione vicina all'ateismo, ma che in effetti non è neanche proprio ateismo.
E' più qualcosa che si avvicina alla concezione degli Illuministi nel Settecento, qualcosa che viene chiamato "deismo".
Non credi a un Dio che ti controlla e che decide della tua vita. Non credi a miracoli e meraviglie, credi che ognuno sia artefice del proprio destino e credi che ognuno debba comportarsi in un certo modo secondo un sentire interiore e non perché c'è una divinità a cui dovrai rendere conto.
Riguardo ai miracoli ti hanno detto che tu stessa sei uno di essi: sei nata in fretta, troppo infretta, hai avuto voglia di conoscere il mondo troppo presto. Eri piccola, troppo piccola.
Eri così piccola che non si sapeva se e quanto saresti vissuta. I primi anni della tua vita eri sempre ammalata ma non hai mai ceduto.
Hai rischiato di morire diverse volte per mano di altri a causa della tua eccessiva delicatezza. Non hai mai ceduto.
Ma i miracoli non c'entrano. Hai solo avuto voglia di vivere e di farti spazio in questo mondo, ecco tutto.
Credi a un qualcosa, a una forma di energia misteriosa che forse sta alla base di tutto ma che ormai non influisce sulla vita.
Lo hai detto a chi ti circonda, lo hai detto a molte persone, lo hai detto ai tuoi genitori. Alcuni lo accettano, altri no. Non t'importa. La tua famiglia non lo accetta. L'hai detto anche al prete, gli hai chiesto delle cose, hai cercato un confronto. Alle domande che gli hai fatto non ti ha risposto, almeno ad una buona parte di esse. Ha cercato di convincerti ad abbandonare le tue idee ma non ti fai influenzare. Non ti fidi neanche della politica.
Hai degli ideali ma pensi che chiunque vada al potere - anche se inizialmente può essere animato da buone intenzioni - non sia poi in grado di rispettarle.
Chi va al potere finisce per innamorarsene e il resto diventa superfluo.
La religione è i combutta con il potere e il potere se ne serve per tenere le persone sotto controllo. Se sei controllato, sei ignorante. Se sei controllato e ignorante non puoi fare la rivoluzione. E la rivoluzione può essere utile.
E' questo che pensi ma ogni volta che cerchi di esprimerti c'è chi ti dice che non capisci niente, che sei strana. Ti guardano male. Non lo vedi, ma senti gli sguardi addosso.
C'è chi trova la sua strada nella fede, tu l'hai trovata nella musica.
La musica è concreta, è libera, non è vincolo. E' ciò che hai sempre auspicato come perfezione. E' assoluzione, è luce.
La musica è la luce nel gioco di luci e ombre in cui ormai ti sei abituata a vivere.
Eppure ci sono persone che ti capiscono veramente, lo senti. Senti che ci sono persone con cui puoi condividere più cose che con gli altri, persone con cui puoi aprirti di più, che provano ciò che provi tu.
Sono poche, non t'importa. Nulla ha meno importanza che essere circondato da persone che si crede amici ma in realtà sono solo la cornice del quadro di apparenza che ci si crea perché si ha paura della solitudine. Si ha paura del silenzio, si ha paura di ascoltarlo.
Anche la musica è fatta di silenzi, oltre che di suoni. E' come il gioco di luci e ombre. La vita contiene in se stessa il gioco di luci e ombre, suoni e silenzi.
Chiaro. Scuro. Chiaro. Scuro.

   
 
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